Rovereto/Introduzione: differenze tra le versioni

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'''Rovereto''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/rove'reto/}}, ''Roveredo'' o ''Lovredo'' in [[dialetto trentino]]<ref>[http://www.eventitrentino.it/context.jsp?ID_LINK=297&area=25 http://www.eventitrentino.it/context.jsp?ID_LINK=297&area=25]</ref> e ''Rofreit'' in [[lingua tedesca|tedesco]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|pagine = p. 277}}</ref>) è un [[comune italiano]] di 38.611 abitanti<ref name= "Annuario 2011 del Comune di Rovereto">{{cita web
[[File:Panoramarovereto2.jpg|300px|thumb|left]]
|url=http://www.comune.rovereto.tn.it/UploadDocs/4159_annuario_2010.pdf
Rovereto è un comune italiano della provincia di Trento.
|titolo=Annuario 2011 del Comune di Rovereto
|accesso=27.01.2012}}</ref> della [[Provincia autonoma di Trento|provincia autonoma di Trento]] nel [[Trentino-Alto Adige]].
 
Secondo comune della provincia per popolazione, dopo il [[Trento|capoluogo]], è la principale città della [[Vallagarina]], così detta la valle dell'Adige nel tratto Besenello-Borghetto di circa 40&nbsp;km. Già città storica appartenente al [[Principato Vescovile di Trento]] entro il [[Sacro Romano Impero]] di Germania, per circa un secolo alla [[Repubblica di Venezia|Serenissima]], quindi alla [[Contea del Tirolo]] entro l'[[Impero austro-ungarico]].
[[Categoria:Geografia]]
 
{{alfabetico|R}}
Rovereto è attualmente un importante centro turistico e culturale del [[Trentino]]. Ospita uno dei più grandi musei di [[arte contemporanea]] d'[[Italia]], il [[Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto|Mart]] e, grazie alla presenza della [[Campana dei Caduti|Campana della Pace]] è, da molti anni, '''Città della Pace e dello Sport'''<ref>Fonte: [http://www.torneocittadellapace.it/ Torneocittadellapace.it], URL consultato il 15/06/2011</ref>. Oltre a queste due istituzioni ospita altri musei ed è sede di iniziative culturali; è situata a breve distanza dal [[Lago di Garda]] (circa 25&nbsp;km) ed è circondata da località di sport invernali ed escursione estive, come [[Brentonico]] e [[Folgaria]].
 
Nei pressi di Rovereto, nel comune di [[Trambileno]], nella valle percorsa dal torrente [[Leno (torrente)|Leno]], si trova arroccato su una parete a strapiombo sul torrente stesso, l'[[Eremo di San Colombano]].
 
