Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: differenze tra le versioni

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==Metà anni '80==
===Esercito===
In tutto l'E.I. (Esercito Italiano ) poteva allora contare su un totale di 258.000 uomini, di cui 187.000 di leva con ferma di 12 mesi. Le riserve istruite ammontavano a 545.000 effettivi (ma di fatto, queste riserve avevano pochissimo peso in caso di mobilitazione, data anche la carenza di materiali disponibili ed inoltre in'oltre bisogna pure dire che quanto a riserve l'esercito poteva contare solo sulle ultime classi di leva in congedo al contrario della maggiorpartemaggior parte dei paesi del patto di varsaviaVarsavia i quicui uomini una volta in congedo la loro esperiensa militare non finiva con la fine del(il cui servizio di leva ancheera sedi indurata generemaggiore) piùuna lungo di quellovolta in vigore nella maggior parte dei paesi dell'alleansa atlantica macongedo erano sottoposti a dei richiami annuali cosi da essere aggiornati allsull'uso di nuove armi ed equipaggiamenti e mantenersi in addestramentoaddestrati con armi e equipaggiamenti già utilizzati durante il servizio di leva).
 
Non erano solo queste le risorse 'in armi' del territorio. C'erano numerosissime organizzazioni, da quella a tutt'oggi misteriosa chiamata 'Gladio' e facente parte del piano 'Stay Behind', ai servizi segreti, alle forze di polizia, molto consistenti e con unità anche di tipo militare. Quanto a 'Stay Behind', significa 'dietro le linee (nemiche), ma questo è piuttosto difficile da valutare in quanto bisogna vedere cosa significhi 'dietro le linee': resistenza ad un eventuale occupante, o incursioni sul suo territorio? Di fatto dev'essere stato entrambe le cose, come diversi fatti e testimoni affermano, ma di ufficiale c'è solo la lista di poco oltre 600 nomi di 'gladiatori', incongrua anche numericamente data la durata ultraquarantennale dell'organizzazione (ne avrebbero reclutati..15 all'anno?). Tornando alla questione base, l'Esercito, la sua riorganizzazione vide una notevole riduzione degli organici e della potenza complessiva quando nel 1975 venne adottata la brigata la posto del reggimento.
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Se l'aviazione leggera era molto sviluppata, come si evince dalla lettura dell'elenco unità (complessivamente non meno di 40 squadroni!), l'Esercito non aveva molte risorse, con un totale di una divisione corazzata e 3 meccanizzate, 6 brigate meccanizzate e motorizzate autonome e per il resto, retaggio della tradizione bellica del 1914-18 se non prima ancora, l'equivalente di quasi due divisioni alpine, nonché la brigata para 'Folgore', pure retaggio di tempi passati (ma non fu mai usata come unità paracadutisti, ma solo come fanteria leggera e poi anche da posizione). La consistenza relativamente ridotta di tutte queste forze, ammontanti a 25 brigate, era dovuta alle ristrutturazioni e al budget limitato.
 
Inoltre, come materiali, mentre la Marina ha avuto un miglioramento significativo sia in qualità che quantità (all'epoca delle Falklands, per esempio, aveva in tutto 14 navi di superficie di una qualche validità bellica, 3 incrociatori, 4 caccia, 7 fregate tra cui la prima 'Maestrale', mentre in seguito è arrivata a 22 tra cui 14 fregate, 4 caccia e addirittura 4 incrociatori portaelicotteri, anche se solo per qualche anno) durante gli anni '80, risentendo anche dell'effetto di traino dell'economia in rapida (e piuttosto effimera) esplosione, l'Esercito ha vissuto, come materiali, forse i momenti migliori durante glinegli anni '70, quando i Leopard, M60, M113, VCC, M109 e FH-70 erano ancora nuovi di zecca, ma poi le ambiziosissime programmate acquisizioni di nuovi mezzi sono state frustrate da problemi economici notevoli, per cui, entro la fine della Guerra fredda nessuno dei nuovi materiali, eccetto qualche quantitativo di M109L e di SIDAM, è entrato in servizio: Centauro, Ariete, Dardo e Puma, presentate come prototipi nei tardi anni '80, sono andate in porto solo dopo, e così gli A.129 Mangusta. Nel corso dell'intera Guerra fredda l'E.I. ha avuto, come elicotteri controcarri (se non si vuole così considerare gli AB.205 e qualche altro tipo armati con razzi da 70 mm) giusto due A.109 T sperimentati ma non adottati come macchine controcarri, con 4 TOW l'uno. Una carenza piuttosto grave, anche se onestamente, ben difficilmente dalla 'porta di Gorizia' avrebbe potuto mai entrare un 'maglio corazzato' per invadere il montuoso e difficile territorio italiano, difeso da quasi 2.000 carri e centinaia di migliaia di soldati.
 
