Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Norvegia: differenze tra le versioni

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E ora veniamo, dopo il solito pesante e un po' noioso inquadramento storico e organizzativo, come sta messa la Marina per il suo 'core businness': le navi da guerra.
 
 
 
===Le unità navali===
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Iniziamo con la principale novità: le possenti fregate multiruolo NANSEN. Esse simboleggiano bene la crescita qualitativa e dimensionale delle navi rispetto al 'pulviscolo ben armato' tipico delle unità da difesa costiera, certo potenti ma non impiegabili oltremare con facilità (anche se le navi da guerra vikinghe erano ben più piccole). Quello che è certo, è che per impieghi a lungo raggio c'è bisogno di navi flessibili e ben equipaggiate.
 
Le 5 'Nansen', ovviamente sostitute delle vecchie 'Oslo', sono state ordinate il 23 giugno 2000 alla spagnola Bazan, che attualmente è stata ribattezzata IZAR. La Oslo, capoclasse delle vecchie fregate, era addirittura affondata il 25 gennaio 1994 a causa di un incidente in mare, mentre la Stavanger era già radiata e cannibalizzata nel 1998. Le altre 3 sono state radiate nel 2005-7, una delle quali, la Narvik, è attualmente nave-museo, dopo 41 anni di onorato servizio come parte dell'unica classe d'alto mare della Marina norvegese, più volte ammodernata con missili Penguin e Sea Sparrow. Per fortuna, le loro eredi vennero previste fin dal 1993 come Future Escort Frigate Program, all'epoca si pensava a sei navi. Vi furono molte proposte e nel 1999 venne scelta quella vincente: Spagna -all'epoca ben piazzata con le moderne F-100 in costruzione- e la Lockheed-Martin per l'AEGIS SPY-1F leggero. Proprio così, si tratta di navi AEGIS malgrado che il contratto per 5 navi è stato di appena 1,63 mld di dollari. Eppure le critiche non mancarono a tutto campo, incluse le dimensioni eccessive delle navi, i costi, ecc, incluso l'armamento troppo teso ancora alla lotta ASW e in generale insufficiente.
 
Le NANSEN sono state costruite tutte dai cantieri del Ferrol, con costruzione modulare fatta in parte dai cantieri Bergen norvegesi. Che piacciano o no, sono pur sempre delle ottime navi, sorelle minori delle altrettanto valide F-100. E non sono costate certo molto, appena 330 mln per nave è relativamente un buon affare.
 
La prima, la Fridtjof Nansen, è stata impostata il 9 aprile 2003 e varata già il 3 giugno 2004, per poi essere messa in servizio il 5 aprile 2006, nemmeno tre anni di tempo! La rapidità della loro costruzione è indubbiamente stata un successo notevolissimo, considerando i ritardi che si verificano in molte altre classi. La seconda nave è la R. Amundsen, consegnata 21 maggio 2007, la Otto Sverdrup seguì il 30 aprile 2008. La quarta è la Helge Ingstad, ora in consegna; la Thor Heyerdahl, altro nome che fa 'tremare i polsi' agli amanti delle esplorazioni, è stata varata l'11 febbraio 2009 e si pensa di metterla in servizio nell'autunno 2010. Stranamente non c'è qualcuna di esse che abbia come nome Erik il Rosso, nome che sarebbe indubbiamente appropriato per questa classe di navi dedicate agli uomini di mare norvegesi.
 
Il loro progetto è la versione ridotta delle Alvaro de Bazan, ovvero le F-100, che invece, in versione ingrandita, hanno trovato cliente la RAN australiana, con 3 classe 'Hobart'.
 
