Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest-3: differenze tra le versioni

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Comandante della Flotta è un Viceammiraglio che ricopre la carica che in sigla è la CINCGERFLEET, comandando due flottiglie con reparti omogenei e due stormi aeronavali (di cui uno da disattivarsi entro breve tempo).
 
Ora scendiamo a livello di flottiglie. La Prima o Einsatzflotille 1, sede a Kiel (dove c'éè anche il prestigioso Istituto Medico Navale). Suo compito è quello di gestire il naviglio leggero, costiero e per attacchi speciali. Ha le corvette K-130 della 1a Squadriglia in fase di consegna (1a Korvettengeschwader), con base a Wanemunde.
 
Vi è anche la 7a Schnellbootgeschwader, squadriglia d'attacco, con 10 motocannoniere missilistiche Type 143A. Le squadriglie antimine sono la 3a e la 5a(Minesuchgeschwader).
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Il 5° MFG di Holtenau ha la 1a e la 2a squadriglia SAR (Hubscheruberseenotstaffeln) con circa 20 Sea King Mk.41, del 1972 e aggiornati nel 1988-95 con tanto di missili Sea Skua. Dal 2007 sono in corso di sostituzione con gli NH-90, che solo in un secondo tempo andranno a rimpiazzare anche i Lynx. Per rimpiazzare gli Atlantic, di cui attualmente ve ne sono 3 ELINT e due in riserva, si sta valutando l'impiego di grossi UAV, tipo il Global Hawk. Per i P-3 si parla, per dopo il 2015, del P-8 Poseidon su cellula Boeing 737.
 
Oltre alla marina esiste anche il Servizio Guardacoste con 2 pattugliatori ex-navi d'attacco 'Sassnitz' (DDR) private dell'armamento, con i motori sostituiti dagli MTU e velocità ridotta a 25 nodi, armi di bordo solo due mtg da 7,62 mm; vi è anche la BREDSTEDT da 670 t e capacità elicotteristica. Non c'éè molto di più a parte una quindicina di motovedette e un rompighiaccio in corso di fornitura. Il Servizio Vigilanza Pesca, le Dogane, la Polizia della navigazione e altre entità hanno altre 150 imbarcazioni, spesso solo fluviali. Niente di paragonabile all'ipertrofia dei servizi similari italiani.
 
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Erano i primi anni '90 quando la Marina tedesca, pensando agli impegni futuri lontano dalle proprie coste, dovette considerare la relativa inutilità delle sue motomissilistiche, navi pensate per il Baltico e come tali, con autonomia e tenuta al mare ridotte. Per i compiti a grande distanza c'era la necessità di navi meglio equipaggiate, seppure non necessariamente meglio armate. Il requisito operativo venne approvato nel 1995 e lo studio venne approvato già nel 1996 come K-130 (Korvette Type 130). Si pensava di costruirne ben 15 esemplari, di cui 4 entro il 2007 e gli altri scafi dopo il 2010. Nel novembre del 2000 questo programma sembrò eccessivo. Sebbene queste corvette erano circa un terzo delle vecchie motomissilistiche da rimpiazzare, i soldi per realizzarle mancavano e alla fine si decise di realizzarne solo cinque. Nel frattempo lo sviluppo, che si è portato avanti grazie ai ritardi (è un po' come per l'EF-2000, del resto), ha consentito di implementare nuove tecnologie, nel mentre si costituiva un consorzio chiamato ARGE K-130 (BW, Lurssen e Thyssen, EADS e Thales per l'elettronica). Il contratto, a prezzo fissato (186 mln di dollari per unità tutto compreso, notare che all'epoca non s'era ancora adattate le cifre all'euro) venne firmato il 13 dicembre 2001. Realizzate con tecnologie avanzate e procedure CPM (quelle stabilite dal governo, dal 2001 in poi, per le nuove forniture militari), la capoclasse, fatta come le altre con sezioni ripartite tra i costruttori, è la Braunschweig (F-260), che venne varata nell'aprile 2006 e consegnata nel gennaio 2008. Segue la F-261 Magdeburg, varata lo stesso periodo e consegnata nel luglio del 2008. La prima delle due è stata costruita nei cantieri B&V, la seconda dai Lurssen. Segue la F-262 Erfurt, varata nel settembre del 2006 e consegnata dai cantieri Nordseewerke al settembre 2008. Le ultime due sono la F-263 Oldenburg, luglio 2007-ottobre 2008 (da B&V) e la Ludwighdsafen, varata nel settembre 2007 e consegnata nel marzo 2009. Nell'insieme un tempo rimarchevolmente breve per queste nuove unità militari, almeno dopo la definizione e l'inizio della costruzione. I nomi sono per lo più quelli delle vecchie corazzate realizzate nei primi anni del '900 e rimaste in servizio fino alla II GM, dato che il trattato di pace del 1919 non prevedeva la rottamazione di navi delle generazioni più vecchie.
 
