Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Canada-2: differenze tra le versioni

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*15 (15) EHI AW-520 'Cormorant'
 
==Un'armaLa particolarmentemissilistica temibilein Canada: tra razzi sonda e il CRV7==
Il Canada non è particolarmentemai notostato perun realizzazioniforte produttore di missilisticaarmamenti edi sistemisua d'armaconcezione, particolarmentema complessi.nondimeno Tuttavia, essendoè una nazione ricca e avanzata, èil abbastanzache normalepermette di trovare qualche progetto che fa eccezioneeccezioni alla regola. ADel suo tempo, infattiresto, il Canada iniziò,ha findato daii tardinatali annia '50Gerry Bull, unagenio ricercadella suibalistica razziche adarrivò, altanegli energiaanni '60, fattaad precisamenteunire daltra CARDE.di Eloro idue risultaticannoni furonoda impressionanti,corazzata delper restocostruire iluna Canadasorta èdi lasuper-cannone patriacapace deldi celebresparare Gerryproiettili-satelliti. Bull, geniosarà dellapoi balistical'autore chedella decenninuova fae sparavamicidiale addiritturagenerazione piccolidi satelliticannoni cona ilunga cannonigittata riciclaticome diil vecchieG-5 corazzatesudafricano, efinendo poi autoreucciso didai unaservizi nuovasegreti generazione(forse di artiglierie e proiettili aisraeliani) lungonel raggio1990, comequando ilavorava sudafricaninel G'super-5/6cannone' eirakeno gli(a austriaciquanto GCN-45. Stabilito questopare, eccointeso unasopratutto brevecome descrizionevettore del'spaziale' CRV-7piuttosto eche dellacome suaarma). capacitàA bellica.parte Anzituttoquesto, il nomeCanada iniziò, chegià vuolalla direfine 'Canadiandegli Rocket Vehicleanni 7'.50, Alo suostudio tempodi viuna furononuova ricerchetecnologia relativedi apropellenti per razzi, sondapermettendo addi alteottenere prestazioni,altissime piccolienergie in rapporto alla massa degli ordigni. lanciabiliIl conprogetto carichinon utiliera nondimenobellico, considerevoli.ma Furelativo l'epocaal deirazzo-sonda 'Black Brant,'. I razzi-sonda dasono circasorprendentemente 800'performanti' kg,rispetto maalla capacimassa diche prestazioni eccezionalihanno, acon causaprestazioni siache dellasembrano strutturaoltrepassare multistadio,di chemolto delquelle propellentedi alluminizzato,missili cheantiaerei offrivadi un'energia estremamenteanaloga elevatamassa. Il Black Brant I pesava 730 kg, era lungoper 7,41 metri di lunghezza, eppurenondimeno poteva portare 68il kgpeso di caricouna persona (68 kg) a quote di 225 km. diVenne altezza.prodotto Altriin tipicentinaia diventaronodi esemplari sia piùdi tipi piccoli (286 kg, e ancora lama capacità di portare 18 kg a 177 kgkm), comeche più grandi, concome quelli utilizzanti il booster del missile americanoSAM Talos (SAM),e conche caricopotevano utile di 230 kgarrivare a 700 km di altezza, mentre altri modelli sono giunti all'Mk II,kg con 4230 stadikg. traI cuipiù unorecenti stadioarrivano Blacka Brant V5.300 Questokg è stato sufficiente per arrivare ad un missile die 15 metri, pesantema 5.300sono kg, eppure capacecapaci di salire finoarrivare a 1.500600 km di quota, portandocon carichi tradi 110 e 410 kg (cone conseguentearrivare, variazionese dell'altitudinenecessario necessaria).a Questi410 razzicon eranoquote quindiminori. capaci di prestazioni straordinarie, e pure di unL'affidabilità che, insu circa 800 lanci, haè dimostratostat di circa il 98%., Ciper sicui puòsono chiederetra comei più affidabili razzi mai essiprodotti. abbianoCi dimensionisi cosìpuò ridottechiedere, pesipiuttosto, ecome costimai razzi così limitati, eppurepiccoli siano ugualmentein capacigrado di prestazionicompetere paragonabilicon amastodonti quellecome dii vettorivecchi benmissili piùbalistici grossinucleari ericonvertiti potenti,al percompito esempiocivile, vecchio missilianche balisticicon riconvertitivettori aspaziali 'civilinormali'. LoUna scriventedelle nonrisposte haè risposteche precise,hanno cosìfino comea non4 èstadi, facileper capiresfruttare comeal maimeglio missilil'energia SAMdisponibile, abbianoma prestazionianche apparentementecosì, moltosono inferioriprestazioni strabilianti rispetto aalla questimassa, piccolispecie razzi,se essendosi spessoconsidera incapaciche anche dii salirepiù sopragrossi missili SAM non superano i 10-1530 km. di tangenza.
 
