Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera-2: differenze tra le versioni

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====Hunter====
[[Immagine:Hawker Hunter- Swiss.jpg|300px|right|thumb|Un Hunter F.58 in un museo canadese, notare le antenne RWR nel muso]]
Meglio un design più semplice come quello dell'Hunter,robusto ed estremamente elegante aereo da combattimento inglese, arrivato un poco in ritardo rispetto ai pariclasse Sabre e MiG-15, ma per certi aspetti più moderno, sebbene mai prodotto in versioni da caccia notturna. Ora che i turbogetti erano diventati molto potenti e di tipo assiale (quindi, molto lunghi) la struttura a doppia coda, per evitare perdite di potenza nei condotti di scarico, non era più necessaria. Il classico caccia Hawker è stato, in Svizzera, particolarmente longevo e ben conosciuto, oltre a costituire quasi il 10% di tutte le macchine prodotte (sebbene solo una parte fosse anche di nuova costruzione), per cui merita senz'altro una descrizione più approfondita, anche perché la sua storia, nonostante sia iniziata negli anni '50, non si è ancora conclusa e nessuno sa quando verrà il tempo in cui gli Hunter svizzeri decolleranno per l'ultima volta. Sostanzialmente, come si vedrà sotto, l'Hunter è diventato un pezzo della storia recente elvetica a tutti gli effetti, e come tale è a tutt'oggi considerato negli airshows nazionali e non. Per questo merita un approfondimento assai maggiore di quello degli altri delle Fliegertruppen.
 
=====Le origini dell'Hunter svizzero=====
Gli Hunter vennero confrontati in Gran Bretagna sia con l'F-86 che con il Folland Gnat, nel 1957. Sebbene all'epoca gli Hunter avessero subito molte critiche, specie per la scarsa controllabilità in picchiata e per la ridotta autonomia, ai collaudatori svizzeri il modello piacque molto, e così si tennero altre prove in Svizzera, con due esemplari noleggiati. Alla fine, la Svizzera ritenne che l'Hunter facesse al caso suo, abbandonando gli sviluppi nazionali per l' FFA P-16, l'epigono dei molti tentativi svizzeri per dotarsi di un'aviazione autonoma. I primi Hunter vennero consegnati già nel 1959. Inizialmente, si trattò di 12 F.Mk.6 appositamente modificati dalla HAL svizzera nel 1957-68, onde trasformarli allo standard F.Mk58. Questo significava, tra l'altro, la possibilità di installare bombe fino a 400 kg di peso l'una e altre modifiche di dettaglio, tra cui -ma forse non da subito- il paracadute-freno.
 
[[Immagine:Hawker Hunter at ILA 2010 03.jpg|300px|left|thumb|Un Hunter T.68 ripreso all'ILA berlinese, 2010]]
Questi erano cacciabombardieri monoposto che derivavano dagli Mk. 6 inglesi, che possedevano motori Avon Mk. 202, carburante interno di 1.773 l, 4 piloni esterni per serbatoi ausiliari e armi, prestazioni dell'ordine dei 1.160 km/h, e al solito, il poderoso armamento, forse mai più equivalso da nessun caccia da combattimento aereo, di 4 cannoni Aden da 30 mm con circa 600 colpi totali. Gli Hunter avrebbero affiancato e parzialmente sostituito i Venom durante gli anni '60, ma non arrivarono tutti e subito. Il primo contratto verteva su 100 Mk.58, siglato nel 1959. 12 di questi (J-4001/4012) erano nient'altro che Mk.6 modificati in Svizzera dalla HEL in Mk.58, si trattava di macchine prodotte all'inizio del 1956. Gli altri (J-4013-4100) vennero prodotti ex-novo in Gran Bretagna. Le consegne durarono tra il 3 aprile 1958 al 1 aprile 1960.
 