Lo scafo è 82,8 m tra le perpendicolari, 89,12 fuori tutto, per una larghezza di 13,2 m e un pescaggio di 3,4 m. Il dislocamento di 1.840 t ha margini per 140 t onde coprire crescite future, mentre per la stabilizzazione c'éè un sistema che agisce sui due timoni, capaci di spostarsi in verticale un po' come pinne. L'aspetto delle navi è massiccio, basso, compatto, con due alberi piuttosto tozzi e dalla solida fattura, come tutto le sovrastrutture. Queste sono concentrate sopra una tuga centrale, comprendente una plancia di comando molto ampia. Le armi sono tutte qui sopra, mentre a poppavia vi è un ponte di volo di 24 metri x 12,6, capace di ospitare elicotteri fino a 12 t; purtroppo non vi è anche l'hangar, malgrado che uno potrebbe senz'altro essere realizzato, con una struttura telescopica, specialmente se si ospitassero elicotteri più piccoli, quali il Lynx (una soluzione, insomma, come quella delle MEKO 140 di ultima produzione, e le stesse 'Lupo' italiane). Un hangar, a dire il vero, è effettivamente presente. Ma non serve per gli elicotteri, quanto per due UAV, e forse anche per questo il ponte di volo è definito come 'multifunzione', capace tra l'altro di ospitare 4 ferroguide per mine (fino a 60 esemplari). Per il resto, la costruzione è nel tipico stile MEKO, modulare sia per lo scafo che per sovrastrutture (sistema di modularizzazione noto come MFS). La linea delle navi tedesche, tuttavia, ha una particolarità. Non c'éè il fumaiolo. Questo perché gli scarichi vengono espulsi sui lati dello scafo, appena sopra la linea d'acqua. Per questo, il tradizionale colore nero-fumo, in genere presente sulla sommità dei fumaioli (per non sporcarli nelle zone 'chiare' con gli scarichi) qui è sui lati delle navi: sembra una sistemazione mimetica come ai vecchi tempi, ma in realtà è per non rendere evidente gli effetti degli scarichi, i quali sono poco visibili anche fisicamente. E' senz'altro un sistema poco ortodosso, sperimentato da molto tempo anche con soluzioni più estreme, come lo scarico subacqueo, ma questa è la prima grossa classe navale che ne fa impiego, quando al contempo si vedono unità come le 'Orizzonte' con i loro fumaioli sgraziati e non simmetrici, abbinati in qualche modo alle alberature. Qui, l'assenza dei lunghi e pesanti scarichi consente di usare tutto lo spazio nelle strutture per altri impieghi, e limita anche l'emissione IR. La stessa soluzione è applicata alle future F-125. Per ridurre l'emissione IR è impiegato anche un sistema di raffreddamento ad acqua di mare spruzzata negli scarichi, riducendo la temperatura di picco a meno di 150 gradi centigradi anche con i motori a tutta potenza. Si può persino creare una cortina d'acqua nebulizzata usando degli ugelli laterali, riducendo ulteriormente la segnatura infrarossa. Le K-130 sono dotate di motori diesel, e questo aiuta a sua volta a ridurre l'emissione termica, specie nel campo delle temperature più elevate, e più facili da identificare. Quanto alle emissioni radar, le navi sono con la solita configurazione a X, ovvero con lati opportunamente sagomati per rendere più difficile agli echi radar la propagazione verso l'emittente, dopo avere colpito la struttura della nave. La progettazione è stata curata con l'uso di un software realizzato dalle F.A. tedesche e che simula l'emissione radar e la traiettoria delle sue onde (SIMPRASS). Ridotta anche la segnatura acustica con accorgimenti per isolare i motori diesel, piuttosto rumorosi, dallo scafo. La segnatura magnetica è stata curata con un sistema MES, che in sostanza è un generatore di corrente che produce un campo magnetico che è contrario e uguale a quello della struttura, per cercare di annullarne gli effetti. I risultati sono nell'insieme molto buoni: sono navi 'fredde', e con una segnatura radar simile ad una motocannoniera Type 143, che stazza appena un quarto (circa 400 t). Quanto alle misure interne, vi sono accorgimenti anti-shock e duplicazioni di sistemi essenziali, apparati antincendio con acqua di mare e schiuma (Questa per la sala macchine, generatori diesel e hangar per gli UAV). Non manca una difesa NBC, altro cardine delle moderne navi da guerra, sebbene meno importante oggi, negli scenari del dopo-guerra fredda. Questo funziona con la solita tecnica della sovrapressione e della filtrazione dell'aria: un sistema di filtri la 'pulisce' e poi la immette a pressione leggermente maggiore dell'esterno, così che non entri aria da altre parti della nave (chiaramente, se le poche aperture e finestre sono chiuse). La solita struttura delle murate alzate fino ad inglobare le sovrastrutture, in un tutt'unico, aiuta a ridurre i pericoli, la segnatura radar ed elimina i punti deboli, anche se in questo modo si può passare lungo il ponte di coperta solo entrando nelle sovrastrutture, visto che non vi sono passaggi esterni lungo le stesse, come nelle navi di vecchia generazione. In tutto, l'equipaggio è molto contenuto, 65 elementi di cui 11 ufficiali e 16 sottufficiali, come accade oramai diffusamente nelle navi moderne. Così è possibile ospitarlo in cabine da sei posti al massimo, mentre il comandante ha un alloggio bilocale. Data la riduzione dell'equipaggio e l'aumento del volume delle sovrastrutture rispetto alle navi più vecchie (per esempio, con l'allargamento fino alla murata della nave), l'abitabilità è migliore e l'autonomia più lunga. È possibile usare anche solo 57 persone per mandare avanti una K-130 con tutte le sue funzioni intatte. Naturalmente, se vi è un incendio a bordo sarebbe necessario un equipaggio numeroso, ma per le emergenze si stima, nelle navi moderne, che basti aumentare l'automazione e la resistenza strutturale per ottenere risultati simili, con minori rischi di perdite umane in caso di disastro. Per la prima volta nella Marina tedesca, vi è un vero e proprio sistema Intranet (o Ethernet?) per collegare i vari sistemi, tra cui quello CDS (combattimento), logistico (PCLOA), comunicazioni (IMUS) e altri ancora. Questo sistema è costituito da un gran numero di sistemi digitali, 18 computer solo per il PCLOA e un totale di oltre 100 tra computer e consolles disponibili a bordo.
 
