Storia di Roma/La crisi della Repubblica: differenze tra le versioni
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== Le conseguenze dei conflitti ==
Tra il II e III sec. a.C. Roma si impadronì di ricchi territori del Mediterraneo, scoprendo che la guerra era un mezzo per accumulare enormi ricchezze, attraverso lo sfruttamento dei vinti. Ma i primi ad accusare i lati negativi delle conquiste furono i contadini-soldati, che costituivano la base dell'esercito; i conflitti li avevano allontanati dai terreni e al loro ritorno, trovarono campi incolti e debiti. Così furono costretti a cedere le terre ai proprietari terrieri, che estesero così i loro possedimenti e affittando a cifre irrisorie le parti migliori dell''''agro pubblico''' (l'insieme delle terre conquistate ai nemici e appartenenti allo stato romano) ; si formarono così grandi '''latifondi''' (grande appezzamento di terra), rimpiazzando i contadini con gli ''schiavi''. I contadini si trasferirono perciò nelle città, in particolare Roma; ma impoveriti si affidarono alle distribuzioni gratuite di cereali, da parte dello stato, e divenuti proletari, si legavano come clienti a qualche ricco aristocratico, che era disposto a distribuire la '''sportula''' (borsa piena di viveri). In questo modo, i contadini impoveriti non potevano arruolarsi nell'esercito, poiché non erano in grado di pagarsi l'armamento. In questo momento Roma non aveva nessuna forma di burocrazia per amministrare i territori e affidò quindi importanti attività in '''appalto''' (i cittadini in cambio
== I Gracchi ==
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