Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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Per ottenere capacità di tiro antimissile, per quello che è il cannone di maggiore calibro a possenderne, è stato necessario usare dei meccanismi molto 'estremi' come apparati di controllo del tiro, meccanica, riduzione rinculo, precisione ecc. I due cannoni sono a raffreddamento ad acqua, come si vede dal tubo esterno che gli corre nella canna. Sono sistemati in una rotonda torretta, dall'aspetto ancora aggressivo grazie anche a delle vistose scale per raggiungerne la sommità; la culla unica li vede distanziati di 86 cm. I cannoni, circondati da un manicotto con il liquido di raffreddamento al loro interno, hanno un funzionamento altamente automatizzato e una giostrina di alimentazione per ciascuno. A bordo della torretta c'éè un operatore, che è a destra della stessa e gestisce il sistema ottico diurno-notturno della stessa, chiamato Kondensor. Essendo una torre pesante ben 98 t, la sua velocità di alzo e di brandeggio non è eccezionale, essendo di 25° in entrambi i casi (l'OTO da 127 ha 30 e 40° rispettivamente); L'alzo è di-12/+80 (-15/+83), la cadenza di tiro è di 43 cp per canna (40-45). Dato che il calibro è maggiore, ma di poco, e che la lunghezza della canna in calibri è uguale, le prestazioni nell'insieme sono appena superiori rispetto ai 127/54 mm. La convinzione che si trattasse di armi da 70 calibri infatti si è rivelata infondata. V.iniziale di 850 m.sec, per una quota di 17 km e gittata di 24. Munizioni del tipo A-3-UZS-44 anti-superficie, 52,8 kg totali di cui 33,4 di proiettile e 3,56 di HE, per una lunghezza totale di 1.369 mm; A3-UZS-44R antierea, stesso peso ma lunghezza di 7 mm inferiore e spoletta radar AR-32, raggio antimissile 8 m, antivelivolo 15 m; A-3-UF-44 antinave, perforazione 80 mm a 45°, non noto a che distanza. In tutto i colpi pronti sono ben 180, contro i 66 del Compatto italiano, l'arma più simile in Occidente a questo formidabile complesso automatico sovietico. A livello di nave, esiste un sistema radar MR-184 'Kite Screech'. Si tratta di un complesso decisamente grosso per gli standard occidentali, ma se non altro funziona in banda I/K, tra 10 e 40 GHz, con portata max di 75 km, precisione di 5 metri e 0,5 millirad, peso di ben 8 t. Ha anche una telecamera (ma forse solo diurna), telemetro laser aggiuntivo ed ECCM. La potenza di emissione è di 300 kW in banda I, e 25 in banda K. Certo che è un'antenna grande, al punto che ha un solo esemplare sui caccia, lasciando così il cannone di poppa senza sistema radar di tiro dedicato, a meno di non poter essere diretto contro bersagli comunque visibili dal radar di prua e compresi nell'arco di ingaggio del cannone. Per far funzionare il sistema MR-184 sono necessari ben 4 operatori. Esiste anche un sistema da difesa costiera per sfruttare il possente cannone da 130 mm, l'A-222 Bereg su scafo di autocarro MAZ-543, con freno di bocca ed estrattore di fumi.
 