 
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I sensori sono il radar TRS-3D/16 da 200 km di portata, un tipo specifico per queste corvette (banda C, peso 842 kg, antenna con 16x46 elementi, dimensioni 2,5 x 1,98 m). È un sistema parte di una famiglia che è in servizio in una cinquantina di esemplari in sette marine, USN inclusa. I componenti sottocoperta del radar pesano 2.375 kg. Le modalità di funzionamento sono sei, e vanno da quella apposita per la scoperta a bassa quota, a quelle per le portate maggiori su aerei ad alta quota, fino alla correzione del tiro delle artiglierie con l'identificazione dei punti d'impatto sul mare. HA anche un IFF in banda S e può identificare, malgrado sia un apparato di medio raggio, fino a 400 oggetti aerei e navali, ma è particolarmente utile per la scoperta di minacce a bassa quota. È l'unico radar importante, per il resto vi sono i due radar di navigazione e scoperta in superficie di cui sopra, e non vi sono sistemi radar di controllo del tiro. Per il resto vi sono apparati passivi, come i due sistemi Thales MIRADOR MSP 500, uno per albero, con camere TV, termiche e laser. Nell'IR basso, da 3-5 micron, hanno campo di 2 x 1,5 gradi al massimo ingrandimento, 7,2 x 5,4 con quello minimo; nel settore IR a 8-12 micron hanno campo di 3-9 x 2,25-6,75 gradi. La camera TV è capace di un campo di 4,4 x 3,3 gradi e con uno zoom da 18x; l'LLTV ha 10 ingrandimenti e 5 x3,7 gradi di visuale; un tipo diurno per l'inseguimento, di tipo monocromatico, ha 2x1,5 gradi di visuale e mira stabilizzata. Infine il laser ha portata di 40 km e precisione di 5 metri. Il tutto è sistemato in una torretta pesante 375 kg con elevazione tra -30 e +120 gradi, elevazione di 4 rad/s e accelerazione di 8 rad/s (quindi molto superiori a qualunque esigenza pratica, un rad è circa 57 gradi), con una portata tipica contro un caccia di 25 km e tempo di reazione di 4 secondi tra scoperta e inizio dell'azione di fuoco. Per gli UAV, capaci di scoprire bersagli oltre-orizzonte, al momento attuale non si è ancora deciso, ma vi sono sistemi come il Camcopter S-100 collaudati a bordo delle navi, si tratta di UAV a forma di minuscolo elicottero. L'anticonvenzionale SEAMOS era stato pensato appositamente per le K-130, ma è stato cancellato.
 