== Storia ==
[[File:Begebenheiten im Tyrol 00035 Rovereid.jpg|thumb|left|200 px|Rovereto intorno al [[1700]], in una stampa dell'epoca]]
Le origini di Rovereto risalgono ancora alla preistoria, ma con poche testimonianze; è probabile che fosse un insediamento importante nell'[[Età del ferro]]. Ben documentata è invece l'epoca romana, durante cui Rovereto era costituita da un fortilizio con alcune zone abitate alla base. Rovereto divenne centro di valle relativamente tardi, dipendendo ecclesiasticamente e amministrativamente da Lizzana<ref name="ReferenceA">Fonte: ''Atlante TRENTINO'', fascicolo n° 6, supplemento al quotidiano [[l'Adige]]</ref>.
Per circa un secolo fece parte della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] dal 23 giugno 1418 fino alla guerra ordita dalla Lega di Cambrai nel 1509, quando, a seguito della sconfitta veneziana ad Agnadello, venne occupata dal regio esercito imperiale, rimanendo direttamente dipendente dall'imperatore [[Massimiliano I del Sacro Romano Impero|Massimiliano I]], che il [[3 novembre]] [[1510]] elevò il borgo a ruolo di città.<ref>Fonte: [http://www.trentinopertutti.it/comune.php?id=322 trentinopertutti.it] URL consultato il 21/08/2010</ref><br>
La città fece parte, come tutto il [[Storia del Trentino|Trentino]], del [[Sacro Romano Impero Germanico]], della [[Contea del Tirolo]] e poi entro la compagine dell'[[Impero austro-ungarico]] (dal 1509 al 1918); il periodo forse più fiorente della storia della città di Rovereto è stato il secolo XVIII. In tale periodo si sviluppò al massimo l'industria della [[seta]], che era stata introdotta dai veneziani nel Quattrocento.
Per la cultura e il benessere raggiunti (quasi la totalità della popolazione di Rovereto era impegnata nel settore secondario e terziario), alla fine del '700 la città era ritenuta l'''Atene del [[Tirolo]]''.
Numerose chiese e palazzi di grande pregio furono eretti in questo periodo e in particolare furono realizzati Via Dante, il Corso Rosmini (che dall'[[Stazione di Rovereto|Imperial Regia Stazione]] conduceva al centro della città) e il Corso Nuovo, viale d'accesso alla città per chi proviene da [[Trento]], successivamente Corso [[Vittorio Emanuele II]] e oggi Corso Bettini.
Rovereto nel periodo della dominazione imperiale pretese e ottenne di godere delle condizioni di particolare autonomia che ne caratterizzavano lo status nel periodo della dominazione veneziana ed ebbe quindi un regime amministrativo diverso da quello vigente per gli altri territori trentini dell'Impero. Durante la lunga dominazione asburgica, che ha lasciato alla città numerosi monumenti ed edifici (la [[Manifattura Tabacchi (Rovereto)|Manifattura Tabacchi]], il Palazzo dell'istruzione, ex Imperial Regio Ginnasio, il Palazzo di Giustizia, il nuovo edificio delle poste, numerose scuole, palazzi vari, uffici, parti del castello e ponti), Rovereto (nota anche nell'Impero Asburgico come Rofreit) divenne una città molto prosperosa. Durante il primo conflitto mondiale gli Austriaci non avevano avuto il tempo di completare la linea di forti atta a sbarrare l'entrata nella [[Vallagarina]], e per questo motivo, allo scoppio delle ostilità, l'esercito italiano riuscì a penetrare in territorio asburgico e ad attestarsi sui monti intorno a Rovereto, dove entrò in contatto con i [[Kaiserjäger|Welschtiroler Kaiserjäger]] dell'esercito austriaco. Per questo motivo il governo asburgico fece evacuare immediatamente l'intera città, che fu quasi rasa al suolo dai violenti bombardamenti e il suo territorio fu coinvolto nella [[Strafexpedition]] scatenata il 15 maggio del 1916 dal [[imperial regio Esercito austro-ungarico]].
Dopo la [[Battaglia di Vittorio Veneto]], che sancì la completa disfatta e l'abbandono del fronte da parte dell'esercito imperiale, fu occupata dall'esercito italiano, tra il 2-3 novembre 1918. Durante la seconda guerra mondiale, dopo i fatti dell'8 settembre 1943, il Trentino, l'Alto Adige e la Provincia di Belluno furono governate dal [[Terzo Reich]] con la ''Operations zone Alpenvorland'' ([[Zona d'operazioni delle Prealpi]]) fino alla ritirata tedesca di fine aprile-inizio maggio del '45. Nel periodo dell'occupazione tedesca il capoluogo di regione fu posto a [[Bolzano]].
 
