Fisica e filosofia: differenze tra le versioni

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4 - Se i riformatori utopisti si sono sempre chiesti se occorra cambiare prima l' uomo o prima la società, il riformatore realista riconosce come non sia possibile agire sulla natura dell' essere umano, la quale sta alla realtà come l' hardware sta al softwhare per i calcolatori elettronici. Diversamente dagli attuali calcolatori l' essere umano può scegliere tra i programmi a disposizione, ossia tra i vari universi strutturali. La scelta tra tali “programmi”, ipoteticamente libera, avviene in realtà in modo collettivo ed inconscio. Tale “scelta” esclude interventi “volontaristici” da parte di singoli o gruppi, in quanto il ”programma” ed i suoi autonomi meccanismi impongono ai soggetti singoli ed alle collettività i comportamenti consoni al “programma” stesso. In tale situazione, qualsiasi tentativo di modificare il comportamento degli esseri umani, singoli o collettività, non può che essere vano se prescinde dalla modificazione del “programma” od universo strutturale in atto. Gli esseri umani hanno ormai raggiunto un livello conoscitivo in campo sociale ed umano tale da consentire loro di costruire un “programma” tale da consentire loro una libera e cosciente scelta, attuata sulla conoscenza approfondita dei propri bisogni. Questo nuovo “programma” sarà inoltre flessibile o personalizzabile secondo le necessità ed i desideri di ciascuno.
5 - Il lavoro od “arbeit” strumentale, secondo la concezione schopenhaueriana (13) nacque ben prima dell' universo strutturale statuale ed, altresì, dell' universo strutturale stratificato. Questo dimostra come la stratificazione sociale propria della società statuale non sia connessa col lavoro né con l' arte e le scienze. I reperti pittorici rinvenuti in grotte, montagne e deserti indicano come l' arte sia nata ben prima dell' universo strutturale stratificato. Tuttavia gli universi strutturali stratificato e statuale hanno dato indubbiamente impulso allo sviluppo della produzione e della conoscenza, rispetto agli universi strutturali preesistenti. Il vantaggio principale dell' universo strutturale statuale è l' impulso dato alla capacità comunicativa dell' uomo, capacità a sua volta dipendente dal processo di individuazione il quale, a sua volta, determina lo sviluppo della socializzazione. Il superamento del lavoro, che ora si prospetta come possibile, toglierà una giustificazione della stratificazione sociale. Inoltre, se la realtà strutturale storica non verrà superata, il superamento dell' “arbeit” strumentale sarà negativo sulla morale umana, la quale ne trarrà sensazioni di inutilità e vacuità, non potendosi accedere all' attività dotata di “potere teleologico” (14), per l' ostacolo strutturale allo sviluppo ulteriore della comunicazione interpersonale.
 
Capitolo 12: Bisogni umani naturali e di origine strutturale.
§ 1: Bisogni naturali ed indotti negli individui
1.1.1 – Pulsioni fisiche, bisogni potenziali, mezzi di soddisfazione e relazione
coi bisogni reali autentici, distinti ed antitetici rispetto ai bisogni
esogeni o di origine strutturale.
1.1.2 – Bisogni primari e derivati.
1.2.1 – Moventi o scopi dell' esistenza e bisogni primari.
1.2.2 – Hobbes e riconoscimento di come siano corrispondenti a “legge
naturale” tanto la ricerca del “proprio bene” quanto la socialità.
1.3.1.1 – Pulsioni, bisogni e valori acquisiti: componenti della manifestazione
dell' essere di ogni individuo.
1.3.1.2 – Bisogni naturali e di origine strutturale; bisogni costanti e bisogni
estemporanei.
1.3.2 - Mezzi di soddisfazione dei bisogni, come intermediari tra la
soddisfazione o fine ed il bisogno o movente.
1.3.3 – Diversa valenza sociale degli oggetti dei bisogni o mezzi di
soddisfazione dei medesimi.
2.1 – Bisogni potenziali e bisogni reali od effettivi.
2.2 – Coscienza del divario tra bisogni potenziali e bisogni effettivi e
conseguente malessere.
3.1 – Fawerbak, e sociologi classici, ed attribuzione alla realtà strutturale
storica dei bisogni umani, pur distinguendo tra natura umana e realtà
strutturale.
3.2 – Ordinalità, incomparabilità ed incomunicabilità dei bisogni generati dalla
dalla realtà strutturale storica.