Quanto ai sistemi d'arma, c'éè il solito 76 mm, ottenuto dalle vecchie navi radiate, e aggiornato con il kit da 100 c.min, il che presuppone l'idea di usarlo anche per compiti antiaerei, altrimenti a che pro quest'aumento, per un'arma che già arriva a 85? Ufficialmente serve solo per bersagli di superficie. Più innovativo è senz'altro l'RBS-15 Mk.3, sono 4 contenitori-lanciatori a centro nave. Quest'arma, che entrò in servizio con la marina svedese nel 1983, si è evoluta con l'Mk 2 nel 1999 e adesso ha un'ulteriore aumento delle prestazioni. Grazie all'elettronica miniaturizzata e a un maggior quantitativo di carburante, può recapitare la testata da 200 kg ad oltre 200 km di distanza, grossomodo al livello dell'OTOMAT e superiore ai tipici Harpoon e persino all'Exocet Block 2. Tra le altre caratteristiche un autopilota digitale, un computer di missione riprogrammabile, tecniche di penetrazione più efficaci e maggiore velocità nel momento dell'attacco finale, nonché un radar-altimetro con modalità adattativa allo stato del mare, per finire poi con la cellula, ora più agile e con una certa cura della stealthness, nonostante l'aspetto tozzo che contraddistingue questo missile. Esso è anche utilizzabile per attaccare bersagli di terra, un po' come tutti i missili antinave moderni, attualmente piuttosto a corto di bersagli navali potenziali. La velocità è di mach 0,9 grazie al solito reattore Microturbo TRI-60. Per il resto, da segnalare il radar d'attacco in banda Ku e varie modalità, e in futuro vi è l'idea di un sistema duale con un radar LPI e un apparato IIR, quest'ultimo indispensabile per un attacco efficace contro bersagli terrestri. In ogni caso, l'arma è capace di volare con un sofisticato INS/GPS e la possibilità di programmare ‘waypoints’ e coordinare l'attacco in simultanea, anche con traiettorie e quote diverse. Questo missile è quindi altamente flessibile nell'impiego e decisamente pericoloso per qualunque bersaglio. Inoltre, essendo un'arma a lungo raggio è possibile usarla anche con designazione oltre-orizzonte, in genere sistemi ESM della nave o sensori di operatori esterni. In teoria, una salva di 4 missili potrebbe benissimo essere scagliata oltre orizzonte, e tutte le armi sarebbero sul bersaglio apparendo da traiettorie del tutto diverse e con profili d'attacco differenti.
 
Questo sofisticato missile è nato da una joint-venture tra SAAB e Diehl BGT, per dare un sostituto ai missili antinave della Marina tedesca, oramai piuttosto superati. Venne scelto dopo la competizione serrata con il norvegese NSM e l'Harpoon Block II. Era il 2004 e nel marzo di quell'anno venne firmato un contratto per 120 mln di corone svedesi (15,9 mln di $) per l'integrazione del sistema sulle K-130, e nel 2006 seguì un contratto per i missili veri e propri. Tuttavia, malgrado le sue qualità, quest'arma non sarà per ora applicata ad altre navi tedesche, perché le F-125 saranno dotate dell'Harpoon. Mentre i missili antinave sono piuttosto eterogenei nella Bundesmarine, quelli SAM sono standardizzati dato che esistono anche qui i lanciatori Mk-49 dei RAM, ciascuno con 21 armi pronte al lancio, nelle versioni più recenti RIM-116 B1A. Essi hanno sistema IR e radar passivo, con il software HAS (elicotteri, aerei e bersagli di superficie). Un altro sistema interessante è senz'altro l'MGL-27, che è l'unica concretizzazione dell'idea di impiegare l'eccellente BK-27 (quello dei Tornado) come artiglieria CIWS. Ad un certo punto si pensava ad un sistema a 4 canne, capace in teoria anche di 6.800 c.min e quindi all'altezza di sistemi come il Myriad (10.000 c.min, ma da 25 mm). Attualmente, per sostituire le valide ma un po' invecchiate Rh-202 da 20 mm, è stato scelto questo sistema, molto sofisticato. I cannoni Mauser (ora Rheinmetall) sono armi revolver da 27 x 145 mm, e sono controllabili a distanza con un monitor TV e un apparato elettro-ottico sull'affusto. Questo ha una camera termica raffreddata ad appena 77 K (ovvero circa -196 centigradi), che funziona nell'infrarosso alto, 7,5-10,5 micron, con campo 3,3-11,5 x 4,4-15 gradi; vi è anche una camera TV di tipo CCD da 752 x 582 pixel, e infine un telemetro laser classe 3A da 1,543 micron, 40 km di portata strumentale e precisione di 5 metri. Si tratta dunque di un'arma molto sofisticata, il cui unico neo è il fatto di avere solo 90 colpi pronti nell'affusto, sebbene si possano incrementare del 50% (135) in opzione. Questo significa, a 1.000 c.min, solo 6 secondi di fuoco, poco più di 3 al massimo valore (sempre che sia applicabile in quest'installazione). Interessante anche descrivere il sistema difensivo Rheinmetall MASS (MUlti Ammunition Softkill System) che ha due lanciatori gestiti da computer e in fibra di carbonio, mobili sui due piani e con 32 tubi l'uno. Essi lanciano razzi con spoletta programmabile per induzione magnetica (all'uscita del tubo) del tipo OMNI TRAP, utilizzabili per coprire la nave nel settore del visibile, IR tra 2-14 micron, radar tra 8 e 18 GHz e IR vicino (0,5-1,9 micron), con modalità di confusione, dissimulazione ecc. ecc. Il tempo di reazione è di appena due secondi persino contro missili supersonici. Per il resto vi è un ESM EADS UL 5000K da 2-18 GHz, e un disturbatore EADS KJS-N-5000.
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Questa nuova classe di fregate è l'ultima della lunga famiglia di fregate tedesche, ma non è come le altre, né come la gran parte delle navi moderne in circolazione. Il 26 giugno 2007 l'Ufficio per le acquisizione te la tecnologia per la Difesa o BWB e il consorzio ARGE F-125 (ThyssenKrupp Marine Systems e Lurssen Werft) hanno dato il via al programma con la firma di un contratto da 2,3 mld di euro, per costruire 4 grosse unità del tipo 'stabilization frigates'; l'obiettivo era ancora lontano nel tempo (e la crisi economica non s'era ancora vista chiaramente), per cui si trattava di costruirne e consegnarne una l'anno dal 2014.
 