==Simboli==
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Origini del nome
|dim-testo = 100%
|contenuto = L'etimologia della parola che dà il nome alla città di Rovereto (Roboretus) deriva dal [[lingua latina|latino]] Roborem e trae dalla stessa radice della parola Robur: forza, robustezza, robusto. In Botanica la parola legno di rovere è correlata ad una specie di quercia indigena dell'Europa, di minore altezza alla quercia ordinaria, ma che fornisce un legno durissimo: [[Quercus petraea]]. Nella toponomastica romana "Roboretum" significava selva di querce, albero che abbonda nella valle ed è effigie dello stemma comunale <ref>[http://www.rovereto.org/storia-rovereto.cfm http://www.rovereto.org/storia-rovereto.cfm]</ref>.
}}
<gallery>
File:Rovereto-Stemma.png|Stemma
File:Rovereto-Gonfalone.png|Gonfalone
</gallery>
Stemma di Rovereto:
*[[blasonatura]]: d'[[oro]], alla rovere sradicata e fruttata, al naturale, accostata dalle lettere maiuscole in oro C.R.
*corona: Murale di città
* ornamenti: a destra una fronda d'[[alloro]] fogliata al naturale fruttifera di rosso, a sinistra una fronda di [[quercia]] fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nastro d'oro, reggenti un breve d'argento con il motto [[lingua latina|latino]] "''Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos''", che significa "''La quercia stende ampi rami con grande vigore''".<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rovereto.pdf http://incomune.interno.it/statuti/statuti/rovereto.pdf]</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture civili===
[[File:Casarosmini.JPG|thumb|right|200 px|Casa natale di Antonio Rosmini]]
[[File:Palazzocatasto.JPG|thumb|right|200 px|Palazzo del Catasto]]
* La Casa natale del filosofo e beato [[Antonio Rosmini]] ([[1797]]-[[1855]]). Nel palazzo, visitabile previo accordo telefonico, si trovano ben conservati la biblioteca, numerosi quadri, l'appartamento e l'arredo che furono del filosofo roveretano.
* Palazzo "ex Caserma Guardia di Finanza"
* Palazzo Alberti
* Palazzo Balista
* Palazzo de' Cobelli
* Palazzo del Catasto
* Palazzo della Cassa di Risparmio
* Palazzo della [[Manifattura Tabacchi (Rovereto)|Manifattura Tabacchi]]
* Palazzo dell'Annona
* Palazzo delle Poste
* Palazzo dell'Istituto Magistrale
* Palazzo Fedrigotti
* Palazzo Piamarta: da poco restaurato dopo il recente incendio, è ora proprietà dell'università. In passato era una scuola sia elementare, che media, ed ospitò il "Liceo Ginnasio Antonio Rosmini" di Rovereto, il primo istituto di istruzione superiore della regione, che ora è ubicato poco distante da palazzo Piomarta.
* Palazzo Pretorio
* Palazzo Testori
* Palazzo Todeschi-Micheli
* [[Stazione di Rovereto|Stazione Ferroviaria]]
* [[Palestra di S.Giovanni Bosco]], ex "palestra di via Giardini" di epoca fascista
* Villa Tranquillini
* Scuole medie Paolo Orsi, ex sede della GIL, pregevole edificio in stile razionalista
* MART, museo di arte contemporanea realizzato su progetto di Mario Botta, si caratterizza per la pregevole cupola di vetro
 
===Architetture religiose===
[[File:Chiesaloreto.JPG|thumb|right|205 px|Chiesa di Loreto]]
* Cappella dell'Addolorata
* [[Chiesa arcipretale di San Marco]]
* Chiesa del Redentore
* Chiesa del Suffragio
* [[Chiesa di Loreto]]
* Chiesa di Sant'Antonio Abate
* Chiesa di Santa Caterina e Convento
* Chiesa di Santa Croce
* Chiesa di San Floriano della parrocchia di Lizzana
* Chiesa di San Giorgio
* Chiesa di San Giovanni Battista
 
* Chiesa di Santa Maria del Carmine
* Chiesa di San Martino-Noriglio
* Chiesa di San Nicolò
* [[Chiesa di San Rocco e Convento]]
* Chiesa Parrocchiale di San Marco Evangelista-Marco
* [[Chiesetta di Santa Maria delle Grazie]]
* Santuario della Madonna del Monte
 
===Architetture militari===
[[File:Castello di Rovereto.jpg|thumb|right|200 px|Il castello di Rovereto]]
[[File:Rovereto - Ossario di Castel Dante.jpg|200px|thumb|right|L'[[Ossario di Castel Dante]]]]
* Il [[castello di Rovereto]], situato sopra la centrale Piazza Podestà, ove ha sede all'interno di Palazzo Pretorio il municipio cittadino. Il primo nucleo del complesso fu costruito dai conti [[Castelbarco]] tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XIV secolo]] e poi ampliato dai veneziani nel corso della loro dominazione nel [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]]. La struttura attuale è frutto proprio degli apprestamenti fortificatori realizzati dai Veneziani. Si tratta di uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale. La costruzione del castello e della prima cinta di mura accompagnò anche l'inizio della prima evoluzione urbana di Rovereto, che conobbe grande sviluppo sotto il domino veneziano nel [[XV secolo|Quattrocento]]. Il castello è posto in un punto panoramico sulla città, la Vallagarina, la gola del Leno e i monti circostanti.
* Resti delle mura medioevali castrobarcensi con le torri di vedetta
* Ossario di Castel Dante
 
