Storia della letteratura italiana/Neoclassicismo e preromanticismo: differenze tra le versioni

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==Neoclassicismo==
(ancora da scrivere)
 
Si afferma in Europa, e in particolare in Francia e in Italia, tra la fine del ‘700 e il 1815, anno della caduta di Napoleone e del Congresso di Vienna.
Non fu un vero e proprio movimento, ma una forma del gusto, che si ispirò ai modelli classici, soprattutto ellenici. A determinare la nascita di questa tendenza concorsero diversi fattori: in primo luogo gli scavi di Ercolano e Pompei; e gli studi archeologici di Winckelmann, che diffuse il concetto classico di “bellezza”, concepita cioè come armonia e proporzione: ideali tutti, che solo la Grecia classica sembrava aver concretato. A lei, pertanto, si guardò, come mitica terra in cui evadere, fuggendo così da un presente deludente e contraddittorio. Winckelmann sosteneva che l’ arte greca aveva realizzato l’ ideale del bello assoluto ed eterno. Essenza di questa bellezza erano una “nobile semplicità” e una “calma grandezza” che nascevano dal dominio della passioni e dall’ armonia interiore. L’arte e la letteratura dovevano mirare al bello ideale, trasfigurare la realtà contingente in forme perfette , in cui non vi fosse nulla di eccessivo o di grezzo e le passioni fossero sublimate.
Molti artisti, inoltre, cercarono di usare questa tendenza con fini politici, per far rivivere nel presente l’antica repubblica o le forme imperiali romane.In Italia vi fu l’interpretazione del Monti, per il quale la poesia era valida solo se pura, perfetta dal punto di vista formale e non razionale.
 
==Preromanticismo==