3.3 – Non negoziabilità dei bisogni nascenti dalla realtà strutturale, come
elemento di irrazionalità che rende impossibile l' accordo sociale.
3.4 – Psicologia ufficiale e distinzione in: bisogni viscerogeni e bisogni
psicogeni, nelle due fasi dell' universo strutturale statuale.
3.5 – Bisogni individuali e sociali, sia di ordine viscerogeno o fisico che
psicogeno o psichico, in cui è compreso il bisogno di conoscenza.
4 – Riconoscimento dell' equilibrio naturale tra bisogni espressi e capacità
espresse.
5 – Principio di utilità basato sulla moralità razionale, sulla responsabilità e
sulla universalità degli individui; scelta volontaria e cosciente delle
tendenze e bisogni prevalenti ed autentici.
6 - Razionalità ed autenticità dei desideri e bisogni, in una ipotetica vita
razionale, in una società autenticamente umana.
§ 2: Bisogni indotti dalla realtà strutturale contingente
1 – Bisogni e fini naturali, modificati dal condizionamento della realtà
strutturale estemporanea.
2 – Lavoro come bisogno naturale e come bisogno indotto dalla
realtà strutturale.
3.1 – Infelicità derivante dalla frustrazione dei bisogni autentici, generata dalla
realtà strutturale storica.
3.2 – Natura del “consumismo”.
4.1.1 – Natura del potere naturale o razionale e sua distinzione dal potere
irrazionale.
4.1.2 – Autorità razionale e sua distinzione dall' autorità irrazionale.
4.2 – Innaturalità ed irrazionalità dell' influenza inter-individuale e del
potere.
§ 3: Ostacoli frapposti dalla realtà strutturale storica alla soddisfazione
dei bisogni autentici.
1.1 – Realtà strutturale storica, irrazionalità e conseguenti trasposizioni dei
bisogni.
1.2 – Ideologie ed indicazione della felicità, intesa come premio della virtù,
dove quest' ultima è intesa come perseguimento di bisogni estranei alla
natura umana.
2 – Bisogni prioritari e bisogni secondari.
3 – Conflitto tra bisogni naturali e strutturali o tra bisogni strutturali.
4 - Aggressività e modi della sua soddisfazione.
5 – Conflitto tra bisogni naturali a causa della necessità di adattamento alla
realtà strutturale.
6 - Repressione sessuale come necessità per la sussistenza dell' attività
lavorativa e conseguente necessità delle strutture storiche.
7 – Pulsione della curiosità e della paura della noia.
8 – Realtà struttturale e determinazione delle differenziazioni ordinali dei
bisogni e dei divari tra bisogni e capacità espresse.
§ 4: Soddisfazione delle proprie tendenze e bisogni autentici
1 – Auto-disciplina ed auto-controllo per realizzare la soddisfazione dei
bisogni autentici.
2 – Socrate ed identificazione della felicità con la ricerca del massimo del
piacere e con la virtù.
3 – Aristotele e concezione del piacere come stato di armonia dell' avvenuta
soddisfazione.
4 – Concezioni della felicità come soddisfazione piena dei bisogni autentici e
realizzazione della manifestazione piena delle proprie potenzialità.
5 – Aristotele ed identificazione della morale suprema con la felicità
e con la virtù, mentre il fine umano è più alto ed identificabile nella
pienezza della conoscenza.
6.1 – Pensatori vari ed identificazione della felicità con la soddisfazione piena
dei bisogni.
6.2 - J. J. Rousseau e concezione della virtù come soddisfazione degli
impulsi naturali.
7 – Modalità strutturali di soddisfazione dei bisogni.
8.1. - Principio aristotelico e soluzione del “problema sociale” e della
“questione sociale”.
8.2 – Corrispondenza naturale tra bisogni e capacità potenziale di auto-
espressione e realizzazione pratica della pienezza di auto-espressione.
9 – Rapporo tra socialità e sessualità.
10.1 – Rapporto tra i bisogni primari, la libertà e la giustizia sociale.
10.2 – Definizione della felicità e gradi di felicità.
11.1 – Natura del “libero arbitrio”, come libertà nella realtà strutturale e della
libertà come possibilità del superamento della realtà strutturale storica.
11.2 – Filosofi e concezione della libertà, definita a volte “libero arbitrio”, che
la identifica con la liberazione dalla realtà strutturale storica.
12 – Eterogeneità dei bisogni autentici ed universali e società consona
alla natura umana.
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