Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Norvegia: differenze tra le versioni

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==Aviazione, al 1998<ref>Gjetnes, Ivar: ''L'aviazione reale olandese oltre il 2000'', RiD nov 1998 p.64-69</ref>==
 
La Norvegia ha una popolazione modesta per la sua superficie, che nel '98 era pari a 4,3 milioni di abitanti ed era l'unico della NATO che confinava con l'allora URSS e poi la Russia. Al '98, passati i tempi dei decolli continui contro i ricognitori sovietici, l'Aviazione reale olandese aveva un totale di 9.480 elementi, 3.800 di leva, aumentabili a 27.000 a mobilitazione attuata.
 
C'erano due comandi: Cmdo Difesa Meridionale o COMSONOSR, e il COMJTFNON per il settore settentrionale della nazione, con un totale di 14 squadroni, le basi principali di Rygge, Orland, Bodo, e 14 minori come Evenes, SOla, Vaernes, ma con la ristrutturazione della primavera ci sarebbe stato da aggiungerne un'altra, Bardufoss contro la chiusura di 5 vecchie basi minorie il personale ridotto, mentre infine dal 2000 le attività sarebbero state spostate, per tutti gli F-16, a Bodo. Il massimo degli aerei da combattimento, stando ai CFE, è di 100 e nessun elicottero da combattimento è stato ammesso nei trattati.
 
Gli F-16 erano all'epoca su 4 squadroni, dei quali i 331 e 334 di Bodo, causa carenza di personale, erano praticamente riuniti in uno solo; gli altri due erano il No. 332 come unità OCU a Rygge, e il 338 di Orland, totale 58 aerei (quelli del 338 assegnati alle forze di reazione immediata). Gli aerei hanno missili Penguin Mk.3 e in fase di aggiornamento con il programma MLU che porta queste macchine di prima generazione ad uno standard operativo molto migliore, incluso un radar con il 25% in più di raggio e i missili AMRAAM. Per il resto c'erano 20 F-5A e B per attacco al suolo, DACT, difesa aerea, EW e aggiornati nell'avionica all'epoca. I 4 P-3C, da poco sostituti dei P-3B, erano sulla base di Andoya assieme ai 2 P-3N della Guardia Costiera. Infine c'erano i reparti di seconda linea, lo Sqn 335 di Gardermoen con 6 C-130H, il 717 di Rygge con 3 Falcon 20C, il 719 di Bodo con 3 DHC-6 per compiti di calibrazione elettroniche e di trasporto. Poi c'erano anche 4 squadroni di elicotteri: il 338 a Bardufuss e il 720 di Rygge per 18 elicotteri Bell 412SP; il 330 di Bodo con 12 Sea King Mk 43 (per il SAR), e il 337 dela Guardia costiera di Bardofuss con 6 Lynx Mk.86.
 
Infine c'erano i sistemi di terra: 4 centri per il controllo aereo, 6 batterie di NASAMS e NOAH, con 3 sistemi di fuoco dotati di 9 lanciatori trinati l'una10 batterie RBS-70 Mk II e 10 di cannoni L70 da 40 mm. Una delle batterie NOAH con 4 unità di fuoco e 12 lanciatori è andata all'Esercito, in cambio di altri missili RBS-70.
 
 
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A parte questo, erano presenti al 1998 programmi per modernizzare i sistemi addestrativi con un simulatore assieme agli olandesi, mentre l'MLU era da farsi a Kjeller. L'AMRAAM era in introduzione, dopo che venne preferito in una lotta senz'altro molto significativa, perché l'antagonista era il MICA francese, che avrebbe fatto un passo significativo ad essere adottato da una flotta di F-16. Del resto l'AMRAAM era già adottato dal sistema terrestre NASAMS, il sistema SAM avanzato norvegese, della stessa aviazione, all'epoca nota come RNoAF in termini internazionali. Il costo era di 4,5 mld di corone e le consegne nel 1995-2000, con contratti FMS che coprono anche l'addestramento e il supporto tecnico.
 
Le basi erano sottoposte ad un programma chiamato ADR, che significa per l'appunto difesa delle basi, con sistemi di C3I per la loro difesa, corazzati pesanti per rimuovere ordigni inesplosi e leggeri per ordigni esplosivi di minore potenza, materiali per consentire l'atterraggio con appositi cavi d'arresto e per riparare in fretta le piste danneggiate.
 
Modernizzare i centri di comando e controllo, rimasti alle tecnologie anni '70 con l'istituzione del NADGE (MATO Air Defense Ground Enviroment), anche se integrati da sistemi più moderni, erano da uniformare a nuovi standard elettronici con computer e display di nuovo tipo formando il NADCORE (Norwegian Air Defence CRC Operation Room Enhancement), con hardware COTS (commerciale), assieme ai sistemi di comunicazione della Alcatel Norway. Quanto ai programmi futuri, dalla fine del '93 si cominciò a studiare un nuovo aereo da combattimento, esteso a un po' tutti i tipi di aerei disponibili, fino a quando si ridusse il totale, escludendo anche il Gripen, all'EF-2000 o all'F-16 Block 50, con scelta nel 1999. Non si sapeva ancora quale aereo sarebbe stato scelto. Allo stesso tempo, prevedendo un numero ridotto di macchine comprate, e la sostituzione dei caccia F-16 entro il 2020 è stato sottoscritto un MoU per co-sviluppare il JSF. Nel luglio 1995 è stato approvato il riammodernamento dei P-3C con il programma UIP assieme agli USA e in particolare alla Lockheed, con vari sistemi come il nuovo computer di missione ASQ-222 e il radar APS-137, ESM e alto ancora.
 
Il NASAMS è il successore del NOAH. Quest'ultimo era stato sviluppato adattando il missile HAWK alle nuove tecnologie radar negli anni '80, ma poi ritirato dal servizio. Il suo successore era da mettere in servizio entro il 1998, e si avvaleva del radar LASR tridimensionale TPS-36A, sistema elettro-ottico, lanciatori sestupli e centro di lancio. Il sistema, inizialmente pensato come apparato tradizionale, in termini di batterie e lanciatori, è stato poi integrato con i missili RBS-70 e i cannoni Bofors L70. Ogni unità d'impiego poteva avere fino a 4 di questi 'team' integrati e connessi in banda larga. Ognuno di questi team era capace di collegare fino a 9 lanciatori sestupli. Era in corso di sviluppo un sistema più mobile, per supportare l'esercito.
 
==Gli aerei norvegesi<ref>Pagine dedicata del sito di J.Baugher</ref>==