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[[Fisica_classica/Energia_e_lavoro| Argomento precedente: Energia e lavoro]]
Nei sistemi di riferimento non inerziali le leggi della dinamica sono modificate e si manifestano delle forze che vengono chiamate '''fittizie''' o '''apparenti'''.
Tali forze non provengono da nessuna interazione tra oggetti, ma piuttosto dalla accelerazione propria del [[w:Sistema_di_riferimento_non_inerziale|sistema di riferimento non inerziale]]. Si noti che un cambiamento di sistema di riferimento ad esempio da Cartesiano a polare non comporta l'insorgere di forze apparenti, anche se le leggi del molto possono variare da un tipo all'altro di sistema di riferimento.
 
Le forze dovute al moto relativo non uniforme tra i due sistemi di riferimento sono chiamate forzaforze apparenti. La [[Fisica_classica/Dinamica#Seconda_legge_della_dinamica_.28detta_anche_II_legge_di_Newton.29|II legge della dinamica]] continua ad essere valida e quindi l'accelerazione si mantiene proporzionale alla forza.
 
Una forza apparente compare su un oggetto quando il sistema di riferimento usato per descrivere il movimento dell'oggetto stesso viene accelerato rispetto a un sistema di riferimento inerziale. Le accelerazioni possono avvenire in maniera molto diversodiversa, ma per spiegare i fenomeni si considerano soloenucleano 4 forze apparenti: 1) quella causata da accelerazioni in linea retta; 2) quella riguardante un sistema in rotazione ([[w:Forza_centrifuga|forza centrifuga]]); 3) moto in un sistema in rotazione ([[w:Forza_di_Coriolis|la forza di Coriolis]]);
4) sistema in rotazione velocità angolare variabile.
 
=Esempi di forze apparenti=
Prima di fare una analisi dettagliata si fanno degli esempi chiarficatori
==Accelerazione in linea retta==
 
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Un esempio facilmente comprensibile è quello mostrato nella figura a fianco nella porzione in alto. Una macchina di massa ''M'' con un passeggero di massa ''m'' in fase di accelerazione.
Il passaggero si sente schiacciare contro il sedile. Nel sistema di riferimento inerziale non vi è nessuna forza che spinge il passaggero contro il sedile. Mentre nel sistema di riferimento non inerziale della macchina vi è una forza fittizia -m'''a''' che spinge il passeggero contro il sedile. Vi sono due modi possibili di analizzare il problema.:
 
 
# Figura centrale. Punto di vista di un sistema di riferimento inerziale la macchina sta accelerando. Per mantenere il passeggero sul sedile dellla macchina deve essere esercitata una forza sul passeggero. La forza è la reazione vincolare del sedile, che ha incominciato a muoversi in avanti quando la macchina ha accelerato e ha compresso il sedile verso il passeggero fino a raggiungere una situazione di equilibrio dinamico in maniera che la macchina e il passeggero si muovono insieme. Il passeggero quindi viene accelerato esattamente come la macchina con la forza della spinta del sedile.
# Figura in basso. Dal punto di vista dell'interno della macchina, un sistema di riferimento non inerziale, vi è una forza fittizia che spinge il passeggero contro il sedile, con valore pari alla massa del passegeropasseggero moltiplicata per la accellerazione della macchina. Questa forza spinge il passegero contro il sedile, fino a quando il sedile compresso non compensa esattamente la forza fittizia. In questo sistema di riferimento il passeggero è in quiete.
Mentre nel sistema inerziale vi è solo la forza propulsiva della macchina che accelera la vettura e con essa il sedile rigidamente connesso., Lamentre la spinta del sedile acceleraagisce ilsul passeggero che si muove con la vettura. Nel sistema di riferimento non inerziale, la vettura in moto, lo stato di quiete è giustificato da due forze equali ed opposte quella fittizia del passeggero contro il sedile e quella del sedile contro il passeggero. La spiegazione fisica è più semplice nel sistema inerziale, ma la formulazione matematica potrebbe essere più complicata nel sistema inerziale. In questo caso specifico non vi è differenza di calcolo nei due sistemi di riferimento.
 
L'esempio illustra come le forze apparenti vengonosono osservandouna iconseguenza dell'osservazione dei fatti in un sistema di riferimento non inerziale. Vi sono dei casi in cui è più semplice studiare i fenomeni dal punto di vista di un sistema non inerziale.
 
