Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-Armi: differenze tra le versioni

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*Prestazioni: 4,5-5 mach, gittata 37-45 km, quota max 23-30 km
 
I missili Super R530 hanno avuto un buon successo (non è chiaro quanto, in termini numerici), ma per il loro successore si è pensato ad una specie di AMRAAM, anzi un piccolo AMRAAM, il Matra (poi MBDA) '''MICA''' (Missile d'Interceptation et de Combat Aerienne), arma rivoluzionaria anche tenendo conto del tipo americano. Pesante appena 110 kg, si poteva permettere di rimpiazzare persino il Magic 2, aveva un INS, aggiornamento con data-link, guida radar attiva (oppure IR passiva) per la fase finale, agilità data da un sistema di orientamento vettoriale dei gas di scarico e corpo in generale simile a quello dell'Aster, che praticamente ne è la versione con alette ingrandite e booster d'accelerazione. Esso era un'arma complicata e la più piccola tra quelle con sistema radar attivo, per cui nel '96 l'Aeronautica dovette ordinare un altro lotto di Super R.530D per compensare i ritardi accumulati. Come per lo Sparrow, i costi di sostituzione integrale degli stock sono alti e così non c'éè fretta di rimpiazzarli del tutto, semmai si aggiornano. Solo Taiwan ha ordinato il nuovo missile come arma esclusiva per i suoi caccia, e in quantità, mentre il Rafaele non ha la predisposizione per l'uso di tale ordigno.
 
===I missili SAM dei primordi===
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Nato dalla richiesta sudafricana per un missile che sostituisse il Tigercat, con una richiesta fatta già all'inizio degli anni '60, onde possedere un sistema di ingaggio per aerei ad alte prestazioni e su distanze rilevanti, cosa che i lenti Tigercat non potevano certo garantire. Nato come Cactus e noto come tale in Sudafrica, era una di quelle arm che riuscì a passare attraverso le maglie dell'embargo causa Apartheid. La Thomson sviluppò il progetto nel suo insieme, la Engins Matra invece si occupò del missile di per sé. Il Sudafrica ebbe i suoi missili tra il 1971 e il 1973.
 
I mezzi di lancio son gli Hotchkiss-Brandt 4x4, leggermente blindati, con una serie di martinetti che sollevano le ruote dal terreno quando vengono messi in postazione di lancio. Questo riduce la rapidità di azione, ma non è importante, perché il sistema non è dotato di caratteristiche campali. Infatti, il motore è elettrico, caratteristica unica per un blindato, e che non giova all’autonomia operativa e ad altre caratteristiche di mobilità complessiva. La struttura vede gli assali assai distanziati, per cui non c'éè una capacità di movimento su terreni accidentati. Non è chiaro perché vennero adottati questi veicoli elettrici. Dei quali esistono 2 tipi diversi: ogni batteria ha 2 o 3 lanciamissili e un veicolo radar di acquisizione. Questo mezzo ha un grande radar di scoperta MIRADOR IV, con portata tipica, verso aerei tattici, di 18 km, e un calcolatore digitale, cosa non trascurabile per le tecnologie degli anni ’60-70, consolles visive e sistemi di collegamento dati. Essa ha potenza di elaborazione sufficiente per seguire 12 bersagli contemporanei.
 
I veicoli di lancio hanno una torretta con 4 tubi di lancio, dotati di una copertura protettiva anche frontale per il missile trasportato all’interno. Tra le 2 coppie di lancio vi è un radar di inseguimento bersaglio. Dopo avere localizzato un bersaglio, e avuta conferma che sia ostile, il veicolo radar passa tramite datalink i dati ad un veicolo-rampa, che è a sua volta dotato di varie apparecchiature, come un elaboratore digitale proprio, radar inseguimento, telecamera per l’inseguimento in caso di forti ECM e altro ancora, tra cui ovviamente anche il sistema datalink, possibile sia via cavo (800 m max.), che via radio (3 km). La prassi è di lanciare 2 missili a breve distanza, per assicurare la massima probabilità di colpirlo, visto che almeno un 5-10% delle armi lanciate malfunziona normalmente e che affrontare 2 ordigni a breve distanza l’uno dall’altro rende più probabile abbattere l’aereo.
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Quanto al SAMP/T S.A.Moyenne Portée/Terrain, esso era invece dotato, quasi in maniera speculare, dei missili ASTER 30 e del più piccolo, ma più leggero, radar ARABEL. Il tutto avrebbe visto una batterie con 6 lanciatori come massimo e 48 missili complessivi pronti al lancio, mentre il sistema di direzione sarebbe stato collegato in data-link 'sicuro' fino a 5 km dai mezzi di lancio, pure questi utilizzanti la tecnica del tiro verticale. Si prevedeva di intercettare missili da crociera ad oltre 12 km, ma anche aeri, missili antiradar e altri bersagli fino ad oltre 30 km. La previsione di entrata in servizio parlava del 1998. Quanto al SAMP/N (Naval) era destinato ad usare i missili ASTER 30 e l'EMPAR, con portate utili pratiche di oltre 45 km.
 
Visto che il programma era interessante, nel 1990 si unirono anche la GEC-Marconi e la spagnola Ibermisil, così da definire il LAMS (Local Area Missile System), con radar EMPAR e la possibilità di difendesi da bersagli piccoli (come sezione radar) e diretti verso navi mercantili. Non è ben chiaro di cosa si volesse, forse una specie di sistema più economico del SAMP/N. Poi la Spagna dichiarò di voler partecipare al programma FSAF con un investimento ben concreto, di 350 mld di lire. Visto che i vecchi missili Bloodhound erano da sostituire, anche la Gran Bretagna aveva dei problemi. Nonostante i suoi 2 squadroni con ben 7 flight l'uno, con 2-4 rampe di lancio (quindi in tutto, facendo una media di tre, 42 rampe), aveva bisogno di un successore: forse il Patriot con il consorzio BAe e Raytheon, o forse l'ADSAMS, ordinato dalla Norvegia, e presentato in UK da Plessey e Hughes (infatti si basa sui missili AMRAAM). Poi c'éè il governo tedesco, che era piuttosto indeciso: infatti c'erano anche in ballo i CORPS SAM (Ford Aerospace) e AdSAMS. Ma i Francesi non volevano cedere come sviluppo, una parte della loro 'fetta', magari l'intero missile (come è successo con il Kormoran), mentre già si parlava di impiegare gli ASTER anche come missili ATBM: ma per questo gli ARABEL avrebbero dovuto aumentare la copertura ad almeno 80° di elevazione e 30° di azimouth e altre importanti modifiche ai sistemi di guida. Poi c'éè da dire che i Tedeschi, come anche gli Olandesi, non avevano problemi in questo senso, visto che avevano ordinato un gran numero di Patriot e molti erano già in servizio, sia pure con capacità ATBM limitate.
 
La convenienza dei missili FSAF doveva essere certo dimostrata. Tra le altre cose, prevedendo una vita utile di 20 anni e un aggiornamento importante dopo 10, oltre al lancio di un decimo dei missili ogni anno.
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