Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 1: differenze tra le versioni

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Pare (ma i dettagli sono molto incerti) che esso venne confrontato favorevolmente contro il Me.410, quanto per merito del primo o per il demerito del secondo (che pure sulla carta era un velivolo formidabile) è difficile dire. Di fatto era un'alternativa ai caccia pesanti più complessi, e anche questo conta: macchine cioè come il G.58, Reggiane 2005 Bifusoliera, SM.91 e 92. Era tutto sommato più semplice eppure sufficientemente armato e prestante. E forse non era un caso se somigliasse di più dello stesso Me.410 all'originario Bf-110, aereo sbeffeggiato dalla propaganda inglese ma in realtà molto valido (e il Bomber Command ne seppe qualcosa, visto che passato alla caccia notturna gli abbatté qualche migliaio di bombardieri). Per esempio nel caso del piano di coda doppio, anche per migliorare l'efficacia dell'armamento difensivo dorsale con maggior campo di tiro.
Il Ro. 58 aveva però una notevole pecca, l'elevato carico alare non ne faceva un apparecchio di facile pilotaggio, e nel 1943 i piloti esperti iniziavano a scarseggiare, mentre servivano aerei ragionevolmente efficaci anche con piloti con solo 200 ore di volo alle spalle. Per ottenere buoni risultati con il Ro. 58 occorreva un addestramento molto intensivo, per di più su un apparecchio bimotore (con tutti i limiti per la produzione di massa che questo significava rispetto, ad esempio, ai monomotori G. 55) dai consumi di carburante non limitati. Certamente il Ro. 58 era convertibile anche ad altri scopi (si pensò al siluramento), ma difficilmente sarebbe risultato eccellente in compiti diversi dalla caccia pesante. Vicceversa per questo compito si pensò di non impegare solo cannoni da 20mm Mg 151, ma anche Ikara, Orelicon e Breda, tutti con un volume di fuoco notevolmente inferiore, ma proiettili realmente pesanti ed in grado di distruggere le corazzature dei B 17.
 
*'''Motore''': 2 DB-601 usati (previsti 2 DB-605)
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Con quest'aereo si chiude la lunga e a tratti interessante serie dei Romeo, apparecchi in genere considerati come 'di seconda mano' o quantomeno di 'seconda linea', semplici e robusti anche se non certo molto avanzati.
 
 
 
 
== Note e riferimenti ==