Gallerie di piazza Scala/III: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 90:
*Dimensioni Altezza: 46.8 cm. Larghezza: 38.8 cm.
*[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Migliara_Giovanni,_Veduta_alle_porte_di_un_convento.jpg|thumb|600px|23. Giovanni Migliara, ''Il ritorno dei Padri Cappuccini nel convento dopo la cerca con la provisione invernale'', 1825-1830]]
L’arrivo del carro con l’iscrizione «Provagione per l’inverno» che trasporta alcune popolane, insieme con le provviste, diventa il pretesto per l’artista per rappresentare una divertente scenetta all’ingresso di un convento. Un frate si precipita dalla scalinata della chiesa, un altro in primo piano fa cenno di tenere il segreto ad un confratello, mentre al centro, accanto al carro, altri due esultano fino al punto di perdere un sandalo. Sotto l’arco di ingresso un frate panciuto si sofferma a guardare con attenzione la scena mentre il suo vicino suona la campanella. In tutta fretta viene spalancato il portone di accesso al cortile, sul quale si affaccia una figuretta dal loggiato superiore che allarga le braccia in segno di soddisfazione alla vista dell’arrivo degli approvvigionamenti invernali di cibo e di fanciulle. All’ingresso del luogo si trova l’ammonimento «MEMENTO MORI» (“Ricordati che devi morire”) motto dell’ordine mendicante e claustrale dei trappisti: questo severo richiamo a condurre una vita di ascesi e di distacco dalle cose terrene ed effimere si traduce, in questo caso, in un aperto invito a godere del presente. La scena divertente e beffarda si inscrive nell’ampia produzione dell’artista connotata da accenti anticlericali, talvolta tradotti in una critica pungente, più spesso, come in questo caso, interpretati in chiave di pittura di genere con bonaria e indulgente ironia.
Qui la chiesa e il convento sono racchiusi in un’atmosfera serena e avvolgente, che Giovanni Migliara realizza modulando il contrasto tra l’ampia zona in ombra con la vegetazione in primo piano e il paesaggio montuoso contro il cielo terso e limpido. La veduta, certamente ripresa dal vero, e in seguito integrata con elementi di fantasia, secondo una prassi abitualmente adottata dall’artista, potrebbe rappresentare un luogo della campagna lombarda, spesso catturata da Migliara nei suoi taccuini di viaggio.
Si conosce una copia di dimensioni minori del dipinto in Collezione eseguito da Teodolinda Sabajno Migliara, figlia e allieva dell’artista, attualmente conservato presso i Civici Musei di Alessandria. La riproduzione proviene da un importante nucleo di opere eseguite da Giovanni e Teodolinda Migliara, donato nel 1854 al Municipio di Alessandria dal notaio Antonio Maria Viecha, amico e mecenate del pittore. Nell’elenco allegato alla lettera di donazione è segnalato anche il titolo antico del quadro, Il ritorno dei Padri cappuccini nel Convento dopo la cerca con la provisione invernale.
Questa seconda versione differisce dall’originale sia per la modesta qualità pittorica, sia per la scelta della pittrice di sostituire le popolane nel carro con le provviste di cibo, stemperando così il carattere dissacratorio e licenzioso della versione originale. Teodolinda Migliara aveva riscosso un discreto successo e importanti commissioni grazie alle sue assidue presenze alle Esposizioni di Belle Arti di Brera nel corso degli anni trenta dell’Ottocento, con un repertorio di vedute prospettiche strettamente dipendenti dai modi e dai soggetti paterni, come dimostra anche l’Interno della basilica di San Lorenzo a Milano, in Collezione. La consuetudine di realizzare copie dei dipinti più celebri dell’artista, infine, era favorita dallo stesso Migliara come esercizio per gli alunni che frequentavano la sua scuola privata e che spesso esordivano alle esposizioni ufficiali proprio con queste repliche.
-------------------