 
Il cannone da 130 mm AK-130 pesa, con tanto di munizioni, ben 109 t. Non c'éè da stupirsi quindi che il successo sia stato in pratica limitato. L'idea primigenia di un sistema singolo però non era peregrina e così una nuova torretta, la A-192M con canna singola, guscio stealth, peso di appena 25 t a vuoto o 27 con 40 colpi, è un degno rivale dei cannoni da 127 americani ed italiani, anche se ancora non ha la canna allungata di questi tipi ammodernati. Esso è un sistema molto più automatizzato e moderno, sopratutto è molto più leggero e non compromette più di tanto la nave per peso e consumo di elettricità. Non ha più controllo locale, ha una cadenza di tiro ridotta a 30 c.min per essere più leggero, grossomodo come il LW OTO ma ben più dell'Mk 45. In ogni caso, il pezzo da 130/54 è dotato di una minore gittata rispetto al predecessore, rendendo quindi ottimistica la previsione NATO di 28 km. La minore lunghezza della canna è stata necessaria per ridurre i problemi per sparare ad alta cadenza di tiro. Ora però le tendenze moderne sono di ottenere per i cannoni di calibro elevato solo capacità, o in larga misura capacità limitate, al settore anti-superficie, meglio se con una lunga gittata con tanto di proiettili di tipo speciale. Ma ai tempi dei Sovietici, la minaccia di attacchi aerei era molto sentita data la pericolosità della NATO e se i Sovrenemny volevano approssimarsi abbastanza per lanciare i loro veloci SS-N- 22 avrebbero avuto il loro bel daffare: anche i cannoni da 130 dovevano dare una mano e restano nella loro configurazione binata un sistema d'artiglieria possente, forse l'ultimo tipo 'classico' come concezione, anche se non certo come tecnologie. Il controllo locale era superabile naturalmente dal tiro centralizzato, ma se l'operatore di bordo era un problema per la prontezza operativa, dall'altro lato era anche possibile, in caso di problemi, sparare in controllo locale, cosa che i cannoni moderni occidentali non fanno, eccetto che in certi CIWS interamente autocontenuti, come il Phalanx.
 
==Artiglieria campale<ref>Cappellano, Filippo:''L'artiglieria sovietica'', P&D Febbraio 1992, pag. 70-79</ref>==
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La torretta è di notevoli dimensioni, permettendo quindi una sistemazione relativamente confortevole per l'equipaggio. L'energia elettrica per il movimento della torretta, nel caso che il motore principale sia spento, è fornita da una turbina ausiliaria da 21 HP. Questa torretta è molto interessante, perché si tratta della stessa soluzione usata per mezzi come i GCT, i Palmaria, e l'SP-70, al quale ultimo il 2S19 somiglia molto. La concezione del semovente su scafo di carro da battaglia è allettante per evidenti ragioni logistiche e di comunanza; ma avere lo scafo posteriore libero (con il motore anteriore) è considerato più utile per l'arma d'artiglieria, vedesi come la soluzione modello M109 è riproposta anche per sistemi più moderni come l'AS-90, il Crusader e il PHz-2000. L'SP-70 venne invece abbandonato attorno al 1987, nonostante fosse a guida dei principali interessati (Germania) e avesse la stessa b.d.f. dell'FH-70 da 155/39 mm. Invece il 2S19 appare un mezzo che, forse per una migliore automazione, ha ottenuto un maggiore successo e credibilità. In ogni caso, concentrare tutto il sistema d'artiglieria sulla torretta è una sfida tecnica notevole, anche se dà il vantaggio di modificare qualunque carro armato compatibile (con la relativa corazza dello scafo più spessa e pesante) ricavandone un semovente campale. Il cannone è dotato di un sistema di caricamento automatico per i proiettili, semiautomatico per le cariche di lancio. Questo consente di sparare anche 8 colpi al minuto. Il semovente moderno d'artiglieria non solo deve essere a lungo raggio e con alta cadenza di tiro, ma anche rapido nell'entrare e uscire dall'azione. Per questo, le sospensioni sono bloccabili automaticamente in una determinata posizione. Assieme al peso, questo rende possibile sparare senza usare il tradizionale vomere posteriore (che volendo si potrebbe anche usare come pala meccanica vera e propria, ma in genere serve solo per scaricare la forza di rinculo nel terreno), il che rende molto rapido l'abbandono del luogo da cui si spara. Considerando che il tempo di controbatteria è di circa 2-3 minuti e che i sistemi moderni sono armi di saturazione come lanciarazzi e artiglierie ripiene di submunizioni, quando non addirittura proiettili di tipo 'intelligente', è estremamente aleatorio sperare di salvarsi restando ancora nella stessa posizione di tiro. Il semovente 2S19 non ha una grande gittata, almeno rispetto alle ultime realizzazioni da 155/45 o 155/52, ma è accettabile, specie con le munizioni base bleed da 29 km o quelle RAP da 36 km. Siccome la potenza di fuoco sarebbe insufficiente senza un'adeguata autonomia, a bordo vi sono 50 granate (l'SP-70 ne portava 42, l'M109 28-39, il 2S3 46 e il 2S5 30), il che consente azioni di fuoco molto efficaci e ripetibili. In generale, la batteria di 2S19 può inviare verso il bersaglio 70 proiettili in circa un minuto prima di abbandonare l'area di fuoco e spostarsi rapidamente a distanza di sicurezza. Se è possibile sparare a lungo dalla stessa posizione, allora tornano utili i convogliatori di munizioni (2, collegati alla parte posteriore della torretta con uno speciale nastro trasportatore), che consentono di caricare anche 6-7 colpi al minuto.
 
