Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord: differenze tra le versioni

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Prendiamo le forze armate coreane. Entrambe le nazioni erano del tutto carenti di armi pesanti e questo inibiva le loro potenzialità offensive; ma del resto con una rete viaria montana e sterrata non c'era molto di più da fare: di grandi movimenti di unità corazzate, specie d'inverno, si sarebbe dovuto fare a meno, come impararono gli Americani in seguito. Semplicemente non c'erano le condizioni ambientali per una massiccia motorizzazione delle F.A. Poi c'era però la politica. I Nordisti erano stati capaci di ottenere una certa omogeneità nelle loro forze, i Sudisti no: erano presenti ufficiali incompententi, morale basso, difficoltà di comando e controllo.
 
Le armi però, un lotto per volta, cominciarono ad aumentare. Non c'éè modo pratico di stabilire chi riuscì a fare di più nella spirale di riarmo, tra Nordisti e Sudisti; ma è un fatto che appena il 26 giugno 1950 le unità che attaccarono il Sud erano un complesso di 4 divisioni dell'Esercito e tre brigate della Gendarmeria. In tutto c'erano non meno di 78.000 soldati di 7 divisioni dell'Esercito, armate con materiali moderni arrivati negli ultimissimi mesi. In tutto i Nordisti avevano 10 divisioni di cui 8 a pieni organici, un reggimento esplorante e la 105a Brigata corazzata. In tutto 135.000 uomini mentre il Sud aveva 100 mila soldati e poliziotti nel '49, e addirittura -anche per la formazione di una piccola marina- 154.000 nel giugno del '50. Avevano inizialmente solo i mortai da 81 mm come armi più pesanti, ma con la partenza di quasi tutti i militari americani si ritrovarono una discreta fornitura di armi e aerei leggeri lasciati in eredità dai loro ex-protettori.
 
Non mancava ai Nordisti l'aviazione militare, riccamente fornita di molti recenti tipi di aerei tattici, tutti ancora ad elica: 70 caccia Yak-3, Yak-7V, Yak-9P, 62 assaltatori Il-10, 22 addestratori armati Yak-18, 8 aerei da osservazione Po-2 e così via. E i Sudisti? Organizzati in 8 divisioni, solo la prima e la Sesta di queste erano considerabili addestrate per azioni belliche di un certo livello; i mezzi corazzati semplicemente non esistevano (quantomeno non nel caso dei carri) e tutta l'artiglieria campale che si poteva mettere insieme era data da 91 obici da 105 mm, gittata di circa 11 km, e pochi altri pezzi, come i cannoni controcarri da 37 mm. Gli aerei erano 8 Grasshopper L-4, 5 L-5 Sentinel e 3 T-6 Texan, gli unici apparecchi armabili con qualche mitragliatrice o bomba, mentre gli altri velivoli erano solo una completa collezione di aerei da osservazione leggeri di costruzione americana. Macchine pesanti circa 1000 kg e da 200 kmh, quando i caccia sovietici arrivavano a 650-670 kmh e gli assaltatori, seppure più lenti, erano capaci di portare a circa 500 kmh un pesante carico di cannoni, bombe e razzi aria-terra. Sul contingente americano presente non si poteva fare affidamento se non come 'rappresentanza': 500 uomini del Korean Military Advisory Group agli ordini del Brigatiere Generale William L. Roberts, non organizzato come unità operativa ma essenzialmente come corpo di 'consiglieri militari' e addestratori.
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I problemi dei Nordcoreani sono oramai molti. L'URSS stessa, prima di scomparire, riconobbe la Corea del Sud nel 1990, la quale è del resto legata da un trattato di Mutua Assistenza con gli USA, il che significa che è impossibile attaccarla senza coinvolgerli.
 
Quanto ai problemi interni, la Corea del Nord è una regione, come si è accennato, davvero povera, ma non è sempre stato così, perché fino agli anni '70 era competitiva con quella dei fratelli-rivali del Sud. Ma la pianificazione centralizzata è diventata sempre più inefficace e l'estromissione della Corea del Nord dal mercato 'globale', data la fine del blocco comunista, le lascia praticamente solo la Cina e qualche altra a darle supporto. Supporto spesso di convenienza, visto che vi sono scambi molto interessanti. Per esempio, il costo del lavoro è basso in Cina (100 dollari al mese), ma in Corea del Nord lo è anche di più (10!). I Cinesi sono legati alla pianificazione del 'figlio unico', ma questo significa che molti milioni di loro sono costretti a fare 'vacanze matrimoniali'. Non solo le famiglie possono procreare poco per evitare l'esplosione demografica, che già in pochi decenni ha raddoppiato la popolazione, ma spesso, purtroppo, quando si diagnostica un nascituro femmina, o nasce una bambina, si ricorre alla sua eliminazione, perché con appena un figlio disponibile, tutti o quasi vogliono il maschio. Così c'éè una carenza di cinesi donne, e gli uomini vanno a prendere mogli straniere, coreane per esempio, per non restare soli, perché in Cina lo sbilanciamento demografico è a loro vantaggio, al contrario di quello che accade in Russia.
 