Nel caso norvegese, si tratta di navi da 137,25 m (-10 metri circa rispetto alle F-100), larghezza 16,8 m, immersione 4,9. Il dislocamento è di 5.290 t; ovviamente la struttura è stealth, mentre il radar è sistemato con le sue 4 facce sopra la plancia, in un arrangiamento tutto sommato elegante per questo tipo di navi. L'enorme torrione domina totalmente tutta la sovrastruttura anteriore e supera nettamente anche quella posteriore. La plancia è bassa, ma ben raccordata sui lati dello scafo, data la sua larghezza. Le fiancate, al solito, sono a doppia inclinazione. Il sistema motore è limitato in potenza, di tipo CODOG, con 4 diesel spagnoli Bazan Bravo 12V da 4,5 MW e una LM-2500 da 21,5 MW, tutto questo abbinato a due eliche a passo variabile e che permette una notevole economia di esercizio, anche se non consente di superare i 27 nodi.
 
L'autonomia è di 4.500 nm a 16 nodi, a dire il vero alquanto limitata. I motori generatori elettrici sono 4 MTU-396 da 900 kW. La velocità, comunque, non è peggiore, per esempio, delle FREMM e solo di poco inferiore rispetto a molte moderne unità da 28-29 nodi.
 
Il sistema radar è l'AEGIS SPY-1F, ovviamente installato con l'aiuto della Konsgberg, che rappresenta l'eccellenza nell'elettronica in Norvegia. È il più piccolo apparato della famiglia, pensato proprio per tutte le Marine che non possono permettersi grandi caccia missilistici da 7.000 e più tonnellate, come quelli USA; del resto anche le F-100 spagnole lo hanno adottato, le prime in Europa, così l'estensione alle unità costruite per la Norvegia è stato qualcosa di abbastanza automatico. Poi vi sono due sistemi di controllo del tiro Mk.82, due radar AN/SPG-62 in banda I e J, tre radar per la ricerca in superficie in banda S e X, radar di sorveglianza navale RSR-210N, sistema di controllo tiro Sagem Vigy 20.
 
Il sonar è l'MRS-2000 a scafo, un sistema moderno e sofisticato; così come il CAPTAS Mk.2 rimorchiato attivo-passivo, tutti e due forniti dalla Thales ma con migliorie locali.
 
Le ECM sono la CS-3701 TRSS per la funzione ESM, il Terma DL-12T per le contromisure, lanciatori di falsi bersagli IR, radar e sonar, nonché il LOKI, sistema che serve per le contromisure anti-siluro.
 
Detto questo, vi sono le armi. Il lanciatore singolo Mk 41 è peraltro ben poca cosa rispetto alle capacità multi-bersaglio dell'AEGIS. Solo un lanciatore, 8 celle, che in pratica rende necessario usare gli ESSM, visto che così è possibile ospitare ben 32 armi. Poi a prua vi è il SR da 76 mm in versione stealth. Si potrebbe anche usare un 127 mm, dati gli spazi disponibili, ma visto che la nave ha l'AEGIS, sarebbe molto più consigliabile aumentare i lanciamissili con almeno 2 o 3 Mk.41, visto che in genere le navi che hanno questo sistema e sono destinate alla difesa aerea hanno quantomeno 4 moduli. In effetti vi è la predisposizione per un altro sistema Mk 41 con ben 24 celle (tre moduli), che risolverebbe la questione e consentirebbe di usare in pratica anche l'ASROC e l'SM-2, che richiedono una cella di lancio per missile.
 
A parte questo, vi sono due lanciamissili quadrupli per i nuovissimi NYTT o NSM, i successori dei Penguin, già selezionati dalla Polonia (anche se difficilmente eguaglieranno il successo dei predecessori); il contratto di produzione è del giugno 2007, quindi parliamo di armi davvero recenti. Costruiti in compositi per le migliori capacità stealth, hanno un raggio di 185 km (come gli OTOMAT), sono adatti alla guerra costiera e con turbogetto Microturbojet TRI-40, capacità sea skimming, velocità transonica, GPS, e ovviamente un sensore IIR, che è già stealth di suo (nessuna emissione E.M.), e che permette di trovare facilmente anche bersagli a terra; vi è anche un TERCOM, a testimonianza che si tratta in realtà di un'arma d'attacco contro-costa, più che antinave.
 
Infine vi sono i sistemi ASW: un elicottero NH-90 con ampie strutture, due lanciasiluri binati che però, anziché gli obicui MU-90, hanno gli Stingray in versione presumibilmente evoluta (questi erano i primi 'siluri intelligenti' nel settore ASW), e quattro M2 Browning.
 
