Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cile-2: differenze tra le versioni

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Attualmente (al 2007) l'Esercito Cileno sperimenta la fase due del Piano Alcazar, che serviva a modernizzarlo e venne attuato nel periodo 1994-97 e poi nel 1998-2014. L'esercito ha visto lo scioglimento di 7 reggimenti, lo spostamento di altri 8,la costituzione di due battaglioni meccanizzati con gli M-113, uno per la 5a Brigata a Nord, e l'altro per il 10imo Reggimento a Sud.
 
Esso stenta ancora a trovare una elevata aliquota di professionisti, sempre più necessaria per la sofisticazione crescente dei mezzi in dotazione e il loro ottimale sfruttamento. La riduzione delle forze, in termini numerici è avvenuta, ma stranamente, rispetto al numero indicato negli anni '80 anche i professionisti sono calati molto: attualmente non più di 2000, mentre entro il 2010 si gradirebbe giungere a 10.000, mentre i soldati di leva, 16.000, dovrebbero scendere a 8.000. Da qui si vede che l'Esercito cileno attualmente e anche , possibilmente, nel futuro, è costituito da 18.000 uomini, appena un terzo di quelli di vent'anni addietro. La modernizzazione intrapresa, sopratutto con armi e materiali ex-europei causa le proteste di Paesi vicini, in particolare del Perù, mentre l'Argentina è relativamente in pace dopo gli scontri di frontiera del 1978 e l'appoggio cileno agli inglesi durante la guerra del 1982. La maggior parte dei nuovi mezzi sarà sistemata nella parte settentrionale del Cile, per questo anche l'Argentina non ne è molto preoccupata, mentre lo è il Perù, visto che obiettivamente, le Ande non sono il territorio ideale per usare masse di mezzi corazzati, mentre a Nord vi sono aree desertiche in cui questo è possibile, e in tale scontro, attualmente, è il Perù che avrebbe tutto da perdere con i suoi vecchi T-55. Peraltro, l'Aviazione peruviana è probabilmente la più forte del continente sudamericano e così la Marina che costituisce una minaccia concreta per le coste cilene in caso di ostilità.
 
Quanto agli equipaggiamenti: per radiare i vetusti Sherman e altri mezzi degli anni 40-50 e rispondere alla dotazione di moderni carri medio-leggeri TAM degli argentini, i Cileni hanno ottenuto nenel 1998, per la prima volta nel continente sudamericano, i carri armati Leopard 1, provenienti dall'Esercito olandese e leggermente migliorati con kit di corazzatura aggiuntiva per un totale di 42 t di peso. BenIn tutto si è trattato di ben 180 Leopard 1V + 22 tra carri gettaponte, recupero, genio e addestramento, tutti molto importanti specie considerando le condizioni ambientali estreme riscontrabili in Cile: dalla Terra del Fuoco (nome a dire il vero poco appropriato), la Cordigliera delle Ande alte(alta fino a 70007.000 m) e infine i deserti settentrionali. I carri hanno, come si è detto, una corazza migliorata, sia pure senza incrementi drastici di peso, un cannone che rispetto ai primi Leopard è stabilizzato, vi è anche un computer balistico, un sistema EMES-12 A3 fase-2 che incorpora un telemetro laser e un sistema IL Pzb-200.
 
Questo lotto di 'nuovi' carri ha scompaginato le carte e i carri M24 e M41 ancora in servizio, dopo la radiazione dei vecchi Sherman, rimpiazzati direttamente dai Leopard, hanno avuto da allora poco senso. Tutti questi mezzi sono stati comunque dotati di motori Detroit Diesel 8V71T al posto di quelli a benzina, forse più prestanti ma con scarsa autonomia. I sistemi di tiro sono stati migliorati in un secondo tempo con capacità notturne. Sono stati utilizzati apparati israeliani con telemetro laser della El-Op.
 
Per ottenere una linea carri omogenea anche i carri AMX-30 sono stati sostituiti, apparentemente anche in questo caso i Leopard hanno avuto alfine la meglio sull'eterno rivale francese. Questi carri erano presenti nelle zone meridionali. Appena nel 1998 ne era giunto un lotto. Si trattava di circa 20 mezzi, che si aggiungevano ai 21 originali. In realtà avrebbero dovuto essere 50, ma dopo l'embargo contro il Cile gli ultimi 29 non vennero consegnati e così la forza di AMX-30 non ha mai raggiunto i numeri previsti. In compenso i mezzi dell'ultimo lotto erano gli AMX-30B2, con un telemetro laser e un sistema di tiro migliorato con capacità anche notturne (con sensori IL).
 
Altra aggiunta importante, sono i 24 obici semoventi M109A3 ex-svizzeri, ceduti a metà 2006, mentre altri 24 sono in arrivo: così sarà possibile sostituire i leggeri e oramai obsoleti F Mk 3, 12 dei quali ancora in servizio. Gli obici M101 hanno ricevuto la canna da 33 calibri invece di quella da 22 e ora hanno una gittata di forse 16 km. I sistemi di tiro sono i DAVID israeliani. L'artiglieria si è giovata anche dei sistemi MISTRAL antiaerei, che nell'aeronautica sono del tipo MYGALE, con torretta quadrupla e sensore termico su telaio di veicolo 4x4. In ogni caso, l'artiglieria non è particolarmente potente. Una svolta l'avrebbe potuta dare il RAYO, un nuovo poderoso lanciarazzi d'artiglieria che è costituito da un autocarro 6x6 con un lanciarazzi. Questo ha due blocchi ciascuno con 12 razzi da 160 mm per un totale di 24, lanciabili in meno di 50 secondi. Si tratta di un sistema simile all'ASTROS-40 brasiliano da 180 mm, con 16 armi pronte al fuoco, ma la cosa notevole è la gittata, che qui arriva non a 35 km, ma addirittura a 52. NB si tratta della gittata a livello del mare, non certo trascurabile come particolare in un paese andino (+ altitutine, meno densità aria, meno attrito e quindi maggiore gittata). Il controllo del tiro è computerizzato e in generale una batteria di questo sistema può controllare un territorio del diametro di ben 104 km, con una differenza abissale rispetto a quanto possibile alle altre artiglierie disponibili in Cile. Di fatto, si tratta di un sistema dalla grande potenza di fuoco e gittata paragonabile ai pezzi da 152/52 mm con munizioni speciali. Al 2001 era ancora in fase di sviluppo, dopo che il programma esisteva già da diversi anni. Ma vi erano anche il LAR-160 già in servizio, dei sistemi più semplici, che potevano nondimeno esprimere fuoco di saturazione fino a 30-35 km. Obiettivamente, oltre questa distanza il controllo della precisione di un razzo non guidato è molto, molto difficile, perché bisogna considerare che l'errore medio, anche con il vento calcolato correttamente, e che tende ad essere per un razzo d'artiglieria dell'1-2% almeno (rispetto alla gittata), fermo restando che si tratta di razzi in perfette condizioni e con temperature ambientali ben calcolate.
 
Quanto ai missili controcarro, i cileni hanno rinnovato i loro rapporti con gli Israeliani con la valutazione dei missili MAPATS, che però sono stati scartati dal confronto con i nuovi SPIKE.
Quanto ai missili controcarro, i cileni hanno rinnovato i loro rapporti con gli Israeliani con la valutazione dei missili MAPATS, che però sono stati scartati dal confronto con i nuovi SPIKE. Ma parliamo diffusamente anche dei MAPATS, rimasti piuttosto misteriosi pur essendo di indubbio interesse. Esso ha un peso di 29,5 kg, diametro di 14,8 cm, il complesso di lancio pesa 95,5 kg e sostiene la cadenza, definibile come piuttosto elevata per tale mole di missile, di 3 colpi al minuto nelle migliori condizioni (il TOW ne ha 2), il che aiuta a ridurre uno dei maggiori handicap dei missili controcarri rispetto ai cannoni. La gittata, pezzo forte dei dati missilistici, arriva a 5 km, anche se come al solito vi è una distanza minima che i cannoni non hanno, che in questo caso è stabilita in 65 m (in realtà questa è la distanza che intercorre tra il lanciatore e l'attivazione della spoletta). Il veicolo di lancio è il Command Car da 0,75 t (di carico fuoristrada) con motore da 4 l. La guida del missile è, fattore molto interessante, non filoguidata, ma a guida laser semiattiva. La probabilità di colpire è stimata, forse ottimisticamente, al 90% alla distanza massima di impiego contro un carro fermo, ma resta dell'80% contro un mezzo in movimento anche a 95 kmh. Anche la probabilità di distruzione è alta, vista la presenza nella testata HEAT di ben 3,25 kg di HV-10.
Il MAPATS sembra, e probabilmente è, la versione a guida laser del TOW, di cui condivide quasi esattamente dimensioni e pesi. Del resto, un precedente almeno esiste: lo SWIFT sudafricano. I missili subsonici di questo tipo sono certamente più economici e leggeri degli Hellfire e possono essere messi dentro tubi di lancio, ma nondimeno va ricordato che le armi guidate con sistemi laser semiattivi sono sempre molto costose, anche se meno dei sistemi ad autoguida IIR come i Javelin. Le prestazioni in precisione sono particolarmente notevoli anche a distanza. In particolare, la possibilità di colpire con precisione un bersaglio a 95 kmh è impressionante: vuol dire che non c'è praticamente mezzo militare che gli possa sfuggire in termini di cinematica. Vuol dire anche che forse questi missili sono stati utilizzati contro obiettivi palestinesi per i famosi 'omicidi mirati' o quantomeno, avrebbero bene la capacità di colpire anche automezzi civili. In termini militari, anche gli elicotteri sono vulnerabili: spesso sono in volo a velocità quasi nulle, per esempio in hovering. Chissà a che velocità i bersagli diventino difficilmente colpibili, ovvero in che raggio tipico di distanze-velocità un elicottero possa risultare difficile da abbattere: forse attorno ai 200 kmh? Se si pensa che persino armi lente come i MILAN sono stati utilizzati contro elicotteri, si può capire come missili pesanti come i MAPATS (Che non avendo filoguida possono andare a velocità presumibilmente superiori dei normali missili controcarri) siano in qualche misura capaci anche contro elicotteri, almeno come possibilità secondarie.
 
