Gallerie di piazza Scala/IX: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 71:
 
*'''134. Giovanni Segantini, ''Il coro della chiesa di Sant'Antonio in Milano'', 1879'''
[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Segantini_Giovanni,_Il_coro_della_chiesa_di_Sant%27Antonio_in_Milano.jpg|thumb|499px|134. Giovanni Segantini, ''Il coro della chiesa di Sant'Antonio in Milano'', 1879]]
 
Raffigurante il coro della chiesa di Sant’Antonio abate di Milano, dove un chierichetto è intento a preparare gli spartiti per la prossima liturgia, il dipinto rappresenta il saggio di pittura col quale Segantini, ormai al termine dei suoi studi, partecipa all’annuale manifestazione dell’Accademia di Brera. Il successo di critica è tale che il dipinto viene acquistato dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente ed assegnato per sorteggio al socio Paolo Guicciardini mentre una seconda versione di minori dimensioni sarà eseguita nel 1882 (ubicazione sconosciuta). L’abilità dimostrata nell’eseguire l’opera in Collezione attira nel 1879 anche l’attenzione del mercante Vittore Grubicy che inizia da allora a finanziare l’artista, spingendolo negli anni seguenti verso le più moderne ricerche divisioniste.
Segantini sceglie per il proprio debutto una veduta prospettica d’interni, proseguendo sulla linea tracciata nell’ambito del naturalismo lombardo da Mosè Bianchi e Filippo Carcano, ai quali egli guarda con particolare attenzione soprattutto per la resa pittorica degli effetti luministici. Ed è infatti la luce ad essere protagonista del dipinto: essa irrompe all’interno della chiesa dalla finestra in alto dove un tendaggio rosso la attutisce solo in parte, lasciando in penombra la grande tela raffigurante S. Antonio eremita, e si irradia verso il basso accendendo di bagliori gli stalli lignei del coro. I sapienti accostamenti delle diverse tonalità brune descrivono il degradare dell’ombra dall’alto verso il basso secondo una direzione che è accentuata dal taglio verticale della composizione. Ne risulta un’opera dove la non comune abilità pittorica del giovane è precoce indizio di un’eccezionale carriera artistica.
 
*'''135. Giovanni Segantini, ''La raccolta dei bozzoli'', 1882-1883]]'''
 
*'''136. Giovanni Segantini, ''Il lavoratore della terra'', 1886'''