Questi grandi razzi-sonda hanno visto l'uso del propellente ad alta energia alluminizzato della nuova generazione, ma non hanno avuto impieghi militari. Tuttavia, il propellente era perfettamente utilizzabile anche per razzi bellici, e così è stato, con un ordigno ancora una volta estremamente piccolo rispetto alle prestazioni di cui è capace. Questo era il CRV 7, ovvero Canadian Rocket Vehicle 7. I razzi bellici avevano conosciuto un'evoluzione rapida durante la II GM, dalla quale erano emersi i tipi 'piccoli e veloci' R4M tedeschi, che nonostante il calibro modesto (55 mm) divennero poi il modello per i tipi prodotti successivamente, in genere tra i 51 e i 70 mm. Armi piccole, relativamente precise, e utilizzabili con razziere a tubi piuttosto che con rampe di lancio molto più ingombranti. Il calibro standard americano era il 2,75 in, ovvero 70 mm. Quando all'inizio degli anni '70 si cominciò a spostare l'impiego dei CF-104 in Europa da quello nucleare all'attacco convenzionale, ci si chiese con cosa equipaggiare gli Starfighter canadesi. La risposta fu il CRV7, che era da 70 mm come i tipi Mighty Mouse e Hydra 70 americani, ma utilizzava la nuova tecnologia propulsiva. I razzi tipo R4M erano capaci di velocità di circa mach 2/600 m.sec, che li rendevano capaci di traiettorie tese e di elevate prestazioni generali per la loro piccola taglia. Inizialmente, però, vennero usati sopratutto per i tiri aria-aria, prima di realizzare che essi erano un pò troppo imprecisi anche per abbattere i bombardieri, e che i missili aria-aria erano più efficaci e con la possibilità di impiegarli da distanze maggiori rispetto alle torrette da 20-23 mm dei bombardieri russi. Di fatto, finirono sopratutto per armare gli elicotteri armati e i cacciabombardieri tattici per compiti aria-superficie, con buoni risultati. Ma si poteva fare di meglio, e i CRV7 lo dimostrarono. Essi avevano un motore C-14 (RLU-5001/B) messo a punto nel 1973 dalla Bristol Aerospace canadese. Questo motore pesava 6,6 kg ma offriva un impulso di 2.320 lb/sec ovvero 10,3 kN/s (circa 1.000 kg di spinta), per 2,2 secondi. Questo tempo e la spinta erano circa il 50% superiori rispetto a quanto offriva l'Hydra 70, che già era superiore rispetto ai vecchi Mickey Mouse (nati come aria-aria). La conseguenza era un razzo ipersonico, il primo del genere: la velocità superava i 1.000-1.200 metri al secondo (circa mach 3-4) a fine combustione, nonostante l'applicazione della testata HE da 10 libbre (4,54 kg) del tipo standard per i razzi americani da 70 mm. Con una velocità doppia e un'energia quadrupla rispetto ad un normale razzo da 70 mm, il CRV era capace di traiettorie piatte, veloci e con gittate superiori a 4 km. Non solo era potente e a lungo raggio, ma aveva anche una precisione eccezionale. I razzi aria-superficie, normalmente, sono stabilizzati tramite alette pieghevoli, che fuoriescono al momento dell'uscita dal tubo di lancio. Tuttavia il loro dispiegamento può essere difettoso o ritardato e la traiettoria cambiare repentinamente prima che le alette riescano ad imprimere una stabilizzazione per rotazione al piccolo ordigno, la cui precisione resta assai aleatoria. Il CRV7, nonostante i problemi legati alla potenza del motore, sono stati dotati invece di alette di deviazione direttamente nel tubo di scarico. Appena il motore si accende, parte dei gas viene deviata imprimendo per reazione un moto rotatorio al razzo, che quindi comincia ad essere stabilizzato già prima di uscire dal tubo di lancio. E' vero che questo porta via un pò di potenza alla velocità, ma le alette sono una fonte di resistenza ben maggiore, specie alle velocità elevatissime di questi ordigni, e sono più sensibili al vento trasversale, così questa soluzione è più difficile, ma vantaggiosa, in definitiva, anche per le prestazioni velocistiche e di gittata. La precisione era stimata in 4 milliradianti (millesimi di 57°), ma con i CF-18 i test hanno dimostrato appena 3 millirad, molto meglio dei loro cannoni Vulcan (8 mil) e persino del GAU-5 dell'A-10 (5 mil). La gittata utile era anche importante per permettere un lancio da fuori tiro della contraerea leggera (tipo ZSU-23-4), oltre a valorizzare al meglio il carico di razzi, che a quel punto potevano essere tirati in pochi esemplari e fare nondimeno 'centro' con maggiore facilità dei vecchi tipi tirati tutti assieme.
Ad ogni modo, queste erano le basi per il CRV7, fabbricato dalla Bristol Aerospace di Winnipeg, Manitoba (Canada). Si tratta di un'arma che ha la stessa tipologia di propellente ad alta energia dei razzi di cui sopra. La potenza che questo garantisce ne trasforma radicalmente le capacità rispetto a quelle di un normale razzo di piccolo calibro. Infatti, il CRV-7 è di appena 2,75 in (70 mm) di calibro, quindi un ordigno di piccole dimensioni e pesi leggeri, tipico di razziere occidentali da 18-19 colpi, mentre i sovietici avevano addirittura razziere da 20 colpi calibro 80 mm, questo per non parlare dei razzi pesanti da 100-128 mm.
 
