Il delitto di Cogne/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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Sempre dalle parole della Franzoni, apprendiamo che la maggior parte delle volte la donna si portava appresso anche Samuele quando accompagnava Davide, e quelle rare volte che lo lasciava a casa da solo chiudeva la porta a chiave. Quella mattina invece la lascia aperta, secondo lei per non spaventarlo col rumore dello scatto della serratura. Ma rumore lo faceva già il televisore, senza contare che il volume dello stesso copriva certamente lo scrocco della serratura. E poi col bambino sveglio e inquieto sarebbe stato ben più logico chiuderla a chiave, la porta, per evitare che Samuele si facesse venire in mente di uscire per seguire madre e fratello.
Vi è poi lo scambio di battute avute con la Satragni durante le operazioni di soccorso: la Satragni si informa proprio sulla chiusura della porta e la Franzoni le risponde: “non sono stupida, era chiusa e so bene quello che faccio”.
Ma non essendo stati riscontrati segni di scassinatura era necessario che la Franzoni, più tardi, sostenesse di aver lasciato la porta aperta per giustificare un’intrusione esterna.
 
Vi è poi da prendere in considerazione il ristretto tempo durante la quale la Franzoni è stata fuori di casa e la conformazione della zona: la villetta dei Lorenzi si trova in una posizione abbastanza isolata e soprattutto priva di vegetazione. Data l’ora c’erano parecchie persone già sveglie che stavano svolgendo diverse attività, non è stato notato nessuno aggirarsi intorno alla casa e in un paese così piccolo, soprattutto, si sarebbe notata la presenza di un estraneo.