Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Armi: differenze tra le versioni

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Il missile italiano è stato anche adattato all'impiego da sistemi terrestri. L'Aeronautica ha comprato non meno di 3 batterie del tipo Spada, ovvero per la difesa di obiettivi statici. In genere, sono costituiti da: un radar PLUTO (50-60 km di portata, basato su sistemi navali analoghi, tipo SPS-702), sezioni (2-4) con un radar di illuminazione e due lanciamissili sestupli, più autocarri per la mobilitazione e con la possibilità di ricaricare altrettanti missili. I lanciatori sono angolati a 30° verso l'alto quando sono in posizione di tiro, per il resto sono orientabili. Altri tipi di lanciamissili sono quelli a quattro celle 'leggeri' per corvette e fregate, sopra le 500 tonnellate di dislocamento, e quelli 'ridotti' a tre o 4 celle per impiego terrestre. Un altro sistema, entrato in servizio in Italia nel 1994 con l'Esercito, è lo Skyguard-Aspide, una specie di variazione del tipo svizzero, che veniva usato con lo Sparrow (in lanciatori quadrinati) e cannoni da 35 mm binati. Per esempio, l'esercito spagnolo comprò 13 lanciatori quadrupli di questo tipo e 200 Aspide negli anni '80 (assieme ad una ventina di lanciatori Roland su scafo AMX-30, con circa 400 missili). Lo Skyguard è dotato di maggiore mobilità rispetto allo Spada, essendo un sistema 'campale', nondimeno ha ancora i lanciamissili di tipo sestuplo, per giunta dotati ciascuno di un radar di tiro proprio. Ogni sezione di fuoco (in genere 4 per batteria) ha un modulo trainabile per il comando, con radar di scoperta e uno di tiro (che a quanto pare, si sovrappone all'impiego dei lanciamissili veri e propri). L'E.I. ha comprato in tutto 4 batterie di questo tipo, in servizio in un unico reggimento.
 
I missili Aspide sono stati prodotti in quantità considerevoli. Attualmente siamo arrivati ad oltre 5.000 unità, la maggior parte dei quali (attorno a 4.000) prodotti entro metà anni '90. L'Aspide è stato venduto largamente, approfittando della sua compatibilità con lo Sparrow (come del resto, il Magic francese è stato largamente venduto anche grazie alla sua compatibilità con il Sidewinder, a differenza di armi analoghe britanniche). In particolare, l'arma è stata prodotta per le Marine che, per una ragione o l'altra, non hanno avuto accesso -o non hanno scelto di farlo- ai missili Sea Sparrow americani di ultima generazione, oppure hanno avuto navi italiane o ammodernate dagli italiani. Nel secondo caso vi sono nazioni come Venezuela, Ecuador, Perù; nel secondo, tra gli altri, c'é la Libia. Inoltre, l'Aspide è stato adottato largamente dalle F.A. spagnole, che hanno comprato sia i missili per l'Esercito, che quelli per la Marina (specie per le corvette classe 'Descubierta', poi vendute anche all'Egitto). Una tipica installazione navale è costituita da un lanciamissili ottuplo, un radar di tiro, un deposito di 16 missili (non è chiaro se in aggiunta agli 8 eventualmente già presenti dentro il lanciamissili). Il tipo 'Albatross' ha un sistema altamente automatizzato con un apparato Riva-Calzoni di ricarica, che può portare fino a 4 missili in simultanea dentro il lanciatore, dopo averli prelevati e fatti sfilare tramite rotaie dal deposito sottostante. I tipi leggeri, pesanti probabilmente attorno alle 3 tonnellate (più o meno come un impianto binato da 30 mm) in genere hanno 8 armi di ricarica nei depositi, ma sono movimentate manualmente, cosa non facile per armi lunghe quasi 4 metri e pesanti oltre 200 kg.
 
L'Aspide ha conosciuto una lenta evoluzione, che ha comportato diversi gradini. Uno di questi è stato l'Idra, un derivato dell'Aspide molto evoluto, dotato di radar di auto-ricerca attivo. Questo programma finì negli anni '80 dato il costo che comportava. Anche l'Aspide Mk.2 aveva guida attiva ma esso non venne mai completato, dato che l'Italia è alfine confluita nel missile Meteor. Da notare come, per evoluzione parallela, anche la BAe aveva all'epoca il missile Active Sky Flash, sempre con radar proprio nel muso, ma che non ebbe modo di passare alla produzione di serie per la stessa ragione (in seguito si è evoluto nell'S-225X e poi è stato abbandonato anche questo ordigno, caratterizzato dalle alette di piccole dimensioni).
 
I tipi attuali di Aspide sono noti come Aspide 2000, costruiti dagli anni '90. Sebbene essi siano meno efficaci di quelli a guida radar attiva previsti, sono nondimeno armi molto più potenti e perfezionate di quelle basiche, il cui disegno era pur sempre degli anni '70. Pensati solo come armi superficie-aria, dato che l'EF-2000 non ha adottato alcun Aspide, i missili di questo tipo hanno alette tronche di tipo diverso da quelli originali (che erano più simili, anzi quasi indistinguibili dallo Sparrow), con una certa freccia e una corda molto larga. Anche il motore è stato potenziato, arrivando ad una gittata massima dell'ordine di 25 km. Probabilmente la maggior parte delle armi dell'E.I. sono di questo tipo, come anche gli ultimi lotti consegnati all'AM e alla MM.
 
All'estero l'Aspide 2000 ha conosciuto un maggior successo di vendite nel settore terrestre. L'ultimo contratto importante è stato con il Pakistan, per una serie di 10 batterie e un costo di diverse centinaia di milioni di dollari, ammesso che le varie vicissitudini lo abbiano attuato totalmente. In termini navali, invece, l'Aspide ha cominciato a segnare il passo rispetto ad armi più potenti come l'ESSM e l'Aster 15/30. Nella MM il massimo livello raggiunto è stato quello di 8 l.m. per le corvette 'Minerva', 8 per le 'Lupo/Artigliere', 2 per la 'Garibaldi', 8 per le fregate 'Maestrale', 4 per i caccia 'Audace/De la Penne' e uno addestrativo basato a terra (a Taranto). In tutto, sulle navi italiane c'erano dunque, a metà anni '90, ben 30 lanciamissili ottupli, dei quali molti erano del tipo Albatross (solo sui caccia, la Garibaldi e le 'Maestrale').
 
Per quello che riguarda la situazione attuale, invece, l'Aspide è ancora presente su Garibaldi, De la Penne, Maestrale, Artigliere e su 4 delle 'Minerva' (le altre 4 sono state modificate togliendo il lanciamissili e sostituendolo con una piattaforma per elicotteri) per un totale di 20 armi. A dire il vero, altri 4 lanciamissili sono ancora esistenti a bordo delle 'Lupo', ora cedute al Perù dove fanno compagnia alle 4 unità già vendute circa 30 anni fa.
 
L'AMI aveva ordinato il sistema Spada in 3 batterie originariamente, poi sono arrivate ordinazioni per altre 8 e si pensava di costruire altre batterie lanciamissili, ma nel 1992 il totale è stato bloccato a 12 unità. Con la dismissione di molti aeroporti anche varie batterie sono state dismesse oppure trasformate in unità più facilmente dispiegabili, perché uno Spada è trasportabile da non meno di 14 autocarri.
 
L'Aspide
 
===SL/ALQ-234<ref> F.J. A&D, Feb '89 p.28-29</ref>===