Il tutto è gestito dall'IPMS e dall'IBS, sistemi di gestione della piattaforma avanzati che consentono di ridurre l'equipaggio ad appena 120 effettivi, migliorando il confort e le spese di gestione, ora che gran parte degli effettivi sono professionisti.
 
La NANSEN è stata invitata il 26 febbraio scorso (2009) ad Aden, per compiti anti-pirateria, la nuova ragion d'essere delle Marine post-Guerra fredda. È stato questo l’esordio della nuova classe di navi da guerra norvegesi.
 
 
Accanto ad una discreta componente di superficie vi è sempre anche una sottomarina. I 'Kobben' sono stati radiati e ceduti alla Polonia entro il 2003, erano i Type 207, derivati dai 205 della Marina tedesca. Costruiti in 15 esemplari nel periodo 1964-67, erano oramai al limite delle loro capacità operative senza lavori radicali che non sarebbero stati giustificati con la disponibilità di una nuova classe di sottomarini. Questa era ed è costituita dagli 'Ula', sei unità del 1989-92, e con la possibilità di restare in linea almeno fino al 2020. Ammodernati una prima volta nel 1998 per operare anche in climi caldi come il Mediterraneo e anche più .. a Sud, hanno avuto un altro aggiornamento nel 2006-8, quindi recentissimo, cosicché hanno potuto disporre di nuova elettronica. Questa comprende il Link 11 aggiornato secondo standard più recenti. Ma nel maggio 2008 è stato sottoscritto un contratto tra Marina e Konsgberg per 180 mln di corone. Questo comporta lo sviluppo di un nuovo sonar da installare tra il 2010 e il 2012. Ora che si è registrato il fallimento dei sottomarini destinati alle Marine scandinave, c'è un'esigenza di nuove unità, che potrebbero essere derivati degli A-26, il nuovo tipo svedese in sviluppo dal 2007. Il sonar di ultima generazione sarà senz'altro parte di questi nuovi battelli una volta radiati gli Ula. Non è chiaro di che sottomarini si riuscirà a disporre per i prossimi anni: in generale si vorrebbero unità da 1.400 t circa, con un equipaggio di 17-31 persone, mezzi UUV e costi che non oltrepassino quelli dei 'Gotland' svedesi. Non sono certo esclusi dai giochi i sottomarini della famiglia U-212, già comprati anche da Italia, Germania, Pakistan, Grecia, Turchia, Israele e Corea del Sud. Anche perché questi sub tedeschi adottano il sistema di combattimento MSI-91, che guarda caso è della Konsberg. Di questi SSK c'è da dire che vi è stata fin'ora la costruzione di 4 navi per la Germania e 2 per l'Italia, ma che adesso è in corso l'approntamento per una coppia aggiuntiva per entrambe, da realizzare entro il 2016, sono i tipi U-212B. Ma la Norvegia vorrebbe eventualmente un'ulteriore evoluzione, la U-212C, magari la stessa che in futuro potrebbe essere adottata dalle altre Marine europee, per esempio l'Italia sostituirà entro il 2020 gli ultimi 'Sauro', i due della 4a Serie.
 