L'armamento principale è il cannone da 152 mm 2A64, con canna lunga 48 calibri, analogo ad un coevo pezzo trainato. Esso ha un grosso freno di bocca e un estrattore di fumi. La sua gittata è tuttavia inferiore rispetto ai 28.400 m del paricalibro 2S5. Tra la panoplia di munizioni utilizzabili c'éè il proiettile standard (155 mm Frag HE OF 72) a frammentazione, quindi essenzialmente antipersonale, ad alto esplosivo, di peso superiore a 43 kg ha una velocità alla bocca di 864 m/s e gittata con tiro indiretto di 24.700 m. Per il tiro diretto può usare il proiettile Krasnopol-M, a guida laser. Questa munizione si è dimostrata efficace, degna pariclasse del primo proiettile 'intelligente',il Chopperhead da 155 mm (con funzionalità controcarri), un proiettile peraltro costoso e soggetto a parecchie critiche. Il Krasnopol è stato in grado di colpire un bersaglio a 14 km in movimento a 36 kmh, mentre in un altro test è stato possibile colpire con lo stesso designatore laser 3 bersagli in 30 secondi. A parte il costo, questo tipo di munizioni appare dunque decisamente temibile. Molto particolare è il munizionamento 3RB30, destinato alla guerra elettronica, in quanto disturba le frequenze da 1,5 a 120 MHz in un raggio di 700 m, con una gittata di 22 km. Il caricamento è automatico, per una cadenza di fuoco di 8 colpi al minuto. Il munizionamento di pronto impiego è di 50 colpi sul veicolo.
 
L'esercito russo attualmente lo utilizza nei seguenti reparti, essenzialmente i migliori di cui dispone:
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Con esso, le scelte fatte dai sovietici riguardo l'importanza dell'artiglieria campale raggiungono il massimo risultato possibile.
 
Tra le caratteristiche salienti, l'uso di una piattaforma ruotata 8x8 MAZ-543, più potente di quella del BM-22 (la stessa del FROG-7) con un motore da 500 hp a 2.100 g.min, velocità di 60 kmh, introdotta originariamente nel '65 come autocarro pesante dell'Armata Rossa. Esso è lungo 11,7 m, largo 3,02, alto 2,65. Pesa in tutto circa 40 tonnellate. Dietro il motore, alla cui sinistra v'é la cabina di pilotaggio, c'éè la sala controllo, e dietro questa (quasi si trattasse del torrione di una nave), l'armamento, un fascio di tubi lanciatori comprendente 12 bocche da 300 millimetri di calibro, un sistema d'arma organico e completo per l'uso in campi di battaglia moderni. Nonostante la sua mole,il sistema ha un'ottima mobilità fuoristrada. La sala controllo ha 3 membri ed è climatizzata tra -40 e +50°. Il mezzo può passare dalla configurazione di marcia a quella di combattimento in 3 minuti e in emergenza parte dal punto di lancio in appena un minuto dalla fine dell'azione di fuoco. La ricarica avviene in 15-20 minuti con il veicolo di supporto 9T234-2.
 
