Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-5: differenze tra le versioni

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Rafale non Rafaele
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*D-646 Latouche-Tréville, Brest, 15 febbraio 1984, 19 marzo 1988, 16 luglio 1990
 
Le navi A.A., le C70AA, dovevano essere originariamente 4 ovvero le D614 Cassard, D615 Jean Bart, D616 Courbet, D617 Chevalier Paul. Ma le ultime due sono state eliminate dalla pianificazione per via dell'attesa rispetto ai caccia di nuova generazione armati con gli Aster. La cosa non è stata certo indolore per la Marina francese, che per anni ha sofferto di sottocapitalizzazione rispetto ai propri compiti. La situazione della difesa aerea ha oltretutto avuto un'aggravante con la crisi dei caccia navali francesi, i 30 Crusader superstiti di quelli consegnati nel 1964 alla Flotille 64F, che sono macchine chiaramente superate da anni. Ma il programma di sostituirle con i RafaeleRafale M non ha avuto rapido esito, tanto che si è pensato di comprare gli F-18 come 'interim', cosa osteggiata non senza ragione perché avrebbe potuto far saltare l'intero programma, già vacillante essendo solo francese e alla fine della Guerra fredda, del RafaeleRafale (di cui era la Marina ad avere la maggiore necessità, l'A de l'A aveva già i suoi Mirage 2000 considerevolmente moderni).
 
Le 'Cassard' sono navi a ponte unico, derivate della 'Leygues' e sono più pesanti nonostante le stesse dimensioni dello scafo, a causa della maggiore stazza richiesta dal sistema di difesa antiaerea. Questo aumenta il pescaggio e quindi la resistenza idrodinamica, ma nell'insieme la cosa è ragionevolmente 'incassata' da queste navi. Lo scafo è in acciaio saldato, con due ponti che aiutano anche ad irrigidirlo longitudinalmente, e il ponte principale che è il ponte stagno. La compartimentazione è ben sviluppata con 16 paratie come sui 'Leygues'. Ma qui vi sono sovrastrutture di maggiori dimensioni, che costringe ad estendere il ponte di volo fino all'estremità della poppa, senza lasciare lo spazio per il sonar rimorchiato dei C70 ASW. Lo scafo, in piena tradizione francese, ha forme solo leggermente insellate, prora molto stellata, poppa discretamente aggettata, cavallino negativo a prora estrema e bordo libero piuttosto alto. Lo scafo ha un bulbo prodiero per il sonar e due alette antirollio.
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Nave di grandi dimensioni, ma non certo se comparata ai giganti americani, il suo disegno è molto pulito, specie sotto carena: infatti dalle foto si nota che di fatto ha una ridottissima scia , cosa senz'altro positiva anche se si considera, oltre la riduzione della resistenza idrodinamica, anche il minor rischio di essere agganciata da un mortale siluro con sensore di scia.
 
La stabilità della piattaforma è garantita da un sistema SATRAP, capace di garantire le operazioni aeree fino con mare forza 5-6. Ma nonostante questo, la stabilità e la sensibilità alle condizioni del mare non sono ottimali rispetto ad altre navi. Forse questo ha a che fare con la dimensione delle sovrastrutture, che sono pulite, per quello che riguarda l'isola, ma che sono anche piuttosto alte, grosse e voluminose, con un'alberatura decisamente alta. L'equipaggio della PAN è di 1250 persone di cui 98 ufficiali, 722 sottufficiali e appena 430 marinai. Lo stormo di volo ha invece 98 ufficiali, 295 sottufficiali e 217 marinai per un totale di altri 610. Servono per comandare la nave, e il suo stormo di volo, che arriva a 30-40 aerei ed elicotteri, capace di alimentare fino a 100 sortite per giorno, anche con 'alpha strike' da 20-24 aerei per volta. Le macchine utilizzate saranno i Super Etendard Modernisé e i RafaeleRafale M, oltre ad elicotteri e a 2 (originariamente dovevano essere 3, ma solo uno venne consegnato nel dicembre 1998 e il secondo 4 mesi dopo) Hawkeye, capaci da soli di localizzare fino a 2000 bersagli aerei con i radar APS-145 di ultima generazione.
 
Le due catapulte sono presenti a bordo con due sistemi di lancio, e arrivano a lanciare aerei fino a 25 t, mentre il ponte sostiene atterraggi di macchine da 22 t. Dopo le prime prove, il ponte di volo è stato allungato, per quello che concerne il ponte inclinato d'atterraggio, di 4 metri.