Quanto ai missili controcarro, i cileni hanno rinnovato i loro rapporti con gli Israeliani con la valutazione dei missili MAPATS, che però sono stati scartati dal confronto con i nuovi SPIKE. Ma parliamo diffusamente anche dei MAPATS, rimasti piuttosto misteriosi pur essendo di indubbio interesse. Esso ha un peso di 29,5 kg, diametro di 14,8 cm, il complesso di lancio pesa 95,5 kg e sostiene la cadenza, definibile come piuttosto elevata per tale mole di missile, di 3 colpi al minuto nelle migliori condizioni (il TOW ne ha 2), il che aiuta a ridurre uno dei maggiori handicap dei missili controcarri rispetto ai cannoni. La gittata, è il pezzo forte dei datisistemi missilistici, e in questo caso arriva a ben 5 km, anche se come al solito vi è una distanza minima che i cannoni non hanno, che in questo caso è stabilita in 65 m (in realtà questa è la distanza che intercorre tra il lanciatore e l'attivazione della spoletta). Il veicolo di lancio è il Command Car da 0,75 t (di carico fuoristrada) con motore da 4 l. La guida del missile è, fattore molto interessante, non filoguidata, ma a guida laser semiattiva. La probabilità di colpire è stimata, forse ottimisticamente, al 90% alla distanza massima di impiego contro un carro fermo, ma resta dell'80% contro un mezzo in movimento anche a 95 kmhkm/h. Anche la probabilità di distruzione è alta, vista la presenza nella testata HEAT di ben 3,25 kg di HV-10.
I cannoni controcarro SR M40A1 da 106 mm sono sempre ben graditi per la loro versatilità e potenza, nonostante il peso di 219 kg. Sono esemplari di fabbricazione spagnola, e hanno subito un processo di notevole revamping, alla faccia dell'era missilistica: telemetro laser, visore notturno NVS-800 per il cannoniere e NVG-50 per il conduttore del veicolo fuori strada ( i numeri sono forse la portata in m). Spara fino a 7 colpi al minuto, ciascuno dei quali da circa 15 kg, forse includendo anche la carica di lancio, con gittata utile passata da 1000 a 2000 m. grazie ai nuovi sistemi, nel ruolo controcarro, ma massima di 7.650 m. Le munizioni sono di vari tipi: le HEAT AT M-244 perforano non meno di 500 mm e hanno una velocità iniziale di 360 ms. Per tutti quei bersagli che non necessitano di munizioni speciali ad altissimo potere perforante (ovvero nessuno in Sud-America), cosa che potrebbe essere soddisfatta con nuovi proiettili dato l'ampio margine di peso disponibile, l'M40 è ancora un'arma economica, polivalente, di notevole efficacia.
Il MAPATS sembra, e probabilmente è, la versione a guida laser del TOW, di cui condivide quasi esattamente dimensioni e pesi. Del resto, un precedente almeno esiste: lo SWIFT sudafricano. I missili subsonici di questo tipo sono certamente più economici e leggeri degli Hellfire e possono essere messi dentro tubi di lancio, ma nondimeno va ricordato che le armi guidate con sistemi laser semiattivi sono sempre molto costose, anche se meno dei sistemi ad autoguida IIR come i Javelin. Le prestazioni in precisione sono particolarmente notevoli anche a distanza. In particolare, la possibilità di colpire con precisione un bersaglio a 95 kmh è impressionante:km/h vuol dire che non c'è praticamente mezzo militare che gli possa sfuggire in termini di cinematica. Vuol dire anche che forse questi missili sono stati utilizzati contro obiettivi palestinesi per i famosi 'omicidi mirati' o quantomeno, avrebbero bene la capacità di colpire anche automezzi civili. In termini militari, anche gli elicotteri sono vulnerabili: spesso sono in volo a velocità quasi nulle, per esempio in hovering. Chissà a che velocità i bersagli diventino difficilmente colpibili, ovvero in che raggio tipico di distanze-velocità un elicottero possa risultare difficile da abbattere: forse attorno ai 200 kmhkm/h? Se si pensa che persino armi lente come i MILAN sono stati utilizzati contro elicotteri, si può capire come missili pesanti come i MAPATS (Che non avendo filoguida possono andare a velocità presumibilmente superiori dei normali missili controcarri) siano in qualche misura capaci anche contro elicotteri, almeno come possibilità secondarie.
 
I classici cannoni controcarro SRS/R M40A1 da 106 mm sono sempre ben graditi per la loro versatilità e potenza, nonostante il peso di 219 kg. Sono esemplari di fabbricazione spagnola, e hanno subito un processo di notevole revamping, alla faccia dell'era missilistica: telemetro laser, visore notturno NVS-800 per il cannoniere e NVG-50 per il conduttore del veicolo fuori strada ( i numeri sono forse la portata in m). SparaSparano fino a 7 colpi al minuto, ciascuno dei quali da circa 15 kg, forse includendo anche la carica di lancio, con gittata utile ora passata da 10001.000 a 20002.000 m. grazie ai nuovi sistemi, nel ruolo controcarro, ma quella massima è di ben 7.650 m. Le munizioni sono di vari tipi: le HEAT AT M-244 perforano non meno di 500 mm e hanno una velocità iniziale di 360 msm/s. Per tutti quei bersagli che non necessitano di munizioni speciali ad altissimo potere perforante (ovvero nessuno in Sud-America), cosa che potrebbe essere soddisfatta con nuovi proiettili dato l'ampio margine di peso disponibile, l'M40 è ancora un'arma economica, polivalente, di notevole efficacia, con il solito handicap della vampa e il fumo generati al momento dello sparo. Peraltro questo problema è ridotto in parte dall'uso di un veicolo su cui basare l'arma, il che rende il complesso una sorta di cannone d'assalto leggero e capace di demolire praticamente qualunque obiettivo gli si presenti.
Nel tempo sono arrivati altri importanti mezzi: sempre nel 2006,per operare degnamente con i carri sono arrivati anche dei semplici IRV, gli YPR-765 ex- olandesi, 139 dei quali ceduti attraverso la belga Sabiex International S.A. Essi sono complessivamente inferiori rispetto agli LCTP argentini, ma come armamento no, infatti dispongono di una mitragliera da 25 mm Rheinmetall, missili SPIKE (non è chiaro se in aggiunta o alternativa al cannone su torretta KUKA), vi sono anche veicoli recupero, ambulanza, trasporto munizioni, genio, comando. In tal modo potranno aggiungersi ai pochi M113 presenti (450) ed operare nelle situazioni di combattimento a fianco dei carri armati. A questo proposito, la commessa pià importante è arrivata di recente: nel 2007 sono stati forniti 100 carri Leopard 2A4 ex-tedeschi. Nessun'altra nazione del Sud America dispone di mezzi anche solo comparabili con questi, anche se si tratta di carri non aggiornati alle ultime sottoversioni (ma se non altro abbastanza moderni rispetto alle prime). In ultimo 30 Gepard (5PZF-B, della prima serie consegnata ai tedeschi, attorno al 1976, dislocati nel Nord del Paese) sono in fornitura, mentre 200 HUMMER sono stati consegnati di recente e sostituiranno i Toyota Land Cruiser e veicoli STORM, armati di cannoni SR da 106 mm. Probabilmente questi mezzi saranno utilizzati, almeno in parte, come vettori per missili SPIKE.
 
