Sardo/Pronuncia (fonosintassi): differenze tra le versioni

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Una delle principali complicanze, sia per chi si approcci alla lingua sia per chi, pur sapendola parlare, non la sa scrivere, è la differenza fra ''scritto'' (qualora si voglia seguire un'unica forma grafica) e ''parlato'' data da specifiche regole di fonosintassi: è importante menzionarne almeno qualcuna nella generalità dei casi.
 
====Sistema vocalico====
 
=====Vocale paragogica=====
Nel parlato, non è tollerata la consonante finale di un vocabolo, se lasciata isolata in pausa od in chiusura di frase: la lingua sarda presenta pertanto la cosiddetta ''vocale paragogica'' od ''epitetica'', cui si appoggia la suddetta consonante; la vocale sarà sempre quella che precede la consonante finale. Degna di citazione, nel diasistema logudorese, è la vocale mobile ''e'', in quanto presente anche in verbi (terminazione dell'infinito presente della 2ª coniugazione, copula...) ed in vocaboli che, monosillabi o bisillabi, presenterebbero accento tonico.
 
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*Si scrive ''istèrrer'' ma si pronuncia ''isterrer<small>e</small>'' ("stendere")
 
=====Vocale protonica=====
Le vocali ''e'' ed ''o'', qualora risultino protoniche rispetto a quelle ''i'' od ''u'' toniche, diventano mobili trasformandosi in queste ultime.