Che vuol dire' fregate di stabilizzazione'? Essenzialmente, è una nuova tipologia che una volta si sarebbe definita 'nave coloniale' o 'cannoniera coloniale'. Certo, non sono più i tempi classici, e nemmeno quelli delle A-69 francesi; le esigenze sono molte e stupisce che la Marina tedesca abbia scelto di farvi fronte dato che in fondo, alla Germania di quel che succede oltre il Baltico-Mare del Nord non dovrebbe importare granché, non avendo ex-colonie o colonie ancora nella sua orbita (il passato coloniale c'éè stato, ma è finito da oltre 90 anni). Ma la Germania è molto impegnata nella sua azione di 'peacekeeping' e anche di guerra limitata o a bassa intensità (leggi Afghanistan), e navi di spedizione, capaci di supportare le forze oltremare (naturalmente, se si tratta di nazioni con coste marittime sarebbe meglio, cosa che a Kabul certo non si applica). Si tratta di andare in azione su distanze molto lunghe, starci per molto tempo ed erogare un elevato volume di fuoco; ma le F-122, per quanto molto valide, erano unità da Guerra fredda 'baltiche', con una permanenza in mare progettualmente di circa 120 giorni l'anno al massimo, mentre attualmente si arriva anche a 250. Non è certo questo il fine per le quali vennero progettate e alla fine lo sforzo è pagato con un notevole logorio. Così è anche per le successive F-123 e 124, ancora pensate sopratutto per operazioni in Europa e in tutti i casi, con un cannone da soli 76 mm, chiaramente poco (si vede anche direttamente nelle loro proporzioni) per navi così grandi e capaci. E dire che le 'Lupo', per esempio, hanno ottenuto, in poco più di 2.000 t, circa la metà, il ben più potente cannone da 127 mm. Un'arma 'minimale' dovrebbe essere, in effetti, per le operazioni di bombardamento, il 100 mm. Anche se con munizioni migliorate, un 76 mm non sarà mai un'arma del tutto efficace in questo settore e le munizioni perfezionate continueranno ad essere estremamente costose per quel che offrono, anche se con vari tipi per aumentare letalità e gittata. Le F-125 sono diversamente concepite, a cominciare dal fatto che sono pensate per stare in mare almeno 5.000 ore l'anno, ovvero circa 15 ore al giorno e una permanenza in zona operativa anche per due anni senza interruzione, e fino a 60 mesi senza assistenza cantieristica. Certo è che con questo il concetto che passa, sembra essere quello che il futuro sarà afflitto da guerre lunghe e lontane da casa, magari per reclamare interessi strategici o risorse energetiche (o entrambi). Dato che l'equipaggio in questo caso regge meno di una macchina, allora ogni nave avrà due equipaggi che si alternano a bordo ogni 4 mesi, direttamente nell'area di operazioni, per risparmiare tempo prezioso. Così l'equipaggio stesso non deve essere numeroso, ma di circa 100-120 elementi, e altri 20 per gli elicotteri più fino a 50 'tagliagole' (forze speciali), oramai presenti dappertutto nelle aree di crisi, tanto che avranno due contenitori standard da 20 piedi (6,1 m) per gli equipaggiamenti, l'utilizzo di due elicotteri NH-90 di bordo e ben 4 RHIB, ovvero grossi battelli pneumatici a chiglia rigida multiruolo, lunghi 11 metri e provvisti di armi di bordo. Infine vi è la richiesta che queste navi siano sede di comando a livello di task group. Il tutto ha dato origine ad un progetto, per ora solo tale, che richiede una concezione diversa e più simile, per certi versi, alle 'Absolon' danesi che alle F-124.
 
