Equitazione/Il salto: differenze tra le versioni

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CAPITOLO VII
 
<center>CAPITOLO VII <br />
IL SALTO OSTACOLI </center>
 
I requisiti principali in un cavallo che deve superare un ostacolo correttamente sono la conformazione, la forza e l’energia. Qualsiasi cavallo, in libertà, salterà qualsiasi cosa se è spaventato o incalzato. Ma deve essere addestrato per saltare agli ordini del cavaliere e con il suo peso.
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Una barriera di legno o un ostacolo basso sono posizionati al suolo; il cavallo, condotto da un uomo che tiene la longia attaccata al cavezzone e mantenuto in una condizione di calma assoluta e docilità, viene fatto abituare a passare questi ostacoli al passo. Quando l’animale ha acquistato fiducia, si alza l’ostacolo gradualmente, l’addestratore segue il cavallo e lo incoraggia mostrandogli una frusta lunga, però senza colpirlo, a meno che il cavallo non rifiuti di proposito. Anche in questo caso, è meglio non colpire veramente, ma solo agitare adagio la frusta. Nel frattempo, l’uomo che tiene la longia deve stare attento a non intralciare il cavallo se vuole saltare o a non tirarlo dopo che ha passato la barriera. Non appena l’animale abbia superato la barriera con calma, deve essere ricompensato con carezze o in altro modo.
 
[[file:Equitation_images_fig-014.jpg|thumb|300px|center|PRIMA LEZIONE ALLA LONGIA]]
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PRIMA LEZIONE ALLA LONGIA
 
 
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[[file:Equitation_images_fig-015.jpg|thumb|350px|center|IL CAVALLO, MONTATO, SALTA LA BARRIERA GUIDATO DALLA LONGIA]]
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IL CAVALLO, MONTATO, SALTA LA BARRIERA GUIDATO DALLA LONGIA
 
Nel frattempo il cavaliere deve stare seduto saldo in sella, con il corpo sempre perpendicolare al terreno e i fianchi sciolti per ammortizzare il colpo.
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Nessun altro campo dell’equitazione ha fatto nascere più teorie del salto ostacoli, poiché non ci sono due cavalli che saltano nello stesso modo, né ci sono due uomini che cavalcano nella stessa identica maniera. Perciò, quando prendiamo in considerazione le diverse velocità, le diverse andature e le diverse conformazioni dei cavalli, unite alle differenze di energia, le particolari caratteristiche del cavaliere, quali l’esperienza, l’assetto, la conformazione e la sensibilità della mano e le varie condizioni del terreno, l’eccitazione dovuta alla presenza di altri cavalli, le differenze in altezza, profondità e compattezza dell’ostacolo da superare, per non parlare della disposizione fisica e psicologica momentanea di cavaliere e cavallo, diventa evidentemente impossibile stabilire delle regole invariabili che dovrebbero rendere ogni salto uguale ad un altro.
 
[[file:Equitation_images_fig-016.jpg|thumb|350px|center|IL CAVALLO SALTA L’OSTACOLO MONTATO E SOTTO IL CONTROLLO DEL CAVALIERE ]]
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IL CAVALLO SALTA L’OSTACOLO MONTATO E SOTTO IL CONTROLLO DEL CAVALIERE
 
Ma dopo tutto quello che è stato detto, il superare un ostacolo è in gran parte una questione di fiducia in se stesso da parte del cavaliere.
 
[[file:Equitation_images_fig-017.jpg|thumb|350px|center|IL CAVALLO ARRIVA DIRITTO ALL’OSTACOLO E LO SALTA CON SICUREZZA ]]
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IL CAVALLO ARRIVA DIRITTO ALL’OSTACOLO E LO SALTA CON SICUREZZA
 
Un cavallo non comprende, di certo, direttamente lo stato d’animo del cavaliere. Ma riconosce pienamente la mancanza di fiducia di un cavaliere che, arrivando sull’ostacolo, si irrigidisce, si muove sulla sella o preme contro la bocca del cavallo; ed è questa mancanza di sicurezza, così trasmessa al cavallo, che induce l’animale a esitare, rifiutare o scartare. Un addestramento di successo per il salto, in breve, richiede non solo tempo e pazienza, giusto impiego di energie fisiche e psichiche, attenzione al ritmo del respiro dell’animale, un peso leggero gradualmente aumentato sino al normale carico che deve essere portato e frequenti periodi di riposo per evitare l’affaticamento. Non meno essenziali sono la fiducia del cavallo nella propria potenza e nel cavaliere; la fiducia del cavaliere nel suo cavallo senza alcuna inopportuna interferenza.