Nel tempo sono arrivati altri importanti mezzi: sempre nel 2006, per operare degnamente con i carri, sono arrivati anche dei semplici IRV, gli YPR-765 ex- olandesi, 139 dei quali ceduti attraverso la belga Sabiex International S.A. Essi sono complessivamente inferiori rispetto agli LCTP argentini, ma come armamento no, infatti dispongono di una mitragliera da 25 mm Rheinmetall, e missili SPIKE (non è chiaro se in aggiunta o alternativa al cannone su torretta KUKA),; vi sono anche veicoli recupero, ambulanza, trasporto munizioni, genio, comando. In tal modo potranno aggiungersi ai pochi M113 presenti (450) ed operare nelle situazioni di combattimento a fianco dei carri armati. A questo proposito, la commessa pià importante è arrivata di recente: nel 2007 sono stati forniti 100 carri Leopard 2A4 ex-tedeschi. Nessun'altra nazione del Sud America dispone di mezzi anche solo comparabili con questi, anche se si tratta di carri non aggiornati alle ultime sottoversioni (ma se non altro abbastanza moderni rispetto alle prime). In ultimo 30 Gepard (5PZF-B, della prima serie consegnata ai tedeschi, attorno al 1976, dislocati nel Nord del Paese) sono in fornitura, mentre 200 HUMMER sono stati consegnati di recente e sostituiranno i Toyota Land Cruiser e veicoli STORM, armati di cannoni SR da 106 mm. Probabilmente questi mezzi saranno utilizzati, almeno in parte, come vettori per missili SPIKE.
Questa forza di 100 Leopard 2, 180 Leopard 1, 139 AIFV, 48 M109A3 e 200 HUMMER è senza paragoni in tutto il Sud America e verrà utilizzata per le brigate corazzate, basate a Nord e costituite da 44 carri l'una, altro potenziamento in termini di pedine tattiche visto che prima i corazzati cileni erano in Gruppi carri da 30 carri armati l'una.
 
A questo proposito, la commessa pià importante è arrivata di recente: nel 2007 sono stati forniti 100 carri Leopard 2A4 ex-tedeschi. Nessun'altra nazione del Sud America dispone di mezzi anche solo comparabili con questi, anche se si tratta di carri non aggiornati alle ultime sottoversioni (ma se non altro abbastanza moderni rispetto alle prime) Con mezzi del genere, non c'é praticamente nessun avversario che possa reggere all'urto delle forze corazzate cilene, visto che non solo non vi sono mezzi della categoria, ma latitano anche missili controcarri di tipo moderno. In ultimo 30 Gepard (5PZF-B, della prima serie consegnata ai tedeschi, attorno al 1976, dislocati nel Nord del Paese) sono in fornitura, mentre 200 HUMMER sono stati consegnati di recente e sostituiranno i Toyota Land Cruiser e veicoli STORM, armati di cannoni SR da 106 mm. Probabilmente questi mezzi saranno utilizzati anche come vettori per i missili SPIKE.
===Aeronautica<ref>Maureia, Antonio: ''L'Aeronautica cilena oggi'', RID Febbraio 2003 pagg. 70-73 </ref>===
 
Questa forza di 100 Leopard 2, 180 Leopard 1, 139 AIFV, 48 M109A3 e 200 HUMMER è senza paragoni in tutto il Sud America e verrà utilizzata per le brigate corazzate, basate a Nord e costituite da 44 carri l'una, altro potenziamento in termini di pedine tattiche visto che prima i corazzati cileni erano in Gruppi carri da 30 carri armati l'unauno.
 
===Aeronautica<ref>Maureia, Antonio: ''L'Aeronautica cilena oggi'', RIDRiD Febbraio 2003 pagg. 70-73 </ref>===
L'organizzazione della Fuerza Aerea de Chile o FACh era nel 2003 organizzata così:
 
* Comandante in Capo, nominato dal Presidente, carica di 4 anni. Segreteria Generale, Ufficio Generale di Controllo, Ispettorato Generale, Dipartimento Comunicazioni.
Dal Comandante in Capo si diramano:
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**Accademia Politecnica Aeronautica: Centro per il perfezionamento ufficiali in ingegneria aeronautica, armi, esplosivi, elettronica etc.
 
Brigate'''Unità aeree:'''
 
*'''I Brigata''': Base 'Los Condaores', Iquique, attivata il 23/7/75. È responsabile dei confini col Perù e ha:
**Ala di Base 4: manutenzione, logistica, amministrativa, con un gruppo per ciascuna necessità: rifornimento, manutenzione, Base aerea, una squadriglia sanità, sezioni per il benessere e per contabilità/finanza
**Gruppo 1: Addestramento su jet per la scuola Tattica: A/T-36 Halcon, T-37B/C, DHC-6, PA-28, SA-315 Lama
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**Gruppo Comunicazioni e Scoperta 34: per radar, sistemi comunicazioni etc.
 
*'''II Brigata''': Attivata a Santiago il 21/4/1980, zona competenza attorno a Concepcion con latitudini 29'01 e 37'30. È incaricata sopratutto del trasporto.
**Gruppo 9: trasporto su elicotteri con UH-1H, Bell 206, BK-117, UH-60, S-70, Bell 412, ma anche aerei PA-28-236 ufficialmente appartenenti all'11°
**Gruppo 10: Basata a Santiago, aeroporto internazionale A.M.Benitez', C-130B/H, Boeing 707-320 di cui 1 aerocisterna e alcuni CONDOR AEW, Beech 99A, DHC-6, Gulfstream IV.
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**La squadriglia aerea Halcones
 
*'''III Brigata''': In essere dal 21 aprile 1980, El Tepual, Puerto Montt. Area di competenza: 35'30 fino a 47'. Caratteristiche: appoggio al combattimento aeroterrestre.
**Ala di Base 5: unità logistico-amministrativa
**Gruppo 3: Temuco, ha A-36
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**Gruppo tlc e scoperta 35: si chiama così dal 7/11/2000
 
*'''IV Brigata''': attivata lo stesso giorno dell'altra, base principale Chabunco, Punta Arenas, dal 47' al Polo Sud. Ovviamente serve per curare gli interessi cileni nel settore più meridionale del Paese (e del Globo)
**Ala di base 23:come le altre
**Gruppo N.4: Ha i Mirage 50CN e DCN PANTERA
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**Gruppo Esplorazione 19: è sulla base Antartica Presidente Frei, con DHC-6 con sci e UH-1H, e BO-105CBS
 
*'''V Brigata''': attivata solo il 29 dicembre 1995, quindi la più recente di tutte. Base 'Cerro Moreno', Antofagasta. Competenza tra 21'26 e 29'21, vicino Vallenar, ovvero a settentrione del Cile.
**Ala di Base n.1:Antofagasta, come le altre pariclasse.
**Gruppo 7: Con caccia F5 aggiornati, tra l'altro con radar EL/M2032. Nel recente schieramento per l'operazione MANU TARA I sono arrivati sull'Isola di Pasqua a 4000 km, ovviamente con il rifornimento in volo, possibile come con i Mirage. Hanno preso parte anche alla RED FLAG-
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====Arrivano gli F-16====
Ad aggiornamento dello schieramento sopra riportato, va detto che alla fine del 2006 sono stati radiati i Mirage 5M ELKAN (che i lingua Mapuche significa 'guardiano'), già ex-belgi. Arrivati come notevole rinforzo al Cile nel 1994, essi erano stati comprati in 25 esemplari di costruzione SABCA,; 20 erano stativennero aggiornati allo standard MIRSIP, ovvero (aggiornamento dei sistemi del Mirage,) prima della fornitura ai cileni, mentre gli altri 5 erano ricognitori oppure, in un singolo caso, biposto. Sono stati tutti ritirati anni addietro. Gli ELKAN hanno rimpiazzato gli Hunter e ora hanno servito nel Grupo 8 fino alla fine della loro carriera, anche se la cerimonia di addio è stata data sulla base del Grupo 10 di Santiago. La loro presenza si era ridotta molto, pare 18 di cui 10 efficienti. Sarebbero stati sostituiti dagli F-16, come accadde in Belgio a suo tempo. La lunga competizione per il nuovo caccia cileno ha vistocomportato la vittoria dell'F-16, che è stato comprato inalfine 17 F-16A/B Block 15 aggiornati allo standard MLU: 12 A e 5 B. Essi sono stati comprati dall'Aeronautica Olandese ad un prezzo di realizzo, di appena 180 milioni di dollari, non molto considerando che sono sì macchine vecchie, ma aggiornate negli anni '90 con elettronica molto migliorata tra cui una versione del radar con il 25% di portata in più e compatibilità con gli AMRAAM. I Mirage 5 sono stati messirimessi in vendita, ma almeno inizialmente, senza successo.
 
===Esercito, 2004<ref>J.P.Husson, articolo su RiD set 04</ref>===
Data la situazione economica piuttosto stabile, il Cile, a differenza di altre nazioni dell'America latina, ha potuto ammodernare facilmente le sue F.A., a maggior ragione dopo che l'Argentina, che ha un contenzioso territoriale come quello della Laguna del Desierto -appena 520 km2, ma che nel '65 rischiarono di scatenare una guerra e provocarono una crisi lunga tre anni- cosa da poco per due nazioni che hanno confini in comune per 4.500 km. Vi sono state anche tensioni per alcune isole meridionali, risolte nel '91; la Bolivia, che ha un confine di 800 km, e il Perù, con 'soli' 150, non hanno particolari problemi diplomatici, sebbene vi siano alcune questioni di confine.
 
