Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Venezuela: differenze tra le versioni
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I Gradi delle F.A. sono normali nel settore ufficiali, ma ben 18 gradi per i sottufficiali e i soldati semplici, contro i 9 NATO o i 6 britannici.
Recentemente sono stati iniziati grossi programmi di potenziamento dello strumento militare, anche per l'aumento del costo del petrolio, che secondo Chavez del resto sarebbe stato 'equo' con un costo di 100 dollari al barile. Come si sa, le cose sono state più dinamiche e i programmi sono pericolosamente legati alle variazioni del prezzo degli idrocarburi. Vi sono stati acquisti con navi spagnole, radar cinesi, anche armi leggere e blindati di progettazione locale. Ma in ogni caso, per via dell'embargo deciso dagli USA molti programmi -essenzialmente quelli europei- sono stati bloccati, tra cui l'interesse per i Leopard 2. Tra i vari contratti c'
L'embargo americano, deciso dal governo di Bush Jr., non ha causato problemi solo con le industrie USA, ma anche con altri fornitori. Per esempio, con la Repubblica Ceca che non ha potuto vendere gli L-159 con i sistemi originali, ma il governo, chiaramente filo-americano, ha proibito alla Aero di concepirne una versione tecnicamente 'libera' dal gioco statunitense, con motori ucraini e avionica francese. Anche la svedese Saab AB (del resto sotto controllo degli americani, almeno parzialmente) ha annunciato la sua adesione. Il Venezuela ha armi svedesi come gli AT4, RBS-70, Carl Gustav. La EADS-CASA ha dovuto fare lo stesso per via della tecnologia americana contenuta nei suoi aerei da trasporto, il Brasile ha dovuto cancellare la fornitura dei Super Tucano (e prima ancora, anche degli AMX-T, anche se questi non hanno che marginali contributi statunitensi di tecnologia: persino i cannoni dei tipi brasiliani sono i francesi DEFA e non i Vulcan), nonché aerei AEW (con radar svedesi). La Francia, che pure non era particolarmente coinvolta grazie alla sua autosufficienza, ha bloccato i sottomarini 'Scorpene'. Non contenti ancora, gli USA hanno intimidito anche i fornitori fuori dal loro controllo diretto, infliggendo sanzioni alle russe Rosobornexport e Sukhoi. Difficile capire come e perché il Venezuela, al di là delle antipatie politiche, sarebbe una minaccia per gli USA semplicemente ammodernando il suo strumento militare: quando lo fa il Cile o il Perù o ancora il Brasile, nessuno sembra farvi caso. Inoltre il Venezuela esporta grandi quantità di petrolio negli Stati Uniti, per cui tirare troppo la corda sarebbe potenzialmente pericoloso anche per la loro economia (specie quella della California, che ne è una cliente storica). Ma l'amministrazione Bush Jr non ha badato per il sottile nel suddividere il mondo tra 'amici' e 'Stati canaglia', con questo aumentando gli attriti e le ingerenze interne con le nazioni non allineate, si pensi solo alla campagna anti-francese allorché Parigi, nel 2002-03 fu trovata 'colpevole' di ostacolare l'approvazione in sede ONU dell'atto di forza in preparazione contro l'Irak di S.Hussein (le cui WMD non esistevano e lo si disse chiaramente anche allora per bocca del capo degli ispettori ONU H.Blix, ma gli USA 'tirarono dritto' ugualmente). Attualmente, con il recente incontro nel Summit del S.America tra Chavez e Obama, che si sono conosciuti personalmente: le cronache riportano che Obama si sia presentato a Chavez e che questo, ammirato dal presidente americano, gli abbia regalato un libro di Eduardo Caleano, 'Le vene aperte dell'America Latina'. Libro che nella classifica Amazon è passato da oltre il 50 millesimo posto ai primissimi nell'arco di qualche giorno. Dopo tante minacce e dichiarazioni bellicose, forse i rapporti tra Venezuela e gli USA potranno godere di un periodo di distensione? Il crollo del prezzo del greggio di questi ultimi 8 mesi, del resto, non è certo una buona novità per Chavez, il cui obiettivo, più che dotarsi di un'armata potente, è quello di investire in riforme sociali. Questo significa avere delle priorità nell'investimento dei denari disponibili che potrebbero risultare incompatibili con ulteriori rafforzamenti delle F.A. venezuelane. Il tempo dirà quale corso prenderanno gli eventi.
