Filosofia presocratica e socratica/Senofane: differenze tra le versioni

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# alla luce lunare che appare come caratteristica interna alla luna stessa.
 
Il cosmo si presentava a Senofane similmente ad Anassimandro e successivamente a Parmenide: vi è l<nowiki>'</nowiki>''a-peiron'' (in-finito) all'interno del quale, per un movimento a lui connaturato (critica di Aristotele a tutti i Presocratici di non aver spiegato il movimento), si spiegano tutti i ''peiràs'', fenomeni limitati. L'infinito è quindi condizione e causa della nascita di tutti i fenomeni particolari perché essi esistono proprio in quanto si differenziano, attraverso il loro limite, dagli altri fenomeni e dall'apeiron stesso. Pertanto i due frammenti riportati da Diels e Kranz " Nulla si crea e nulla si distrugge" e "tutto ciò che nasce è perituro" non sono in contraddizione ma complementari perchèéperchéé il primo si riferisce all'apeiron, che è sempre, e il secondo ai peiras che, dal momento in cui nascono, si staccano dall'infinito, sono destinati alla morte, a rientrare nell'apeiron.
 
Se tutto è in movimento lo sarà anche la terra, ma se il movimento determina il cambiamento sarà possibile descriverne una "storia naturale"del nostro pianeta. Egli fu pertanto il primo a studiare i fossili comprendendo lo stravolgimento storico della geografia terrestre laddove sulle montagne si trovano segni di esseri marini conservateci gelosamente dalle rocce. Senofane critica pertanto i suoi predecessori come Omero ed Esiodo per essersi posti in un atteggiamento religioso nei confronti della ''physis'' attribuendo tutto ella divinità; ma non solo, egli si scaglia contro una visione antropomorfa del Dio sostenendo che "se il cavallo avesse le mani disegnerebbe il Dio con una lunga criniera". La divinità per Senofane è una, onnipresente ed immobile, essa è sia nell'apeiron che nei peiras e tutto muove senza sforzo con la sola forza del pensiero.