Gallerie di piazza Scala/V: differenze tra le versioni

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[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Canella_Carlo_-_Veduta_della_chiesa_di_Santa_Maria_della_Pace_in_Milano.jpg|thumb|499px|65. Carlo Canella, ''Veduta della chiesa di Santa Maria della Pace in Milano'', 1852-1855]]
 
L’artista impagina la veduta prospettica della chiesa quattrocentesca di S. Maria della Pace a Milano impiegando un punto di vista decentrato e un chiaroscuro dai decisi contrasti di ombra e luce, caratteristici della sua produzione pittorica matura. Il popolo minuto impegnato in varie attività si raccoglie nello spiazzo antistante la chiesa, descritta in tutti i dettagli dell’architettura con precisione documentaria. Un uomo a cavallo si addentra nella strada che corre lungo il fianco dell’edificio, mentre sul fondo due figurette in controluce procedono verso lo spazio luminoso, appena accennato in lontananza, con un abile artificio per conferire profondità prospettica alla scena.
Il dipinto è accostabile alla veduta della Chiesa di S. Fermo a Verona del 1838 (Milano, Galleria d’Arte Moderna), con il quale condivide il caldo cromatismo e l’impaginazione prospettica, ripetutamente adottati dall’artista nella rappresentazione di diversi edifici religiosi. L’opera rivela un’approfondita conoscenza del repertorio di Giovanni Migliara, ma aggiornato sulle opere del celebre fratello dell’artista, Giuseppe Canella. Da quest’ultimo derivano la resa naturalistica e atmosferica del cielo e dei passaggi chiaroscurali.
Domiciliato in Milano fin dal 1842, Carlo Canella fissò la propria abitazione non lontano dal luogo rappresentato, al n. 81 di Largo di Porta Tosa, come riferisce il cartellino sul retro dell’opera e come documentano dal 1850 i cataloghi delle Esposizioni di Belle Arti di Brera. Partecipò con continuità alle rassegne espositive milanesi presentando un ricco repertorio di vedute di città italiane, ritratti e interni, nel quale la cattedrale cittadina occupò un posto di rilievo, come documenta il Duomo di Milano e la Corsia dei Servi in Collezione.
 
* '''66. Angelo Trezzini, ''La passeggiata del giovedì (Il Fopponino)'', 1869'''