Le F.A. cilene, senza dubbio tra le migliori del Sud America, strumento della celebre dittatura di Pinochet (egli stesso generale) e adesso forza di stabilità del Paese, sono state riorganizzate profondamente, specie l'Esercito che per ovvie ragioni è quello più coinvolto nella dittatura trascorsa; la riorganizzazione è stata fatta con il piano Alcazar, in due fasi; la prima è stata del 1994-97 e la seconda nel 1998-2010. L'Esercito cileno, nel 2004 con 45.000 effettivi di cui la metà di leva, è stato ristrutturato e razionalizzato per diventare sempre di più uno strumento ad alta tecnologia e al passo con i tempi. Dal 2004 il Cile aveva una nuova struttura per il suo esercito, fondando battaglioni e reggimenti in unità tattiche pluriarma, e rispiegando alcune guarnigioni per migliorare la logistica. Il paese delle Ande per eccellenza, con la sua lunghissima linea di alte montagne che ne è la caratteristica dominante e la sua stretta conformazione, è ovviamente molto influenzato dalla sua posizione. Con una lunghezza di oltre 4.000 km, e al contempo una larghezza tra 100 e 200 km, non poteva essere certo diversamente e le montagne di una delle catene più alte del mondo non aiutano a muoversi, se non verso la costa. Le sette 'Divisioni dell'esercito' sono corrispondenti ad altrettante Regioni militari. Vi sono, partendo da Nord: la VI Division, comando Iquique, la I Division, Antofagasta, IIa Division, Santiago, III Division, Conception; IV Division, Valdivia, VII Division, Coihaique, V Division, Punta Arenas. Queste 'divisioni', delle dimensioni in realtà più vicine a delle brigate, sono dei piccoli eserciti autonomi dato l'isolamento geografico (e del resto, ci sono circa 10 soldati per km di lunghezza, immaginatevi con così pochi uomini e così tanti km come si potrebbe dare una continuità alla struttura), ha al comando di un ufficiale superiore e forma anche il personale locale e gestisce l'amministrazione. Dal 2004 hanno ricevuto queste divisioni anche raggruppamenti pluriarma permanenti, ovvero i Regimientos Reforzados, con fanti, genio, corazzati e artiglieria. Così in una guarnigione vi è tutto quel che serve. Se il Cile è difficile da difendere, però, non è che sia facile invaderlo. A nord c'è il deserto di Atacama, il posto più 'secco' del pianeta, e che fa da confine con Perù e Bolivia; nondimeno, piuttosto che difendere un posto su cui difficilmente qualcuno vorrebbe passare anche solo la notte, si è preferito riunsciare alla difesa del confine per scaglionarla in profondità. Così la VI Division, da Arica, a circa 20 km dal confine, è stato spostato ad Iquique, 220 km a Sud della precedente locazione; ad Arica è rimasto comunque il Regimiento Reforzado N.6 MATUCANA, che è stato ottenuto dal reggimento d'artiglieria 'Dolores', cavalleria corazzata 'Vencedores' e del Genio 'Azapa', per fare da primo ostacolo ad un eventuale aggressore (che tutto sommato, potrebbe essere solo il potente Perù, peraltro afflitto da una notevole inefficienza complessiva del suo strumento militare). Ad Est, altipiani di Putre, altezza 4.400 m, sempre ai confini con queste due nazioni, vi è il Rezimeniento Reforzado N.24 HUAMACHUCO, ovviamente un'unità di montagna. La VI Division di Iquique ha il grosso delle forze, con il Regimineto Reforzado N.5 'Pampa Germania', che oltre alle unità normali ha anche reparti di commandos. Il tutto è concepito per resistere ad un'invasione da Nord arretrando lentamente verso Sud, lungo la Panamericana, la strada che attraversa il Cile fino all'estremo Sud; i corsi d'acqua delle Ande, che scendono verso il Pacifico, sarebbero linee di resistenza molto utili. Ma in tutto, va detto che la VI divisione ha solo 3.500 effettivi.
 
Dal 2004 hanno ricevuto queste divisioni anche raggruppamenti pluriarma permanenti, ovvero i Regimientos Reforzados, con fanti, genio, corazzati e artiglieria. Così in una guarnigione vi è tutto quel che serve. Se il Cile è difficile da difendere, però, non è che sia facile invaderlo. A nord c'è il deserto di Atacama, il posto più 'secco' del pianeta, e che fa da confine con Perù e Bolivia; nondimeno, piuttosto che difendere un posto su cui difficilmente qualcuno vorrebbe passare anche solo la notte, si è preferito rinunciare alla difesa del confine per scaglionarla in profondità. Così la VI Division, da Arica, a circa 20 km dal confine, è stato spostato ad Iquique, 220 km a Sud della precedente locazione; ad Arica è rimasto comunque il Regimiento Reforzado N.6 MATUCANA, che è stato ottenuto dal reggimento d'artiglieria 'Dolores', cavalleria corazzata 'Vencedores' e del Genio 'Azapa', per fare da primo ostacolo ad un eventuale aggressore (che tutto sommato, potrebbe essere solo il potente Perù, peraltro afflitto da una notevole inefficienza complessiva del suo strumento militare). Ad Est, altipiani di Putre, altezza 4.400 m, sempre ai confini con queste due nazioni, vi è il Rezimeniento Reforzado N.24 HUAMACHUCO, ovviamente un'unità di montagna. La VI Division di Iquique ha il grosso delle forze, con il Regimineto Reforzado N.5 'Pampa Germania', che oltre alle unità normali ha anche reparti di commandos. Il tutto è concepito per resistere ad un'invasione da Nord arretrando lentamente verso Sud, lungo la Panamericana, la strada che attraversa il Cile fino all'estremo Sud; i corsi d'acqua delle Ande, che scendono verso il Pacifico, sarebbero linee di resistenza molto utili. Ma in tutto, va detto che la VI divisione ha solo 3.500 effettivi.
===Esercito, 2004<ref>J.P.Husson, articolo su RiD set 04</ref>===
Data la situazione economica piuttosto stabile, il Cile, a differenza di altre nazioni dell'America latina, ha potuto ammodernare facilmente le sue F.A., a maggior ragione dopo che l'Argentina, che ha un contenzioso territoriale come quello della Laguna del Desierto -appena 520 km2, ma che nel '65 rischiarono di scatenare una guerra e provocarono una crisi lunga tre anni- cosa da poco per due nazioni che hanno confini in comune per 4.500 km. Vi sono state anche tensioni per alcune isole meridionali, risolte nel '91; la Bolivia, che ha un confine di 800 km, e il Perù, con 'soli' 150, non hanno particolari problemi diplomatici, sebbene vi siano alcune questioni di confine.
 
Le F.A. cilene, senza dubbio tra le migliori del Sud America, strumento della celebre dittatura di Pinochet (egli stesso generale) e adesso forza di stabilità del Paese, sono state riorganizzate profondamente, specie l'Esercito che per ovvie ragioni è quello più coinvolto nella dittatura trascorsa; la riorganizzazione è stata fatta con il piano Alcazar, in due fasi; la prima è stata del 1994-97 e la seconda nel 1998-2010. L'Esercito cileno, nel 2004 con 45.000 effettivi di cui la metà di leva, è stato ristrutturato e razionalizzato per diventare sempre di più uno strumento ad alta tecnologia e al passo con i tempi. Dal 2004 il Cile aveva una nuova struttura per il suo esercito, fondando battaglioni e reggimenti in unità tattiche pluriarma, e rispiegando alcune guarnigioni per migliorare la logistica. Il paese delle Ande per eccellenza, con la sua lunghissima linea di alte montagne che ne è la caratteristica dominante e la sua stretta conformazione, è ovviamente molto influenzato dalla sua posizione. Con una lunghezza di oltre 4.000 km, e al contempo una larghezza tra 100 e 200 km, non poteva essere certo diversamente e le montagne di una delle catene più alte del mondo non aiutano a muoversi, se non verso la costa. Le sette 'Divisioni dell'esercito' sono corrispondenti ad altrettante Regioni militari. Vi sono, partendo da Nord: la VI Division, comando Iquique, la I Division, Antofagasta, IIa Division, Santiago, III Division, Conception; IV Division, Valdivia, VII Division, Coihaique, V Division, Punta Arenas. Queste 'divisioni', delle dimensioni in realtà più vicine a delle brigate, sono dei piccoli eserciti autonomi dato l'isolamento geografico (e del resto, ci sono circa 10 soldati per km di lunghezza, immaginatevi con così pochi uomini e così tanti km come si potrebbe dare una continuità alla struttura), ha al comando di un ufficiale superiore e forma anche il personale locale e gestisce l'amministrazione. Dal 2004 hanno ricevuto queste divisioni anche raggruppamenti pluriarma permanenti, ovvero i Regimientos Reforzados, con fanti, genio, corazzati e artiglieria. Così in una guarnigione vi è tutto quel che serve. Se il Cile è difficile da difendere, però, non è che sia facile invaderlo. A nord c'è il deserto di Atacama, il posto più 'secco' del pianeta, e che fa da confine con Perù e Bolivia; nondimeno, piuttosto che difendere un posto su cui difficilmente qualcuno vorrebbe passare anche solo la notte, si è preferito riunsciare alla difesa del confine per scaglionarla in profondità. Così la VI Division, da Arica, a circa 20 km dal confine, è stato spostato ad Iquique, 220 km a Sud della precedente locazione; ad Arica è rimasto comunque il Regimiento Reforzado N.6 MATUCANA, che è stato ottenuto dal reggimento d'artiglieria 'Dolores', cavalleria corazzata 'Vencedores' e del Genio 'Azapa', per fare da primo ostacolo ad un eventuale aggressore (che tutto sommato, potrebbe essere solo il potente Perù, peraltro afflitto da una notevole inefficienza complessiva del suo strumento militare). Ad Est, altipiani di Putre, altezza 4.400 m, sempre ai confini con queste due nazioni, vi è il Rezimeniento Reforzado N.24 HUAMACHUCO, ovviamente un'unità di montagna. La VI Division di Iquique ha il grosso delle forze, con il Regimineto Reforzado N.5 'Pampa Germania', che oltre alle unità normali ha anche reparti di commandos. Il tutto è concepito per resistere ad un'invasione da Nord arretrando lentamente verso Sud, lungo la Panamericana, la strada che attraversa il Cile fino all'estremo Sud; i corsi d'acqua delle Ande, che scendono verso il Pacifico, sarebbero linee di resistenza molto utili. Ma in tutto, va detto che la VI divisione ha solo 3.500 effettivi.
 