Le caratteristiche previste saranno di uno scafo da 6.800 t, 148 x 18 x 5 metri, carena pensata sopratutto per essere stabile alle basse e medie velocità, e per resistere a lungo in mare aperto, con un bulbo prodiero voluminoso che riduce la resistenza d'onda e l'attrito, quasi una specie di sperone di prua o fuso, più che la classica forma delle navi in questione. Le sovrastrutture sono costituite da due oggetti tronco-piramidali, quello di prua con la plancia e dietro il radar EADS TRS-3D/NR, configurazione almeno parzialmente stealth con fianchi ad X, strutture per il supporto dei gommoni del tutto celate dentro i lati della parte centrale delle stesse, grandi attenzioni per la sicurezza a bordo con la duplicazione dei locali per il controllo e le comunicazioni di bordo, oltre che provvisti di corazze aggiuntive, nonché, ogni due compartimenti dello scafo, una zona indipendente, in larga misura autonoma dalle altre; i locali per l'equipaggio sono ovviamente spaziosi e climatizzati. Il sistema motore è CODLAG, con due motori elettrici da 4,7 MW per altrettanti assi, con eliche a passo fisso per consentire una velocità massima di 20 nodi, senza gruppi di riduzione (complessi e rumorosi), e una turbina a gas da 20 MW che è applicabile ad uno dei due assi con appositi ingranaggi e riduttori, che permette, quando necessario, di arrivare a 26 nodi; poi vi sono 4 diesel-elettrogeneratori da 2,9 MW. I motori diesel sono di un nuovo modello ad appena 8 cilindri. Questo nonostante che i motori delle fregate precedenti hanno 20 cilindri; ma più un motore è complesso e più ha durata limitata, per cui si è voluto un sistema semplice e avanzato al contempo. Vi è anche un sistema ausiliario e retrattile, da 1 MW, orientabile, a prua, per manovre di precisione o anche per movimenti d'emergenza a bassa velocità. Il sistema di gestione della piattaforma è l'avanzato ILASST, che serve anche per il controllo danni; il sistema d'arma è stato ottimizzato per la difesa della nave e per il supporto di fuoco costiero. Inizialmente era stato pensato addirittura all'MLRS, sulla tuga prodiera, inizialmente anche in due esemplari. Strano ma vero, non pare vi siano state altre teorizzazioni dell'impiego di questo pur potente sistema d'arma, malgrado le esperienze sovietiche nel settore. Tuttavia non c'éè stato un seguito. Molto più a lungo è stato provato, dal 2002 al 2006, il semovente PzH-2000, ridenominato Monarc, a bordo della F-124 Hessen, che si è dovuta sobbarcare il peso di un cingolato vincolato sul suo ponte, poi nel 2005 ridotto alla sola torretta, sempre con la sua colorazione bizzarramente diversa (verde e grigio-scuro) dal candido punte della nave. Ma per ottenere il caricamento e la gestione del munizionamento in maniera efficace, alla fine si sarebbero dovuti fare tanti di quei cambiamenti che è stato comprato il pezzo da 127 OTO del tipo LW, da 127/62 mm, che in prospettiva ha anche il munizionamento Vulcano a lungo raggio. Forse anche per compensare l'acquisto della MM degli U-212. La firma del contratto è stata il 4 aprile 2007, per 5 torri (una per addestramento a terra) e 70 mln di euro.
 