=====Servizio=====
Gli Hunter vennero usati così per tutti gli anni '60, ma ovviamente c'era la necessità di aerei più avanzati per il futuro. Però il Mirage III ebbe problemi seri di costi e gestione (collegati sopratutto alla decisione di impiantarvi avionica americana della Hughes), così solo un piccolo numero venne consegnato. Restò così la necessità di rimpiazzare il grosso dei vecchi jet svizzeri, e questo venne fatto con un concorso al quale parteciparono l'F-5, l'A-7 e anche il G-91YS, con due rotaie di lancio per i missili AIM-9 (S sta per Svizzera). Alla fine, anche questo concorso ebbe scelte travagliate e finì in un nulla di fatto, sebbene a metà degli anni '70 vennero davvero comprati gli F-5, e in un lotto assai consistente. In quel periodo molto confuso, gli Svizzeri cercarono di correre ai ripari, così ai 100 Hunter originari se ne aggiunsero molti altri, tutti usati essendo il tipo oramai fuori produzione. 30 arrivarono con un secondo contratto (come 'stop gap'), firmato nel 1971 per aerei designati Mk.58A (come anche quelli che seguirono) e consegnati tra il 7 dicembre 1971 e il 13 aprile 193. Essi erano i J-4101/4130. Altri 22 giunsero con il terzo contratto, del '73 (J-4131/4152, 10 gennaio74 - febbraio 1975); gli ultimi 8 erano invece addestratori T.Mk 68, 4201-4208, consegnati con un contratto del '74 tra il 2 agosto 1974 e il 3 giugno 1975. Cosa notevole, i 'nuovi' Hunter Mk.58A erano in realtà quasi tutti Mk.4, quindi aerei antecedenti rispetto agli stessi Mk.58, perché costruiti attorno al 1955. C'erano anche 2 T.Mk.7 ex-olandesi (e convertiti in monoposto), mentre curiosamente, i primi biposto (T.Mk.68) giunsero solo con l'ultimo contratto (prima i piloti erano addestrati con i Vampire, per cui il passaggio dev'essere stato piuttosto brusco data la differenza tra i due tipi), ed erano 4 Mk.4 e 4 Mk.50 ex-svedesi convertiti. Da notare come la conversione in biposto non fosse certo banale, visto che gli T-Hunter avevano posti affiancati e una struttura del muso del tutto diversa. Alla fine, la linea dell'aereo ne risultava persino migliorata, mentre i cannoni da 30 mm venivano ridotti a due, ancora più che sufficienti per un caccia di prima linea.
 
Cosa notevole, i 'nuovi' Hunter Mk.58A erano in realtà quasi tutti Mk.4, quindi aerei antecedenti rispetto agli stessi Mk.58, perché costruiti attorno al 1955. C'erano anche 2 T.Mk.7 ex-olandesi (e convertiti in monoposto), mentre curiosamente, i primi biposto (T.Mk.68) giunsero solo con l'ultimo contratto (prima i piloti erano addestrati con i Vampire, per cui il passaggio dev'essere stato piuttosto brusco data la differenza tra i due tipi), ed erano 4 Mk.4 e 4 Mk.50 ex-svedesi convertiti. Da notare come la conversione in biposto non fosse certo banale, visto che gli T-Hunter avevano posti affiancati e una struttura del muso del tutto diversa. Alla fine, la linea dell'aereo ne risultava persino migliorata, mentre i cannoni da 30 mm venivano ridotti a due, ancora più che sufficienti per un caccia di prima linea. Quanto ai motori, gli F.Mk.58 avevano gli Avon 203, ma tutti gli F.58A e forse anche i T.68 ebbero i più recenti Avon 207, che saranno poi estesi anche ai vecchi F.58, che dopo tutto, erano più giovani dei loro confratelli.
 