Vicino alla capitale le montagne sono molto alte, toccando anche i 7.000 m. Così, malgrado la minaccia potenziale argentina, il Cile non corre molti rischi di essere 'spezzato' al centro. La I Division è sia volta a fermare invasioni boliviane che argentine sui tre assi possibili di penetrazione e conta sopratutto sul R.R. N.5 'Topater'. Questa unità, a Calama ('solo' 200 km da Antofagasta), è stata costituita da elementi del reggimento fanteria n.15 e del Genio (rgt n.1); l'altitudine a cui è questa cittadina è di 3.000 m, ma è anche un importante nodo stradale per la regione, idem per le ferrovie, che collegano Antofagasta con Sucre (Bolivia), mentre gli argentini potrebbero arrivare da Salta, con l'unica rete stradale della cordigliera andina. Ad Antofagasta c'era anche un altro R.R., il n.20 La Conception, con unità corazzate, artiglieria, fanteria, in funzione di riserva. La regione ha anche il controllo di un'altra unità, basata a Copiapo, a ben 400 km a Sud: il Rtg di fanteria n.23 'Copiapo'. Prima di questa ristrutturazione, la 1a Divisione era in effetti una grossa formazione dell'esercito, con i 3 rgt di fanteria n.7 'Esmeralda', n.15 'Calama' e n.23 ' Copiapo', più quello di cavalleria blindata n.8 'Esploradores', il rgt genio n.1 'Atacama', e il n.1 delle trasmissioni, il 'Tocopilla', per un totale di sei reggimenti. Tutto questo è stato allestito per via del fatto che da Cordoba, in Argentina, è possibile arrivare con una strada (che passa la cordigliera a ..6.000 m di quota) alla Panamericana, l'arteria di scorrimento dell'intero Cile, tanto che la presa di Copiapo sarebbe sufficiente per tagliare i collegamenti (terrestri, ovviamente) con il Cile settentrionale. Mentre a sud, dove non ci sono passi, stanziare grosse unità dell'esercito è inutile. Poi c'è Santiago, con la II Division de Ejército, tutta in funzione anti-argentina. Che può essere contenuta attraverso il controllo della strada e ferrovia locali, colleganti Mendoza oltreconfine, con la capitale Santiago del Cile, e poi, più avanti, anche Valparaiso. Nella zona litoranea vi è il Reggimento di fanteria n.21 'Arica', uno rinforzato è invece il n.3 'Yungay', vicino alla capitale, ottenuto da due precedenti rgt di fanteria; verso Sud c'è il R.R. n.22 'Lautaro', di Forte Arteaga, con tre unità corazzate, fanteria e genio che lo hanno costituito. Infine, nella capitale è presente il rgt di fanteria n.1 'Buin', che come fa intuire il numero stesso, è il più vecchio dell'esercito cileno; più il reggimento di cavalleria bilndata n.1 'Granaderos', anche per servizi di scorta VIP, e il reggimento Genio n.2 'Puente Alto', specializzato in ferrovie. Valparaiso, a circa 100 km ad ovest di Santiago, è stanziato il rgt di fanteria n.2 'Maipo' e a Rancagua, 100 km a sud, un altro reggimento di fanteria, il n.4 completa la II Division.
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Certo che può suonare strano che proprio in posti così desolati vi siano ben due divisioni, servire le quali non dev'essere molto comodo per i coscritti e anche per i militari di professione. Queste unità hanno sopratutto rifornimenti via mare e aerea. I loro compiti sono di dimostrare la sovranità nazionale in questa terra, ma potrebbero anche essere una minaccia per la Patagonia argentina, specie lungo la strada tra Coihaique e Comododor Rivadavia, o Rio Gallegos. Ad ogni modo, se la Patagonia con le sue estensioni pianeggianti è ideale per i movimenti di unità meccanizzate, la difficoltà dell'ambiente e l'isolamento logistico sarebbero un ostacolo non indifferente. Ad ogni modo, queste due divisioni sono le uniche a non partecipare direttamente alla difesa del Cile 'utile', ovvero quella parte non sacrificabile che è rappresentata sopratutto dalla zona centrale.
 