In ogni caso, passando alla disamina dell'Esercito, colpisce il numero di scuole per quello che era, nondimeno, un esercito in grandissima parte di leva. Ecco l'elenco, forse nemmeno completo:
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La Polizia di Stato aveva altri 68.000 uomini e autoblindo, elicotteri e mezzi da trasporto truppe, ma dipendeva dal Ministero dell'Interno. La Guardia di Finanza aveva altri 50.000 effettivi, ed era comandata da un generale dell'esercito ma dipendente dal Ministero delle Finanze. Anch'essa aveva capacità militari limitate, con mezzi navali ed elicotteri, ma poco o niente in corazzati (tanto meno carri).
 
Tutto questo certo spiegava un'altra particolarità della realtà italiana: l'assurdo proliferare di costose forze di polizia e para-militari, e quel che è peggio, di dimensioni tali da competere l'una contro l'altra in gigantismo. Forse non c'è altra nazione al mondo che ha ben 3 corpi di polizia tutti incaricati di svolgere compiti molto simili, e tutti di dimensioni molto grandi e ben diffusi sul territorio, con tanto di uffici, ufficiali, elicotteri, aerei, carri armati, mezzi da pattugliamento navale. E in seguito le cose si sarebbero solo complicate. A queste forze (e alle guardie carcerarie, ai Vigili del Fuoco, alla polizia municipale e provinciale) si sarebbero aggiunte anche le Capitanerie di Porto, impegnate per anni in una lotta per la supremazia sui mari (costieri) con la Finanza. Alla fine degli anni '90 gli stessi compiti, tipo lotta anticontrabbando o anticlandestini, erano svolti, magari nello stesso tratto di mare, dalla Finanza, dalle Capitanerie e persino dalla Marina Militare con i suoi pattugliatori, alla ricerca di una nuova ragion d'essere dopo la fine della Guerra fredda, il tutto con uno spreco di denaro pubblico notevolissimo. Le possibilità erano di accentrare almeno sotto un unico comando le forze aeree e navali dei vari servizi di polizia, ma non è stato fatto e tanto meno lo è stato la riduzione delle forze di polizia principali da tre a due, fondendo tra di loro Polizia e Guardia di Finanza, già molto affini in vari aspetti. Piuttosto, i Carabinieri hanno ottenuto la 'secessione' dall'Esercito. I carabinieri, la quarta forza armata, avevano dismesso i carri armati ma nondimeno, ancora nel 1999 costavano 7.000 miliardi al dicastero della difesa, sui 31.000 disponibili complessivamente. In seguito avrebbero toccato quota 5,2 miliardi di euro (oltre 10.000 mld di lire!) nel 2007, di cui 4,9 per le spese del personale, 300 milioni per esercizio e addestramento, 6,6 per ammodernameno e un rotondo zero per la ricerca e sviluppo. D'altro canto, se il personale nel 2007 ha toccato quota 114.000 unità, è chiaro che, con l'uso esclusivo di professionisti, questo diventa un vero e proprio secondo esercito, che addirittura supera l'Esercito vero e proprio per numero di persone attualmente in servizio, però una volta che le spese correnti vengono pagate, il resto del denaro è appena sufficiente per sopravvivere, proprio per il gigantismo raggiunto da questa 'forza armata'.
 
===1985===