Napoletano/Modi di dire: differenze tra le versioni

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|align="left", bgcolor="#c9c8e9"|È ora di vendetta!
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== Mannaggia a Bubbà ==
"Mannaggia a Bubbà" (anche nelle varianti ''Mannaggia Bubbà''<ref>[http://books.google.it/books?ei=SO_dT9LyI46N-wah0NiECg&hl=it&id=l8IeAQAAIAAJ&dq=mannaggia+a+bubb%C3%A0&q=bubb%C3%A0 Annibale Ruccello, Luciana Libero, 1993]</ref> e ''Mannaggia beabà''<ref>Eduardo De Filippo, ''I capolavori di Eduardo'', Volume 2, Einaudi, 1973, p.825</ref>) è una tipica esclamazione popolare napoletana, una volta frequente ma che con il tempo sta cadendo in disuso.
 
Significa “Maledizione a Bubbà” e si riferisce a Bubbà, un personaggio attivissimo dei bassifondi napoletani dell’800, noto per essere invischiato in qualsivoglia traffico o situazione incerta.
Se allora qualcosa andava storto si poteva tranquillamente dar la colpa a Bubbà, sicuri che in qualche modo vi fosse implicato. Bubbà assunse quindi, a livello popolare, il ruolo del [[capro espiatorio]] e veniva citato in ogni occasione sfavorevole.
 
Un esempio di tale uso lo si ritrova nella commedia di [[w:Eduardo De Filippo|Eduardo De Filippo]] del 1929, "[[w:Quei figuri di trent'anni fa|Quei figuri di trent'anni fa]]" (trasposto in televisione con il titolo "[[w:Quei figuri di tanti anni fa|Quei figuri di tanti anni fa]]"); nel film di animazione "[[w:Totò Sapore|Totò Sapore]]", il protagonista spesso usa questa esclamazione.
 
; Bibliografia
* Eduardo De Filippo, ''Teatro'', Volume 1, Arnoldo Mondadori, 2000, p.595
* Eduardo De Filippo; Anna Barsotti, ''Cantata dei giorni dispari'' Torino, Einaudi, 1998, p.778
* ''Rivista italiana di dialettologia, Scuola, società, territorio'', Edizione 1, Cooperativa libraria universitaria ed. Bologna, 1985, p.334
 
; Note
<references/>
 
 
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