Fisica e filosofia: differenze tra le versioni

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1 - Conoscenza e coscienza della realtà strutturale ed effetti su di
essa.
 
Capitolo 8:
Conoscenza e coscienza.
§ 1 – Natura dell' autocoscienza o coscienza di sé
1 - Nella realtà strutturale storica la conoscenza si trasmette in modo meccanico o ripetitivo. Tuttavia la conoscenza, nella sua creazione, non è disgiungibile dall'affettività: l' una presuppone ed implica l' altra. Affettività e conoscenza, insieme, rappresentano il fine dell' umanità, definibile come felicità auto-cosciente. L' amore od affettività si comunica attraverso la socialità creativa ed operativa. L' eccesso di coscienza di sé da parte di un individuo, che è tale se eccede la effettiva conoscenza e capacità del soggetto stesso, si manifesta in megalomania. Il profetismo, carisma o magnetismo di un individuo caratterizza una debordante coscienza di sé, pur accompagnata da una conoscenza e capacità, per qualche verso eccezionali.
2 - L' irrazionalità è una forma di errore, rapportato alla natura del soggetto agente. Essa non è frutto esclusivo dell' inconoscenza o non sufficiente conoscenza ma altresì dell' incoscienza o carenza di coscienza. La carenza di coscienza di un individuo crea un divario tra la sua natura effettiva ed il suo comportamento, creando uno scompenso affettivo rispetto alla conoscenza acquisita ed alla natura effettiva del soggetto stesso. La mancata coscienza della conoscenza posseduta, ne annulla il valore. L' insufficiente coscienza della conoscenza posseduta rende quest' ultima sterile od infruttuosa. La sopravvalutazione della conoscenza posseduta, al contrario, può determinare aggressioni od abbagli e fanatismi. Socrate, dicendo di “sapere di non sapere”, dimostrò di avere avuto coscienza dei limiti della propria conoscenza, che non gli consentiva di definirla conoscenza. La coscienza non può essere disgiunta dalla conoscenza. Non vi può essere, infatti, una coscienza elevata senza una adeguata conoscenza. D' altro lato, se la coscienza implica conoscenza, non è detto che la conoscenza implichi necessariamente coscienza o consapevolezza della realtà effettiva di quanto si conosce, potendovi essere conoscenza astratta e fittizia (imbevuta di ideologie), non accompagnata da adeguata coscienza. Si può affermare che il discrimine tra conoscenza scientifica, in campo umano, e conoscenza ideologica, passi nell' esservi o meno coscienza della effettiva natura umana. La coscienza, identificabile con la “spiritualità”, è definibile come la consapevolezza della conoscenza acquisita. Tale coscienza attribuisce valore alla conoscenza stessa, rendendola prolifica di ulteriore conoscenza e fonte di auto-soddisfazione. La fede irrazionale consiste nella accettazione di una conoscenza aprioristica, od irrazionale, rispetto alla constatazione empirica. La fede irrazionale, come del resto la fede razionale, è tuttavia vivificante, essendo generatrice di creatività o di forza vitale. Parmenide considerava l' amore frutto della “necessità” strutturale (1). In realtà l'innamoramento è un tipo specifico di fede ed è quindi consono alla natura irrazionale della realtà strutturale storica. Spinoza affermava che l' amore sia conseguente alla coscienza (o credenza) di essere amato, credendo di non averne fornito la cuasa (2). L' amore è dunque connesso ad un tipo di fede. L' amore è maggiore se vi è “coscienza di libertà” (3). Dunque l' amore può ben coesistere con la razionalità piena ed anzi ne è da questa accresciuto, divenendo una fede razionale. Gli psicologi definiscono: la percezione, il pensiero ed il credere come “stati intenzionali” e l' oggetto di tali “stati intenzionali” è definito “oggetto intenzionale”. La consapevolezza fenomenica o coscienza, o per meglio dire i suoi oggetti, vengono definiti “oggetti intenzionali della consapevolezza”. Gli psicologi si chiedono quale sia l' attività cerebrale che determina la consapevolezza o coscienza. Si chiedono inoltre perché la coscienza trasformi la conoscenza in qualcosa di difficilmente comunicabile. La ragione della difficoltà di comunicare l' esperienza consapevole deriva dai contenuti irrazionali della conoscenza e della sua stessa coscienza. La coscienza è definita, da Nicholas Humphrey, come il processo psichico che determina la meraviglia nei confronti del mondo ed il senso amplificato della nostra importanza. Si ignora che in realtà la consapevolezza è un processo psichico proprio di tutta la materia vivente, ossia di ogni sistema nervoso biologico (4).