Gli SSK norvegesi, malgrado le passate esperienze del periodo bellico, sono fermamente di concezione tedesca. Prima i Type 207, poi gli Ula, che sono un progetto congiunto designato anche Type 210, da 1.040-1.150 t e 59 m, praticamente simili ai Type 209 piuttosto che ai piccoli Type 205 e 206. Così sono capaci ancora di manovrare bene in acque poco profonde, ma hanno capacità a lungo raggio e oceniche nettamente superiori ai vecchi sottomarini costieri, con scafo a goccia allungata seppure al solito con il sonar sistemato sopra la batteria di siluri anteriore. Questi sottomarini hanno acciaio HTS per lo scafo resistente, che permette profondità operative di oltre 250 m e di rottura di circa 500 metri, in più sono molto silenziosi, atlamente automatizzati e con un'autonomia di 40 gg. Ma forse la cosa più sorprendente è la velocità massima, che per un SSK raramente supera i 20 nodi, ma che per questi battelli può superare i 23, ovviamente quando immersi e azionati dai potenti motori elettrici che hanno i sub moderni. Il sistema di combattimento di bordo è l'MSI-90U nazionale, più il sonare CSU-83 a media frequenza dell'Atlas Elektronik tedesca, più il sonar laterale Thomson-Sintra LORAF, a bassa frequenza e passivo. Al solito, i siluri sono tutti a prua, con otto tls da 533 mm per 14 armi del tipo DM-2A3 ad alte prestazioni. Tutto questo è gestito da appena 21 uomini. Si tratta senz'altro di un battello molto potente e moderno per le sue piccole dimensioni, e il suo successore non sarà da meno, mentre si respinge nettamente l'idea di abbandonare gli SSK come hanno fatto i Danesi dopo il fallimento del Viking.
 
 
Quanto alle unità leggere, i tipi moderni sono un risultato sopratutto del programma navale del 1960, che inizialmente diede il via libera a 20 'Tjeld', poi esportate anche in sei esemplari in Grecia (le 'Andromeda') e persino con la US Navy, per la quale vennero costruite ben 14 unità della classe 'Nasty' (terribile), forse le ultime navi di questo tipo della Marina americana, che pure aveva una ricca tradizione di successo in questo settore. Nella marina norvegese sono durate fino al 1992, ma già dal 1962 apparvero le 'Storm', altre 20 stavolta di tipo motocannoniera, che vennero messe in servizio nel 1965-69. Le unità di piccole dimensioni sono una minaccia potenziale gravissima per qualcuno che attacchi la Norvegia, grazie alle miriadi di nascondigli che forniscono i suoi innumerevoli e profondi fiordi, difficilissimi da tenere sotto controllo (ne sanno qualcosa i Tedeschi). A parte questo, nel 1971 esse cominciarono ad essere modificate per i Penguin, dotati di portata pratica maggiore rispetto ai siluri e più veloci: un valido complemento ai siluri e ai cannoni, sia pure senza mai sostituirli totalmente.
 
Nel 1971-72 apparvero delle vere motocannoniere specificatamente pensate per questo tipo di armi, le sei 'Snogg', simili alle loro compagne, ma con soli 4 missili anziché 6, in quanto armate anche di ben 4 lanciasiluri da 533 filoguidati, oltre ai soliti cannoni da 40 mm.
 
Questa potente flotta d'attacco leggero, minacciosa anche per formazioni navali ben più potenti che si fossero avventurate nelle acque norvegesi, è stata posta fuori servizio tra il 1991 e il 2001, e in parte cedute ai tre Stati Baltici. Ebbero indubbiamente successo, e vale la pena di ricordare che vennero progettate da un uomo del Genio Navale, Henriksen, quindi dalla stessa Marina. Questo progettista fu anche l'autore delle 14 'Hauk' del 1976-80, ingrandimento delle 'Storm': 155 t per 35 nodi, più autonomia e stabilità, migliori anche come abitabilità che ovviamente non è la parte migliore di navi 'tutte denti' ma molto piccole, come le unità veloci d'attacco norvegesi, pesanti circa 115 t. Queste nuove unità avevano invece sei Penguin Mk 2, due siluri da 533 TP-613 svedesi ad alte prestazioni (45 nodi per 20-30 km), e un Bofors da 40 mm L70 a prua, nonché uno a poppa. Questo è stato sostituito nel 1991-94 in cambio di un sistema SADRAL e sistema di direzione di tiro optronica di nuovo tipo per il rimanente cannone. Infine nel 1999 è stato introdotto il sistema SENIT 2000 e il datalink 11, più gli aggiornamenti ai Penguin. Ne sono venute fuori le 'Super Hauk', 8 navi in tutto (le altre non sono state aggiornate), quattro per ciascuna squadriglia d'attacco mentre le altre sei sono andate in riserva.
 
