Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Armi: differenze tra le versioni

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Quanto ai problemi tattici, uno di questi è la copertura del sistema d'arma, condizionata da quella del radar di scoperta e da quello del radar di tiro. Il problema è che, ovviamente, in ambito terrestre non c'é una 'Terra piatta' come nel caso dell'orizzonte navale, e quindi anche un radar eccellente e un missile temibile devono essere messi nelle condizioni di 'vedere' bene dalle loro posizioni. Ma il radar di scoperta dell'Aspide è alto circa 5 metri, i radar di tiro 4 e le rampe anche di meno. In altri termini, è praticamente impossibile, con altezze così ridotte, avere un campo visivo adeguato per cogliere i bersagli in volo a bassissima quota, perché anche un ostacolo modesto di 15 metri, a 2 km, renderà pressoché invisibile un aereo volante a 30 metri anche a 6 km, e uno a 60 metri a circa 12 km. Il sistema Skyguard è se non altro mobile con una certa facilità e può scegliersi le posizioni in cui 'vedere' il panorama; lo Spada è invece legato agli aeroporti che sono ovviamente sistemati in territorio pianeggiante e quindi, in posizione 'dominata' da alture e quant'altro. In campagna vi sono colline e boschi, in città gli edifici, in ogni caso la copertura è limitata alle basse quote e non c'é modo di ovviarvi con i sistemi originali. Lo Spada 2000 ha invece introdotto un radar più piccolo e su di un 'mast' elevabile di 13 metri, giusto come nel caso del diffuso radar svedese Giraffe, ovviando finalmente al principale problema dello Spada. In realtà si sarebbe potuto fare già così se si fosse eventualmente accettato un radar meno potente ma più leggero, oppure se tatticamente si fosse adottato un qualche tipo di struttura a traliccio, o il tetto di un edificio o qualche sorta di collina artificiale o naturale, ma questo non è stato fatto e così anche un sistema d'arma potente è rimasto pericolosamente vulnerabile. Considerando che l'Aspide ha una portata minima di circa 1,5 km (teoricamente 750 metri, ma questo vale per l'attivazione dell'arma di per sé, e non per la capacità di manovrare e colpire anche obiettivi a bassa quota), che il tempo di reazione è definito come 'meno di 15 secondi' e che i lanciamissili saranno ad una certa distanza dal radar principale, in pratica un aereo a 900 km/h abbisogna d'esser scoperto ad almeno 5-6 km per dare all'arma una possibilità di intercettazione (una seconda possibilità si ha con il secondo missile lanciabile, in genere non prima di 2-3 secondi). I missili Aspide hanno il vantaggio di avere una guida semi-attiva, il che significa che non devono essere guidati sul bersaglio, ognuno può trovarlo e quindi si possono lanciare parecchie armi in rapida sequenza. Ma, come i Sudafricani dimostrarono in Angola (e i Britannici/Argentini alle Falklands), il volo a bassissima quota riduce quasi a zero la distanza pratica entro cui avvistare un bersaglio, anche con le migliori tecnologie. Affidarsi ad un sistema potente, ma che prevede un unico radar (soggetto a limitazioni nel campo visivo, per esempio dagli hangar dello stesso campo d'aviazione), disturbabile o distruggibile tramite un missile ARM, è quindi per molti versi inefficiente rispetto ad un numero maggiore di sistemi a corto raggio, ma a pronta reazione e comprabili in numero tale da coprire ogni angolo morto del settore difensivo (ogni lanciamissili Roland o Rapier ha il suo proprio sistema di ricerca e controllo del fuoco, per esempio). Di buono c'é che gli Aspide sono armi ogni-tempo, ma questo non impedisce i limiti delle stesse in caso di azioni diurne. Infine, la potente testata ha una spoletta di prossimità a lungo raggio, che può esplodere facilmente in anticipo se vola troppo vicino ad ostacoli di terra (questa è una delle ragioni per la quale molte armi a corto raggio come Rapier e Stinger non hanno alcuna spoletta di prossimità, ma solo ad impatto).
 
Nell'insieme l'Aspide è un sistema costoso, nella versione terrestre costava circa 50 mld alla batteria. L'onere era, stimato al 1992, di 963 mld per 23 sezioni di fuoco (non batterie, quindi, ma coppie di lanciatori e un radar), mentre per l'Aeronautica erano stati previsti addirittura un totale di 20 batterie in tre lotti, ma poi sono state ridotte a 12, seppur con un costo di 2.048 mld. Per le navi c'é convenienza perché non c'é nulla di disponibile nella categoria, se non il tipo Sea Sparrow/Albatros, e le navi sono un bersaglio molto pagante e molto costoso (centinaia di mld l'una), ma nei sistemi terrestri non c'é alcuna univocità nella concezione della difesa aerea, e ci sono molte possibili vie per attuarla. Quella maggiormente percorsa è quella di sistemi piccoli, economici e mobili, accoppiati a sistemi ben più grandi e pesanti per la difesa strategica, come la triade olandese Stiger/Bofors/Patriot.
Quanto alle prestazioni, il missile Aspide è noto per la potenza del suo motore, ma nondimeno, alcuni livelli vanno decisamente 'smorzati'. Con riferimento al tipo originale, il motore è uno SNIA-BPD con 57 kg di propellente. Si dice che esso sia in grado di accelerare l'arma fino a mach 4,4 opppure, lanciata da terra, fino a 2,5. In realtà le cose stavano diversamente: la velocità 'aria-aria' era data dalla sommatoria tra la velocità dell'aereo lanciatore (teoricamente fino a mach 2, ma in pratica sensibilmente meno) e quella del missile, ovviamente con un lancio ad alta quota. Quella a bassa quota è stata sopravvalutata. Infatti il motore è dichiarato avente un impulso totale di 120.000 N, corrispondenti a 3.500 kg/s per 3,5 secondi. Questo valore è sufficiente ad accelerare il missile a 'soli' 630 m/sec, posto un peso medio di 190 kg (accelerazione=forza:massa), e in effetti, Wikipedia attualmente parla di 650 m/sec. La differenza non è accademica: infatti si parla di mach 1,86, molto di meno di mach 2,5 quindi. Per arrivare a questa velocità a bassa quota (o per un totale di 2.850 kmh, come alle volte indicato), l'Aspide avrebbe bisogno di oltre 150.000N, ignorando la resistenza aerodinamica dell'arma che ne richiede molti altri. Presumibilmente l'attuale Aspide 2000 è capace di questo livello di prestazioni, ma all'epoca non era così e si 'glissava' sul fatto che la velocità a bassa quota del suono, era di circa 320-340 m/sec, quindi era matematicamente impossibile arrivare a mach 2,5 con soli 630 m/sec. Quest'argomento sulla 'velocità' non era forse estraneo al fatto che il concorrente Sparrow era accreditato di circa mach 2, quindi l'Aspide veniva definito come 'più veloce'. Purtroppo non sono disponibili dati sulla spinta del motore dello Sparrow per eseguire comparazioni, ma l'Aspide era pressoché identico dimensionalmente e come spinta presumibilmente pari (ma non superiore) allo Sparrow F o M, i tipi potenziati apparsi grossomodo contemporaneamente (con l'F dotato ancora della scansione conica, l'M provvisto invece, finalmente, della 'mono-pulse' ed entrato in produzione attorno al 1982).
 
===SL/ALQ-234<ref> F.J. A&D, Feb '89 p.28-29</ref>===