Fisica classica/Leggi di Laplace: differenze tra le versioni
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m aggiunta figura che chiarisce meglio i concetti e qualche correzione |
corretta la parte finale relativistica era mal spiegata |
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Riga 312:
Quindi (usando la regola della mano destra) sul tratto <math>l\ </math> del II filo agirà una forza:
:<math>\vec F=I_2l\hat k \times \vec B=
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Attrattiva nella direzione della congiungente avendo assunto che le correnti nei fili sono concordi (cioè nella stessa direzione), mentre sarà repulsiva se le correnti sono discordi.
Notiamo che al contrario della legge di Coulomb, in cui cariche eguali si respingono, qui correnti nella stessa direzione si attraggono fili sono discordi (in poche parole va in maniera opposta alla forza elettrostatica di Coulomb. Come viene mostrato alla fine di questo capitolo l'effetto è spiegato dalla relatività ristretta.
La definizione di Ampère è basata su tale espressione. Infatti si definisce <math>1\ A</math> quella corrente che circolando su due fili rettilinei distanti <math>r=1\ m</math> dà luogo ad una forza di <math>2\cdot 10^{-7}\ N</math> per metro.
Line 341 ⟶ 342:
:<math>\overrightarrow{E}=\frac 1{4\pi \epsilon_o }\frac {q \vec r}{r^3}\ </math>
Quindi possiamo scrivere che:
:<math>\overrightarrow{B} =\frac 1{c^2}\vec v\times \vec E\ </math>
=== Interpretazione relativistica===
Se ho due cariche eguali, in moto parallelo con velocità eguale <math>v\ </math> a distanza
<math>r\ </math> la forza
:<math>
Mentre per quanto riguarda la forza dovuta al campo magnetico generato dalla prima carica
sulla seconda:
:<math>\overrightarrow{F_B}=q\vec v\times \left(\frac 1{4\pi \epsilon_oc^2}q\frac {\vec v\times \vec r}{4\pi r^3}\right)=-\frac {q^2}{4\pi \epsilon_o }\frac { \vec r}{r^3}\frac {v^2}{c^2}\ </math>
Quindi la forza totale vale:
:<math>\overrightarrow{F}=\frac {q^2}{4\pi \epsilon_o }\frac { \vec r}{r^3}\left( 1-\frac {v^2}{c^2}\right)\ </math>
L'interpretazione secondo la [[w:Relatività_ristretta|relatività ristretta]] è
▲:<math>|B|=-\frac {qv}{4\pi \epsilon_o c^2}\frac 1{r^2}=-\frac {\mu_o qv }{4\pi r^2} </math>
Il campo magnetico è in realtà un effetto relativistico che dipende sia dal sistema di riferimento che dalla limitazione della velocità della luce. Cioè se la velocità della luce fosse infinita non avrei il campo magnetico e se le cariche nel mio sistema di riferimento sono ferme non ho effetti magnetici.
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