Nel corso dei decenni gli Hunter vennero migliorati ulteriormente con i programmi KAWEST (Kampfwertsteigerung = Increased Operational Performance). Le loro capacità belliche erano state aumentate grazie ai razzi SURA e poi, SNORA, da 80 e 81 mm rispettivamente. Essi erano capaci di ospitare 12 tipi diversi di testate belliche, pesanti tra 4,5 e 7 kg. Il tipo controcarri poteva, a seconda delle versioni, perforare tra 330 e 450 mm di acciaio, per cui erano armi notevolmente più potenti di quelle da 51-70 mm degli altri produttori del tempo. Peraltro, essi non avevano alette ripiegabili, così che potevano essere portati solo in quantità limitata e con notevole aumento della resistenza aerodinamica. Gli Hunter sono stati visti anche con 32 di questi razzi, applicati in rampe quadruple con disposizione verticale (4 sotto ciascuna ala), ma queste erano configurazioni più che altro dimostrative: il normale servizio vide un totale di 20-24 razzi in rampe singole o multiple, diffuse sotto l'ala. Questi razzi erano originariamente della Hispano-Suiza, poi passarono alla Oerlikon. La loro evoluzione, con lo SNORA, divenne italo-svizzera, con il coinvolgimento della BPD. Successivamente sarà quest'ultima che si affrancherà ulteriormente nel settore, producendo il Medusa, un razzo moderno da 81 mm con alette ripiegabili e vari tipi di testate, usato per esempio dagli A.129 dell'Esercito. I vecchi SURA e SNORA sono stati prodotti in oltre 100.000 esemplari ed esportati anche in nazioni come la Spagna, ma non hanno mai raggiunto il successo dei tipi francesi, britannici e delle superpotenze, primariamente per la mancanza di alette ripiegabili (che invece consentiva di ospitare, in un unico e ben aerodinamico lanciatore, fino a 19 razzi da 68 o 70 mm, o 32 da 57 mm), cosa senz'altro negativa per i caccia supersonici, anche se accettabile per gli aerei più lenti.
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Gli Hunter, a far tempo grossomodo dal 1963, ebbero anche due missili AIM-9 Sidewinder, un pò come gli F-86 e J-29 di altre forze aeree. Circa la metà degli Mk.58 ebbe tale miglioramento, incluso il capostipite J-4001. MA questo non poteva bastare per difendere lo spazio aereo svizzero ad alta quota, così venne comprato un altro sistema dal Regno Unito: il sistema missilistico Bloodhound (segugio) Mk.2, un potente missile da 80-120 km di portata e tangenza fino ad oltre 18.000 m, buone capacità anche contro bersagli a bassa quota e in condizioni di ECM severe. Sei siti di lancio ricevettero un totale di 64 rampe, che tanto per dare l'idea, erano lo stesso numero schierato dall'intera RAF sul territorio nazionale. Nonostante l'avvento del Mirage IIIS, questi missili resteranno in servizio fino ai tardi anni '90s, come i dirimpettai Nike-Hercules dell'aeronautica italiana (che sono durati persino più a lungo, essendo forse radiati solo da qualche anno pur essendo meno recenti). Così, il Bloodhound poteva intercettare aerei di ogni tipo ad alta quota, mentre l'Hunter si occupava di quelli più in basso, o nascosti tra le cime delle montagne svizzere, sopratutto sotto i 5-6.000 metri. Con la sua agilità poteva inseguire ad alta velocità praticamente qualunque incursore si fosse trovato di fronte.
 
Nel 1975 venne deciso di rimpiazzare, come macchine aria-ariaintercettori, gli Hunter con gli F-5E, per cui questi apparecchi vennero usati come cacciabombardieri, ma anche per il team acrobatico nazionale (Patrouille Suisse), finché esso ebbe gli F-5, molto meno maneggevoli anche se più veloci. Gli Hunter volavano nelle vallate svizzere con la loro tipica agilità di manovra e in possesso, tra razzi e cannoni, di una notevole forza d'urto. Era previsto che in caso di guerra volassero tra 30 e 300 metri, fino a 3.000 era il dominio degli F-5 e sopra quello dei Mirage.
Ma per le esigenze moderne, nemmeno il razzo SURA poteva essere del tutto sufficiente e così, benché i razzi da 80-81 mm si dimostrassero di notevole precisione e raggio utile, venne fuori un importante ammodernamento. Visto che l'acquisto di un nuovo cacciabombardiere negli anni '70, che risultò dopo aspra competizione l'F-5, non bastava per tutti i reparti svizzeri, alcune decine di Hunter vennero modificati. Gli Hunter, macchine degli anni '50, vennero così messi in condizione di usare gli AGM-65 Maverick, missili 'lancia e dimentica' degli anni '70. Due missili comportavano la rinuncia a solo 4 razzi aria-terra, così come i due serbatoi alari (riducendo il totale a forse 12 razzi trasportabili assieme al resto dei carichi). Nonostante che gli Hunter originari fossero già stati abbondantemente sfruttati, soltanto quelli del 1° lotto vennero aggiornati: tutti i 42 aerei modificati erano Mk.58. Alcuni T.Mk.68 ebbero invece i pod ECM Vista, usati per addestramento e missioni ECM. Vi furono anche altre migliorie, per esempio un paracadute-freno per ridurre la corsa d'atterraggio, e altre minori.
 
