Gallerie di piazza Scala/IX: differenze tra le versioni

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Riproponendo un soggetto svolto in precedenza in diverse opere quali La visita alla balia (1861 circa, collezione privata), il pittore raffigura una donna che, accompagnata dagli anziani genitori, visita il figlio di pochi mesi presso la balia. La scena è tratta dalla vita quotidiana e il suo realismo è accentuato dall’abbigliamento dei personaggi e dai tanti dettagli che descrivono questo interno domestico, appena rischiarato dalla luce di una finestra e dal tenue fuoco del caminetto. La pittura abbreviata, quasi incompiuta nella parte centrale, che determinò probabilmente l’indifferenza di parte della critica all’esposizione braidense, è piuttosto da ritenersi una consapevole scelta del pittore. Egli riesce in tal modo a rendere con grande immediatezza i sentimenti che animano questo episodio di vita umana, qualità che contraddistingue tutta la sua pittura di genere e, in particolare, opere come Il cacciatore (1854, Milano, Pinacoteca di Brera) o La visita del nonno (1856, già Collezione Luisa Gallarati Scotti Melzi d’Eril) dove Induno ricorre per la figura dell’uomo anziano allo stesso modello presente nel dipinto in Collezione.
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*'''|125. Domenico Induno, ''La visita alla puerpera'', 1875 ca'''
[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Induno_Domenico,_Visita_alla_puerpuera.jpg|thumb|499px|125. Domenico Induno, ''La visita alla puerpera'', 1875 ca]]
 
Il dipinto, privo di firma, è stato attribuito all’artista da Giorgio Nicodemi in occasione della mostra sui fratelli Induno curata nel 1933 con Enrico Somarè ed allestita nelle sale del Castello Sforzesco di Milano. A quella data l’opera apparteneva al marchese Paolo Clerici di Cavenago mentre l’iscrizione presente sul retro della tela indica quale precedente proprietario il pittore Lodovico Cavaleri, amico degli Induno. Il dipinto risulta incompiuto nella parte destra, dove si è probabilmente intervenuti in tempi successivi con un’approssimata stesura di colore, e può essere datato agli ultimi anni di attività del pittore.
In un salone riccamente decorato dove risalta una grande tela di paesaggio, una donna in abiti eleganti conversa con un’amica che ha appena partorito, assistita da due domestici. Il tema della visita, ricorrente nella pittura di genere secondo molteplici iconografie, è qui svolto entro un’ambientazione che ricorda le scene mondane del fratello Gerolamo Induno come La lezione di ballo, molto ricercate dal mercato artistico del tempo. Questi soggetti di gusto neosettecentesco ricorrono in altre opere tarde come La lettera (1871, collezione privata) o Un dramma domestico (1873, Desio, Banco di Desio e della Brianza), dipinto presentato all’Esposizione universale di Vienna nel 1873 nel quale Induno descrive, non senza intenti di denuncia sociale nei confronti dell’alta società borghese, il fallimento di una cerimonia nuziale.
La stesura pittorica appare compiuta solo nella figura seduta a sinistra che si distingue inoltre per il gesto di compatimento reso con grande naturalezza; le fa eco la mutevole espressività degli altri personaggi che contribuiscono a creare una scena dai toni vivaci.