Il razzo, l'elemento fondamentale di ogni MLR, ha un peso di 800 kg, ben 220 dei quali costituiti dalla testata, che può essere HE (alto esplosivo), ICM (submunizioni) o gas nervino. In tutti i casi la potenza della testata è tale da provocare un effetto di saturazione su singoli bersagli devastante. Il carico utile è recapitabile fino a 70 km di distanza, con ragionevole precisione, considerando che si tratta pur sempre di un sistema d'arma non guidato. La capacità del sistema infatti è tale da consentire anche azioni di difesa costiera, come se fosse un'artiglieria costiera di grosso calibro. Ogni razzo porta 9 gruppi di 8 submunizioni antipersonale e a frammentazione, ciascuna capace di produrre 1.368 schegge e di saturare 672.000 m2 con il lancio dei 12 razzi disponibili. Il progresso della tecnologia ha fatto sì che ciascuno di questi razzi sia capace di una gittata e una capacità di carico paragonabile ai razzi [[w:FROG-7|FROG-7]].
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Le armi sono rivoluzionate anche rispetto al primo PANTSIR, e in particolare, si nota il ritorno prepotente delle 2A38, qui nel tipo M migliorato: alzo -6/+80 gradi, elevabili a 30 gradi al secondo, portata 4 km e cadenza di 2.000-2.500 c.min, omologazione nel 1980 (per il tipo originale); le due armi sono alimentate da nastro e sono intercambiabili l'una all'altra, malgrado siano orientate in maniera diversa rispetto alla fonte d'alimentazione (che viene dalla torretta,rispetto a cui sono esterne); una canna ha un solenoide per misurare la velocità effettiva di sparo e correggere l'equazione balistica teorica; l'altra ha un cilindro aggiuntivo per non falsare la misurazione della prima delle due. La riserva di colpi, nella parte posteriore della torre, è di 1.400 colpi, assai di meno del 2S6; il peso delle armi è di 230 kg l'una e la vO è di 960 m.sec per i soliti proiettili 30x165 mm. È possibile sparare raffiche da no a tre secondi, e affidare al computer la scelta (che significa tirare tra 83 e 250 colpi totali); le munizioni sono HE-T e HEI, entrambe con sistema di autodistruzione dopo un tempo che corrisponde a circa 4 km (ovviamente, per le armi c.a. anche di piccolo calibro, è tassativo avere proiettili autodistruggenti: cosa succederebbe se migliaia di proiettili a.a. venissero sparati durante un'incursione e non esplodessero in aria? finirebbero per bombardare gli stessi obiettivi da difendere, facendo altro danno, per questo tutti i proiettili a.a. esplosivi hanno sia la spoletta a impatto, che a tempo e per quelli più grandi, di prossimità).
 
I missili 57E6 sono della famiglia SA-19 Grison. Vi è stata comunque una crescita consistente, infatti i lmissile attuale pesa 74,5 kg e 94 con il tubo di lancio. Ma il raggio di tiro è aumentato in maniera spettacolare rispetto agli 8 km dei primi SA-19: si parla di 20.000 metri, mentre la quota effettiva varia tra 15 e 15.000 metri; il primo stadio da 170 mm brucia per 2,5 secondi, e questo dà una velocità di ben 1.300 m.sec, più di qualunque proiettile a.a. inclusi i sistemi DAVIDE da 76 mm della OTO, che arrivano a 'solo' 1.200 m.sec. Una volta accelerato, il primo stadio si stacca e prosegue solo il secondo, calibro 90 mm, tuttavia primo di motore proprio: la soluzione è insomma simile all'ASTER, ma dati i pesi in gioco, non c'éè un secondo stadio 'attivo' (del resto è così anche con i missili Starstreak inglesi, che di 'secondi stadi' ne hanno addirittura tre), ma solo i sistemi di controllo, testata e sistema di radicomando; comunque, la velocità persa è solo 40 m.sec per km di percorso, e così si può arrivare presto e lontano; inoltre la testata pesa ben 20 kg, oltre il 25% del peso al lancio, e in questo, simile allo Starstreak, i cui 'dardi' senza motore hanno un peso elevato relativo alla testata di guerra. Il sistema di guida è un sistema MCLOS un po' come nei tipi europei quali il Roland, con radioguida che porta l'ordigno sulla linea di mira; gli ordini vengono fatti passare in onde, ma non le vulnerabili onde radio, ma quelle radar centimetriche, a fascio stretto; anzi, nella più recente edizione si è andati addirittura oltre, eliminando il radar di guida centimetrico prima presente tra le due camere termiche, e dando gli ordini direttamente con il radar di tracking. Uno, perché così si elimina un sistema semplificando il tutto; due perché le onde millimetriche sono più difficili non solo da disturbare, ma persino da rilevare da sistemi RWR nemici, o da apparati ECM, che in genere sono 'settati' contro onde tra il centimetrico e il decimetrico (2-40 cm). Certo, che il missile così realizzato è necessariamente un'arma particolare: esso procede a zig-zag, come i tipi controcarri, e data la velocità elevatissima, le sue correzioni di rotta sono necessariamente risultanti in fortissime accelerazioni, capaci di mandare in pezzi un aereo pilotato (decine di g) e con una certa perdita di energia per attrito. Ma anche così, il vantaggio è di fare un missile molto più economico rispetto ad ordigni con sistemi di autoguida IR o radar; in pratica, l'SA-19 funziona come una specie di proiettile radiocomandato.
 