Quanto ai missili antinave, ci sono gli RGM-84 Block 1 C Harpoon, 8 tubi di lancio a mezza nave, apparentemente reputati meno costosi degli RBS-15 Mk. 3 che erano stati ventilati inizialmente; non mancano i soliti due lanciatori Mk-49 RAM Block 1A per i più recenti missili RIM-116B1A che hanno capacità aumentate grazie al software HAS (Helicopter, Aircraft, Surface) e capacità di ingaggiare anche bersagli poco evidenti. Non vi sono armi ASW (elicotteri a parte), anche se ovviamente è una questione discutibile, a meno che gli stati 'canaglia' non siano compresi nella missione delle navi. Il resto degli armamenti è piuttosto consistente nel settore degli apparati leggeri. Vi sono due MGL-27 della Rheinmetall, telecomandati, con sistema TV di bordo, a prua, vicino al cannone; e 5 armi da 12,7 mm Browning, ma su affusto Hitrole, relativamente simile a quello da 27 mm, telecomandato con sistemi Tv di bordo. Il contratto è per 25 sistemi, 20 per le navi e gli altri per addestramento, sempre fatto il 4 aprile 2007 per 10 mln di euro. POi vi sono cannoni ad acqua, proiettori, 4 lanciachaff MASS della Rheinmetall WM con quattro sistemi in fibra di carbonio, brandeggiabili, a 32 tubi per decoy Omni Trap con spoletta programmabile ed efficaci per la protezione nel campo visibile, IR (2-14 micron), radar (8-18 GHz), laser (1-10 micron), IR vicino (0,5-1,09 micron), con effetti di confusione, distrazione, dissimulazione, seduzione
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Il missile, dalla sagoma molto più appuntita dell'aspetto arrotondato dell'Exocet, è dotato di due serie di superfici, tutte a freccia, di cui le posteriori per la guida. Il motore è bistadio, ovvero un booster SNPE 'Prades' e un sostainer SNPE 'Eole IV'; dietro la prua vi è il radar Thomson RE-576, testata, INS Sagem, altimetro della TRT capace di una precisione di 30 cm e i sistemi elettrici: batterie, altimetro e calcolatore sono tutti attorno all'ugello di scarico, perché il motore è in realtà molto più avanti, all'altezza delle alette centrali. La testata di per sé pesa 165 kg, praticamente come quella dell'Exocet, ma è formata in maniera diversa e più letale, come si vedrà poi. Si è previsto che in missione il vettore volasse a circa 30-60 m, aggiornando il missile sulla posizione tenuta, fino ad accendere il radar di bordo a circa 40 km dal bersaglio, salendo di quota e cercando la nave. Prima fase, che serve a dare al missile le coordinate del bersaglio eventualmente acquisito (ovviamente l'aereo deve sapere già in maniera generica dove si trova, da altre fonti), poi segue il lancio e l'allontanamento rapido oltre l'orizzonte radar; sia il Tornado che l'F-104G sono molto veloci e stabili a bassa quota, per cui allontandandosi dopo il lancio da circa 30 km a circa 30 m e 300 m.sec, significa sparire rapidamente dal settore della contraerea navale, che oltretutto, prima del sistema AEGIS, non era certo particolarmente efficace contro bersagli a volo radente (vedi le Falklands) e a decine di km di distanza. Il missile procede autonomamente, con le sue batterie accende il motore, l'INS e tutto il resto.
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Il booster accelera l'arma a 9,2 g fino a 0,95 mach, poi il missile procede ad una quota a dire il vero piuttosto alta, simile a quella dell'aereo lanciatore, se non maggiore: circa 30 m. L'INS ha due giroscopi, per misurare la posizione verticale e orizzontale dell'arma, e le 4 alette posteriori sono azionate da altrettanti motori elettrici. Ad un certo punto si accende il radar, a circa 10 km dal bersaglio, e il missile a quel punto si abbassa a 3-5 m di quota. Da notare che il radar è capace di funzionare anche in modalità passiva, ma non è chiaro che significhi in particolare. La testata è di 165 kg, di cui 56 di esplosivo. E' semiperforante e testata anche per 70-90 mm di acciaio St.37, ma ufficialmente ci si accontenta di meno: perforare un fasciame di 12 mm di St.52 con impatto di 60°, cioè circa 2,5 cm di spessore in caso di urto tangente. La testata quindi perfora le navi tipiche, ma potrebbe, con un angolo ideale, minacciare anche un incrociatore leggero della II GM. L'esplosione della carica principale fa penetrare ben dentro la nave anche 16 cariche radialmente disposte, forse da 2 kg l'una, che esplodendo causano una devastazione notevole in rapporto al peso della testata, forse grossomodo come quella da 227 kg dell'Harpoon. Forse è l'unico missile che ha tale tipo di testata HE-ICM. Si può anche lanciare il Kormoran con un traguardo ottico di puntamento, ma in casi di emergenza, forse facendogli subito accendere il radar di ricerca. Per supportare l'arma , la MBB ha sistemi specifici, come i contenitori che normalmente contengono l'ordigno: 3, di cui uno è lungo 935 mm e largo 765x700 mm, pesante 228 kg con la testata; un altro è lungo 3.175 mm per il corpo, sezione di 870-800 mm e pesa 640 kg; l'ultimo è largo 700x770 mm, lungo 1.480 e pesa 116 kg, per il radar di ricerca; infine c'éè un contenitore da 550 kg e 4,96 m, sezione 94x99,8 cm, per trasportare l'arma completa, con un carrello per l'installazione sull'aereo; esiste anche un sistema ATG, di test automatico, per verificare in 15 minuti il funzionamento del sistema; infine c'éè un mock-up per addestrare il personale all'arma vera.
 