== Forza centrifuga==
Un effetto simile si ha nel moto lungo un circuito circolare di una macchina. Dal punto di vista di un sistema di riferimento sulla strada si osserva un moto circolare della macchina. Quando lo stesso fenomeno è osservato in un sistema sulla macchina appare una forza apparente detta forza centrifuga. Se la macchina si muove a velocità costante lungo il tratto di strada circolare, gli occupanti della macchina si sentono spinti in fuori dal centro di rotazione dalla forza centrifuga. Anche in questo caso il fenomeno può essere visto dal punto di vista del sistema inerziale e da quello non inerziale solidale con la macchina.
 
# Dal punto di vista del sistena di riferimento inerziale stazionario rispetto alla strada, la macchina accelera verso il centro del cerchio. L'accelerazione è necessaria in quanto la direzione della velocità cambia, anche se in modulo rimane costante. La accelerazione verso il centro è chiamata accelerazione centripeta e richiede una forza centripeta per permettere il moto circolare. Nel caso di una macchina questa forza è fornita in genere dall'attrito statico tra le ruote e la strada. Questa forza causa il movimento lungo una circoferenza. In questo caso a causa dell'attrito statico tra passeggero e il sedile su cui è poggiato, anche il passegero si muove di moto circolare uniforme come la macchina (se non vi fosse attrito si muoverebbe di moto rettilineo uniforme quindi non in direzione del centro).
# Dal punto di vista del sistema del sistema di riferimento ruotante, che si muove con la macchina, vi è una forza fittizia centrifuga che spinge gli occupanti della macchina verso l'esterno a cui ci oppone l'attrito del sedile che impedisce che le persone vadano a urtare la portiera. In questo riferimento il passeggero è fermo.
 
== Forza di Coriolis ==
Se da una torre alta 50 m viene lanciato un oggetto, se l'attrito dell'aria è trascurabile, cadrà in un punto a 7.7 mm ad est dalla verticale. Dal punto di vista di un osservatore sulla terra, sistema ruotante non inerziale, in quanto vi è la forza apparente di Coriolis che causa un moto non rettilineo, dal punto di vista di un osservatore inerziale durante il tempo di caduta la terra ruota e quindi l'oggetto cade in linea retta e la terra gli si sposta di sotto. Nei sistemi di riferimento ruotanti la forza di Coriolis dipende dalla velocità relativa rispetto al sistema di riferimento inerziale. Quindi se vi è un apparente equilibrio statico non vi è nessuna forza di Coriolis
 
== Forza di trascinamento angolare==
Se durante il moto di una macchina lungo una circonferenza aumenta la velocità angolare si ha un qualcosa di simile a quello che si è descritto nel moto accelerato lineare. Dal punto di vista del sistema non inerziale vi è oltre alla forza centrifuga una forza apparente che spinge il passeggero verso il sedile. Se invece la macchina è in fase di decelerazione loil passeggero viene spingespinto verso il parabrezza. Dal punto di vista di un osservatore inerziale vi sono solo la forza centrifuga e la accelerazione angolare con la relativa forza.
 
= Formulazione analitica=
[[Image:Moving coordinate system.PNG|thumb|400px|| Un oggetto in '''x'''<sub>A</sub> nel sistema di riferimento inerziale ''A'' ha una posizione '''x'''<sub>B</sub> nel sistema accelerato ''B''. L'origine di ''B'' è in '''X'''<sub>AB</sub> nel sistema ''A''. Le orientazioni del sistema ''B'' è determinato dai versori lungo i suoi assi delle coordinate '''u'''<sub>j</sub> con ''j'' = 1, 2, 3. Usando questi assi, le coordinate dell'oggetto nel sistema ''B'' sono '''x'''<sub>B</sub> = ( '''''x'''''<sub>1</sub>, '''''x'''''<sub>2</sub>, '''''x'''''<sub>3</sub></font> )]]
 