[[Immagine:Hunter_80_vs_Hunter_original.png‎|250px|left|thumb|Le differenze tra Hunter e Hunter 80, notare i bulbi ECM nel muso e i lanciatori ALE ai lati]]
Il programma d'aggiornamento più consistente fu l'HUNTER 80, che comportava tra l'altro lanciatori di chaff e flare dentro gli alimentatori dei cannoni da 30 mm (tipo AN-ALE-39), avvisatori radar nel muso e sotto la fusoliera (APR-9), mentre le rotaie di lancio per razzi aumentarono da 8 a 10. I missili Sidewinder praticamente scomparvero dalla dotazione, visto che oramai molti F-5 e Mirage erano in carico, ricoprendo più che adeguatamente il compito della difesa aerea. Agli Hunter era destinato l'appoggio all'esercito e limitati attacchi oltre le linee nemiche.
Ma per le esigenze moderne, nemmeno il razzo SURA poteva essere del tutto sufficiente e così, benché i razzi da 80-81 mm si dimostrassero di notevole precisione e raggio utile, venne fuori un importante ammodernamento. Visto che l'acquisto di un nuovo cacciabombardiere negli anni '70, che risultò dopo aspra competizione l'F-5, non bastava per tutti i reparti svizzeri, alcune decine di Hunter vennero modificati. Gli Hunter, macchine degli anni '50, vennero così messi in condizione di usare gli AGM-65 Maverick, missili 'lancia e dimentica' degli anni '70. Due missili comportavano la rinuncia a solo 4 razzi aria-terra, così come i due serbatoi alari (riducendo il totale a forse 12 razzi trasportabili assieme al resto dei carichi). Nonostante che gli Hunter originari fossero già stati abbondantemente sfruttati, soltanto quelli del 1° lotto vennero aggiornati: tutti i 42 aerei modificati erano Mk.58. Alcuni T.Mk.68 ebbero invece i pod ECM Vista, usati per addestramento e missioni ECM. Vi furono anche altre migliorie, per esempio un paracadute-freno per ridurre la corsa d'atterraggio, e altre minori.
 
Ancora negli anni '80 di queste robuste macchine multiruolo ve n'erano in servizio circa 130. Gli Hunter, utilizzati a quel punto solo dalla Riserva, non sostituirono direttamente i Venom (che vennero invece rimpiazzati dagli F-5, lasciando invece in servizio i loro predecessori Vampire in quanto erano disponibili anche nella versione biposto da addestramento). Utilizzati dai reparti della Riserva, gli Hunter erano normalmente tenuti protetti in speciali gallerie e hangar, spesso tenuti sospesi sul soffitto per stipare due aerei nella stessa lunghezza (uno appeso e l'altro sul pavimento). La Svizzera ha una lunghissima tradizione di opere fortificate e depositi in caverna, scavati sui fianchi delle sue montagne e abilmente mimetizzati. Non farà male ricordare che addirittura, all'epoca della Guerra fredda, ogni casa svizzera doveva possedere anche un rifugio NBC: gli svizzeri, non c'è che dire, erano gente previdente..
[[File:PatrouilleSuisse1991.jpg|320px|right|thumb|La Patrouille Suisse aveva gli Hunter ancora nel 1991, come dimostra questa foto]]
 