Quando il CRV7 entrò in servizio, apparentemente, non fu particolarmente compreso. Durante una gara in Francia bisognava che i piloti NATO colpissero una torre-bersaglio. Il pilota canadese lanciò uno di questi razzi, ma pensando di avere ancora a che fare con un'arma comparabile al vecchio razzo con motore Mk-40. Così sparò da distanza ravvicinata e il razzo non aveva ancora finito la combustione quando impattò alla base della torre. Il motore esplose e distrusse la torre-bersaglio, ma il pilota venne squalificato, perché i giudici non credevano che quel razzo avesse solo una testata inerte! Tale era la potenza del CRV7, che persino i tipi da addestramento venivano scambiati per armi operative. Quello che non andava pienamente nel CRV7 era il motore, troppo fumoso per essere usato senza difficoltà da elicotteri e aerei 'lenti'. Così venne fuori il motore C-15 (RLU-5002/B) che riduceva il fumo escludendo l'uso dell'alluminio; eppure, erogava ancora 2,185 lb/s o 9,7 kN/sec. Il suo innesco era posteriore, ma veniva eiettato assieme al razzo, per cui rischiava di danneggiare il velivolo lanciatore, così venne poi sviluppato l'LRU-5002A/B (HEPI) in cui il sistema d'accensione resta dentro il pod-lanciarazzi. Più recenti sono i C-17 e C-18, con potenza limitata a 1.905 lbs/sec o 8,5 kN/sec, ma che non hanno alcuna emissione di fumo, per cui, malgrado la potenza minore del 18%, sono specificatamente adatti agli elicotteri.
Dopo lo sviluppo del Black Brant, tra la fine degli anni '50 e metà anni '60 (poi continuato con i tipi potenziati di cui sopra), si pensò di costruire anche un'arma vera e propria. All'epoca c'era la necessità di equipaggiare i CF-104 canadesi, da poco passati al compito di attacco convenzionale piuttosto che quello pressoché esclusivo, di attacco nucleare. Il nuovo razzo ebbe il motore C-14 o RLU-5001/B, che venne prodotto già nel 1973 dalla Bristol. Esso offriva un impulso di 2.320 lb/sec o 10,3 kN/s, per un tempo di combustione di 2,2 secondi. Il razzo base pesava 6,6 kg e poteva portare normalmente una testata da 10 libbre (4,5 kg) dei razzi da 70 mm americani. Ma con questo ordigno, le cose diventavano diverse: l'enorme potenza propulsiva del motore, sia per l'impulso (comparato ai circa 1.400 lb/sec per 1,5 secondi dei razzi americani analoghi), permetteva di spingere il razzo a velocità pressoché doppie, dell'ordine dei 1.200 metri al secondo anziché 600 o poco oltre. Il razzo aveva quindi un'energia cinetica circa quadrupla, un tempo di volo minore e una traiettoria piatta e precisa. Il raggio di tiro utile passava ad oltre 4 km, il che permetteva di sparare da distanze superiori a quelle delle artiglierie leggere antiaerei, come lo ZSU-23-4. Una delle difficoltà con i razzi leggeri è il fatto che essi hanno delle alette ripiegabili, le quali, con l'accelerazione e il volo, imprimono un moto rotatorio all'arma, stabilizzandola. Ma spesso, le alette si dispiegano un pò in ritardo e il razzo parte anche in direzioni pericolosamente divergenti dal punto di mira. Non nel caso del CRV-7, per il quale è stato studiato un sistema molto semplice ed efficace. Il getto del razzo è infatti deviato da alette nello scarico, un pò come nelle bombe volanti V-2, in questo caso per dare lo stesso tipo di stabilizzazione giroscopica delle alette. Ma in questo caso, la stabilizzazione non avviene a diversi metri dal lanciarazzi, ma quando il razzo parte, quindi ancora dentro il tubo di lancio. Questo permette di ottenere una traiettoria estremamente precisa, prima che il vento trasversale o le manovre del velivolo lo influenzino. Non dev'essere stato facile, perché le alette dovevano resistere a temperature e pressioni altissime, inoltre questa deviazione parziale toglie un pò di energia di spinta al razzo. Tuttavia, questo permette di fare a meno delle alette, che sono una fonte di resistenza molto consistente per un razzo, specie per quelli che non hanno molta energia cinetica. Del resto, il CRV7 è ipersonico (oltre mach 3), per cui, essendo l'attrito proporzionale al quadrato della velocità, fare a meno delle alette diventa particolarmente utile per risparmiare energia. La precisione del razzo è detta tale da impattare in un'area pari ad un terzo di quella di un razzo da 70 mm standard. Si è detto anche della dispersione misurata in 4 milliradianti (millesimi di radiante, ovvero di circa 57°), ma prove con i CF-18 Hornet hanno visto risultati dell'ordine dei 3 milliradianti. Se si considera che quegli stessi Hornet hanno un cannone Vulcan la cui dispersione è di 8 millirad, si capisce che precisione hanno questi razzi, addirittura superiore a quella di un cannone. Persino il GAU-5 dell'A-10 ha 5 millirad.
 