Nonostante tutti i problemi di mobilità e le montagne, il Cile si è molto interessato di mezzi meccanizzati e in particolare, corazzati, e in generale a un tipo di mezzi che sembrano più adatti ad un esercito europeo. Anche se i peruviani e gli argentini sono ben armati, non sembrerebbero così pericolosi da dare adito a certi programmi. Eppure è quello che succede. I cileni hanno rottamato gran parte delle loro ferraglie della II GM e anni '50, ovvero M24, 41 e Sherman, grazie ad oltre 200 Leopard 1-V, che gli Olandesi consegnarono tra il 1999 e il 2001, malgrado la forte possibilità di destabilizzare i rapporti di forza della regione, visto che i vecchi T-55 peruviani, il niente o quasi dei boliviani e i leggeri TAM argentini non sono pari ad una tale forza. Questi carri hanno sistema di puntamento EMES 12 A3 Fase 2, tlm laser, stabilizzazione elettro-idraulica, visione notturna con sistemi IL del tipo PZB 2000. E non solo, sebbene questi carriessi sarebbero più che sufficienti, la Germania a fine 2002 ha accettato di vendere un altro pò di residuati della Guerra fredda, con ben 170 Leopard di cui 100 A1 e A2 e gli altri del moderno tipo A5, con sistema di visione termico come quello del Leopard 2. Alla fine del 2003 alcuni erano stati già consegnati, tanto che si dava notizia che l'esercito aveva non meno di 335 Leopard 1 e 11 carri del genio sullo stesso chassis, di cui due sminatori con sistema Pearson, sei gettapone di cui 3 Biber e infine 3 PiPz da combattimento del genio, tutti questi mezzi speciali erano ex-olandesi e rappresentano a tutt'oggi tra i migliori veicoli del loro tipo. Così il Cile aveva un deciso margine di vantaggio sugli altri Paesi dell'America latina, sebbenenonostante consi mezzitratti pur sempre di corazzati costruiti negli anni '60-70. Entro il 2005 la forza di oltre 400 carri sarebbe stata completa. Prima c'erano gli AMX-30B2, circa 20 ex-francesi, consegnati attorno al 1999, oltre a M-24, M4A3 e M41A3, circa cinquanta per questi ultimiM41A3, ammodernati con nuova FCS e motore diesel americano; circa 20 M24 erano stati parimenti 'dieselizzati' con il Detroit Diesel 6V53T, e con un cannone da 60/70 mm associato ad un tlm laser israeliano della El-Op. Quanto ai mezzi della fanteria, circa 350 sono gli M113, e tra questi, modernizzati anch'essi (dalla FAMAE) con un motore diesel americano, (sempre della Detroit Diesel), vi sono anche 127 mezzi ex-italiani, vendita passata praticamente inosservata. I mezzi italiani sono armati per lo più con lanciagranate da 40 mm Mk-19 (arma montata successivamente) ed erano in consegna nel 2004. Circa 100 M113 ex-US Army erano stati comprati recentemente e andavano a rinforzare il totale dei mezzi cileni. Ma per una nazione 'on the road' come questa, servivano sopratutto mezzi ruotati. Tra questi vi sono così 250 MOWAG Piranha di cui 150 6x6 e 100 circa nella versione 8x8, prodotti su licenza dalla FAMAE/Cardoen in numerose configurzazioni: APC, AIFV, supporto di fuoco con torre da 90 mm Cockerill,portandolo a.a. (Ramta TCM-20 da 20 mm), radar (Elta ELM/M-2106), portamortaio da 120 mm (francese); completano il parco circa 50 potenti blindo ruotate EE-9 Cascavel da 13 t con cannone da 90 mm e circa 30 EE-11 Urutu loro compari, tutti mezzi della brasiliana Engesa, 6x6 diesel. Vi sono ancora vecchi M-3 semicingolati con motore Detroit Diesel 6V53T per compiti di riparazione campale. Non mancano progetti avanzati, tra cui la ricerca di materiali 'stealth' che permettano di ridurre la segnatura, specie IR, dei mezzi cileni, i quali, a questoquel punto, sono più come carri armati e blindo che come APC, benché il Cile non avrebbe nessuna ragione particolare per una tale forza cingolata. Quanto all'artiglieria, non è che questa abbia grandi armamenti a disposizione, sempre un po' in contrasto per un esercito di montagna. Tra i mezzi più potenti c'erano i 12 lanciarazzi (e altri in fornitura) del tipo LAR-160, con 18 colpi calibro 160 mm e gittata di ben 35 km, con sistemi digitali di navigazione del tipo GPS e cartine digitalizzate. Nell'aprile del 2003 il programma RAYO, simile ma ancora più potente, è stato abbandonato. Esso era svolto assieme alla BAe Systems da circa 15 anni, e avrebbe portato alla realizzazione di un'arma da 45 km di portata con lanciarazzi multipli su autocarro MAN SX 2000 6x6, con motore diesel da 400 hp. In tutto v'erano 24 razzi calibro 160 mm e sparabili in meno di un minuto, con FCS canadese e sistema di navigazione inerziale. Per il resto l'artiglieria ha 75 M101A1 e A2, vecchi obici americani da 105 mm, con la canna da 22 calibri sostituita con una da 33, e quindi con maggiore gittata (15 km? Prima era 11); e 54 OTO Mod. 56 someggiabili, di cui ben 18 sono ex-argentini, catturati alle Falklands dai britannici (anch'essi clienti,450 a suoconsegne tempo, di questo riuscito obice someggiabile)ultimate. A parte quest'arma, le forze per i combattimenti in montagna hanno anche mortai e cannoni SR, come quelli su jeep da 106 mm (i famosi e potenti M40A1). Per le armi più pesanti vi sono, guarda caso tutti concentrati a Sud, a Punta Arenas in particolare, 12 M-71 e vari M-68 della Soltam israeliana, da 155 mm. Queste poche artiglierie trainate sono usate assieme ai vecchi AMX-13 F-3 da 155 mm, comprati negli anni '70 e forse schierati vicino al confine del Perù. Tutti i sistemi dei gruppi d'artiglieria, sono provvisti dell'FCS DAVID israeliano per la gestione dell'artiglieria campale. La contraerea ha batterie di Mistral recentemente comprate che sono integrate dai vecchi Blowpipe e dai radar di avvistamento Elta EL/M-2106, più 24 cannoni GDF-0001 da 35 mm, 60 TCM-20 da 20 mm binati, 40 Rh-202 binati da 20 mm, e forse altre armi più vecchie, specie da 40 mm. Tra i programmi interessanti dell'Esercito vi sono anche lanciarazzi c.c. monouso e in versione ricaricabile, per integrare e progressivamente sostituire i razzi M72 americani, M-65 da 89 mm spagnoli, e da 67 mm Armbrust tedeschi (della MBB), particolarmente efficaci nei combattimenti urbani (l'Armbrust è stato usato frequentemente nell'ex-Yugoslavia e può essere sparato da locali interni senza soffocare con la vampata, un grosso vantaggio tattico nei combattimenti urbani). Infine vi sono i cannoni SR da 106 mm M40A1 su jeep 4x4 israeliane, le Storm M-242. I Cileni continuano credere in quest'armamento, troppo presto abbandonato in Occidente per il peso e la scarsa capacità perforante contro i carri moderni; in realtà, hanno implementato un tlm laser, un visore notturno NVS-800 per il puntatore mentre il conducente ha l'NVG-50. Con una portata pratica superiore a 1 km e una massima teorica di 7, proiettili da circa 15 kg, cadenza di tiro di diversi colpi al minuto, quest'arma da 200 kg offre una notevole potenza di fuoco in combattimento, è sufficiente per distruggere un blindato, un bunker o una casa e ad un costo limitato. Le armi c.c. comprendono anche i missili, in particolare i relativamente rari e poco conosciuti IMI MAPAT, armi israeliane che sono guidate da sensori laser semiattivi, e sono simili ai TOW; la testata pesa 3,5 kg con esplosivo HV-10, il peso è di 29,5 kg e il calibro da 152 mm, peso incluso il lanciatore di 95 kg e portata di 4 km.
 
Ma per una nazione 'on the road' come questa, servivano sopratutto mezzi ruotati. Tra questi vi sono così 250 MOWAG Piranha di cui 150 6x6 e 100 circa nella versione 8x8, prodotti su licenza dalla FAMAE/Cardoen in numerose configurzazioni: APC, AIFV, supporto di fuoco con torre da 90 mm Cockerill, a.a. (Ramta TCM-20 da 20 mm), radar (Elta ELM/M-2106), portamortaio da 120 mm (francese); completano il parco circa 50 potenti blindo ruotate EE-9 Cascavel da 13 t con cannone da 90 mm e circa 30 EE-11 Urutu loro compari, tutti mezzi della brasiliana Engesa, 6x6 diesel. Vi sono ancora vecchi M-3 semicingolati con motore Detroit Diesel 6V53T per compiti di riparazione campale. Non mancano progetti avanzati, tra cui la ricerca di materiali 'stealth' che permettano di ridurre la segnatura, specie IR, dei mezzi cileni, i quali, a questo punto, sono più come carri armati e blindo che come APC, benché il Cile non avrebbe nessuna ragione particolare per una tale forza cingolata. Quanto all'artiglieria, non è che questa abbia grandi armamenti a disposizione, sempre un po' in contrasto per un esercito di montagna.
Prima non si è menzionata l'aviazione dell'Esercito. Nota fino al '95 come CAVE, ovvero Comando de Aviacion de l'Ejército, essa è in aggiornamento con tanto di ristrutturazione interna. Nel 2004 era nota come Brigata dell'aviazione dell'Esercito. Il QG è a Rancagua, circa 100 km a sud da Santiago, e dipende, nemmeno a dirlo, dalla II Divisione. Ha il Reggimento di aviazione n.1 'La Indipendencia', con la scuola di pilotaggio e cinque plotoni distaccati nel Paese; poi le sezioni d'aviazione n.1 di Antofagasta, la n.3 di Conception, la n.4 di Valdivia, la n.6 di Arica, la n.7 di Coihaique; più il Battaglione aeromobile, quello di Trasporto, quello di esplorazione e ricognizione, quello di collegamento e quello di manutenzione. IN tutto nel 2004 c'erano: tre CN-235 e sei C-212, due Citation II e III, sei Cessna R172K (per i collegamenti), tre Cessna 208B Caravan I, 20 elicotteri MD 369FF e 530, mezzi civili armati ed equipaggiati dalla Piasa (con razzi Hydra da 70 mm); 11 Puma SA-330, due Superpuma SA-332 per VIP e reparti speciali, 9 Lama, un Bell 206, un solo UH-1H, 12 elicotteri leggeri Engstrom 280FX, francamente poco e così si pensava di comprare altre 12-16 macchine come il Blackhawk o il Mi-17. Altri programmi vedono l'Alcazar che dovrebbe comportare una maggiore meccanizzazione oltre a quella già ottenuta, il miglioramento delle trasmissioni militari con sistemi satellitari e comunicazioni della Thales, accorpamento dei reparti informatici, G.E. e appoggio logistico in tre centri funzionali; creazione del comando Sanità e il raggruppamento delle istituzioni più importanti per le scuole, la Scuola di guerra, il politecnico militare e la scuola dei servizi nel Comando Istituti militari.
 
Tra i mezzi più potenti c'erano i 12 lanciarazzi (e altri in fornitura) del tipo LAR-160, con 18 colpi calibro 160 mm e gittata di ben 35 km, con sistemi digitali di navigazione del tipo GPS e cartine digitalizzate. Tuttavia, nell'aprile del 2003 il programma RAYO, simile ma ancora più potente, è stato abbandonato. Esso era svolto assieme alla BAe Systems da circa 15 anni, e avrebbe portato alla realizzazione di un'arma da 45 km (o 52?) di portata con lanciarazzi multipli su autocarro MAN SX 2000 6x6, con motore diesel da 400 hp. In tutto per ogni veicolo v'erano 24 razzi calibro 160 mm e sparabili in meno di un minuto, con FCS canadese e sistema di navigazione inerziale. Per il resto l'artiglieria ha 75 M101A1 e A2, vecchi obici americani da 105 mm, con la canna da 22 calibri sostituita con una da 33, e quindi con maggiore gittata (15 km? Prima era 11); e 54 OTO Mod. 56 someggiabili, di cui ben 18 sono ex-argentini, catturati alle Falklands dai britannici (anch'essi clienti, a suo tempo, di questo riuscito obice someggiabile). A parte quest'arma, le forze per i combattimenti in montagna hanno anche mortai e cannoni SR, come quelli su jeep da 106 mm (i famosi e potenti M40A1).
 
