Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Ecuador: differenze tra le versioni

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Dopo la lotta per l'indipendenza, che vide un primo tentativo nel 1811 annullato dagli Spagnoli con la Battaglia di Ibarra (dicembre 1812), ne seguì un altro con la nuova guerra iniziata nel 1820 in cui gli Ecuadoregni combinarono le loro forze con i Colombiani e i Venezuelani. Alla fine, con la battaglia di Pichincha nel 1822 venne ottenuta una vittoria decisiva. Nel 1828 però già vi fu un primo conflitto con il Perù che aveva mire annessioniste. Fu una guerra in piena regola, in cui la Gran Colombia combatté contro i Peruviani. Questi erano nettamente più forti sulla carta, ma la Federazione li batté sonoramente. Circa la metà dei 'Colombiani' erano in effetti Ecuadoregni, e così in gran parte va a loro il merito della battaglia di Tarqui del febbraio 1829. Ma il successo durò poco: nel 1830 la Gran Colombia si disgregò. In effetti, la maggior parte degli ufficiali e molte truppe ecuadoregne erano in realtà venezuelani e la scissione lasciò l'Ecuador senza molte risorse. Vi furono tentativi di migliorare la situazione per tutto il XIX secolo, e nel 1900 si riuscì a respingere un attacco Colombiano organizzato da dissidenti ecuadoregni. Nel 1905 il territorio venne diviso in 4 zone di difesa e prima del 1914 c'erano 9 btg fanteria e 3 rgt cavalleria, più 3 d'artiglieria e 3 btg Genio. Dopo la rivoluzione nella provincia settentrionale di Esmeraldas, vi fu una guerra civile che durò 2 anni ma alla fine venne vinta dai governativi. Dopo gli anni '20 l'esercito passò da 15 a 10 battaglioni ma ciascuno con 4 anziché 3 cp fucilieri, e nel 1930 c'erano 5.500 effettivi in servizio. Nel '41 il Perà conquistò zone importanti della regione Amazzonica, e l'esercito ecuadoregno non riuscì a fare molto: i Peruviani misero in campo 13.000 soldati ben supportati, e i 1.800 soldati di Quito non poterono offrire che una blanda resistenza, durata circa 3 settimane. Con il Protocollo di Rio del 1942 gli Ecuadoregni dovettero accettare l'occupazione peruviana dell'Amazzonia, altrimenti sarebbero stati annientati, anche perché le loro zone costiere erano state occupate dai soldati di Lima. Grazie alla dichiarazione di guerra fatta al Giappone nel '42 gli Ecuadorgni poterono però ricevere armi e carri armati leggeri, rinforzandosi. Nel '52 avevano 15.000 soldati e continuarono ad espandere le proprie forze, a maggior ragione per le scoperte successive di petrolio. Gli scontri di frontiera, che non erano mancati nei decenni successivi al 1942, scoppiarono ancora nel 1981 in un'altra guerra, quella di Paquisha, in cui vennero usate grosse forze per sopraffare le posizioni ecuadoregne, con uso di aerei, commando ed elicotteri, il che causò l'uccisione di circa 200 soldati di Quito. Dopo questo successo, che cacciò indietro i confini dell'Ecuador fino alla cordigliera del Condor, vi furono altri incidenti nel 1983 e 1984. Tuttavia, in questo secolare confronto, l'ultimo round è andato all'Ecuador, che nella guerra di Cenepa ha ottenuto un efficace supporto aereo e ha ricacciato indietro i Peruviani, ma date le pressioni internazionali l'Ecuador ha dovuto firmare un trattato di pace poi ufficializzato con il Protocollo di Rio il 26 ottobre 1998, il che ha comportato alla rinuncia dei territori di Jaen, Tumbes e Mayanas.
 
Attualmente il Comandante in Capo è il Presidente Correa, ovvero il Comandante en Jefe de las Fuerzas Armadas; dopo c'éè il Consiglio della Sicurezza Nazionale -El Consejo de Seguridad Nacional- con le maggiori cariche dello Stato, incluso il presidente del parlamento e della Suprema corte di giustizia. Il Ministero della Difesa -Ministerio de la Defensa National-, è il corpo amministrativo della difesa nazionale, mentre il COmando delle Forze armate congiunte, o El Comando Conjunto de las Fuerzas Armadas, è incaricato di pianificare le operazioni militari al livello più alto. Sotto vi sono le F.A. di cui i capi sono parte del Comando.
Attualmente (2002) l'Ecuador, che ha conosciuto una lunga e spesso guerreggiata ostilità con il più grande Perù, ha una superficie di 283.560 km2, non molto considerando gli standard sudamericani. Nel 2000 questa nazione aveva una popolazione di 12.920.000 abitanti, che corrispondevano a circa 40 per kmq, con un tasso di crescita di circa il 2%. Ma il Paese non poteva vantare lo stesso dal punto di vista economico, con un progressivo impoverimento della popolazione a causa di vari problemi politici e economici. In particolare, nel 1998 si è verificata una crisi senza precedenti nella storia del Paese, tanto che nel 1999 vi è stata una riduzione del PIL del 7,3%. La conseguenza è stata drastica, ovvero il ricorso all'assistenza del Fondo Monetario Internazionale dato il debito pubblico di 15,3 miliardi di dollari. Al solito, questo si è dimostrato un rimedio di dubbia efficacia, infatti sono state imposte condizioni capestro, come la 'dollarizzazione' dell'economia nazionale. Purtroppo le nazioni del Sud America, ricchissime in materie prime e relativamente spopolate (con la parziale eccezione del Brasile, ma si tratta di una nazione con 2,5 milioni di km2 di superficie) per motivi tutt'altro che direttamente correlati con le potenzialità economiche effettive si trovano in condizioni di povertà effettiva molto maggiori di quello che meriterebbero. Questo a causa di molti fattori, tra cui la scarsa presenza di una classe borghese media che faccia da distributore della ricchezza tra i pochi, ricchissimi latifondisti e proprietari e la massa dei diseredati, che al solito, sono prevalentemente indios. A questo si aggiunga la corruzione, le zone prive di controlli nelle montagne e nelle foreste, la criminalità e il narcotraffico, e le 'ricette' imposte dagli organismi internazionali, che hanno preteso liberalizzazioni 'selvagge'. Attorno al 2001 l'inflazione era del 45%.
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'''Aviazione''', stato attuale: <ref>Eric Katerberg & Anno Gravemaker, ''Force Report: Ecuador Air Force'', Air Forces Monthly, July 2008 issue.</ref>
*''Ala de combate 21'' - base Taura
*Esc. de combate 2111 "Jaguar" - SEPECAT Jaguar