L'ultimo teorema di Fermat/Paul Wolfskehl: differenze tra le versioni
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I lavori di Kummer sulla fattorizzazione dei numeri complessi gettarono una generale sfiducia sulla possibilità di trovare una dimostrazione in tempi ragionevoli del teorema di Fermat. Le ricerche si arrestarono anche per il nascere di nuove branche della matematica che distoglievano gli studiosi dalla teoria dei numeri. Nel 1908 Paul Wolfskehl diede un nuovo impulso alle ricerche. Wolfskehl era un'industriale tedesco di Darmstadt e proveniva da una famiglia molto ricca e dedita al mecenatismo. Paul aveva studiato all'università matematica e sebbene avesse maggior successo negli affari che nella matematica il suo contributo fu determinante per far rinascere l'interesse sul teorema. Wolfskehl in quel periodo era innamorato di una donna che rifiutava ogni sua attenzione. Spinto dallo sconforto Wolfskehl aveva deciso di suicidarsi allo scoccare della mezzanotte ma essendo una persona meticolosa e precisa aveva pianificato il tutto e aveva provveduto a sistemare adeguatamente i suoi affari e a salutare gli amici più stretti tramite delle lettere. Wolfskehl aveva terminato i preparativi prima di mezzanotte e per passare il tempo inizio a sfogliare alcuni testi di matematica. In particolare sfogliando il lavoro di Kummer notò un assunto non dimostrato. Se quell'assunto si fosse rivelato in realtà falso forse si sarebbe riaperta la possibilità di dimostrare il teorema di fermat con il metodo di Lamé o di Cauchy. Wolfskehl lavorò tutta la notte e infine riuscì a dimostrare che l'assunto era vero e quindi la dimostrazione era corretta. Questa era una brutta notizia per la matematica ma Wolfskehl era talmente felice di aver potuto correggere il grande Kummer da riprendere fiducia in se. Abbandono i propositi di suicidio e invece scrisse un testamento in cui lasciava buona parte del suo patrimonio a
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