*Motore: SNPE 'Prades' da 2.750 kgs per 1 sec e un SNPE Eole IV da 285 kgs per 100 sec
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Detto del Kormoran, come si è visto dai capitoli precedenti, vi sono anche altre armi. Tra queste i cannoni da 76, 100 e 127 mm, i missili antinave Harpoon ed Exocet, i RAM, Sea Sparrow e Standard, nonché siluri e mine di vario tipo e mitragliatrici e cannoni automatici di vario modello.
 
Dei cannoni da 76 mm non c'éè molto da dire, essendo i soliti OTO Compatto, a parte che molti hanno ricevuto il kit di modifica per aumentare la cadenza di tiro, nonostante che spesso siano considerati solo armi superficie-superficie. Con una gittata utile c.a. di 6-7 km, e in superficie, di circa 15 km (massimo balistico), sono armi molto potenti, e come tali le motocannoniere missilistiche ne hanno adottate una (Type 148) o due (le più grandi Type 143); così la Germania ha finito per comprare un numero di Compatto probabilmente anche superiore a quelli incamerati dalla Marina Italiana, visto che si parla di circa 40 navi. A queste si aggiungano le 8 Bremen, per le quali tuttavia tale cannone è decisamente troppo piccolo (sono leggermente più grandi delle 'Maestrale' che hanno il 127 mm). Ancora più vero per le F-123 e 124, che superano le 4.000 t. Le F-125 avranno, sempre che il programma proceda, il pezzo, sempre OTO, da 127 mm (come le LCF olandesi, le uniche altre marine NATO dotate di tale arma al di fuori della MM). Inizialmente si era addirittura pensato al Monarch da 155/52 mm, nient'altro che una pesante torretta di PHz-2000 appositamente adattata, ma che ovviamente non era capace altro che di erogare fuoco anti-superficie, che in definitiva è il compito più importante per questa futura classe di fregate, sempre che i programmi vadano come previsto. Quanto ai vecchi cannoni da 100, di tipo francese, essi hanno avuto una lunga e onorevole tradizione nelle navi tedesche, come quelle logistiche 'Rhein', e vari tipi di fregate e 'cacciatorpediniere' (classe Amburg, in realtà grosse fregate ASW). Un altro pezzo di vecchia scuola è stato ritirato di recente, il tipo Mk-42 da 127 mm, per ora l'unico di tale calibro che abbia mai servito nella B.M. Era presente in due esemplari a bordo di ciascuno dei tre caccia 'Lutjens' ovvero gli 'Adams' americani.
 
Quanto ai missili Exocet, la B.S. ne ebbe una forte quantità, per lo stesso motivo dei cannoni da 76, ovvero per armarne (con 4 lanciamissili) le motocannoniere missilistiche. Erano tutti MM.38 e finirono anche su altre navi, come gli 'Hamburg', nonché le moderne F-123, chiaramente un regresso rispetto agli 8 Harpoon delle precedenti F-122, motivabile solo dalla pronta disponibilità di tali armi nei depositi. Devono essere stati comprati qualche centinaio di tali ordigni, facendo della marina tedesca uno dei primissimi e più importanti utenti. Peraltro solo del modello MM.38 originario, dopo di ché ci si orientò per il Kormoran e l'Harpoon, mentre i missili per sottomarini non vennero mai adottati. Gli Harpoon armeranno, pare, le prossime F-125, e sicuramente le precedenti F-122 e F-124. Magari verranno anche installati sulle F-123 quando queste saranno ammodernate, magari con i lanciamissili delle F-122 ritirate dal servizio. Dei missili più avanzati e potenti, gli RBS-15, abbiamo già detto, e per ora ce li hanno solo le K-130, forse perché in un tale mercato la presenza dei 'colossi' orientali + l'Exocet e l'Harpoon, non permettono la possibilità di emergere ad altri utenti, relegandoli alla marginalità. La B.S., almeno per un certo tempo, ha avuto anche a che fare con i piccoli Sea Skua inglesi, ma non per i Lynx, ma per i Sea King basati a terra. Non è chiaro come tali esperimenti siano andati a finire e quale sia stata l'operatività ottenuta, né per quanto tempo siano stati in servizio.