Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Armi: differenze tra le versioni

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All'estero l'Aspide 2000 ha conosciuto un maggior successo di vendite nel settore terrestre. L'ultimo contratto importante è stato con il Pakistan, per una serie di 10 batterie e un costo di diverse centinaia di milioni di dollari, ammesso che le varie vicissitudini lo abbiano attuato totalmente. In termini navali, invece, l'Aspide ha cominciato a segnare il passo rispetto ad armi più potenti come l'ESSM e l'Aster 15/30. Nella MM il massimo livello raggiunto è stato quello di 8 l.m. per le corvette 'Minerva', 8 per le 'Lupo/Artigliere', 2 per la 'Garibaldi', 8 per le fregate 'Maestrale', 4 per i caccia 'Audace/De la Penne' e uno addestrativo basato a terra (a Taranto). In tutto, sulle navi italiane c'erano dunque, a metà anni '90, ben 30 lanciamissili ottupli, dei quali molti erano del tipo Albatross (solo sui caccia, la Garibaldi e le 'Maestrale').
 
[[File:Aspide launch.jpg|350px|right|thumb|Aspide in azione, con un lancio al traverso da parte di una fregata 'Lupo' peruviana]]
Per quello che riguarda la situazione attuale, invece, l'Aspide è ancora presente su 'Garibaldi', 'De la Penne', 'Maestrale', 'Artigliere' e su 4 delle 'Minerva' (le altre 4 sono state modificate togliendo il lanciamissili per una piattaforma di elicotteri) per un totale di 20 armi. A dire il vero, altri 4 lanciamissili sono ancora esistenti a bordo delle 'Lupo', ora cedute al Perù dove fanno compagnia alle 4 unità già vendute circa 30 anni fa. Ma oramai sono molti anni che le nuove navi sono costruite senza associarvi i missili Aspide. All'estero vanno anche ricordati i cinque caccia MEKO 360 costruiti per Nigeria (1) e Argentina (4), armati con un sistema Albatross (ma con radar olandesi) ciascuno. Il Brasile ha pure aggiornato le sue navi tipo 'Niteroi' con un lanciamissili Aspide, e così si può dire che in Sud America quest'arma è diventata il SAM standard per le marine, dato che, eccetto la marina cilena (legata sopratutto a unità britanniche) l'hanno adottato tutte le principali marine: Argentina, Brasile, Ecuador, Perù e Venezuela, anche perché l'export di armamenti americani in quella zona è tradizionalmente auto-limitato per non causare pericolose corse al riarmo, lasciando ai costruttori europei (che non hanno di questi problemi) di piazzare grosse quantità di armamenti (come nel caso dei Canberra, Mirage e Macchi 326).