Una volta che si dispone del dato nello spazio delle frequenze, e quindi delle ampiezze relative alle diverse frequenze, un tipico codec tipicamente procede allaall'operazione cosiddetta di [[quantizzazione]] già vista, la prima di una serie di compressioni vere e proprie. Oggetto della compressione sono i coefficienti delle frequenze, che siano audio o video: ciascun coefficiente di frequenza viene diviso per un fattore fisso, caratteristico di quella particolare frequenza, e che dipende dal codec o dal livello di compressione che si vuole ottenere; il risultato di questa divisione viene poi arrotondato all'intero più vicino. In questo modo i coefficienti non sono più quelli originali: i valori sono ridimensionati, alcuni più, altri meno. Ciascun codec opera in un modo particolare, e spesso è possibile configurare un codec perché utilizzi divisori scelti dall'utente (cosa che fanno solo i più esperti e gli sviluppatori).
La quantizzazione è fatta in modo tale che molti coefficienti, dopo l'arrotondamento, siano semplicemente nulli, e altri siano fortemente ridimensionati. Di solito, visto che la gran parte dell'informazione è normalmente concentrata sulle basse frequenze, la quantizzazione usa divisori maggiori per i coefficienti delle alte frequenze, minori, o comunque prossimi a 1, per gli altri.