Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 156:
La MP 310 era un sistema diverso, nel 1958 realizzato per la prima volta come mitra simile a quello precedente. Era un'arma concepita per essere ancora meno costosa di quella precedente con impiego di plastica dove possibile. Non ebbe molto successo con appena un migliaio di esemplari completati e venduti per lo più in America latina e Estremo Oriente. Pesava 3.15 jg, sparava 900 c.min ma a minore velocità iniziale, di 365 ms e con calcio disteso raggiungeva i 735 mm, 125 più che ripiegato, mentre la canna era lunga 200 mm, ma nonostante questo la velocità iniziale era ridotta.
 
Con i fucili le cose andarono diversamente e sempre la SIG (Schweizerische Industrie Gesellschaft) produsse anzitutto l'SG Sturmgewehr) '''StGStgw 57'''( in italiano Fass 57), del '57 ma prodotta fino al 1983, arma con sistema a chiusura labile a rulli e apertura ritardata, introdotti per la prima volta nel CETME spagnolo. Derivava dal AM55 con la possibilità di sparare a tiro continuo. La fabbricazione era in lamiere d'acciaio stampate, ma l'impugnatura ha una caratteristica unica, è ricoperta di gomma, per rendere la presa più comoda e più calda per i tiratori. La canna aveva un freno di bocca capace di ridurre del 25% il rinculo, altro fatto non comune per l'epoca. L'alzo metallico, con tacche di 50 e 100 m, consentiva il tiro a lunga distanza. La precisione è ottima: 6 cm a 300 m di dispersione, un valore da fucile sniper più che da arma d'ordinanza, ma per gli Svizzeri è stato sempre imperativo usare le armi per il tiro contro bersagli lontani.
 
Aveva calibro 7,5 mm, e possedeva due accessori standard: bipiede per un tiro più preciso e lanciagranate. Dal momento che la 7,5 mm svizzera non era diffusa, si pensò di produrre la serie SG510, esportato in piccole quantità a nazioni africane e dell'America meridionale, ma sopratutto usato dall'esercito svizzero. A differenza delle mitragliatrici, il livello di questi fucili era estremamente elevato in termini qualitativi, ma per questo erano anche assai costosi.
 
E dire che i SiG-510 vennero prodotti in versioni capaci di sparare cartucce NATO, quelle sovietiche dell'AK-47 e altri tipi. Un modello da tiro a segno, con un solo colpo, era chiamata SG-AMT e venduta in congrue quantità. Tra le caratteristiche dei SiG 510 vi erano bipiede,predisposizione per sistemi di puntamento ottici di precisione o per puntamento notturno. Alcune delle nazioni che lo impiegarono erano la Bolivia e il Cile, ancora negli anni '80 li tenevano in servizio. Gli Svizzeri invece si tenevano l'StGStgw 57 come arma standard in attesa del modello 90.
 
Le versioni sono state diverse, come la SG 510-1, 2, 3, 4. Il peso del tipo base Stgw-57 è di 5,7 kg, il mod.4 scende da 4,37. Dimensioni che variano anche qui tra 110 e 101,5 cm di lunghezza (per via della canna, scesa da 583 a 505 mm). La cartuccia standard è la CPGP 11 da 7,5x55 mm (munizione già utilizzata per i moschetti mod. 1911, da qui il nome e del mod. 1931 utilizzato fino all'introduzione progressiva del Stgw 57), il rateo di fuoco di 450-600 c.min e la velocità di 750 m.sec, per un raggio di tiro utile di 640 m. Esistevano mirini 4x24 opzionali (peso 730 gr e ingrandimento analogo a quello del Dragunov) e caricatori da 20, 24 e 30 colpi.
 
La versione SG 510-4 è in calibro 7,62 NATO ed è stata venduta a Cile e Bolivia. I selettori di tiro sono capaci di tre posizioni, sicura, monocolpo e automatico, ma queste armi esportate lo sono state sopratutto come fucili sniper. All'opposto vi sono anche lanciagranate per gfucile come le Gw 58. Queste hanno una velocità di 35 m.sec, e un raggio di 125 m, ma con una carica aggiuntiva arrivano a 70 m. sec e a ben 400 m. Con quest'arma l'Stgw-57 diventava un'arma multiruolo molto pericolosa, infatti questa granata era disponibile con carica cava capace di perforare tra 300 e 500 mm di acciaio d'alta qualità, sufficiente per emulare un missile controcarri e superare armi come le RPG. V'erano anche armi HE e fumogene.
Riga 170:
[[Immagine:Caroline-profile-p1000516.jpg|250px|left|thumb|L'StuG-90]]
 
Un po' meglio è andata all'SG 550 o '''StGStgw-90'''(Fass 90, Fucile assalto 90), arma in servizio dal 1990 e fabbricata dal 1986. Ne sono stati originariamente ordinati 600.000 per le sole F.A. svizzere, ma poi la produzione pare si sia limitata, incluso l'export, a circa 450.000, pur sempre un grosso numero per un'arma tutto sommato poco nota e diffusa.
 