Quanto alle testate, normalmente i razzi da 70 mm avevano le HE, le fumogene (M156, probabilmente al fosforo bianco), le M257/58 (illuminanti, con un bengala interno) e il tipo d'addestramento (Practice) WTU-5001/B, che aveva una barra di acciaio dolce da 8 lb (3,6 kg) con un rivestimento di nylon; successivamente venne adottata una barra in acciaio duro (WTU-5001A/B), in ogni caso erano balisticamente analoghi ai tipi con testata HE M151.
Il CRV-7 era quindi un'arma nel suo campo, straordinaria: velocissimo, preciso e di lunga gittata, con una capacità distruttiva micidiale. Quando venne indetta in Francia una competizione di tiro, ci si aspettava di colpire una torre-bersaglio, ma usando comunque razzi da esercitazione, quindi con testata inerte. Il pilota canadese che partecipò tirò un CRV7, ma tenendo conto della vecchia generazione di razzi con motore Mk-40, per cui il lancio ebbe luogo a distanze tanto ridotte (forse circa 1 km), che l'ordigno non aveva ancora finito di bruciare quando colpì la torre. Il motore a razzo, benché parzialmente bruciato, esplose così violentemente da distruggere il bersaglio, e il pilota venne squalificato perché i giudici si rifiutarono di credere che non si trattasse di un razzo inerte.
Ma come valorizzare questi potenti razzi? Il tiro contro-carri era in genere con cariche HEAT e perforava circa 250-300 mm. Ma durante i tiri d'addestramento contro vecchi carri Centurion, le testate d'acciaio avevano perforato i vecchi ma robusti carri inglesi. Così si ricorse ad un nucleo perforante di tungsteno, capace -a detta del costruttore- di perforare persino la corazza del T-72 (anche se riesce molto difficile crederci, oltre tutto all'epoca non erano disponibili carri di questo tipo come mezzi-campione). Ma il CRV7 aveva appena iniziato a stupire come arma controcarri: la successiva WDU-5002/B FAT aveva 5 'freccette' in tungsteno, le quali, pur essendo molto più piccole (1-2 libbre?) potevano perforare la corazza laterale di un T-72 (circa 80 mm) anche se non è chiaro a che distanza. Ma l'energia cinetica del CRV7 era davvero esuberante, se poi apparve la WDU-500X/B General Porpuse Flechette, che ha capacità anti-personale grazie a 80 'freccette'. Ma questo mortale mazzo di proiettili è capace di perforare anche 1,5 pollici (38 mm) di corazza d'acciaio. Se si considera che un blindato rispettabile come il BMP-1 non supera i 32 mm, è chiaro che potenza incredibile avessero questi minuscoli razzi.
 
