Gallerie di piazza Scala/III: differenze tra le versioni

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'''Giovanni Migliara (1785–1837) Interno di un chiostro del Monastero Maggiore a Milano'''
*[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Migliara_Giovanni,_Interno_di_convento.jpg|thumb|600px|27. Giovanni Migliara, ''Interno di un chiostro del Monastero Maggiore a Milano'', 1820-1825]]
*English: Convent – Milan, Interior of the Ospedale Maggiore – Interior of a Convent
*Data tra il 1820 e il 1825
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Agli occhi del pubblico di Migliara, lo spirito caritatevole della chiesa antica, raffigurato nel dipinto, doveva apparire in contrasto con la vita gaudente e godereccia del clero contemporaneo. Un costume, quest’ultimo, che il pittore aveva ripetutamente censurato con uno sguardo disincantato e ironico in molte sue tele, tra le quali anche Date et dabitur vobis (“date e vi sarà dato”) (ubicazione ignota), nella quale un frate panciuto si fa interprete dell’ammonimento evangelico alla carità distribuendo colpi di mestolo tra i poveri in fila in attesa della zuppa. Lo stesso tono divertito, reso più pungente per l’adozione di citazioni religiose, accostate a immagini in contrasto con il loro messaggio morale, ricorre anche nei dipinti in Collezione Frati in cucina e Il Ritorno dalla Questua. Gli accenti di critica anticlericale, talvolta con un’enfasi sarcastica forse non del tutto priva di valenze politiche, erano diffusi negli ambienti artistici della Restaurazione, e costituivano un elemento distintivo della pittura di Migliara.
 
*[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Migliara_Giovanni,_Interno_di_convento.jpg|thumb|600px|27. Giovanni Migliara, ''Interno di un chiostro del Monastero Maggiore a Milano'', 1820-1825]]
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