Il problema della Corea del Nord, di recente, si chiama fame. Eppure, come si è detto, grazie ad una più spinta industrializzazione e all'abbondanza di materie prime (ma non di petrolio) la Corea del Nord fino agli anni '70 era all'altezza di quella del Sud. Poi quest'ultima ha 'ingranato la quinta' ed è corsa appresso ai Paesi più ricchi, persino dietro al Giappone. Chissà cosa sarebbe stata in grado di fare una penisola di Corea riunita. Purtroppo questo è un interrogativo che la Storia ha lasciato aperto, tanto che i due Stati divisi dal 38° parallelo con la relativa DMZ sono a tutt'oggi in larga misura proiettati non a cooperare ma a confrontarsi. Tuttavia di recente una certa distenzione si è registrata, ma anche il primo esperimento nucleare nordcoreano e lanci di missili che hanno innervosito abbastanza il Giappone, da fargli ordinare altre navi AEGIS dal costo esorbitante.
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L'artiglieria è la risorsa più seria, assieme alle forze speciali: oltre 3.500 sono i soli pezzi da 122, 130 e 152 mm trainati e ben 4.400 sono sistemi semoventi fino al 170 mm, come tutti i lanciarazzi multipli, ben 2.500 in tutto. I sistemi c.a. sono costituiti solo da artiglierie -oltre 11.000- di vecchio tipo, e missili SAM portatili (oltre 10.000) SA-7 e 16, nonché i missili dell'aviazione, ma questa è un'altra storia. Il anciatori di missili tattici sono Scud e Frog, nonché i No-Dong 1.
 
Tutto questo fa impressione in termini puramente numerici (un po' il discorso degli 8 milioni di baionette), ma i soldati spesso lavorano anche nelle miniere o in altre attività produttive, l'addestramento è ridotto dalla penuria di carburante, i mezzi sono obsoleti. Così anche se vi sono il doppio dei carri e 1,5 volte degli uomini, anche se la capitale è a tiro dei cannoni, non c'éè reale sicurezza di riuscire a sostenere un'avanzata a Seul. E i rifornimenti logistici, anche di cibo, sarebbero un grave problema per questa forza di fanteria solo parzialmente meccanizzata e che sarebbe più giusto considerare oramai come una forza di difesa invece che uno strumento offensivo.
 
 
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Ma non vi sono solo le armi convenzionali e le SF. La Corea del Nord è famosa anche per i missili e le WMD. La brigata di missili Scud-B e C è a circa 50 km dalla DMZ, forse ammodernati con i sistemi di guida degli SS-21. Il No-Dong 1 è capace di 1.300 km di gittata, ma non è chiaro quanto questo sistema, così tribolato, sia diventato diffuso. In ogni caso il programma iniziò negli anni '80 e dal '97 è disponibile anche per l'export. Esso ha una testata da 800 kg di vario tipo e può raggiungere anche il Giappone, sia pure con un CEP di 2 km. Non è chiaro quanto siano affidabili e forse la loro prontezza operativa è bassa. Ma è anche vero che da essi sono stati forse sviluppati il Ghauri Pakistano e lo SHAHAB iraniano. Dal No-Dong 1 si è arrivati al modello 2, con testata ridotta ma gittata di 1.500 km; il CEP sarebbe di 250 m, ma non è chiaro se l'arma sia operativa. Salendo ancora c'éè il più potente TAEPODONG-1, gittata di 2.000 km per una testata da 750 km. Nel '98 un lancio venne fatto senza preavviso, ma fallì. Era vertente nel mettere in orbita un satellite. Sarebbe in servizio come arma, ma il CEP è di 3 km, davvero esagerato persino con una testata nucleare, a meno di non tirare diciamo su Tokyo o Seoul.
 
Poi c'éè il TEAPODONG-2, basato sul DF-3 cinese e uno stadio derivato dal No-Dong. Esso sarebbe in grado di arrivare a 9.000 km. Non è chiaro il suo livello di operatività, ma potendo colpire gli USA potrebbe costituire un problema per la politica americana. Il successivo passo sarebbe un missile potenziato dello stesso tipo, capace di arrivare persino a Chicago. Così pare che la Corea del Nord sia il quarto Paese ad avere degli ICBM. La precisione è invece scarsa. Gli Iraniani potrebbero usarlo per sistemi come lo Shahab 5 e 6, del resto dal 2004 il missile è addirittura disponibile per l'export. Tra i missili esportati vi sono parecchi Stati del M.O.: per esempio lo Yemen, dove erano diretti nel '94 un lotto di missili Scud nel dicembre del 2002, quando venne abbordata dagli Spagnoli.
 