Per le armi più pesanti vi sono, guarda caso tutti concentrati a Sud, a Punta Arenas in particolare, 12 M-71 e vari M-68 della Soltam israeliana, da 155 mm. Queste poche artiglierie trainate sono usate assieme ai vecchi AMX-13 F-3 da 155 mm, comprati negli anni '70 e forse schierati vicino al confine del Perù. Tutti i sistemi dei gruppi d'artiglieria, sono provvisti dell'FCS DAVID israeliano per la gestione dell'artiglieria campale. La contraerea ha batterie di Mistral recentemente comprate che sono integrate dai vecchi Blowpipe e dai radar di avvistamento Elta EL/M-2106, più 24 cannoni GDF-0001 da 35 mm, 60 TCM-20 da 20 mm binati, 40 Rh-202 binati da 20 mm, e forse altre armi più vecchie, specie da 40 mm. Tra i programmi interessanti dell'Esercito vi sono anche lanciarazzi c.c. monouso e in versione ricaricabile, per integrare e progressivamente sostituire i razzi M72 americani, M-65 da 89 mm spagnoli, e da 67 mm Armbrust tedeschi (della MBB), particolarmente efficaci nei combattimenti urbani (l'Armbrust è stato usato frequentemente nell'ex-Yugoslavia e può essere sparato da locali interni senza soffocare con la vampata, un grosso vantaggio tattico nei combattimenti urbani). Infine vi sono i cannoni SR da 106 mm M40A1 su jeep 4x4 israeliane, le Storm M-242. I Cileni continuano credere in quest'armamento, troppo presto abbandonato in Occidente per il peso e la scarsa capacità perforante contro i carri moderni; in realtà, hanno implementato un tlm laser, un visore notturno NVS-800 per il puntatore mentre il conducente ha l'NVG-50. Oltre ai missili MATAPS, di cui s'é parlato sopra.
Quanto all'aviazione cilena, all'epoca, la situazione era, per sommi capi, questa. La FAC (Fuerza Aerea del Chile) aveva appena scelto un'organizzazione territoriale, scelta del resto necessaria data l'estensione del Paese. C'erano così cinque Brigate Aeree che gestivano le basi e i reparti nella loro giurisdizione territoriale, ed avevano come comando comune il Comando de Combat, che controlla reparti aerei e di difesa a.a. La I Brigata Aerea, QG Ala Base n.4 (ovvero base aerea) 'Los Condores' di Iquique, ha il Gruppo de Aviacion n.1 con gli Enaer T-36 e AT-36 Halcon e i T-37B e C, per addestrare i piloti; e il gruppo n.2 per la ricognizione elettronica e sorveglianza marittima con i C 212-200 e cinque Beech 99A Petrel; a Sud, Antofagasta, c'è la V B.A. per la difesa della capitale, con i gruppi 7 (15 F-5E e F) e 8 (15 Mirage 5MA, MD e Elkan, ex-Belgi); Santiago è difesa dalla II B.A. con le basi di Los Cerillos e Quinteros. La prima ha il Gruppo n.9 (elicotteri UH-1H, Bell 206, UH-60 e BK-117), e il gruppo 10 (con sei C-130, quattro B 707 di cui due aerocisterne, e un AWACS Phalcon, più un B 707 VIP-presidenziale, un Gulfstream III); e poi c'è il servizio aerofotografico con gli immancabili Learjet 35A, Twin Otter e Beech A-100 King Air; infine c'è la pattuglia acrobatica (Esquadrilla de Alta Acrobacia) Halcones, con cinque Extra 300.
 
Prima non si è invece menzionata l'aviazione dell'Esercito. Nota fino al '95 come CAVE, ovvero Comando de Aviacion de l'Ejército, essa è in aggiornamento con tanto di ristrutturazione interna. Nel 2004 era nota come Brigata dell'aviazione dell'Esercito. Il QG è a Rancagua, circa 100 km a sud da Santiago, e dipende, nemmeno a dirlo, dalla II Divisione. Ha il Reggimento di aviazione n.1 'La Indipendencia', con la scuola di pilotaggio e cinque plotoni distaccati nel Paese; poi le sezioni d'aviazione n.1 di Antofagasta, la n.3 di Conception, la n.4 di Valdivia, la n.6 di Arica, la n.7 di Coihaique; più il Battaglione aeromobile, quello di Trasporto, quello di esplorazione e ricognizione, quello di collegamento e quello di manutenzione.
 
Prima non si è menzionata l'aviazione dell'Esercito. Nota fino al '95 come CAVE, ovvero Comando de Aviacion de l'Ejército, essa è in aggiornamento con tanto di ristrutturazione interna. Nel 2004 era nota come Brigata dell'aviazione dell'Esercito. Il QG è a Rancagua, circa 100 km a sud da Santiago, e dipende, nemmeno a dirlo, dalla II Divisione. Ha il Reggimento di aviazione n.1 'La Indipendencia', con la scuola di pilotaggio e cinque plotoni distaccati nel Paese; poi le sezioni d'aviazione n.1 di Antofagasta, la n.3 di Conception, la n.4 di Valdivia, la n.6 di Arica, la n.7 di Coihaique; più il Battaglione aeromobile, quello di Trasporto, quello di esplorazione e ricognizione, quello di collegamento e quello di manutenzione. IN tutto nel 2004 c'erano: tre CN-235 e sei C-212, due Citation II e III, sei Cessna R172K (per i collegamenti), tre Cessna 208B Caravan I, 20 elicotteri MD 369FF e 530, mezzi civili armati ed equipaggiati dalla Piasa (con razzi Hydra da 70 mm); 11 Puma SA-330, due Superpuma SA-332 per VIP e reparti speciali, 9 Lama, un Bell 206, un solo UH-1H, 12 elicotteri leggeri Engstrom 280FX,; francamente poco e così si pensava di comprare altre 12-16 macchine come il Blackhawk o il Mi-17. Altri programmi vedono l'Alcazar che dovrebbe comportare una maggiore meccanizzazione oltre a quella già ottenuta, il miglioramento delle trasmissioni militari con sistemi satellitari e comunicazioni della Thales, accorpamento dei reparti informatici, G.E. e appoggio logistico in tre centri funzionali; creazione del comando Sanità e il raggruppamento delle istituzioni più importanti per le scuole, la Scuola di guerra, il politecnico militare e la scuola dei servizi nel Comando Istituti militari.
 
Quanto all'aviazione cilena, all'epoca, la situazione era, per sommi capi, questa. La FAC (Fuerza Aerea del Chile) aveva appena scelto un'organizzazione territoriale, scelta del resto necessaria data l'estensione del Paese. C'erano così cinque Brigate Aeree che gestivano le basi e i reparti nella loro giurisdizione territoriale, ed avevano come comando comune il Comando de Combat, che controlla reparti aerei e di difesa a.a. La I Brigata Aerea, QG Ala Base n.4 (ovvero base aerea) 'Los Condores' di Iquique, ha il Gruppo de Aviacion n.1 con gli Enaer T-36 e AT-36 Halcon e i T-37B e C, per addestrare i piloti; e il gruppo n.2 per la ricognizione elettronica e sorveglianza marittima con i C 212-200 e cinque Beech 99A Petrel; a Sud, Antofagasta, c'è la V B.A. per la difesa della capitale, con i gruppi 7 (15 F-5E e F) e 8 (15 Mirage 5MA, MD e Elkan, ex-Belgi); Santiago è difesa dalla II B.A. con le basi di Los Cerillos e Quinteros. La prima ha il Gruppo n.9 (elicotteri UH-1H, Bell 206, UH-60 e BK-117), e il gruppo 10 (con sei C-130, quattro B 707 di cui due aerocisterne, e un AWACS Phalcon, più un B 707 VIP-presidenziale, un Gulfstream III); e poi c'è il servizio aerofotografico con gli immancabili Learjet 35A, Twin Otter e Beech A-100 King Air; infine c'è la pattuglia acrobatica (Esquadrilla de Alta Acrobacia) Halcones, con cinque Extra 300.
 
Ancora più a Sud c'è l'Ala Base N.5 di El Tepual, vicino Puetro Mott, con la III B.A. e i suoi gruppi N.3 (A-36) e 5 (C-212, T.Otter, Cessna Tu206 e Bo-105); in fondo a tutto, a P.Arenas, vi è la IV Brigada Aerea, con il Grupo de Aviacion N.4( 15 Mirage 50CN e DCN Pantera), e il n.12 con 15 A-37 e OA-37, da sostituire con una decina di F-16 Block 50 e 52, cominciando dal 2005. Infine vi è anche il gruppo d'esplorazione antartica n.19 con BO-105CS e aerei Twin Otter sulla base 'Presidente Frei', che è sul suolo (si fa per dire) antartico, dove si deve supportare gli scienziati cileni della base. Ogni brigata aerea ha anche reparti di difesa SAM (Grupo de Defensa Antiaerea), radar (Gr. de Comunicaciones y Deteccion) e collegamento-SAR (T.Otter, Piper PA-28, Lama, BO-105, BK-117 e UH-1H).
 