Nell'insieme, gli Hunter svizzeri ebbero una carriera lunga oltre 30 anni, finché non vennero radiati attorno al 1994. Ognuna delle cento macchine del primo lotto, eccetto quelle perse in incidenti, ebbe ben oltre 2.000-2.400 ore di volo, apparentemente il limite era attorno a 2.700 visto che parecchi aerei vennero ritirati con tale concomitanza. Ma alcuni aerei arrivarono a 2.800 ore, con il massimo rappresentato dal J-4023, giunto a 2.860 ore con 1.567 atterraggi. La durata delle missioni, per questi velivoli a corta autonomia, è stata sorprendentemente alta, dato che apparentemente, la durata delle missioni (ore/atterraggi) è stata di oltre 1,5 ore, il che ha comportato l'uso di due serbatoi ausiliari come standard data la scarsa autonomia dell'Hawker. I biposto hanno invece volato mediamente missioni di circa un'ora. Gli aerei consegnati negli anni '70 arrivarono a circa 1.000-1.500 ore di volo, beninteso solo considerando il servizio con l'aviazione svizzera.
 
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Tra le perdite degli Hunter, forse quella più interessante avvenne il 20 ottobre 1982, allorché il 4051 era impegnato in una esercitazione di tiro. Ma durante la manovra, esso finì per passare davanti al muso del 4171, che stava sparando proprio allora. La sventagliata da 30 mm colpì e abbatté l'Hunter, il cui pilota riuscì a salvarsi col paracadute.
 
[[Immagine:Swiss Air Force Hawker Hunter Mk.58 side view.jpg|300px|left|thumb|Il primo Hunter svizzero, il J-4001, perfettamente restaurato]]
Tra gli Hunter elvetici, merita menzione anche il 4001, il primo Hunter consegnato all'aviazione svizzera. Originariamente, però, nacque come F Mk.6, lo XE536, consegnato alla RAF il 23 febbraio 1956. All'epoca, i caccia di prima linea erano destinati e previsti per volare circa un lustro o poco più, dati i progressi aeronautici, per cui la durata stessa delle cellule non era tenuta teoricamente in considerazione. Passato alla Svizzera e modificato nel 1957-58 volando come Mk.58 il 29 marzo 1958 (pilota Hans Häfliger), l'Hunter fu consegnato ad Emmen il 3 aprile successivo. Nessuno si sarebbe aspettato che proprio quell'aereo classe '56 salutasse l'era dell'Hunter svizzero con un ultimo volo ben 36 anni dopo, il 16 dicembre 1994 a Dübendorf. A quell'epoca aveva compiuto 1.330 missioni per 2.514,17 ore di volo. Attualmente è stato restaurato nello standard che aveva negli anni '60 (senza paracadute e altre modifiche), ed esposto al Fliegermuseum Dübendorf dall'agosto 2002<ref>[http://www.swisshunters.info/]</ref>.
 