La figura mostraserve unper esempiofare diuna formulazione analitica dei moti relativi. Un punto materiale di massa ''m'' e posizione '''x'''<sub>A</sub>(''t'') in un sistema di riferimento inerziale A. Consideriamo
un sistema di riferimento non inerziale B la cui origine è in '''X'''<sub>AB</sub> nel sistema ''A''. Nel sistema B la posizione del punto materiale è '''x'''<sub>B</sub>(''t''). Vogliamo determinare le forze agenti nel sistema di riferimento B sul punto materiali
Gli assi delle coordinate nel riferimento B sono identificati dai versori '''u'''<sub>j</sub> con ''j'' {&thinsp;1,&thinsp;2,&thinsp;3&thinsp;} per i tre assi delle coordinate.
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:<math>\mathbf{x}_\mathrm{A} =\mathbf{X}_\mathrm{AB} + \sum_{j=1}^3 x_j \mathbf{u}_j \ . </math>
I versori {&thinsp;'''u'''<sub>''j''</sub>&thinsp;} non variano di ampiezza nel tempo, quindi la loro derivata corripsondetemporale soloè addiversa unada rotazionezero delse il sistema di coordinateB Bruota. Inoltre il vettore '''X'''<sub>AB</sub> fornisce la posizione dell'origine di B rispetto ad A, e non include la rotazione del sistema B solo i versori possono ruotare.
== Velocità relativa==
 
Quindi facendo la derivate temporaletemporali, la velocità del punto materiale diviene:
:<math> \frac {d \mathbf{x}_\mathrm{A}}{dt} =\frac{d \mathbf{X}_\mathrm{AB}}{dt} + \sum_{j=1}^3 \frac{dx_j}{dt} \mathbf{u}_j + \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d \mathbf{u}_j}{dt} \ . </math>
Il primo termine è la velocità con cui si sposta l'origine di B ('''v'''<sub>AB</sub>). Il secondo termine è la velocità del punto materiale, cioè '''v'''<sub>B</sub> nel sistema di riferimento B, quindi possiamo scrivere:
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Di conseguenza
:<math> \frac {d^2 \mathbf{x}_\mathrm{A}}{dt^2}=\mathbf{a}_\mathrm{AB}+\mathbf{a}_\mathrm{B} + 2\ \sum_{j=1}^3 v_j \frac{d \mathbf{u}_j}{dt} + \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d^2 \mathbf{u}_j}{dt^2}.</math>
== Forze apparenti==
Moltiplicando per la massa si ha che:
:<math>\mathbf{F}_\mathrm{A} = \mathbf{F}_\mathrm{B} + m\mathbf{a}_\mathrm{AB}+ 2m \sum_{j=1}^3 v_j \frac{d \mathbf{u}_j}{dt} + m \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d^2 \mathbf{u}_j}{dt^2}\ . </math>
== Forze apparenti==
La forza osservata nel riferimento B, '''F'''<sub>B</sub> = ''m'''''a'''<sub>B</sub> è dovuta alla forza reale , '''F'''<sub>A</sub>, da:
 
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:<math> \mathbf{F}_{\mbox{apparenti}} = -m\mathbf{a}_\mathrm{AB} - 2m\sum_{j=1}^3 v_j \frac{d \mathbf{u}_j}{dt} - m \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d^2 \mathbf{u}_j}{dt^2}\ . </math>
La prima forza apparente è dovuta all'accelerazione dell'origine di B: <math>-ma_{AB}</math>.
Il secondo termine è la cosidetta accelerazione di Coriolis (il fattore due deriva da due contributi diversi come ricavato con la derivazione analitica)
Il terzo termine contiene sia la accelerazione centrifuga che l'eventuale accelerazione angolare.
Line 86 ⟶ 87:
Alcuni casi particolari permettono di esplicitare meglio le cose.
==Sistema di riferimento ruotante==
Una situazione comune è quando il sistema di riferimento ruota. A causa di tale rotazione il sistema di riferimento B non è inerziale, dovuto al fatto che per avere rotazione è necesarianecessaria una accelerazione, quindi in questo caso se ci si mette nel riferimento in rotazione sono sempre presenti forze apparenti.
 
