Farmacologia/Morfina e congeneri: differenze tra le versioni

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===Levorfanolo===
 
 
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Isomero levogiro del più noto antitussivo destrometorfano, a differenza di quest'ultimo possiede proprietà analgesiche. Non è in commercio in Italia, presenta una emivita più lunga (12-15 h) ed una potenza 5-8 volte maggiore, ma a causa di tolleranza incompleta tra gli oppioidi, e per la mancanza di studi completi sulla farmacocinetica e farmacodinamica, si ritiene idonea una dose equanalgesica di 1/12 rispetto alla morfina. Anche questo farmaco mantiene le indicazioni generali degli oppioidi. Si consiglia di partire da una dose di 1 mg per infusione endovenosa o intramuscolo da titolare con un ulteriore millgrammo di sostanza ogni 6 ore. La massima dose raccomandabile nelle 24 ore per via parenterale è di 4 mg, aumentabili fino ad 8 in pazienti che hanno già sviluppato tolleranza agli analgesici. La dose iniziale orale è di 2 mg, ricordando che l'emivita può superare le 12 ore la massima dose giornaliera è di 6 mg per pazienti all'inizio della terapia la titolazione può esere fata attendendo 4 emivite per raggiungere il nuovo stato stazionario.
 
Il levorfanolo è stato dimostrato teratogeno, quindi è vietato l'uso in gravidanza nel primo trimestre, mentre l'uso nel resto della gravidanza e in allattamento è sottoposto alle precauzioni già esposte.
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Isomero levogiro del più noto antitussivo destrometorfano, a differenza di quest'ultimo possiede proprietà analgesiche. Non è in commercio in Italia, presenta una emivita più lunga (12-15 h) ed una potenza 5-8 volte maggiore, ma a causa di tolleranza incompleta tra gli oppioidi, e per la mancanza di studi completi sulla farmacocinetica e farmacodinamica, si ritiene idonea una dose equanalgesica di 1/12 rispetto alla morfina. Anche questo farmaco mantiene le indicazioni generali degli oppioidi. Si consiglia di partire da una dose di 1 mg per infusione endovenosa o intramuscolo da titolare con un ulteriore millgrammo di sostanza ogni 6 ore. La massima dose raccomandabile nelle 24 ore per via parenterale è di 4 mg, aumentabili fino ad 8 in pazienti che hanno già sviluppato tolleranza agli analgesici. La dose iniziale orale è di 2 mg, ricordando che l'emivita può superare le 12 ore la massima dose giornaliera è di 6 mg per pazienti all'inizio della terapia la titolazione può esere fata attendendo 4 emivite per raggiungere il nuovo stato stazionario.
 
Il levorfanolo è stato dimostrato teratogeno, quindi è vietato l'uso in gravidanza nel primo trimestre, mentre l'uso nel resto della gravidanza e in allattamento è sottoposto alle precauzioni già esposte.