Il SIG-550 base pesa 4,1 kg, lunghezza 998 mm con calcio esteso e 528 mm per la canna; il mod 551 solo 3,4 kg, 833 mm e 363 mm; il 552 commando 3,2 kg, 730 e 226 mm. Il SiG-550 Sniper invece arriva a 7,02 kg. lunghezza 1.130 mm di cui 650 per la canna.
Riga 181:
L'arma è a tiro selettivo con funzionamento a sottrazione di gas tramite un cilindro di sfogo. I modi di funzionamento della sicura sono 4, perché c'è anche il nuovo comando per le raffiche a tre colpi. L'alimentazione, curiosamente, è fatta con soli caricatori da 20 colpi in polimero trasparente. Ma se si vuole, si possono attaccare a lato l'uno dell'altro, fino a formare un caricatore di 120 colpi, anche se i colpi restano separati tra di loro e quindi ogni volta i caricatori sono da muovere dalla bocca d'alimentazione del fucile, per farla combaciare con quelli ancora pieni. Comunque è ancora un sistema molto valido rispetto ai normali caricatori 'sciolti', che danno senz'altro più problemi per cambiarli rapidamente. La canna è lunga, pesante e provvista sia di un soppressore di lampi che di un attacco per baionetta e per granate. I congegni di mira metallici sono capaci di far stimare le distanze fino a 400 m, e sono utilizzabili anche per tiri notturni con dei piccoli dispositivi illuminati al Trizio. Non mancano i telescopi Kern 4x24 mm, un aggeggio molto complesso pesante 730 gr ma con reticolo interno illuminato e con altri sistemi di aiuto per il tiratore. È il sistema già usato per il mod. 57. L'accuratezza del tiro a lungo raggio è considerata importante e le armi sono testate su di un poligono con distanze di tiro di 300 m, e ci si aspetta una dispersione di 11 cm a tale distanza, ma la media dei tiri non deve eccedere i 7 cm (cioè ancora sufficienti per colpire alla testa un bersaglio umano). Non ci sono altri fucili moderni così pensati per i tiri a lungo raggio, come del resto lo sono i tiratori che devono usarli. Il lanciagranate è il GL 5040 da 40 mm, a tiro singolo, ma capace di sparare con precisione fino a 200 m e pesa in tutto, quando scarico, 1,7 kg (struttura in alluminio). Le granate sono calibro 40x46 mm.
 
Mentre il fucile standard è un'arma pesante e a lungo raggio, la versione SGSIG 551 carabina è il tipo accorciato e non consente l'uso di baionette e di lanciagranate (almeno non dalla canna del fucile), a parte una versione di ultima produzione. Ha ancora una portata pratica di almeno 300 m con il mirino 6x42 mm ed è usato sopratutto dalla polizia in tale configurazione. Il SGSIG 552 Commando è per le forze speciali, del 1998, con canna di appena 226 mm, con soluzioni per la molla di rinculo analoghe a quelle dell'AK-47. Anche qui vi sono versioni capaci di tirare granate e di accettare mirini telescopici. La versione più recente è la SGSIG 553, che ritorna alla molla di rinculo sistemata attorno al pistone del gas, come sul fucile base, per una migliore affidabilità.
 
Il più letale dei membri della famiglia è lo Sniper, che è concepito per le forze di sicurezza svizzere. Esso ha una canna pesante con passo di 254 mm e ha un bipiede di mira, ma attualmente non è più in produzione.
 
Queste armi delal famiglia SGSIG 550 sono disponibili anche in modalità semi-auto, per impieghi civili, e per gli USA vi è una versione speciale, la SIG 556, che accetta i caricatori degli M16 e ovviamente non è automatica.
 
