Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-8: differenze tra le versioni

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La Francia riveste a tutt'oggi un ruolo di primo piano nel panorama di materiali e mezzi per le forze terrestri. In ogni caso, come sempre per i sistemi francesi, senza riguardo per la loro reale efficacia e modernità, 'c'éè da passare le Alpi': pochissima attenzione da parte della stampa specializzata per i prodotti francesi, rimasti via via isolati rispetto a quelli americani e tedeschi, e rispetto a chi in qualche modo va 'a traino' di queste nazioni (tra cui l'Italia, basta osservare che missili hanno in dotazioni le nostre F.A.). Meno male che per i mezzi terrestri si tiene proprio in Francia la più grande rassegna mondiale, a cui i francesi cercano sempre di far presenza con una nutrita rappresentanza nazionale o con programmi multinazionali. L'industria francese nel settore terrestre è molto consistente e diversificata.
 
La sua parte maggiore di gloria, tuttavia, si ebbe nel dopoguerra fino agli anni '70. Se per esempio l'Italia 'rinacque' con gli aerei d'addestramento, la Francia fece qualcosa di simile (occupare un certo settore 'basso', o leggero che dir si voglia, della produzione) con una serie di corazzati leggeri che hanno dato origine ad intere famiglie: i carri AMX-13 in particolare hanno iniziato una genia di corazzati classe 13 t (per fare un esempio, la stessa del BMP russo ma anche degli M-13 italiani del periodo bellico: variazioni sul tema davvero notevoli con la stessa massa!) che ha compreso gli AMX-VCI da combattimento per la fanteria (uno dei primissimi tipi), alcuni tipi di semoventi da 105, 155 e anche 30 mm binati antiaerei, e innumerevoli altri sottotipi. Le blindo leggere AML, da meno di 6 t ma capaci di portare un cannone da 90 mm sufficiente per distruggere un carro armato, sono state una sorta di 'Fiat 500' dei blindati. Hanno avuto un successo strepitoso e anche qui, assieme al similare M3 da trasporto truppe in tutte le sue innumerevoli versioni (contraerea binata da 20 mm per esempio). Questi mezzi ruotati, essendo dei 4x4 ovviamente difettavano di mobilità fuoristrada, ma i loro successori, i piccoli scafi 6x6 delle blindo ECR e VCR da trasporto truppe-multiruolo (torretta con armi da 20 mm, lanciamissili HOT, mortaio-cannone da 81 mm etc.) non hanno riscosso altrettanto successo, pur avendo una mobilità sufficiente per superare fossati e trincee larghi oltre 1 metro (non molto, ma sempre meglio dei 4x4). Le blindo pesanti erano inizialmente le ERB-75 8x8 (ma su strada 4x4 grazie ad un ingegnoso sistema di trasmissione), con la stessa torretta del carro AMX-13, ma dopo alcuni anni sono state sostituite dagli AMX-10RC con cannone a media pressione da 105 mm, anfibio, 6x6, con protezione NBC e sistemi di visione notturni. Questi mezzi sono rimasti, fino all'arrivo delle Roiikat e Centauro le autoblindo più pesanti, potenti e costose del mondo. Ma a tutt'oggi non hanno avuto un degno successore. Restano nondimeno le autoblindo più potenti tra quelle che possono vantare due importantissime qualità: essere aviotrasportabili da un C-130, ed essere anfibie. Sono parenti strette degli AMX-10P cingolati da trasporto truppe nonché successori degli AMX-VCI (o Mod. 56) e la cosa non è pacifica, visto che gli AMX-10P sono per l'appunto cingolati, dunque con una meccanica del tutto dissimile da quella di un mezzo corazzato ruotato.
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===Carri da battaglia===
Il carro medio (MBT) '''[[w:AMX-30|AMX-30]]''', <ref>Nicola Pignato 'Storia dei Mezzi corazzati</ref><ref>Armi da guerra 1</ref><ref>JP-4 Special MBT</ref>è stato fino a non molto tempo fa il veicolo standard dell'esercito francese. Si tratta di un veicolo molto compatto, leggero, potente, poco corazzato e con problemi iniziali di affidabilità alla trasmissione, che ancora costituisce il più diffuso carro d'assalto di produzione francese nel mondo, e viene tuttora utilizzato per le esercitazioni delle reclute di cavalleria.
[[Immagine:French_AMX-30_Desert_Storm.jpg|300px|right|thumb|L'AMX-30 nella sua ultima 'edizione', nel '91]]
Dopo la seconda guerra mondiale, l'Esercito francese si ritrovò con molti M4 Sherman di fornitura americana, integrati da alcuni [[w:ALR-44|ALR-44]] nazionali – mezzi che tuttavia vennero presto superati dalle tecnologie correnti. Così, durante i primi anni della Guerra fredda, gli USA fornirono consistenti lotti di [[w:M47 Patton|M47 Patton]], un carro giudicato insoddisfacente in patria, ma particolarmente adatto per l'esportazione. Per sostituire gli M-47, alla fine degli anni '50 venne studiato un nuovo veicolo, assieme allo stato maggiore tedesco. Il progetto finale fu elaborato nel 1956, e vide anche la partecipazione dell'Italia nella formulazione dei requisiti.
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L'AMX-30, costruito in oltre 2.000 esemplari, ha avuto un servizio lungo e intenso negli eserciti che lo hanno impiegato, ma ha visto ben pochi combattimenti reali, ma tra questi ricordiamo l'esperienza francese ai tempi di Desert Storm, in cui i carri del corpo di spedizione (Operazione Daguet) combatterono alcune battaglia minori come quella della conquista della base aerea di al-Salmān.
 
