Fisica e filosofia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 2 187:
11.2 - Bonaventura da Bagnoregio concepiva il “libero arbitrio” come naturale libertà umana, “forza attiva” che conduce l' uomo “all' azione che le è propria” (31). Tale concezione, non è consona solo alla natura della fase mercantile che si stava allora consolidando, ma rispecchia l' essenza umana naturale e la potenzialità umana. Nel corso del XII secolo si sviluppò una concezione del “libero arbitrio” inteso come “facoltà insieme della ragione e della volontà”. Roberto Grossatesta teorizzava il “libero arbitrio” dell' uomo, inteso come libertà di scelta, intesa anche come libertà di ribellarsi a quelle definiamo le strutture storiche ed, al limite, di superarle (32). Tale concetto di “libero arbitrio” implica la libertà potenziale dell' uomo dalla realtà strutturale. Luigi Pareyson affermava che la schiavitù umana derivi esclusivamente dalle proprie idee (33) irrazionali, mentre la razionalità genera la libertà. La libertà equivale all' emancipazione dalla determinazione strutturale, attraverso l' adesione della volontà alle determinanti interiori dell'individuo, allorché vengano meno o siano meno avvertite quelle esteriori. La libertà umana non è altro che la possibilità di scegliere tra l' adesione al determinismo strutturale e la libertà di una socialità piena e svincolata da ogni determinazione che non sia quella della natura umana del soggetto. Tale libertà, in presenza della realtà strutturale storica, è limitata, in quanto dette strutture obbligano ad un' adesione ad esse più o meno convinta. Una società autenticamente umana, in quanto realizzante la pienezza della socialità, in assenza di determinazioni esterne alla natura dei soggetti interessati, realizzerebbe pienamente la libertà umana. I filosofi della politica, concepiscono la “cultura” o realtà strutturale storica come una limitazione rispetto alla libertà vegetale ed animale, ossia della condizione pre-strutturale. La libertà è intesa come accesso ai piaceri o godimento di piaceri non impediti. Al contrario, illibertà significa sofferenza o frustrazione del piacere. I filosofi della politica affermano che la motivazione non escluda la libertà, mentre l' indeterminatezza o gratuità non la implichi, ma è la motivazione interiore od autentica degli individui a contemplare la libertà autentica, mentre ogni motivazione ad essi esteriore è illibertà.
12 - L' eterogeneità dei bisogni e dei fini, se è interna alla natura autentica dei singoli non contraddice la loro intrinseca universalità. Una società accettabile deve consentire la soddisfazione piena dell' eterogeneità dei bisogni autentici o della natura universale dei singoli.
 
Capitolo 13: Concetti di universalità e di desiderabilità
§ 1: Desiderabilità ed inevitabilità
1 – Ineluttabilità e desiderabilità, compito delle ideologie e loro influenza
sulla psiche umana.
2 – Ineluttabilità, necessarietà e libertà nella accettabilità e desiderabilità.
3 – Prodursi di una alternativa all' ineluttabile e trasformazione di quest' ultimo
in possibilità, seppure non desiderabile.
§ 2: Concetti di universalità, di ineluttabilità e di accettabilità
1 – Inevitabilità assoluta, inevitabilità relativa e libertà razionale.
2 – Universalità di una data teoria e sua accettabilità in rapporto
al grado di universalità del singolo.
3 – Pretesa di universalità delle ideologie, connessa ad una loro
imposta generalizzazione.
4 – Concezione dell' ineluttabile come desiderabile, equivalente al
tradimento dell' umanità, compiuto dalle ideologie.
5.1 – Universalità della realtà strutturale storica e progresso storico nella
razionalità.
5.2 – Universalità individuale ed universalità propria della specie umana.
§ 3: Giustificazione dell' inevitabile
1 – Necessarietà, teorizzata dall' induismo, della realtà.
2 – Realtà strutturale ed assurdità.
3 – Senso del dovere ed adattamento attivo all' ineluttabile.
§ 4: Razionalità ed universalità
1 – Natura della razionalità o comportamento umano in contrapposizione
al comportamento inumano.
2 – Razionalità, universalità e peculiarità individuale.
3 – Razionalità mutevole col grado di manifestazione dell' essere di
ogni singolo individuo.
4 – Misurazione del grado di razionalità di una data società.
5 - Razionalità conoscitiva e razionalità umana.
6 – Irrazionalità comportamentale, conseguenza dell' inconoscenza della
realtà.
7 - Irrazionalità delle idee di coloro che vivono nella realtà strutturale
storica.
8 – Universalità parziale della realtà strutturale ed universalità razionale della
natura umana.
§ 5: Cause dell' irrazionalità presenti nel comportamento umano.
1 – Irrazionalità presente nella psiche dell' umanità.
2 – Irrazionalità del lavoro e conseguenze sull' umanità.
3 – Pazzia come comportamento irrazionale, provocato in parte dalla realtà
struttturale storica.
4 – Integrazione nella realtà strutturale ed irrazionalità.
5 – Fede irrazionale e comportamento irrazionale.
6 - Irrazionalità e razionalizzazioni o giustificazioni dell' irrazionale.
§ 6: Conquista della razionalità comportamentale
1 – Possibilità della trasformazione del comportamento dei singoli in
comportamento razionale.
2 – Conquista della razionalità, come libertà razionale attuata
attraverso istituzioni razionali.
§ 7: Fede razionale e fede irrazionale
1 – Fede come sentimento umano. Oggetti della fede: irrazionali o
razionali.
2 – Necessarietà e giustificazione della fede irrazionale, nelle società
irrazionali.
3 – Natura della fede irrazionale.
4 – Natura della fede razionale.
[[Categoria:Antropologia]]
[[Categoria: Cosmologia]]