Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA: differenze tra le versioni

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Per le lunghe distanze del Pacifico, venne pensato anche ad aerei specifici con lunga autonomia, cosa non facile: fare un caccia con l'autonomia di un bombardiere. L'AMC lo chiese già l'11 marzo 1939 con un'apposita specifica, che ebbe però attuazione molto tempo dopo, o magari non l'ebbe affatto. Ecco i velivoli concepiti: dell'XP-82 qui non si parla, ma solo perché è stato già trattato in altra sede, altrimenti sarebbe certamente da considerare. Gli Altri sono l'XP-50 e XP-49, aerei della Grumman, che per dire il vero erano già stati concepiti dal 1938 sia per la Marina che per l'USAAF, erano rispettivamente gli XF-5F-1 e XP-50 Skyrocket, così si spiega lo iato tra F4F e F6F. Il primo XP-50 volò il 14 maggio 1941, per poi andare perduto il 14 maggio con un guasto ai suoi motori da 1.200 hp R-1820, che letteralmente esplose. Era un aereo molto interessante, molto compatto, monoposto e con doppia deriva. Era simile al successivo F7F Tigercat; un po' troppo compatto, con fusoliera incurvata all'altezza dell'abitacolo, e se fosse stato costruito in serie avrebbe avuto 2 cannoni da 20 mm e due armi da 12,7 mm, con ben 682 kmh a 7.600 m. Questo aereo venne seguito dal progetto G.51 che poi divenne sia l'F7F che l'XP-65, quest'ultimo cancellato dall'USAAF. In ogni caso il vincitore fu il Lockheed L-106; ma nemmeno questo, classificato come XP-49, ebbe successo essendo motorizzato con 'infame Continental XIV Hyper, uno dei maggiori fallimenti della motoristica americana, che tra l'altro distrusse anche l'avveniristico XP-67 Bat. Quanto all'XP-49, venne progettato dal 23 dicembre 1943, e volò il 14 novembre 1942, con arma prevista di due pezzi da 20 e 4 da 12,7 mm, armi che però non erano installate sul prototipo, mentre la velocità sarebbe arrivata a 737 kmh senonché quella effettiva non superava i 653 kmh pur con l'aereo disarmato.
 
Poi c'éè il P-81, della Consolidated Vultee, con il Model 102 che era sì un bimotore, ma di concezione del tutto nuova. Era infatti dotato di una turboelica e di un turbogetto per gli spunti di velocità. Erano la G.E. TG-100 da 2.300 hp e il J-33 da 1.700 kgs; però non c'erano tali motori a turboelica per quando l'aereo volò il 2 febbraio 1945. Così volò con un V-1650 da 1700 hp; quando fu disponibile la turboelica vi fu la triste scoperta che esso anziché erogava 2.300 hp, raggiungeva 1.400. Questo grande aereo con aspetto piuttosto aggressivo e moderno, prese d'aria dorsali, carrello triciclo anteriore, non fu considerato un successo e i 13 YP-81 vennero cancellati. Erano previsti 6 cannoni da 20 mm o altrettante M2, con velocità di 769 kmh a quota 0, o 816 a 9.150 m, autonomia 4.000 km.
 
Poi c'éè il P-82 Twin Mustang, già descritto e l'unico che ebbe successo, ma nel dopoguerra. Il P-83 era invece un caccia a getto puro, cosa piuttosto poco consona all'autonomia massima, frutto di una richiesta con motore Halford H.1 da 1815 kgs, stilata nel luglio 1941. Fu proprio questa richiesta che portò alla nascita del P-59A, che poi venne rielaborato al punto che divenne il monoreattore P-80 Shooting Star. Ma venne usato anche come base per un grosso bireattore, proposto come scorta ai bombardieri in Europa, che ebbero un finanziamento di 2.209.000 dollari. Il caccia sarebbe stato motorizzato dalla versione americana del turbogetto inglese, che ebbe la sigla I-40 e poi J33A-5, da 1.700 kgs e 1.450 continui. Ma l'aereo non era sufficientemente potente, anche se il primo volo cominciò il 25 febbraio 1945. Il secondo aereo avrebbe dovuto montare una batteria di armi che erano intermedie tra le 12,7 e le 20 mm; erano T17E3 da 15,24 mm, che erano un concetto molto interessante, probabilmente si trattava del clone americano dell'MG151/15 tedesco. Ma al dunque la potenza motrice era insufficiente, e il grosso aereo non ebbe seguito se non come banco-prova volante, per esempio per due statoreattori. Ma il 14 settembre 1946 uno di questi prese fuoco e l'aereo dovette essere abbandonato in volo, mentre il secondo prototipo venne demolito nel 1947. In sostanza, solo i P-82 ebbero successo, mentre il concetto si cercò di metterlo ancora in concreto con i successivi 'penetration fighters', anche questi decisamente sfortunati, aerei a reazione con grossa quantità di carburante disponibile.