Durante gli anni '70 erano stati adottati, sulla scorta degli insegnamenti delle guerre arabo-israeliane (specie quella del '67), dei robusti hangar di protezione per gli aerei. Sembrerebbe assurdo che un razzo leggero potesse essere considerato un'arma efficace contro tali manufatti, ma venne sviluppata la testata perforante-incendiaria WDU-5001/B Anti-Bunkerette Round, da 7 kg (16 lb). Essa aveva involucro in acciaio e all'interno dei bersagli portava 75 grammi di sostanza incendiaria. La cosa straordinaria era la capacità di perforare fino a 4 metri di terreno (13 ft), 90 cm di cemento (3 ft) e 25 mm di acciaio (1 in.), e questo non in alternativa, ma in sequenza. I tipi NATO arrivavano solo a 70 cm di spessore, eppure erano resistenti alle bombe standard da 454 kg. Un altro tipo è la testata RA-79 della Raufoss Ammunisjonsfabrikker norvegese, che è una semi-perforante per compiti antinave.
All'epoca non c'erano razzi così potenti e forse non ve ne sono stati nemmeno adesso, almeno con tale diffusione. L'unico problema era il fumo, molto copioso, che ne preveniva l'uso dagli elicotteri e aerei ad elica. Venne così sviluppato il motore C-15 (RLU-5002/B) che riduceva il problema non includendo l'alluminio, anche se veniva ridotto il valore di spinta a 2,185 lb/s o 9,7 kN/sec. Però c'era un sistema d'innesco posteriore, che eiettato assieme al razzo, poteva colpire l'aereo e danneggiarlo, per questo venne sviluppato l'LRU-5002A/B (HEPI) che mantiene il sistema d'innesco dentro il lanciatore. Infine vi sono i C-17 e 18, che sono specifici per elicotteri e hanno un impulso di 1.905 lbs/sec o 8,5 kN/sec, ma sono totalmente privi di fumo, anche se sono di circa il 18% meno potenti (posto che la durata di combustione sia analoga).
 
