Filosofia presocratica e socratica/Senofane: differenze tra le versioni

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'''Senofane''' riprende nel VI secolo a.C. la tematica cosmologica affrontandola nella forma del '''poema filosofico''', un genere letterario che verrà poi ripreso anche da Parmenide e Empedocle. Già Esiodo era ricorso alla poesia per trattare argomenti cosmologici, ma era rimasto pur sempre ancorato alla mitologia. Con Senofane e i filosofi a lui successivi la poesia diventa invece uno strumento a uso dell'indagine razionale.
 
'''Senofane''' riprende nel VI secolo a.C. laritorna sulla tematica cosmologica affrontandolaricorrendo nellaalla forma del '''poema filosofico''', un genere letterario che verrà poi ripreso anche da Parmenide e Empedocle. Già [[Filosofia presocratica e socratica/Nascita della filosofia in Grecia#L'arte|Esiodo]] era ricorso alla poesia per trattare argomenti cosmologici, ma era rimasto pur sempre ancorato alla mitologia. Con Senofane e i filosofi a lui successivi la poesia diventa invece uno strumento a uso dell'indagine razionale.
Senofane era originario di Colofone, nella Ionia, e all'età di 25 anni, dopo la conquista da parte dei Medi, si trovò errante e solitario per le strade della Magna Grecia. Viaggiò in Sicilia e poi in Italia meridionale, e morì ultranovantenne. Una tradizione antica lo pone come fondatore della scuola eleatica, ma gli studiosi moderni considerano questa notizia inattendibile, sia perché il filosofo-poeta non rimase mai stabilmente a Elea, e quindi non poté insediarvi una propria scuola, sia perché il suo pensiero è lontano da quello di Parmenide e dei suoi allievi.<ref>Reale, pag. 126</ref>
 
Senofane era originario di Colofone, nella Ionia, e all'età di 25 anni, dopo la conquista della città da parte dei Medi, si trovò errante e solitario per le strade della Magna Grecia. Viaggiò in Sicilia e poi in Italia meridionale, e morì ultranovantenne. Una tradizione antica lo pone come fondatore della [[Filosofia presocratica e socratica/Parmenide e l'eleatismo|scuola eleatica]], ma gli studiosi moderni considerano questa notizia inattendibile, sia perché il filosofo-poeta non rimase mai stabilmente a Elea, e quindi non poté insediarvi una propria scuola, sia perché il suo pensiero è lontano da quello di Parmenide e dei suoi allievi.<ref>Reale, pag. 126</ref>
Sempre secondo le fonti, Senofane sarebbe venuto in contatto con la [[Filosofia presocratica e socratica/Naturalisti ionici|filosofia ionica]] e avrebbe conosciuto Anassimandro. Si interessò alla '''natura''' e studiò i fenomeni e i corpi celesti riconducendoli a particolari nubi: così il sole, gli astri e le comete sono nuvole infuocate, la luna è una nuvola condensata, l'arcobaleno una nuvola colorata, e via dicendo.<ref>DK 21 A 38, 40, 42, 43, 44, B 32</ref> Ha inoltre individuato '''due princìpi''' della realtà, la '''terra''' e l''''acqua''' (in alcuni frammenti però parla della sola terra), che sono intesi come origine degli esseri terrestri e non del cosmo intero – aspetto che lo separa nettamente dai Milesi.<ref name="R133">Reale, pag. 133</ref>
 
Sempre secondo le fonti, Senofane sarebbe venuto in contatto con la [[Filosofia presocratica e socratica/Naturalisti ionici|filosofia ionica]] e avrebbe conosciuto Anassimandro. Si interessò alla '''natura''' e studiò i fenomeni e i corpi celesti riconducendoli a particolari nubi: così il sole, gli astri e le comete sono nuvole infuocate, la luna è una nuvola condensata, l'arcobaleno una nuvola colorata, e via dicendoecc.<ref>DK 21 A 38, 40, 42, 43, 44, B 32</ref> Ha inoltre individuato '''due princìpi''' della realtà, la '''terra''' e l''''acqua''' (in alcuni frammenti però parla della sola terra), che sono intesi come origine degli esseri terrestri e non del cosmo intero – aspetto che lo separa nettamente dai Milesimilesi.<ref name="R133">Reale, pag. 133</ref>
Centrale nel suo pensiero è la riflessione sulla '''religione'''. Senofane critica i suoi predecessori come Omero ed Esiodo per aver rappresentato gli dèi antropomorfi, con tutti i difetti degli uomini, e sostiene che, se anche gli animali credessero in divinità, se le immaginerebbero simili a loro. Gli dèi non possono nascere o morire, né provare sentimenti o avere vizi. '''Il dio è infatti identificabile con il cosmo''': vede, ascolta e pensa tutto senza fatica, e soprattutto non si muove.<ref>Reale, pag. 131</ref> All'immobilità del dio-cosmo fa però da contraltare la mutevolezza delle cose che popolano il mondo, le quali nascono, si trasformano e muoiono. Ciò quindi lo allontana, oltre che dagli ionici, anche da Parmenide e dalla sua fisica delle apparenze.<ref name="R133" />
 
Centrale nel suo pensiero è la riflessione sulla '''religione'''. Senofane critica i suoi predecessori come Omero ed Esiodo per aver rappresentato gli dèi antropomorfi, con tutti i difetti degli uomini, e sostiene che, se anche gli animali credessero innelle divinità, se le immaginerebbero simili a loro. Gli dèi non possono nascere o morire, né provare sentimenti o avere vizi. '''Il dio è infatti identificabile con il cosmo''': vede, ascolta e pensa tutto senza fatica, e soprattutto non si muove.<ref>Reale, pag. 131</ref> All'immobilità del dio-cosmo fa però da contraltare la mutevolezza delle cose che popolano il mondo, le quali nascono, si trasformano e muoiono. Ciò quindi lo allontana, oltre che dagli ionici, anche da Parmenide e dalla sua fisica delle apparenze.<ref name="R133" />
 
==Note==