Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cuba: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: errori di battitura |
|||
Riga 78:
===FAR, al 1996<ref>JP-4 luglio 1996</ref>===
La situazione attuale di Cuba, in termini militari, è molto decaduta dai tempi dei Blocchi, d'altro canto praticamente sono 20 anni che i Cubani non rinnovano lo strumento militare e poco alla volta ha finito per dismetterlo in larga misura. La riduzione delle spese militari è stata drammatica dopo il 1990, del resto non c'erano più gli aiuti sovietici e non c'era più l'Armata africana da supportare. Nel periodo 1992-93 Cuba ha registrato l'apice dell'impoverimento, prima di ri-orientarsi almeno nel settore turistico e di reagire nell'insieme con le risorse e i limiti del caso. La Fuerca Aerea Revolucionaria o FAR faceva parte delle DAFAAR, che comprendeva anche le truppe mobili contraerei, l'artiglieria antiaerea e le Truppe radiotecniche, ovvero il settore radar di scoperta. La FAR era solo una delle 4 componenti delle forze militari del settore aereo. Era suddivisa in brigate, reggimenti, gruppi e squadriglie e aveva caccia MiG-21, 23, 29, addestratori L-39, trasporti An-2, 24, 26, 32, Il-76, elicotteri Mi-8, 14, 17, 24 e 35. Ma nel quinquennio 1990-95 il budget si è ridotto del 50% rispetto al quinquennio precedente e si è dovuto far di necessità virtù. La convinzione, solo sminuita dall'amministrazione del democratico Clinton, era di avere la guerra alle porte, visto che gli USA ora non erano più controbilanciati da nessuno né avevano tolto l'embargo a Cuba, benché esso fosse chiaramente anacronistico. Nonostante l'aggiornamento con sistemi di lancio falsi bersagli e RWR per tutti i caccia di prima linea, non ci sarebbe stato paragone (la sorte dell'Irak era nota) con il potere aereo americano. Molti aerei, ora in sovrannumero, vennero messi in riserva, inclusi gli addestratori. Le revisioni dei motori sono state fatte a Cuba piuttosto che in Russia, per risparmiare. I piloti rimasti attivi volavano 80 ore l'anno eppure erano usati sia in azioni d'attacco che di difesa che di ricognizione; nel 1999 si prevedeva che, grazie all'eccesso di piloti disponibili, i nuovi corsi non sarebbero iniziati prima del 2005 per avere altri piloti pronti; quelli rimasti in attività erano sopratutto i più esperti. Le sortite non superavano i 30 minuti ma le attività di volo erano solo di tipo operativo, le altre (procedure ecc) erano fatte al simulatore di volo, più economico. Le attività di volo non erano svolte tutti i giorni, ma a date alterne, così da alternare la manutenzione all'attività di volo. C'era spazio anche per l'operatività notturna, infatti esistevano sia il livello (addestrativo) di 'prontezza' per le missioni diurne che per le missioni notturne. Il tempo di reazione in caso di allarme (che dava poco margine, data la vicinanza degli USA) era di 9 minuti per il decollo notturno, 7 per quello diurno, 4 se il pilota era già a bordo, nei turni di servizio su allarme. Era necessario, perché in aria mantenere le CAP sarebbe stato troppo oneroso, ma gli USA erano distanti circa 100 km e un jet a reazione fa tra i 15 e i 30 km al minuti, dunque persino con il pilota a bordo era difficile fare quota in tempo. Gli spazi aerei erano se non altro protetti anche da una forte rete di radar di scoperta, anche per le basse quote, e i missili SAM qui erano senz'altro apprezzati, perché ovviamente questi hanno tempi di reazione inferiori a quelli di un caccia pilotato, se c'
|