Anche la forza bruta, nell'epoca moderna, non è però sufficiente. Nel 2006 la Bristol iniziò così le prove del CRV7-PG (Precision Guided). Esso è un capolavoro di miniaturizzazione elettronica, se è vero che non solo ha un sensore laser (della Kongsberg Defence&Aerospace), ma anche un sistema INS per la navigazione 'di crociera', diventando così un vero mini-missile ipersonico, in genere con testata controcarri perforante. Dall'altro lato, le Special forces hanno sempre più peso rispetto alle forze tradizionali, così che è stato messo a punto un lanciatore singolo per impieghi di precisione, praticamente a mò di cannone leggero sistemabile su veicoli o anche probabilmente, portatile. Il CRV7 è stato anche provato come sistema d'artiglieria normale, come accaduto anche ad altri razzi 'aerei'. La gittata dei tipi da 70 mm standard è di circa 7 km in questo senso, ma il CRV7 è capace di superare i 18 km, quasi al livello dei BM-21 da 122 mm sovietici. Vi sono anche versioni pensate con sistemi antiradar o con guida GPS.
Data la potenza di questi razzi, si cercò di valorizzarne le capacità belliche con nuove testate che enfatizzassero le capacità di perforazione dell'ordigno. Oltre alla testata HE, alla M156 (fumogena, con fosforo bianco presumibilmente) e M257/258 illuminante (a bengala), venne anche approntata la WTU-5001/B Practice, da addestramento che aveva un blocco piatto di acciaio 'soffice' (non balistico) da 8 lb/3,6 kg dentro un rivestimento in nylon. In seguito venne usato acciaio indurito (WTU-5001A/B), che in ogni caso comportava un razzo balisticamente analogo all'M151 base.
 
E così, si è visto lo sviluppo della missilistica, passando per un sistema a razzo molto potente ed avanzato per il suo tempo, ma inteso per scopi sperimentali e scientifici, fino ai giorni nostri. L'unico ruolo che normalmente il CRV-7 non svolge è quello aria-aria, come a suo tempo i razzi americani da 70 mm 'Mighty Mouse' degli intercettori degli anni '50, ma solo perché ora vi sono missili aria-aria più pratici, anche se più costosi. Ma a dire il vero, lanciati da elicotteri o altri velivoli, i CRV7 sono ancora utili potenzialmente contro bersagli come gli elicotteri e aerei ad elica. Il livello delle prestazioni complessive, date dall'energia del nuovo propellente, non rende i CRV7 semplicemente come un nuovo tipo di razzo: essi sono proprio un altro mondo. Anche il livello di dispersione delle salve lanciate, dell'ordine di un terzo rispetto all'aerea colpita dai tipici razzi aerei, dice molto delle loro potenzialità, specialmente se abbinate a piattaforme molto stabili (come l'F-104) o con sistemi di tiro molto sofisticati, come il CF-18. La loro traiettoria molto piatta permette, anche con una stima grossolana della distanza, di ottenere facilmente dei centri, almeno entro i 2-3 km di distanza.
Durante i tiri di addestramento, però, il razzo si era dimostrato molto potente per la sua energia cinetica. Con la testata addestrativa inerte, venne tirato spesso contro i carri armati Centurion usati come bersagli 'duri' contro i poligoni, e nonostante fosse un razzo 'addestrativo' penetrò la dura pelle di questi carri da 50 tonnellate. Così la Bristol cominciò ad usare testate controcarri e contro bersagli 'duri'. Rimpiazzando la barra di acciaio con una di tungsteno (valido quasi quanto l'uranio impoverito), si ottenne un razzo capace di penetrare carri come i T-72, anche se è ben difficile che questo fosse possibile contro la corazza frontale. Del resto, con gli attacchi aerei non è necessario tirare per forza contro la zona frontale di un carro. Anche più incredibile fu lo sviluppo della WDU-5002/B FAT, che era un razzo con cinque 'freccette', ciascuna cpace di colpire il T-72 sui fianchi e superiormente, e di perforarlo fino a distanze di 3 chilometri, oltre a distruggere carri leggeri e blindati vari. Per dare un'idea dell'energia del CRV7, successivamente è stata sviluppata anche la WDU-500X/B General Purpuse Flechette, che è intesa anche come arma anti-personale, avendo ben 80 freccette di tungsteno. Nonostante questo gran numero di piccole armi contenute 'a mazzo' dentro la testata, ciascuna di esse è capace di perforare ben 1,5 pollici (38 mm) di acciaio indurito. Non è specificato a quale distanza, ma un blindato come il BMP-1 ha corazze fino a 19 mm nello scafo e 33 nella torretta, e molti altri mezzi sono assai meno protetti.
 
