Carmina (Catullo)/Il Liber: differenze tra le versioni

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I componimenti brevi, ''nugae'' ed epigrammi, non presentano differenze di grande riliveo, sotto il profilo della lingua e dello stile, rispetto ai ''carmina docta'', anche se in questi lo stile appare più elaborato e dotto, particolarmente ricco di riferimenti allusivi, arcaismi<ref>[[../61|LXI]], vv. 42, 75.</ref> e grecismi. Appaiono infatti in essi particolarmente forti gli influssi della poetica di Ennio, dell'epica e della tragedia arcaica in campo latino, ma soprattutto dei poeti ellenistici in campo greco. Non mancano, tuttavia, elementi afferenti al linguaggio colloquiale, in particolare i diminutivi.<ref>[[../61|LXI]], v. 193.</ref><ref>[[../65|LXV]], v. 6.</ref><ref>[[../66|LXVI]], v. 16.</ref> Tale esempio, in cui l'umanizzazione del mito operata in ambito alessandrino arriva alla fusione tra la vicenda biografica personale e quella mitologica, è alla base dell'[[w:elegia latina|elegia]] di età augustea.<ref name="Pontiggia_47">{{cita|Pontiggia; Grandi|p. 47.|Pontiggia}}</ref>
 
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== Elenco dei carmina ==
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[[../01|&rarr; I]]. ''Cui dono lepidum nouum libellum''<br />