Le armi WMD sono programmi esistenti già dagli anni '50, anche se la coronazione di tutto è stata il test nucleare dell'ottobre 2006, in base ad un programma iniziato nei primi anni '60. A Youngbyon venne istituito un centro di ricerca con il supporto dei Sovietici e nel '65 venne comprato un reattore IRT-2M, mentre negli anni '70 venne costruito un secondo reattore in proprio, grazie anche ai giacimenti di Uranio: non solo vi sono stime per 4 mln di t, ma si tratta anche di un minerale 'alta qualità'. Dagli anni '80 venne iniziato davvero un programma di costruzione di armi nucleari, che nel 1985 fruttò l'accusa americana di avere costruito un reattore segreto vicino alla capitale. La Corea del Nord aderì al TPN quello stesso anno. Ma non venne mai accordato all'AIEA di visitare gli impianti, malgrado la firma di questo ulteriore trattato nel '92. Nel '93 i Nordcoreani annunciarono però di uscire dal TPN e lo fecero 10 anni dopo. Nel 2005 dichiararono di avere armi nucleari. Attualmente (2007) la DIA americana dice che avrebbero fino a 15 testate a fissione; la CIA invece riduce a 2-3 e il Dipartimento dell'Energia americano parla di 7 o 8. Il problema è la quantità di plutonio disponibile, il reattore da 5 MW di Yongbyon ha una capacità di 6 kg l'anno, circa quello che basta per un'arma. Ma non è chiaro se vi siano anche altri reattori segreti e in futuro sempre a Yongbyon si vorrebbe realizzare un sistema da 50 MW, a Taechon uno addirittura da 200.
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Il problema da capire semmai è cosa se ne fanno i Nordcoreani di questi sistemi. Ufficialmente il programma militare serve per evitare aggressioni dalla Corea del Sud, ma in realtà vi sono anche molti altri problemi. Per esempio, l'export militare: forse un domani, accanto a moltissime armi convenzionali esportate in varie nazioni, e ai missili, vi saranno anche ordigni nucleari? Quanto ai sistemi WMD, vi sono un gran numero di impianti anche per i sistemi chimici, che hanno aiutato anche i Siriani nella loro produzione. Mentre Pakistan e Iran sono ben serviti dalla tecnologia missilistica. Tuttavia, questo nasconde la debolezza della nazione, la fame, la povertà che incidono pesantemente. I Nordcoreani praticano quindi un gioco pericoloso, che si potrebbe considerare d'azzardo, o anche una politica 'd'estorsione' mettendo sul piatto della bilancia dei rapporti economici e geopolitici la disponibilità di armi nucleari. L'esplosione di Punggye-yok che secondo i russi avrebbe dimostrato 15 kt e secondo gli americani meno di 1, e forse non era nemmeno nucleare. Però le borse asiatiche sono crollate lo stesso, e i governi delle maggiori potenze locali e mondiali si sono dichiarati contrariati dall'esperimento (sotterraneo), per non parlare della Corea del Sud. Non è chiaro poi se l'Iran abbia seguito l'esperimento e magari anche finanziato.
 
Ma se la politica del rischio calcolato non funzionasse, allora la Corea crollerebbe su se stessa, avendo sacrificato tutto il resto, e con un rischio di crollo del regime oramai dato per imminente da 10 anni. Un'ipotesi, un colpo di coda sarebbe l'attacco a Seoul, magari con un'azione di bombardamento d'artiglieria e un attacco per prendere una città di confine come Ojoungbu, contrattando poi il non attacco di Seoul. Ma era un gioco che sarebbe riuscito meglio 20-30 anni fa, non adesso. E poi la Cina è molto interessata al territorio nordcoreano e non è detto che siano gli USA il 'vero nemico' per l'ottica del Caro Leader. Il test nordcoreano ha causato problemi ai Cinesi: il lancio di un terzo satellite spia giapponese, Abe che minaccia di far entrare il Giappone (con le sue ricche riserve di plutonio) nel club del nucleare, l'Australia che vorrebbe fare altrettanto e così via. Questo non va certo verso la direzione che vorrebbero i Cinesi, interessati alla supremazia nell'Asia Centrale e Orientale. È un gioco pericoloso, dunque. Se gli USA, come chiedevano i 'falchi' avessero colpito la Corea nei suoi stabilimenti nucleari, questa si sarebbe rivalsa sui 'Sudisti' e gli USA si sarebbero presi la responsabilità (con l'amministrazione Bush, già malvista come nessun'altra presidenza americana). Quindi una vittoria politica per Kim Jong II. Nel frattempo l'ONU ha condannato con la Risoluzione 1718 il test e ha chiesto un embargo militare, ma premere maggiormente sulla carta delle sanzioni sarebbe una catastrofe per la Corea del Nord, già devastata in termini di sicurezza alimentare. Se implodesse uno Stato così armato e nucleare, questa sarebbe una situazione che nessuno si augurerebbe di dover gestire. Mentre a Sud parte dell'opinione pubblica favorevole al dialogo ha ridotto l'entusiasmo dopo il test nucleare, il che rischia di inceppare un processo virtuoso di comunicazione degli Stati. Del quale potrebbero nuocere gli abitanti non umani della DMZ. Da oltre 50 anni, in questa terra di nessuno non c'éè speculazione e traffico (che a Seoul ha causato così tanti problemi, con una città caotica e preda della corruzione), e tra un campo minato ed un altro esiste una vera e propria oasi per la natura. Recentemente, sono state avvistate anche impronte di tigre. Una specie che si riteneva scomparsa dalla penisola molto tempo fa.
 
== Note ==