=====La nuova vita degli Hunter=====
Ma questa non è stata affatto la fine degli Hunter svizzeri. Nonostante siano passati quasi 20 anni dal loro ritiro, e che gli aerei più anziani volassero già nel 1955, almeno 34 aerei sono a tutt'oggi in condizioni di volo. Ve ne sono in mano a ricchi collezionisti privati, specie negli States, ma sopratutto, la loro carriera 'civile' comprende a tutt'oggi un importante lavoro per grosse compagnie di servizi. Tra queste vi è l'Apache Aviation, che con il J-4073 e altri due aerei, lavora con la Marina francese. Ma vi sono anche l'ATAC, l'Hunter Aviation International (Newark, USA), e sopratutto, l'Hunter Team. Quest'ultimo, basato in Gran Bretagna, ha raccattato ben 12 Hunter Mk.58 ex-svizzeri (più 3 T.Mk68), che fanno parte dei suoi 17 aerei a reazione. Pilotati da esperti aviatori 'civili', forniscono servizi tra cui bersaglio aereo, 'aggressor', combattimenti aerei simulati, attacchi contro le navi, sperimentazione di nuovi sistemi. Il tutto con livelli di prestazioni dichiarati d'alto livello, tra cui una velocità di mach 0,95, manovre tra -3,75 e +7,5 g, e tempi di lavoro fino a 90 minuti a 185 km dalla base<ref>[http://www.hunterteam.com/main.htm. Hunter team.com]</ref>. Praticamente, essi possono eguagliare quasi totalmente macchine di ultima generazione, ma con costi di gestione e di manutenzione largamente inferiori, malgrado l'assetato motore. E' grazie a questo fattore che hanno finito anche per soppiantare un altro aereo 'civile' d'annata, il supersonico F-100 Super Sabre, oramai pressoché scomparso dal settore civile a causa degli alti costi di gestione. Vi è un'altra compagnia che ha ereditato gli Hunter svizzeri, la Lortie Aviation <ref>[http://www.lortieaviation.com/aircraft.htm Lortie aviation]</ref>la quale, a far tempo dal 2002, ha totalizzato 8.500 ore di volo extra con la sua piccola flotta di Hunter, con missioni fino a 2,5-3 ore di volo, grazie all'impiego del massimo carico di carburante (4 serbatoi subalari). In pratica, dopo oltre 50 anni dal primo volo, gli Hunter continuano a volare apparentemente senza alcuna limitazione strutturale e di prestazioni, agili e robusti, affidabili e facilmente equipaggiabili con attrezzature necessarie per lo scopo. Pochissimi aerei possono restare in queste condizioni di volo 'come nuove' dopo migliaia di ore e decine d'anni di impiego. Se così non fosse, gli Hunter non sarebbero impiegati in massa dai 'contractors' privati e gli Hunter svizzeri sono, a quanto pare, di gran lunga quelli più ricercati, equipaggiando intere compagnie di questo tipo, segno che essi vennero ben mantenuti negli anni del loro servizio. Esiste anche un'associazione svizzera, stavolta 'civile, gli Amici dell'Hunter<ref>[http://www.amicidellhunter.ch/ amici dell'Hunter.ch]</ref>, che esegue attività acrobatiche e storiche.
Ma questa non è stata affatto la fine degli Hunter svizzeri. Nonostante siano passati quasi 20 anni dal loro ritiro, e che gli aerei più anziani volassero già nel 1955, almeno 34 aerei sono a tutt'oggi in condizioni di volo. La radiazione doveva essere fatta nel 1995, ma venne anticipata di un anno per risparmiare sui costi. La legislazione svizzera avrebbe implicato di demolire tutti gli aerei eccetto pochissimi da destinare a musei e collezioni. Ma c'era un modo per aggirare le limitazioni di esportazione d'armamenti: quello di regalarli a privati, e così avvenne che decine di Hunter, tra gli ultimi 73 rimasti, vennero risparmiati. Benché fossero solo meno di un decimo degli Hunter complessivamente prodotti, gli aerei svizzeri risultano a tutt'oggi circa la metà del totale ancora esistente. E la loro vita fu lungi dall'essere limitata alle esposizioni statiche e museali.
[[Immagine:Papyrus1.jpg|350px|left|thumb|Il 'Papyrus', aereo già così modificato verso la fine della sua carriera con la 15 Staffel, è attualmente tra gli Hunter meglio conosciuti]]
Ma questa non è stata affatto la fine degli Hunter svizzeri. Nonostante siano passati quasi 20 anni dal loro ritiro, e che gli aerei più anziani volassero già nel 1955, almeno 34 aerei sono a tutt'oggi in condizioni di volo. Ve ne sono in mano a ricchi collezionisti privati, specie negli States, Europa e Sud Africa, ma sopratutto, la loro carriera 'civile' comprende a tutt'oggi un importante lavoro per grosse compagnie di servizi. Tra queste vi è l'Apache Aviation, che con il J-4073 e altri due aerei, lavora con la Marina francese. Ma vi sono anche l'ATAC, l'Hunter Aviation International (Newark, USA), e sopratutto, l'Hunter Team. Quest'ultimo, basato in Gran Bretagna, ha raccattato ben 12 Hunter Mk.58 ex-svizzeri (più 3 T.Mk68), che fanno parte dei suoi 17 aerei a reazione. Pilotati da esperti aviatori 'civili', forniscono servizi tra cui bersaglio aereo, 'aggressor', combattimenti aerei simulati, attacchi contro le navi, sperimentazione di nuovi sistemi. Il tutto con livelli di prestazioni dichiarati d'alto livello, tra cui una velocità di mach 0,95, manovre tra -3,75 e +7,5 g, e tempi di lavoro fino a 90 minuti a 185 km dalla base<ref>[http://www.hunterteam.com/main.htm. Hunter team.com]</ref>. Praticamente, essi possono eguagliare quasi totalmente macchine di ultima generazione, ma con costi di gestione e di manutenzione largamente inferiori, malgrado l'assetato motore. E' grazie a questo fattore che hanno finito anche per soppiantare un altro aereo 'civile' d'annata, il supersonico F-100 Super Sabre, oramai pressoché scomparso dal settore civile a causa degli alti costi di gestione. Vi è un'altra compagnia che ha ereditato gli Hunter svizzeri, la Lortie Aviation <ref>[http://www.lortieaviation.com/aircraft.htm Lortie aviation]</ref>la quale, a far tempo dal 2002, ha totalizzato 8.500 ore di volo extra con la sua piccola flotta di Hunter, con missioni fino a 2,5-3 ore di volo, grazie all'impiego del massimo carico di carburante (4 serbatoi subalari). Questi aerei volano sopratutto per supportare la Marina francese, nonostante che la Francia non abbia mai avuto gli Hunter in servizio, affidandosi ai propri progetti Dassault. Difficile a questo punto calcolare il numero di ore di volo che le cellule ancora volanti hanno totalizzato, ma va ricordato che all'epoca in cui gli Hunter nacquero, era cosa piuttosto normale che i caccia non superassero il lustro di servizio in prima linea, 10 anni al massimo, con sfruttamento di circa 1.000-1.500 ore al massimo. In pratica, dopo oltre 50 anni dal primo volo, glii robusti Hunter continuano invece a volare apparentemente senza alcuna limitazione strutturale e di prestazioni, agili e robusti, affidabili e facilmente equipaggiabili contutte le attrezzature necessarie per lo scopo della missione (sistemi ACMI, manichette e pod ECM). Pochissimi aerei possono restare in queste condizioni di volo 'come nuove' dopo migliaia di ore e decine d'anni di impiego. Se così non fosse, gli Hunter non sarebbero impiegati in massa dai 'contractors' privati e gli Hunter svizzeri sono, a quanto pare, di gran lunga quelli più ricercati, equipaggiando intere compagnie di questo tipo, segno che essi vennero ben mantenuti negli anni del loro servizio. Esiste anche un'associazione svizzera, stavolta 'civile, gli Amici dell'Hunter<ref>[http://www.amicidellhunter.ch/ amici dell'Hunter.ch]</ref>, che esegue attività acrobatiche e storiche. Naturalmente, l'aspetto bello ed equilibrato dell'aereo contribuisce allo spettacolo, non meno delle qualità di volo 'facili' anche per piloti di media esperienza.
 