===Monumenti===
* La [[Campana dei Caduti]] o "Maria Dolens", situata sul Colle di Miravalle, i cui cento rintocchi suonano ogni sera in memoria dei caduti di tutte le guerre, invocando pace e fratellanza nel mondo: fu fusa il 30 ottobre 1924 con il bronzo dei cannoni offerti dalle Nazioni partecipanti alla prima guerra mondiale, rifusa nel 1939 e quindi nel 1965 in peso di 22.600&nbsp;kg. È la 4º campana in ordine di grandezza nel mondo a suonare in movimento, superata dalla "St.PeterGlocke" della Cattedrale di Colonia (D) 24.000&nbsp;kg. dalla "Millennium bell" di Newport (USA) 33.000&nbsp;kg. e dalla campana del parco di Gotemba in Giappone 36.000&nbsp;kg.
* [[Ossario di Castel Dante]], posto sulla sommità di Colle Castel Dante, dal quale è possibile avere una panoramica sulla città e sui suoi dintorni. La costruzione è del 1936, su progetto dell'architetto Ferdinando Biscaccianti, e conserva al suo interno i resti di dodicimila soldati italiani e austro-ungarici caduti sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale.
[[File:Monument to Antonio Rosmini in Rovereto.jpg|thumb|right|200 px|Monumento ad [[Antonio Rosmini]]]]
[[File:Fontana Rosmini in Rovereto.jpg|thumb|right|200 px|La [[Fontana Rosmini]]]]
 
Il Sacrario conserva inoltre le spoglie dei martiri Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Un monumento a Guglielmo Pecori Giraldi ricorda la 1ª Armata italiana che, nel 1916, fermò l'offensiva austriaca.
 
* Monumento ad [[Antonio Rosmini]], posto sul corso omonimo, di fronte alla casa natale.
* Monumento all'Alpino
* Monumento a [[Clementino Vannetti]]
* Monumento a [[Zandonai]]
* Mausoleo Tacchi
* Monumento in memoria di [[Damiano Chiesa]] e [[Fabio Filzi]]
* Mortaio da 305/10
* Porta di S.Marco
* Torre Civica
 
===Fontane===
* [[Fontana Rosmini]]
* Fontana della Pace
* Fontana delle Due spine in via S.Maria
* Fontana del Nettuno in Piazza del Nettuno
* Fontana di Piazza Filzi a Borgo Sacco
 
===Lapidi storiche===
{{Vedi anche|Lapidi storiche di Rovereto}}
 
===Altro===
*Le [[fossili|impronte fossili]] lasciate nella zona dei [[Lavini di Marco]] da alcuni [[dinosauri]] della specie ''[[Camptosaurus]]'' (erbivoro) e ''[[Dilophosaurus]]'' (carnivoro) lungo i pendii di questa collina calcarea che da Rovereto costeggia la città degradando dolcemente verso Ala. Ai Lavini si possono ammirare all'incirca un centinaio di ''orme'', impronte fossili.
Questa zona archeologica, non molto lontana dalla [[Campana dei Caduti]], si può raggiungere proseguendo per la stessa strada oppure in mezz'ora di cammino; la strada asfaltata (strada degli Artiglieri) che porta alle Orme è costeggiata da numerosi [[Capitello votivo|capitelli votivi]] che ricordano i caduti della [[prima guerra mondiale]], e porta altresì alla grotta dove fu catturato Damiano Chiesa.
 
Il poeta [[Dante Alighieri]], di passaggio a Rovereto, fu così colpito alla vista dei Lavini di Marco al punto da citare questo caratteristico panorama nella sua opera più famosa, la ''[[Divina Commedia]]''.
 
{{quote|Qual è quella ruina che nel fianco / di qua da Trento l'Adige percosse, /
o per tremoto o per sostegno manco, / che da cima del monte, onde si mosse, / al piano è sì la roccia discoscesa, / ch'alcuna via darebbe a chi sù fosse|''[[Inferno - Canto dodicesimo|Inferno, Canto XII]]'' - [[Dante Alighieri]]}}
 
* I [[filatoi di Roggia Paiari]], che sono un complesso urbanistico di rilevanza storica costituito da sei filatoi edificati tra il 1700 e il 1750 nella zona di Santa Maria.
 