Per derivare l'espressione delle forze apparenti, è necessario esplicitare le derivate dei versori delle coordinate del sistema in rotazione. Se la rotazione del sistema ''B'' è rappresentata da un vettore '''Ω''' che punta lungo l'asse di rotazione con direzione determinata dalla [[w:Regola_della_mano_destra|regola della mano destra]] e con ampiezza data da:
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:<math>\frac {d^2 \mathbf{u}_j (t)}{dt^2}= \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \mathbf{u}_j +\boldsymbol{\Omega} \times \frac{d \mathbf{u}_j (t)}{dt} = \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \mathbf{u}_j+ \boldsymbol{\Omega} \times \left[ \boldsymbol{\Omega} \times \mathbf{u}_j (t) \right], </math>
abbiamo usato le regole del prodotto vettoriale. Queste derivate sono sostituite
nella espressione finale dell'ultimadella sezione[[Fisica_classica/Moti_relativi#Accelerazione_relativa|accelerazione relativa]] ponendo '''a'''<sub>AB</sub> = 0 (escludendo traslazione dell'origine e ponendo l'accento sulla sola rotazione):
:<math> \frac {d^2 \mathbf{x}_\mathrm{A}}{dt^2}=\mathbf{a}_\mathrm{B} + 2\sum_{j=1}^3 v_j \ \frac{d \mathbf{u}_j}{dt} + \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d^2 \mathbf{u}_j}{dt^2},</math>
:<math>\mathbf{a}_\mathrm{A} = \mathbf{a}_\mathrm{B} +\ 2\sum_{j=1}^3 v_j \boldsymbol{\Omega} \times \mathbf{u}_j (t) + \sum_{j=1}^3 x_j \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \mathbf{u}_j \ + \sum_{j=1}^3 x_j \boldsymbol{\Omega} \times \left[ \boldsymbol{\Omega} \times \mathbf{u}_j (t) \right]</math>
::<math>=\mathbf{a}_\mathrm{B} + 2 \boldsymbol{\Omega} \times\sum_{j=1}^3 v_j \mathbf{u}_j (t) + \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \sum_{j=1}^3 x_j \mathbf{u}_j + \boldsymbol{\Omega} \times \left[\boldsymbol{\Omega} \times \sum_{j=1}^3 x_j \mathbf{u}_j (t) \right].</math>
Riunendo i termini, risultaed esprimendo in funzione di '''a'''<sub>B</sub>, si ha che:
:<math>\mathbf{a}_A_B=\mathbf{a}_B_A +- 2\boldsymbol{\Omega} \times\mathbf{v}_\mathrm{B} +- \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \mathbf{x}_\mathrm{B} +- \boldsymbol{\Omega} \times \left(\boldsymbol{\Omega} \times \mathbf{x}_B \right)\ .</math>
L'accelerazione '''a'''<sub>A</sub> è quella che si osserva nel sistema inerziale A ed è dovuta alle forze esterne reali, mentre l'accelerazione '''a'''<sub>B</sub> vista nel sistema ruotante B ha parecchi termini aggiuntivi oltre a questo
 
:<math> -2\boldsymbol{\Omega} \times\mathbf{v}_\mathrm{B}\ </math> è l'accelerazione di Coriolis normale alla direzione di <math> \boldsymbol{\Omega} </math> (velocità angolare del sistema B) e di <math> \mathbf{v}_\mathrm{B}\ </math> (velocità del punto materiale nel sistema B). La forza di Coriolis quindi è una forza che fa deviare dalla traiettoria rettilinea che non fa lavoro e la cui azione è tanto maggiore quanto maggiore è <math> \mathbf{v}_\mathrm{B} </math>.
 
:<math> - \frac{d\boldsymbol{\Omega}}{dt} \times \mathbf{x}_\mathrm{B} \ .</math> è nella stessa direzione del moto e dipende dalla variazione nel tempo della velocità angolare del sistema di riferimento ruotante.
 
:<math>-\boldsymbol{\Omega} \times \left(\boldsymbol{\Omega} \times \mathbf{x}_B \right)\ .</math> è la cosidetta accelerazione centrifuga, infatti sviluppando i prodotti vettoriali, si può far vedere come sia sul piano passante per il centro di rotazione ma diretta verso l'esterno.
 
 
Tale
The [[proper acceleration|physical acceleration]] '''a'''<sub>A</sub> due to what observers in the inertial frame A call ''real external forces'' on the object is, therefore, not simply the acceleration '''a'''<sub>B</sub> seen by observers in the rotational frame B, but has several additional geometric acceleration terms associated with the rotation of B. As seen in the rotational frame, the acceleration '''a'''<sub>B</sub> of the particle is given by rearrangement of the above equation as:
:<math>