Oltre a collezionisti, associazioni e compagnie 'di servizi', gli Hunter sono anche usati come aerei per il 'turismo aeronautico', ovviamente con i pochissimi biposto disponibili. A tutt'oggi è possibile volare sugli Hunter ex-elvetici, come dimostra questo sito [http://www.flyfighterjet.com/fly-hawker-hunter-in-the-swiss-alps Flyfighterjet.com], a prezzi abbastanza alla portata, visto che includono un breve corso d'istruzione e 25 minuti di volo per circa 4.000 euro, oppure 6.900 per un volo di 40 minuti, continuando a volare nei cieli svizzeri.
 
Oltre ai 34 aerei volanti, esistono ancora altri 30 Hunter sparsi in musei e collezioni negli USA, Canada, Europa (anche Italia) fino alla Giordania e Sud Africa.
 
====Hawk====
L'ultimo apparecchio della 'UK Connection' è l'Hawk, addestratore avanzato biposto che rimpiazza i preistorici Vampire. Forse il migliore della sua categoria, sicuramente il più numeroso (attualmente supera quota 900), questo apparecchio ha ali a freccia e motore RR. Adour a doppio flusso, quindi è veloce, addirittura supersonico in picchiata, e possiede una lunga autonomia operativa. Alcune decine ne sono stati ordinati e consegnati all'inizio degli anni '90.
 
===Fine anni '80===