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===FAV, 2008
Il Venezuela è una nazione 'non grata per il punto di vista americano, come del resto accade ad altri Paesi quali l'Iran e Cuba. L'embargo americano che l'amministrazione Bush ha deciso di imbastire contro Chavez ha comportato vari effetti. Per esempio, l'impossibilità pratica di ammodernare gli F-16, di cui ancora esistono 21 esemplari dei 24 consegnati, essendo andati persi solo 2 monoposto e un biposto in oltre 20 anni di servizio. Era possibile anche comprare i Gripen, che venivano appena dopo (per i costi, non certo per l'efficacia) l'ammodernamento degli F-16 nella scala delle scelte venezuelane. Ma ovviamente, con il motore derivato da quello americano non se n'é fatto niente. E così nel 2006 sono arrivati niente di meno che 24 Su-30Mk 2, come parte di un programma di riarmo massiccio. Questi sono chiaramente gli aerei più potenti di tutto il Sud America, ma del resto l'alternativa era, al più comprare i MiG-29 o i Mirage 2000. Difficile dire perché non si sia fatto un ragionamento del genere visto che piacevano tanto i caccia leggeri stile F-5 ed F-16; ma forse i Mirage costavano troppo, e i MiG-29 avevano un più basso livello di efficienza rispetto al costo? In ogni caso ci si potrebbe chiedere chi minaccia il Venezuela. La nazione sudamericana, che tra l'altro è il quinto esportatore mondiale di petrolio, petrolio che Chavez considerava 'equo' se si vendeva a 100 dollari al barile (e un anno fa sembrava quasi un pazzo visionario..), ha grandi risorse naturali ma grandissimi problemi di redistribuzione della ricchezza (in mano per lo più ad un’agguerrita minoranza di circa 4 milioni di ricchi), anche se con il suo estroverso presidente sta cercando di dare ai poveri finalmente la loro parte. Il problema è che in Venezuela non c'
In ogni caso, tornando all'Aeronautica militare, essa nacque il 10 dicembre 1920 con la Scuola dell'Aviazione Militare che venne creata dal Col. David Lopez Enriques, grazie agli accordi con la Francia che videro, in quell'anno, l'arrivo di un Caudron G-3 monomotore e l'anno dopo, un G-4 bimotore e idrovolante. Seguirono commissioni di varie nazioni europee, l'ultima delle quali fu l'Italia. Nondimeno, il Venezuela dichiarò guerra all'Asse nel '41, una cosa essenzialmente platonica, data la deficienza di mezzi bellici moderni e la mancanza di assistenza da parte dei contendenti, tutti concentrati sui propri sforzi bellici. Segue il dopoguerra e il 22 giugno del '46 ennesimo golpe militare, che qui è importante perché creò l'Aviacion Nacional de Venezuela, cosa non di poco conto perché prima i pochi reparti aerei erano o sotto il controllo dell'esercito o di quello della Marina. Niente paura, anche in Giappone e negli USA era così. E come negli USA, l'Aviazione intesa in senso compiuto e moderno nacque nel '47, il 10 ottobre, per decreto ministeriale di quella data. Nel periodo anni 60-70 vennero costruite 9 basi aeree. I soldi che il Venezuela incassava grazie sopratutto al petrolio sono stati riutilizzati per tante iniziative, dalle infrastrutture all'industria locale; purtroppo si è trattato per lo più di fallimenti. Le F.A. venezuelane hanno ricevuto a loro volta una buona fetta di questi soldi: come altro definire la compera di ben 6 fregate Lupo, vari U-209, e i 24 F-16 (più 8 costosi G-222)?
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