Sempre il piano di Difesa del 2002-05, che ha programmato tale destino per le motocannoniere missilistiche, ha anche provveduto a rilanciare il progetto SMP-6081, che languiva da un po' di tempo, e che derivava dai cacciamine Oskoy. Si tratta di navi catamarane e stealth, da costruirsi in otto esemplari. La capoclasse-prototipo SKJOLD è stata ordinata il 30 agosto 199 e varata il 22 settembre 1998, per poi essere consegnata il 17 aprile 1999. Ma data la necessità di finanziare le nuove fregate, alla fine questo programma venne cancellato nel 2000. Eppure era un programma talmente avanti nella tecnologia, come del resto le cugine svedesi tipo Smyge, che l'USN chiese di affittare il prototipo per condurre dei test, cosa accordata con sperimentazioni fatte nel 2001-02. Tutto questo non poteva essere sopportato: come si poteva rottamare un programma che veniva così ben valutato dalla stessa USN? Alla fine, dopo forti polemiche pro e contro, è stato riavviato, sia pure ridotto a 5 unità totali da produrre di serie, sia pure con varie modifiche.
 
Si tratta di navi da 47,5 metri, ma nondimeno, pesanti appena 274 t, le cui carene sono state impostate tra il 2005 e il 2007, e le cui consegne sono avvenute tra l'aprile 2008 e il giugno 2009. Al solito per la cantieristica norvegese, le consegne sono state molto veloci ed efficienti: in circa 4-5 anni il programma è stato riavviato e le navi realizzate e consegnate.
 
Come la massa ridotta può far intuire (a maggior ragione se si considera che si tratta di derivate di cacciamine), lo scafo è in GRP e compositi, ovviamente anche con materiali RAM per assorbire i segnali radar. La velocità, incentivata dalla massa e il pescaggio ridotti, è di ben 45 nodi con mare forza 3. Queste unità, tra le poche SES (nave ad effetto superficie) con il loro largo ed efficiente scafo a catamarano, sono tuttavia capaci di fare molto di meglio: nei test in acque calme sono schizzate a 60 nodi, ben 110 kmh. La propulsione è naturalmente a turbina, potente e leggera. Si tratta di due Allison 571K, ma vi sono anche due diesel ausiliari MTU 123 che aiutano ad aumentare l'autonomia. Il tutto è collegato a due idrogetti Kamewa. L'autonomia non è eccezionale, 800 miglia a 40 nodi, ma è pur sempre possibile, ad una velocità così alta percorrere 1.480 km, praticamente da un capo all'altro della Norvegia. Da una nave di meno di 300 t non si poteva certo chiedere di più.
 
Nemmeno a dirlo, il sistema di combattimento è di ultima generazione e comprende il Thales MRR-3D-NG, sistema di controllo tiro Saab CEROS-200FC, oprtonico Sagem VIGY 20, ECM CS-3701 e lancia-inganni MASS tedesco, mentre le capacità di comunicare sono affidate ai moderni link 11 e sopratutto al nuovo e veloce Link 16. Peccato che la traccia radar sia ovviamente un valore riservato, ma dev'essere davvero modesta. Tutta la nave è sormontata da una sola sovrastruttura nella zone a posteriore dello scafo, con un albero fortemente inclinato all'indietro e senza aperture ridondanti, come si conviene ad una nave stealth. Quanto all'armamento, vi sono state molte modifiche ed esperimenti. Attualmente vi è il cannone SR da 76 mm con scudatura stealth (la Norvegia e la Danimarca si sono di fatto dichiarate a favore del 76 italiano piuttosto che del meno potente 57 mm svedese, del quale inspiegabilmente non è mai stato fatto un compare da 3 pollici). Per il resto vi sono 8 missili NMS, i cui lanciamissili sono comunque sistemati dentro lo scafo; sistema binato SADRAL e mitragliatrici da 12,7 mm, più eventuali lanciasiluri da 533 mm, che con una nave stealth, quindi furtiva, tornano ad avere, paradossalmente, un senso, data la possibilità di avvicinarsi a distanze ridotte e tirare senza dare troppo nell'occhio sugli schermi radar nemici.
 