====Ultime novità, 2008<ref>Tokunaga R e R.S, ''Il potere aereo cileno'', Aerei nov-dic 2008 p.46-49</ref>====
Con l'aggiornamento Tigre III della IAI negli anni '90, con avionica nuova come edar multifunzione, schermi MFD, missili Python III e IV, e altro ancora, tra cui la sonda IFR. Con il Proyecto Caza 2000 si è voluto un nuovo e unico caccia unificato, il Proyecto NAC (Nouevo Aviòn de Combate) e il 2002 è stato scelto il caccia F-16 C/D Block 50 grazie alla lobby americana e l'adesione al Free Commerce Agreement.

Il 22 maggio 203 è stato firmato il contratto in conto FMS per 320 mln di dollari, anche se solo per 6 F-16C e 4 D, dato il costo che oramai questi caccia 'leggeri' hanno raggiunto. Il primo è volato il 23 giugno 2005 per essere consegnato al Grup Aéreo N.3 dal marzo 2006, certo che però si tratta di un quantitativo davvero modesto per una intera aviazione, e per sostituire 25 Mirage M.5 comprati in Belgio e con ancora un buon numero di ore, cosicché sono stati comprati in Olanda 18 F-16A e B per essere assegnati nel 2007 al Grupo No.8; essendo stati aggiornati ad uno stadio elevato di evoluzione avionica con l'MLU degli anni '90, ora sono macchine ancora all'altezza della situazione. Infine si vogliono altri 12 caccia per il Grupo No.4, sempre F-16, per sostituire gli altri Mirage, i M.50 Pantera, ora radiati (dal dicembre 2007) dopo avere per molti anni servito nella FACh, malgrado le loro cellule potevano superare altri 15 anni di servizio. Gli F-5 sono ancora in servizio e per ora non sono in radiazione.

Per addestramento vi sono gli A-37, ma pur se ammodernati sono velivoli obsoleti e da sostituire. Dovevano essere rimpiazzati dagli Enaer CAS T-36 Halcon II, ma questi sono stati trovati inadeguati per l'attacco al suolo, e alla fine, il 21 aprile 2008, sono stati scelti gli EMB-314 Super Tucano, ma stranamente non al posto degli A-37 ma solo per i T-36 di prima generazione. Al FIDAE 2008, la manifestazione aerea del Cile, si è parlato dell'accordo con l'ENAER e la Lockheed per costruire il T-50 Golden Eagle sudcoreano, in competizione comunque con l'M-346; la scuola d'aviazione militare ha i T-35 e T-35A Pillàn, un progetto Enaer-Piper.
 
Quanto al trasporto, è stato cancellato l'A-400M Loadmaster, dati i costi e i ritardi. I trasporti sono invecchiati e persino il Boeing 707 presidenziale ('Aguila') è stato costretto ad un atterraggio forzato a Montevideo; così due A-310 Airbus sono stati comprati per 110 milioni di dollari nell'agosto 2007, senonché questi aerei usati erano in cattive condizioni e alla fine non se n'é fatto nulla. Intanto un 707 è usato come piattaforma AEW con l'Elta Phalcon israeliano. Sono in trattativa 2 KC-135 ex-USAF e un KC-767 nuovo. Poi vi sono 3 C-130B e 3 C-130H, un Boeing 737-500, un 757-300QC, un Gulfstream IV, vari DHC-6 Twin Otter. Tutti questi aerei sono nella II e III Aerobrigada, dove sono stati tenuti grazie all'aggiornamento, che ha riguardato anche 4 C.212 leggeri, fatto dall'ENAER. Come pattugliatori vi sono 5 Beechcraft Model 99A Petrel A e B, come pattugliatori marittimi, vari Learjet, King Air e Twin Otter per compiti di cartografia; completa la linea degli aerei di seconda linea un certo numero di O-2, Citation e altri aerei leggeri da collegamento.
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Con i missili Sea Wolf, due elicotteri, una batteria di missili antinave Exocet, sonar Type 2031(z), la nave è una delle unità della classe 22 Batch (lotto) 2, caratterizzato dal sonar filabile che non era (con non poco sconcerto) installabile sulle prime 4 fregate del Lotto 1. La WILLIAMS ha anche hangar allargati (introdotti con l'HMS Brave) per elicotteri Sea King o EH101. I motori sono pure rinnovati rispetto al Batch 1, in quanto pur conservando la disposizione COGOG alle due turbine Tyne per la navigazione di crociera (circa 10.000hp) si aggiungono due SPEY da 50.000 hp che rimpiazzano le OLYMPUS del Lotto 1 e delle prime Batch 2.
 
Le dimensioni sono imponenti per delle fregate ASW, con 131 m x 14 circa, 35003.500/4400t4.400t e ,248 uomini di equipaggio. Il sistema d'arma caratteristico è il Sea Wolf, pensato come sistema di reazione rapida antimissili per la RN, che inizialmente non si curò dei sistemi CIWS d'artiglieria (salvo poi farvi precipitosamente ricorso con la guerra del 1982) ma assegnò la difesa a questo sistema, che quando funzionava correttamente (all'inizio cosa non tanto frequente) era effettivamente un missile formidabile.
 
Due i problemi mai risolti in questa versione iniziale. Uno era l' eccessivo ingombro del sistema completo, tanto che con i due lanciamissili sestupli, i 60 missili di ricarica (da effettuarsi solo manualmente, con appositi carrellini) e le 2 apparecchiature di controllo del tiro le 'Type 22' sono risultate più grandi dei Type 42 con i missili Sea Dart, anche se la presenza di due elicotteri anziché uno ha contribuito a tale mole (ma va considerata anche l'assenza del cannone). L'abbondante quantità di missili (molto superiore al normale di 8-16) non poteva poi ovviare ad un altro problema che era il limitato raggio d'azione, di circa 5-6 km. Questo era congruo con le possibilità pratiche di ingaggio contro missili sea-skimmer come l'Exocet, ma non per proteggere altre navi da attacchi aerei. Inoltre, la tangenza operativa è di appena 3 km, per cui contro attacchi a media quota è inefficace.
 
Abbinando questi due problemi, successe alle Falklands che le navi con i S.W. ebbero bisogno di quelle con i 'Sea Dart', che a loro volta, dato l'ingombro del sistema, non avevano il S.W. Così erano costrette ad operare in coppia coprendo l'una le limitazioni dell'altra, formando quella che ironicamente venne definita unità Type 64. Con queste coppie di navi, però, la difesa reciproca era spesso ostacolata da una mancanza di coordinamento e questo causò molte più perdite alla RN che agli argentini (1 caccia distrutto e 1 KO contro 3 cacciabombardieri argentini). In ogni caso, le Type 22, che tra l'altro non discendono direttamente dalle 'Type 21' ma dalle precedenti e più versatili 'Type 12' con scafo capace di permettere velocità elevate anche con mare grosso, sono navi potenti e moderne, bene equipaggiate. Nel resto del mondo navale, comunque, si è preferito costruire unità con missili Sea Sparrow (e la loro 'interpretazione' italiana, l'Aspide) con capacità antimissili e velocità di reazione minori (specie all'inizio) e CIWS d'artiglieria per la difesa ravvicinata. Così, con due sistemi diversi è stato possibile coprire esigenze come la scorta navale e l'autodifesa, con ingaggi tra 0 e 20 km e quote fino a 10-15 km. Infine, le navi di questo tipo, nonostante le loro dimensioni, non hanno un cannone di medio calibro, rimediato solo con il Batch 3. Nell'insieme le fregate inglesi di questo tipo sono navi 'discusse' che hanno pregi ma anche difetti, in ogni caso molto migliorate rispetto a quelle del primo lotto e abbastanza moderne per il Sud America, tanto che sono tra le navi principali della flotta brasiliana.
 
*Fase II: in questo caso sono state comprate navi olandesi sufficienti per gran parte delle esigenze: due 'KORTENAER' e due 'HEEMSKERCK'. Entrambe hanno missili Sea Sparrow con i pregi e difetti di cui sopra, e un CIWS Goalkeeper. Inoltre le prime hanno un cannone da 76 mm, arma leggera per navi da 3.000 t ma pur sempre meglio di nulla. Gli elicotteri sono due per le prime nessuno per le seconde. L'armamento comprende missili HARPOON, due lanciatori quadrupli per armi da 110 km. Le KORTENAER, navi da 130 m e 3700 t sono state consegnate in olanda dal 16 dicembre 2005, ovvero con la J.V. HEEMSKERCK (F-812) e la ABRAHAM V. DER HULST (F-827), ribattezzate FF-14 ALMIRANTE LATORRE e FF-15 ALMIRANTE BLANCO ENCALADA, giunta quest'ultima a Valparaiso il febbraio 2006 e seguita dall'altra dopo un mese. Il 18 aprile successivo venne consegnata, sempre in Olanda, la THERK HIDDES (F-830) tipo KORTENAER, e ribattezzata FF-18 ALMIRANTE RIVEROS. Infine il 17 luglio è arrivata la WITE DE WITH, F-813, ribattezzata FFG-11 CAPITAN PRAT. Le due KORTENAER sono state modificate per ottenere un ponte di volo sufficiente per gli elicotteri medi Cougar/Super Puma e per ospitare i missili Exocet nei depositi, legati per l'appunto a queste macchine.