== Personalità legate a Rovereto ==
{{Vedi anche|:Categoria: personalità legate a Rovereto}}
[[File:Orsi-Portrait.jpg|thumb|right|170 px|[[Paolo Orsi]]]]
[[File:Damiano Chiesa.jpg|thumb|right|170 px|[[Damiano Chiesa]]]]
*[[Carlo Belli]] ([[1903]] - [[1991]]) pittore, nato a Rovereto;
*[[Angelo Bettini]], antifascista trucidato a Rovereto dai nazisti il 28 giugno [[1944]];
*[[Damiano Chiesa]] ([[1894]] - [[1916]]), patriota, nato a Rovereto;
*[[Gemma de Gresti]], filantropa, morta a Rovereto nel 1928;
*l'artista [[Fortunato Depero]] ([[1892]] - [[1960]]) nato a [[Fondo (Italia)|Fondo]] (TN) ma vissuto per gran parte della propria vita a Rovereto;
*[[Renato Dionisi]] ([[1910]] - [[2000]]) compositore, nato in [[Istria]] da genitori di origini trentine e morto a Rovereto;
*[[Fabio Filzi]] ([[1884]] - [[1916]]), patriota, avvocato irredentista a Rovereto;
*l'animatrice e intellettuale [[Antonietta Giacomelli]] ([[1857]] – [[1949]]), fondatrice dell'UNGEI (Unione Nazionale Giovani Esploratrici Italiane);
*[[Vincenzo Gianferrari]] ([[1859]] - [[1939]]), compositore e direttore d'orchestra, dal 1889 direttore della Scuola Musicale di Rovereto;
*[[Giambattista Giori]]([[1855]] - [[1918]]), presbitero, nato a [[Rovereto#Borgo Sacco|Borgo Sacco]];
*[[Federico Halbherr]] ([[1857]] - [[1930]]), archeologo, nato a Rovereto;
*[[Fabrizio Lambertini]] ([[1942]] - [[2008]]), filosofo e poeta
*[[Claudio Leonardi]] ([[1926]] - [[2010]]), filologo e latinista
*l'architetto razionalista [[Adalberto Libera]] ([[1903]] - [[1963]]), (in realtà nato nel limitrofo paese di [[Villa Lagarina]]);
*lo scultore [[Fausto Melotti]] ([[1901]] - [[1986]]), nato a Rovereto;
*[[Paolo Orsi]] ([[1859]] - [[1935]]), archeologo;
*[[Pietro Porta]] ([[1832]] - [[1923]]), presbitero e botanico, diplomatosi nel 1851 al liceo di Rovereto;
*[[Gino Pollini]] ([[1903]] - [[1991]]), architetto razionalista;
*[[Giancarlo Ratti]] ([[1957]]), nato a Rovereto;
*[[Clemente Rebora]] ([[1885]] - [[1957]]), presbitero e poeta, vissuto per un periodo a Rovereto;
*il [[beato]] [[Antonio Rosmini]] ([[1797]] - [[1855]]), nato a Rovereto, il più importante pensatore italiano dell'Ottocento che, come ricorda un'iscrizione situata in Via della Terra ebbe l'idea-nucleo del suo sistema filosofico, l'idea dell'essere, proprio passeggiando per quella via del centro storico; molte delle sue lettere erano firmate "A.R. prete roveretano".
*il sacerdote e scrittore irredentista [[Antonio Rossaro]] ([[1883]] - [[1952]]), ideatore della [[Campana dei Caduti]];
*l'intellettuale [[Giuseppe Bartolomeo Stoffella della Croce]] ([[1799]] - [[1833]]), morto a Rovereto;
*[[Emilio Strafelini]] ([[1897]] - [[1964]]), antifascista;
*l'illuminista [[Girolamo Tartarotti]] ([[1707]]- [[1761]]), nato e vissuto a Rovereto;
*[[Ettore Tolomei]] ([[1865]] - [[1952]]), politico, giornalista e alpino;
*il poeta e letterato [[Clementino Vannetti]] ([[1754]] - [[1795]]), nato e vissuto a Rovereto, noto per la sua ''Vita di Cagliostro'' e per il sonetto ''Italiani noi siam, non tirolesi'';
*[[Mario Untersteiner]] ([[1899]] - [[1981]]), [[grecista]]
*[[Gustavo Venturi]] ([[1830]];– [[1898]]), botanico, nato a Rovereto;
*il geologo e paleontologo [[Sergio Venzo]] ([[1908]] - [[1978]]), presidente della [[Società Geologica Italiana]]
*il musicista [[Riccardo Zandonai]] ([[1883]] - [[1944]]), di cui si ricorda in particolare l'opera più famosa, la ''[[Francesca da Rimini]]'' (il cui [[libretto]] è basato su un'idea di [[Gabriele D'Annunzio]]), nato a [[Rovereto#Borgo Sacco|Borgo Sacco]], sobborgo della città.
*lo storico [[Raffaele Zotti]] ([[1824]] - [[1873]]), autore del trattato ''Storia della Valle Lagarina''.
 
== Note ==
{{references|2}}