Quanto alla guerra di mine, la KNS è molto esperta, specie dagli anni '50. Inizialmente sono stati costruiti i tipi 'Bluebird' di progetto americano, ma queste unità degli anni '50 sono state poi convertite in cacciamine nel 1977; in seguito sono arrivati gli Oskoy e gli Alta. In tutto nove navi del 1990-97, scafo a catamarano di tipo SES, costruito in materiali plastici, linee stealth, motori diesel e idrogetti per 20 nodi in crociera e ben 30 in condizioni di massimo effetto superficie. Le prime 4 sono le Orskoy, consegna del 1994-95, che hanno sonar TSM-2013M della Thomson-Sintra e due ROV Pluto. Poi sono seguiti i cinque 'Alta', consegnati nel 1996-97, sonar Simrad SUBSEA SA-950, sistemi di dragaggio vari (meccanici, acustici, magnetici e a pressione). Queste unità sono simili concettualmente ai catamarani 'Bay' australiani, ben più piccoli e lenti, che non ebbero successo in questo tipo di impiego antimine. Tuttavai, delle cinque navi costruite, ne restano solo due in servizio attivo. L'Orkla ebbe un grave incendio a bordo il 19 novembre 2002 e affondò; la Glomma subì un incaglio nel 2005 che le ha procurato danni tali da essere messa fuori servizio anche se non è detto che non verrà riparata. L'anno prima, nel 2004, era stata messa in riserva la Rauma. Non è chiaro il destino di queste navi, due delle quali era contemplato che venissero vendute, ma è anche vero che il programma navale del 2002 non aveva previsto la perdita -guarda caso- di due di queste SES antimine. Per il 2012 si è previsto un ammodernamento della calsse, che per ora è legato al sistema di controllo Simrad Albatross, armi da 12,7 e 20 mm, mentre hanno perso i Simbad originariamente imbarcati.
 
Tra le altre navi del settore mine, va ricordata la vendita alla Lettonia nel 2003-6 dei due posamine da 1.700 t classe Vidar, navi ancora abbastanza moderne per il settore, essendo della fine anni '70. Sono mezzi piuttosto polivalenti, tanto che possono essere usati come unità scuola e pattugliamento. C'é anche la TYR da 800 t, in servizio dal 1993 ma nata 12 anni prima come nave appoggio per piattaforme petrolifere. È un mezzo con scafo rinforzato per operare tra i ghiacci e ha capacità di essere impiegata come posamine e anche nave comando cacciamine. Delle mine impiegate si sa che vi è anche la MP-80 della Misar italiana. Ha un ROV Scorpio 21, con il quale è stato tra l'altro fatta una ricerca fruttuosa di navi affondate durante la II GM, tra cui la localizzazione dell'incrociatore Scharnorst.
 
Queste dunque le navi in servizio, relativamente poche: 5 fregate, 6 SES da attacco, sette (una di riserva) per impiego antimine, almeno 8 (e altre 6 di riserva) da attacco missilistiche e una nave posamine, più i sei SSK Ula.
 
A queste navi di prima linea in compiti di combattimento, MCM e ASW si aggiungono le unità ausiliarie. La maggiore è il VALKYRIEN da 3.000 t, un rimorchiatore oceanico costruito nel 1981 e poi tasformato come nave logistica dopo l'acquisto nel 1994. C'é anche l'Horten, in riserva dall' 11 giugno 2008 e poi in vendita dal gennaio 2009, che è un'altra piccola nave appoggio da 2.500 t del 1978 con piattaforma elicotteristica e capacità di appoggiare anche gli incursori della Marina (fino a circa 60 elementi), e appoggio per navi e sottomarini.
 