I CRV7 sono incredibilmente economici per quello che permettono di fare. La versione guidata, per esempio, con le testate tipo FAT perforanti (notare che non sono stati sviluppati modelli con testate HEAT, che sono quelle normalmente usate dai razzi da 70 mm e normalmente perforano circa 300 mm, segno che il tipo perforante può fare di meglio quando sparato a queste velocità), può dare un ordigno contro-carri molto più veloce ed economico di missili come gli Hellfire. L'attacco contro gli aeroporti del Patto di Varsavia, con i loro numerosi HAS (hangar corazzati) sarebbe stato difficile con armi normali, ma non per i razzi CRV7 furono presto modificati per poter colpire e distruggere con una certa facilità tali strutture, nonostante il peso di centinaia di tonnellate coinvolto nella loro realizzazione. In pratica, è come se con questi razzi ciascun aereo diventasse potente come, diciamo, un A-10 con il cannone GAU-8, ma senza pagare pegno per un'arma così potente, pesante e specializzata. Qui basta un semplice lanciarazzi da 7 o 19 colpi.
Un altro sviluppo è stato quello della WDU-5001/B Anti-Bunkerette Round, che ha una testata da 16 lb (circa 7 kg) per impieghi contro strutture rinforzate. Dopo la guerra del '67 e sopratutto negli anni '70, per proteggere i vitali ma delicati aerei, gli aeroporti venivano dotati sempre più spesso di robusti hangar corazzati dove ricoverare gli aerei, almeno quando essi non erano usati in prima linea. I tipi NATO, per esempio, erano spessi 70 cm e potevano resistere alle bombe da 454 kg. Ma grazie alla velocità di questo razzo, con questa testata, era possibile riuscire là dove una bomba pesante decine di volte di più falliva. La struttura è in acciaio, nondimeno la testata è capace di perforare 4 metri di terreno, 90 centimetri di cemento e 25 mm di acciaio, e questo non in alternativa, ma in sequenza. Non solo, ma il razzo contiene 75 grammi di materiale incendiario per distruggere o danneggiare quello che c'é dentro gli hangar o le strutture corazzate.
Una variante è con la testata RA-79 della norvegese Raufoss Ammunisjonsfabrikker, che è una testata semi-perforante per colpire navi.
 
Nondimeno, i CRV7 sono stati impiegati soltanto raramente e la prima notizia del loro impiego è stata nel 1991, dai soli Jaguar inglesi durante Desert Storm. Successivamente hanno trovato altri impieghi in battaglia, ma non sono così popolari come i tipi americani (Hydra 70), probabilmente perché costano di più e per i tipi 'depotenziati' che sono necessari per gli elicotteri, i principali utenti dei razzi da 70 mm, mentre gli aerei ormai usano o razzi più potenti oppure bombe guidate o missili. Nell'insieme i CRV7 sono stati adottati da una decina di nazioni, per cui il successo non è mancatostato eccezionale, ma nonostante la loro netta superiorità rispetto ai razzi di altri costruttori, e alla lorola compatibilità con le armi americane da 70 mm. Del resto, i razzi americanianche di maggiori dimensioni (come i Medusa italiani da 7081 mm) non riescono a fare di meglio dei CRV7, che sono ancora, a quasi 40 anni dalla loro nascita, degli ordigni micidiali e nonostanteche offrono moltissimo per quello che avesserocostano apertoe nuovipesano. orizzontiPrecisi, nell'impiegodistruttivi, deipiccoli razzied economici, nonsono forse destinati ad avere ancora sviluppi importanti, ora che le armi sono statisempre impiegatipiù piccole e precise e i conflitti sempre più a bassa intensità e necessitanti di poca ma ben mirata potenza di fuoco.
Ma nell'epoca dell'intelligenza diffusa, anche un'arma di pura forza bruta non è vista come del tutto soddisfacente. E così nel 2006 la Bristol cominciò a provare il CRV7-PG, ovvero Precision Guided, illustrato poi ad Eurosatory 2006. Esso è un razzo guidato, con un seeker della Kongsberg Defence&Aerospace, che è un sistema a guida laser, mentre il razzo ha anche un minuscolo sistema di guida inerziale per la guida di mezza corsa e quindi lo sfruttamento ottimale del raggio d'azione possibile. Non solo, ma sono anche state pensate versioni antiradar o con guida GPS.
 