In tutto vi sono 12 missili, su quattro colonne; ma scendono a otto se si usano piattaforme più leggere; si possono sparare anche due missili contro ogni bersaglio, ma il costo resta contenuto; la guida dell'arma è tramite 4 piccole alette canard anteriori mobili, per un'elevata stabilità in volo transonico, maneggevolezza e ridotto tempo di risposta, nonché manutenzione facilitata; tuttavia presenta maggiore resistenza aerodinamica e non permette il controllo in rollio. In ogni caso, questo sistema, pressoché universale per missili di piccole dimensioni,è altamente efficace e funzionale. I missili sono agganciati a gruppi di tre (in colonna) alle mitragliere, quando vengono attivati i sistemi di tiro.
 
Quanto alle differenze con i primi SA-19: peso 74 kg vs 57; peso testata 20 kg vs 9; v.max 1.300 m.sec vs 900; gittata 20 km vs 8; quota max 15 km vs 3,5. A questo si aggiungano i progressi dei sistemi di guida: non c'éè dubbio che questa famiglia di armi si è evoluta in maniera formidabile, e che ha di fatto rubato la scena a sistemi come l'SA-15 e al suo corrispettivo navale, l'SA-N-9 (Kortik), che sono apparati capaci, ma estremamente costosi e pesanti, mentre la loro portata di 12 km non è niente d'eccezionale, specie rispetto ai tipi più recenti di SA-19(SA-N-9).
 
Quanto alle piattaforme, anch'esse parte del successo del sistema, sono diverse. Quella iniziale doveva essere la GM-352 M1 della bielorussa Minsk Tractor Plant, la stessa del 2S6: lunghezza 7,8 m, larghezza 3,45 m, altezza 1,98 m senza torre; sospensioni idropneumatiche, con regolazione altezza dal terreno tra 190 e 580 mm; motore V84DT da ben 840 hp (come sul Gepard, che però pesa oltre 42 t) a 2.400 giri-min, sterzo idrostatico, velocità su strada 70 kmh, autonomia 500 km, guado un metro, peso 25,5 t; esiste anche un generatore ausiliari azionato da un diesel D245 da ben 180 hp (molti di più del normale per tali impianti), con corrente alternata da 220 V e 400 Hz. La base BMP-3, invece, andrebbe bene per sistemi alleggeriti, con otto missili e sistema solo elettro-ottico; i sistemi ruotati vanno dal BTR-80 al grosso MAZ-7930 Astrolog con peso max di 45 t, di cui circa la metà di carico e motore da 368 kW, lungo 12,7 m e largo 3,07, ma non mancano gli URAL 5323 e i Kamaz 6560 oltre che tipi occidentali come i MAN tedeschi. Una normale batteria ha fino a sei lanciatori e tre sistemi di rifornimento, più i mezzi da manutenzione (officina, manutenzione sistemi elettronici, uno per taratura, uno per ricambi e uno per controllo dei missili).