3.1.1 - Spinoza riconosceva come l' inconoscenza costituisca sofferenza della mente (5), mentre la conoscenza è causa di letizia (6), sebbene “il principio di conservazione” (7) tenda a preservare gli individui nell' inconoscenza.
3.1.2 - Giulio Tononi ha teorizzato, di recente, che la coscienza sia conoscenza integrata, ossia conoscenza compresente od integrata, nel suo insieme o nella sua sintesi principale (8). Il progresso dell' umanità non si misura solo nel campo della conoscenza ma soprattutto nel campo della coscienza: di sé e degli altri. La conoscenza effettiva della realtà strutturale storica è mezzo di progresso della coscienza. L' interazione tra gli individui nell' ambito conoscitivo consente ai soggetti di acquisire coscienza di sé sul piano conoscitivo. Analogamente l' interazione nell'ambito affettivo determina coscienza di sé sul piano affettivo. La natura delle specie inferiori all' uomo non è, in sé, a-morale. Tuttavia l' essere umano, con le proprie capacità intellettive può giudicare e ritenere estraneo alla propria natura tutto ciò che non raggiunga il suo stesso grado di coscienza. La coscienza è in evoluzione e dunque può raggiungere un livello sufficiente a giudicare totalmente immorale la realtà strutturale storica.
3.2 - B. F. Skinner affermava che la coscienza sia un prodotto della vita in società (9). La coscienza umana si sviluppa attraverso il progresso e l' evoluzione della realtà strutturale storica.
4 - La coscienza individuale dei singoli è il complesso della moralità introiettata e che costituisce il codice di comportamento del soggetto. Ove il comportamento del soggetto si discosti dalla sua coscienza si ha un' immediato tentativo di ridurre ed annulare tale divario o con la modifica della coscienza stessa o del comportamento. Questo a seconda se la coscienza abbia alla sua base una convinzione profonda o se il comportamento abbia motivazioni più stringenti (10).
5 - L' umanità è radicata in ogni individuo, il quale è l' espressione o manifestazione della specie. L' umanità, dunque, non trascende gli individui, ma è l' individuo che deve farsi carico dei problemi della propria specie, essendo la specie il generatore stesso dell' individualità e della socialità dei singoli. La specie è presente in ogni individuo, allo stesso modo. Vi è la “corresponsabilità del singolo con la generalità dei viventi e co-specifici”. Vi è, infatti, la responsabilità dei singoli per l' umanità, la quale è, peraltro, presente in ogni individuo come bisogno ed il bisogno di sopravvivenza ne è una manifestazione. La valorizzazione, e l' autovalorizzazione, del singolo esprime il valore sociale di un individuo per la collettività e per sé stesso. Per l' umanità nel suo insieme, l' individuo ha un valore che corrisponde al livello di manifestazione dell' essere realizzato dalla specie, tenuto conto del contributo che il soggetto ha dato al raggiungimento di quel dato livello. La responsabilità è connessa alla coscienza dei soggetti, mentre le capacità sono connesse con la conoscenza.
§ 2 – Coscienza collettiva e conseguenze sulla realtà storica
1 - Durkheim riconosceva come la creazione di una scienza della realtà strutturale storica, che egli definiva “struttura sociale”, determinerebbe i presupposti per la creazione della “coscienza” della stessa realtà strutturale, (1). I ceti popolari, pur meno istruiti, hanno una percezione più realistica della realtà storica di quanta ne abbiano, spesso, gli appartenenti ai ceti superiori. Questo per il contatto più duro e diretto con la realtà strutturale statuale. Tale coscienza, se basata su una conoscenza autenticamente scientifica, avrebbe effetti sconvolgenti sulla stessa realtà strutturale e la sua dinamica evolutiva.
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