Gallerie di piazza Scala/X: differenze tra le versioni

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il dipinto raffigura Emilia Dal Col, pittrice dilettante sposata da Conconi nel 1897. Il genere del ritratto femminile riveste grande importanza in tutta la produzione dell’artista che per ideare pose e ambientazioni assolutamente originali ricorre spesso all’aiuto della moglie, sua modella prediletta. Il volto di Emilia è riconoscibile in Confidenze, (1898, Lugano, Museo Civico di Belle Arti) oppure nel più intimo Ritratto della moglie (1905 circa, collezione privata) dove la posa della giovane donna, ritratta a mezzo busto, ricorda quella del dipinto in Collezione. Conconi vi aggiunge, appena sfiorata dalle dita, una rosa, elemento che ricorre anche nel Ritratto di Ada Valdata (1907, Genova, Raccolte Frugone) e nel Ritratto di fanciulla (1915 circa, Milano, Archivio Storico Campari), entrambi commissionati da esponenti della borghesia milanese. L’acconciatura e l’abbigliamento di Emilia avvicinano tuttavia La rosa alla data di un ritratto più tardo, quello di Rita Maggioni (1913-1915 circa, collezione privata) permettendoci di collocare l’opera alla prima metà degli anni Dieci. Anche in questa fase più matura della sua arte, Conconi ricorre a una pittura legata alle ricerche giovanili condotte nell’ambito della Scapigliatura.
 
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