Il '''[[w:Leclerc|Leclerc]]''' <ref>Housson, Jean-Pierre: ''Leclerc, più che un carro, un sistema'', P&D Marzo 1992 pagg. 58-63</ref>è realmente l'epigono degli MBT francesi, e assume in sé una serie di innovazioni che ne hanno fatto un mezzo avveniristico, come anche la sua struttura moderna e aggressiva suggerisce. Prodotto da GIAT (Ora NEXTER), è oramai l'MBT standard dell'Armée de Terre, in sostituzione all'AMX-30.
[[Immagine:Leclerc-IMG_1744-b.jpg|300px|left|thumb|]]
 
Quanto segue potrà sembrare agiografico e adulatorio nei confronti di questo carro; lo scrivente ritiene di no, e sopratutto che sia necessario spingere a fondo l'analisi di quello che il Leclerc ha comportato, perché non c'éè dubbio che esso sia risultato qualcosa di più che un semplice nuovo veicolo; essendo poco prodotto, poco conosciuto, non impegnato in guerre varie, non ha avuto molta eco nella stampa al di fuori della Francia; nondimeno, l'insieme delle sue caratteristiche lo pongono in un'era successiva a quella dei carri moderni 'classici' tipo il Leopard 2 e l'M1; un'era in cui è nata, di fatto, una nuova specialità dell'elettronica applicata, la 'vetronica': il fatto è che il Leclerc ha introdotto, dai tardi anni' 80 (con tecnologie ovviamente adesso obsolescenti) il concetto stesso di carro armato come 'insieme integrato', sia a livello di veicolo, che di mezzi di comunicazione e distribuzione dati. Questo da solo va oltre le innumerevoli innovazioni tecniche vere e proprie del veicolo (non sempre felicissime operativamente, ma decisamente molto avanzate). Un pò come dire, che l'AMX Leclerc è, in un certo senso, la versione cingolata dell'F-16 (chiaramente come concetti informatori, non inteso in senso letterale).
 
Lo studio per un carro di nuova generazione, l'ECP (poi ribattezzato 'Char Futur'), ha avuto inizio nel 1978 basandosi su di un'analisi delle possibili condizioni di combattimento in Europa. Esso ha condotto ad un lungo processo di definizione terminato solo nel 1986, che vide la scelta delle componenti e delle filosofie necessarie. Poi dal 1987 venne iniziata l'industrializzazione con 6 prototipi e già dal 1988 alla produzione di serie. Il 14 gennaio 1990, alla presenza della vedova del Gen. Leclerc il primo Leclerc venne consegnato dalla GIAT alla DGA (Delegazione generale degli armamenti). Venne subito chiarito che non si trattava di un semplice carro armato ma di un sistema completo, termine mai usato per un mezzo corazzato. Il perché si dirà poi, per ora iniziamo dalle caratteristiche tecniche del mezzo.
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== Note ==
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