I SIG SG 550+ sono relativamente poco diffusi, ma all'export sono andati alle forze di sicurezza francesi (CIGN), tedesche (GSG 9), Giordane (SG 550 Sniper), Rumene (battaglione marines), Serbe, Slovacche, Spagnole (GEO), USA e ovviamente, Città del Vaticano, con circa 100 fucili comprati per le Guardie Svizzere nel 1991 (quando nell'EI era ancora normale vedere Garand e FAL, per intendersi). Insomma, una clientela piccola numericamente, ma qualificata. Fa impressione notare che queste armi, scelte all'estero dalle migliori unità di sicurezza per la loro precisione, sono in Svizzera invece arma d'ordinanza per i soldati della Confederazione.
Riga 194:
Ecco la storia delle SIG 710. La prima fu la versione mitragliatrice dello StuG 57, con congegno a chiusura ritardata a rulli e otturatore analoghi a quelli dei fucili spagnoli CETME e HK tedeschi. Erano armi praticamente fatte a mano, il che era nella tradizione della meccanica di precisione svizzera. Purtroppo, la gente ben disposta a comprare con prezzi elevati gli orologi svizzeri lo diventa molto meno se si tratta di sistemi che sono destinati ad impieghi ben più rudi e che per la loro eccellenza tecnica finiscono per costare molto, essendo prodotti d'artigianato. Allora vennero introdotte varie migliorie fino alla generazione 710-3, la terza mitragliatrice svizzera. Essa somiglia molto, esteticamente alla MG 3 tedesca, e ha infatti lo stesso congegno di scatto della MG 42 che ne è il diretto antenato. Anche il congegno di alimentazione è uguale. Ma vi sono anche differenze, come il sistema di cambio rapido della canna e vari accessori come il treppiede con tampone ammortizzatore, dispositivi come sistemi di mira a quadrante e altro ancora. Pur diventando una delle mitragliatrici più avanzate del mondo, tutto questo e la qualità della lavorazione la rese anche la più costosa e negli anni '80 la produzione terminò. Oltre che in Svizzera venne comprata in Bolivia , Brunei e Cile e poche altre. La lunghezza è di 1143 mm, peso 9.25 kg di cui 2.04 kg per la canna leggera o 2.5 per quella pesante. Cadenza di tiro 800-950 c,min e v.iniziale 790 ms.
 
E per le pistole? La SiGSIG ha prodotto armi eccellenti nella sua fabbrica di Neuhasuen Rhinefalls, ma a causa delle norme sull'export non ne ha esportate molte (eppure, clienti come la Bolivia o il Cile non sono esattamente esempi 'virtuosi'). Originariamente la SiGSIG era solo una fabbrica svizzera. In seguito si unì alla Sauer tedesca e la produzione venne portata dalla Svizzera in Germania, per poter a quel punto esportare con maggiore libertà stando sotto le leggi tedesche. Una delle prime armi è stata la SiGSIG-Sauer P220. Come ci si poteva aspettare, il suo livello di rifinitura e qualità è eccezionale, eppure si tratta di un'arma ampiamente basata su lavorazioni a macchina mentre il telaio è fatto in buona parte in alluminio, soluzione data per alleggerire l'arma prima dell'arrivo dei polimeri su larga scala. Arma precisa, impervia alla polvere o sporcizia, facile da smontare e sicura, era già una arma valida in diversi calibri tra il 7.65 e il '45' o addirittura, per fini addestrativi, al calibro 0.22. Esistono kit che consentono la rapida riconversione dell'arma da un calibro all'altro: praticamente una pistola 'modulare'. Negli anni attorno al 1985 ve n'erano in circolazione oltre 100.000 con il governo svizzero che emise da solo 35.000 ordini. Per l'Esercito svizzero, dove è pure in servizio, è la Pistole 75, tanto che spesso è nota come P75. Essa non ha un caricatore bifilare, per cui può portare solo 9 colpi, ma se non altro si maneggia bene differentemente da molte armi con caricatore bifilare. La P225 è leggermente più piccola e adatta solo al 9 mm Parabellum, scelta dalla polizia svizzera e tedesca. Nella versione 75 il peso scarico è di0.83 kg, lunghezza 198 ,, di cui 112 di canna, che dà una velocitò iniziale di 345 ms. quando spara i proiettili 9 mm Para.
 
Infine da ricordare la P.226 che per il concorso del 1985 per rimpiazzare la Colt M1911 nelle F.A. americane risultà la finalista assieme alla Beretta 92. Per la gioia dell'orgoglio patrio italiano, vinse quest'ultima, in una gara in cui le ditte americane specializzate in innumerevoli e ottime armi da fuoco vennero addirittura eliminate per prime. Ma in termini tecnici, fu la P226 che si dimostrò superiore alla Beretta. Quest'ultima venne scelta per ragioni economiche e pressioni politiche.