Per un compito diverso è presente la Marjata, una nave lunga 81,5 metri e larga ben 39,9, tanto che stazza 7.560 t. È una nave SIGINT e ovviamente il rapporto lunghezza-larghezza è così alto da darle un'eccellente stabilità in mare, che serve anche per via dell'elicottero. Lo scafo è rinforzato per operare tra i ghiacci, l'elettronica di bordo è allo stato dell'arte anche se la nave è in servizio dal 1994 (ma ovviamente, progressivamente aggiornata). Era vicino all'incidente del Kursk nell'estate del 2000 (un po' troppo vicino, sostengono i Russi) e in generale è una delle navi più segrete e moderne del mondo in questo delicatissimo settore di intelligence.
 
C'é anche la NORGE, nave ex- RN costruita nel 1937 e poi comprata nel 1947. È la Nave reale, che venne danneggiata gravemente nel 1985 da un incendio, ma che attualmente è stat ammodernata e serve se necessario anche per compiti logistici.
 
 
Poi vi sono le navi più piccole, circa due dozzine di unità come le 5 navi da trasporto 'Torpen' da 300 t (anni '70), due vedette per addestramento da 40 t e 20 nodi e altri mezzi minori.
 
Le navi idrografiche, ben sei unità, sono in servizio sotto la dipendenza del Ministero dell'Ambiente, però hanno equipaggio della Marina. Tra queste vi è il LANCE da 960 t, costruzione nel 1978.
 
 
Le navi non sono tutto per la Marina, e va ricordata l'esistenza storica dell'aviazione navale, nata nel 1912. Essa è uno dei servizi più antichi tra le aviazioni di tutto il mondo, ma ancora nel 1940 non aveva che un pugno di aerei. Essi erano gli idrovolanti He-115 e qualche caccia Gladiator. Fu il 10 novembre 1944 che Esercito e Marina fusero i loro servizi aerei, che all'epoca erano basati in Groenlandia e Scozia, come parte della Norvegia Libera. Diedero luogo alla KNL, l'aviazione, e da allora non vi sono più stati aerei specifici per la Marina. Però ce li ha l'aviazione vera e propria.
 
Il primo degli Skvadron è il 333 di Andoya, che prima ebbe i Catalina, poi gli Albatross (anni '60), poi i P-3C Orion, attualmente quattro aggiornati allo standard UIP (nuovo sistema di combattimento ed elaborazione dati), più due P-3N per supportare la Guardia Costiera. A suo tempo i P-3 Orion erano sette (al 1969), nel modello B. Fu nel 1989 che cinque di essi vennero venduti alla Spagna e altri due modificati come N, al contempo vennero comprati 4 P-3C, pare di nuova costruzione.
 
Lo Skvadron 330 è a Bodo, con circa 12 Sea King Mk-43 SAR. Il 337 è a Bardufoss con altri sei Lynx che sono usati sopratutto dalla Guardia Costiera per compiti SAR e collegamento. Questi elicotteri sono oramai datati, ma si sono dimostrati dei muli, tanto che i Sea King, ordinati nel 1970, ancora nel 1996 sono stati aggiornati ad uno standard più avanzato, il -43B. I Lynx sono dei primi anni '80, ma sono stati usati in maniera intensiva.
 
Infine lo Skv 334 ha avuto gli F-16 con i missili Penguin Mk-3, ad un certo punto messo in riserva, e poi riattivato nel 2006, ma stavolta con gli elicotteri NH-90, dei quali 14 vengono consegnati tra il 2007 e il 2010.
 
Si tratta di elicotteri scelti nel 2001. Di questi sei sono dello Skvadron 334 per l'imbarco sulle fregate, e gli altri 8 al 337 Skvadron. L'introduzione in servizio viene fatta con l'aiuto della RN, cosa piuttosto singolare visto che essa non ha l'NH-90; in futuro si parla di altri 4 aerei da pattugliamento e 15 elicotteri, forse anche AW-101 o forse -con i chiari di luna attuali- altri NH-90.
 
Le navi logistiche sono forse l'unico problema della Marina norvegese: quasi inesistenti per il rifornimento di una forza navale distante dalla madrepatria; in futuro si pensa di dotarsi forse di una o due navi di nuovo tipo destinate al rifornimento, ma è ancora presto per dirlo. Certo che con le nuove fregate antiaeree, sarebbe assurdo non introdurre unità logistiche che le valorizzassero appieno.