Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Panzer 68-88.jpg|330px|left|thumb|Pz-68]]
Infine vi è stato il suddetto Pz68 che rimuoveva la mitragliera coassiale da 20 mm per una arma da 7,5 mm, aveva cingoli più larghi, un cannone stabilizzato etc. Nel '68 il Parlamento ne decise l'acquisto in ragione di 170 esemplari, altri vennero ordinati nel 1977, nel 1978 e nel 1983 (Panzer 68/75 con torretta ingrandita). Nel 1971-74 ne vennero costruiti 17, poi entro il 1977 50 Pz 68 Mk 2, 110 Pz 68 Mk 3 nel 1978-79, e alla fine della produzione i 60 Mk 4 consegnati nell'81-82. Si trattava di carri relativamente efficienti e veloci, molto stretti (3,15 m) con torre in acciaio fuso corta e alta, sì da usare il cannone con elevazioni di ben -10/+21 gradi. Versioni speciali furono costruite, ma alcune come il semovente da 35mm non entrarono in produzione (con la stessa torre del Gepard) e altri sì come il carro recupero, il gettaponte e addirittura un carro bersaglio. Gli Austriaci mostrarono interesse per il mezzo nei tardi anni '70, ma sebbene questo carro 'da montagna' fosse apparentemente un buon affare, non lo comprarono, perché vennero fuori vari problemi. Nel '79 un settimanale svizzero pubblicò un articolo devastante per il mezzo svizzero che causò uno scandalo e le dimissioni del ministro della Difesa. Tra i problemi scoperti, l'insufficiente protezione NBC che costringeva ad usare set di protezione individuale anche dentro il mezzo, problemi di trasmissione, radio che interferivano con il movimento della torretta e persino il tiro accidentale del colpo in canna se si accendeva il riscaldamento, dato che condividevano vari circuiti, tanto che la stampa svizzera (qui il BlissBlick, altro tabloid) lo definì come un 'carro più pericoloso di quanto sembri', ovviamente ironizzando sulla sua inaffidabilità. Strano che le cose siano andate così male dopo il successo del precedente Pz.61, ma in ogni caso molti problemi vennero fissati con la produzione dei mezzi migliorati, e l'aggiornamento degli anni successivi. Nel frattempo venivano assemblati un prototipo Panzerkanone 68 con torretta d'artiglieria campale, un Flab Panzer 68 con la torretta Gepard (dopotutto, nata in Svizzera), e l'unico modello forse passato in produzione, un gettaponte.
 
Nel 1992 il mezzo venne ammodernato con un nuovo FCS simile a quello del Leopard e così venne fuori il Panzer 68/88, con ulteriori miglioramenti a bordo come corazze aggiuntive. Si tentò di venderne 200 alla Thailandia, ma senza successo, così che i mezzi rimasti vennero rottamati entro il 2005 o mandati in vari musei del mondo.
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Dopo la produzione di circa 400 mezzi venne presa la decisione di rivolgersi ancora all'esterno per i propri carri armati, che necessitavano di essere più potenti e sofisticati di quello che era ragionevole poter costruire in ambito nazionale su progetto proprio. La scelta cadde sul Leopard 2, di cui la Svizzera è diventata il secondo cliente export, quando nel 1987 ordinò ben 380 carri armati, con minime modifiche (per esempio le mitragliatrici sono di tipo nazionale e vi sono silenziatori dei motori posteriori, mentre i serbatoi calano da 1.400 a 1.173 l per 340 km di autonomia su strada e 220 fuoristrada) da costruire all'Arsenale di ThaunThun, mentre quell'anno arrivarono 35 carri costruiti direttamente in Germania. Con questi mezzi vi erano forze corazzate molto più che sufficienti per l'esercito di questa piccola nazione alpina.
 
==Truppe corazzate al 2002<ref>Niccoli, Riccardo: ''Le truppe corazzate svizzere'', RID Novembre 2002 pagg. 76-81 </ref>==