Dall'altro lato non manca nemmeno l'impiego terrestre per i CRV7. Come già avvenuto per altri tipi di razzi aeronautici, sono stati pensati sistemi d'artiglieria a razzo con lanciatori a tubo multipli. Con tutta quell'energia cinetica, il CRV-7 è capace di gittate superiori a 18 km, quasi pari a quelle di un razzo russo da 122 mm BM-21, anche se ovviamente con una carica molto minore. Dall'altro lato, vi è anche un razzo per forze speciali, che hanno un lanciatore singolo, trasportabile con un veicolo leggero o forse, anche a mano dato il peso ridotto.
 
E così, si è visto lo sviluppo della missilistica, passando per un sistema a razzo molto potente ed avanzato per il suo tempo, ma inteso per scopi sperimentali e scientifici, fino ai giorni nostri. L'unico ruolo che normalmente il CRV-7 non svolge è quello aria-aria, come a suo tempo era normale per i razzi americani da 70 mm 'Mighty Mouse' degli intercettori degli anni '50, ma solo perché attualmente vi sono missili aria-aria più pratici, anche se più costosi. Considerando la precisione, se questo non fosse stato, i CRV sarebbero stati impiegati con successo contro bersagli delle dimensioni di un bombardiere. Ma a dire il vero, lanciati da elicotteri o altri velivoli, sono ancora utili potenzialmente contro bersagli come gli elicotteri e aerei ad elica.
 
I CRV7 sono incredibilmente economici per quello che permettono di fare. La versione guidata, per esempio, con le testate tipo FAT perforanti (notare che non sono stati sviluppati modelli con testate HEAT, che sono quelle normalmente usate dai razzi da 70 mm e normalmente perforano circa 300 mm, segno che il tipo perforante può fare di meglio quando sparato a queste velocità), può dare un ordigno contro-carri molto più veloce ed economico di missili come gli Hellfire. L'attacco contro gli aeroporti del Patto di Varsavia, con i loro numerosi HAS (hangar corazzati) sarebbe stato difficile con armi normali, ma i razzi CRV7 furono presto modificati per poter colpire e distruggere con una certa facilità tali strutture, nonostante il peso di centinaia di tonnellate coinvolto nella loro realizzazione. In pratica, è come se con questi razzi ciascun aereo diventasse potente come, diciamo, un A-10 con il cannone GAU-8, ma senza pagare pegno per un'arma così potente, pesante e specializzata. Qui basta un semplice lanciarazzi da 7 o 19 colpi.
 
Nondimeno, i CRV7 sono stati impiegati soltanto raramente e la prima notizia del loro impiego è stata nel 1991, dai soli Jaguar inglesi durante Desert Storm. Successivamente hanno trovato altri impieghi in battaglia, ma non sono così popolari come i tipi americani (Hydra 70), probabilmente perché costano di più e per i tipi 'depotenziati' che sono necessari per gli elicotteri, i principali utenti dei razzi da 70 mm, mentre gli aerei ormai usano o razzi più potenti oppure bombe guidate o missili. Nell'insieme i CRV7 sono stati adottati da una decina di nazioni, per cui il successo non è mancato, ma nonostante la loro netta superiorità rispetto ai razzi di altri costruttori, e alla loro compatibilità con i razzi americani da 70 mm, e nonostante che avessero aperto nuovi orizzonti nell'impiego dei razzi, non sono stati impiegati
 
{{Avanzamento|100%|15 febbraio 2008}}
 
==Fonti==