Supercomputer/Software: differenze tra le versioni

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[[Immagine:CFD.jpg|thumb|right|Simulazione numerica di fluidodinamica]]
Per utilizzare i supercomputer i programmi spesso vanno adattati per fruttare al meglio le peculiarità delle macchine. I software per il calcolo distribuito utilizzano API come le MPI o PVM o soluzioni software open source come Beowulf o Openmosix per creare delle specie di supercomputer virtuali utilizzando computer ordinari collegati da reti locali ad alta velocità. Tecnologie come Zeroconf (Bonjour) consentono di realizzare supercomputer virtuali per compiti specifici. Per esempio il software Shake di Apple utilizza la tecnologia ZeroConf per individuare altri computer utilizzate lo stesso software nella rete locale e per suddividere i compiti di calcolo sui vari computer. Quasi tutti i programmi di grafica tridimensionale permettono funzionalità simili. Sebbene nessuna soluzione basata su computer ordinaria sia mai riuscita a diventare il più potente computer del pianeta questa distinzione si sta sempre più assoltigliando e in un prossimo futuro potrebbe scomparire. Attualmente il maggior problema aperto nel settore dei supercomputer è la realizzazione di linguaggi di programmazione semplici in grado di fruttare il parallelismo delle macchine.