Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti ridondanti e modifiche minori
Riga 13:
Ogni divisione corazzata aveva almeno 2 brigate corazzate e 1 meccanizzata, ogni divisione meccanizzata l'opposto. Ogni brigata corazzata aveva tre battaglioni carri con 123 mezzi oppure, in seguito, 2 con 110 totali, e un battaglione Marder con 46 veicoli, l'opposto per la brigata meccanizzata.
 
===='''Esercito territoriale'''====
*3 comandi territoriali Nord, Sud e S.Holstein
*5 distretti militari
Riga 148:
Il Leopard 2 era stato costruito in 2.124 esemplari dal 1979 in poi, in otto lotti, per l'Heer. Era in aggiornamento con il KWS I che era un aggiornamento comprendente munizioni perforate migliorate e canna del cannone aumentata da 44 a 55 calibri, e il KWS II con migliori doti di protezione e di comando e controllo, più il sistema ad immagine termica per l'osservazione da parte del capocarro, e quest'ultimo, nonostante la sigla, è stato fatto in realtà per primo. Si tratta infatti del Leopard 2A5, di cui un primo lotto di 225 mezzi è stato iniziato nel settembre 1995 e terminato nel '98, per essere seguito a breve da altri 125, in collaborazione con l'Olanda e la Svezia, con i suoi Strv 122, che però non aveva per ragioni di costo l'aggiornamento KWS II ma solo il I. Tra i miglioramenti erano previsti, tra l'altro, con movimentazione elettrica e un sistema spall-liner. Il peso era aumentato da 55,4 a 59,9 t. Questo avrebbe comportato tra l'altro la protezione migliorata sui lati e parte anteriore della torretta con corazze di nuova generazione, con un aspetto più a 'cuneo' rispetto alla torre rettangolare originaria. Questo avrebbe comportato però il passaggio dei materiali da ponte dalla classe 60 alla 70. L'Olanda avebbe aggiornato 180 Leopard 2 sui 330 disponibili. Quanto alle unità, non meno importante degli aggiornamenti tecnici ai mezzi, era la riduzione dei battaglioni da 20 ad appena 14, considerando le sole unità attive. In realtà al 098 c'erano 23 battaglioni con la sola versione 2A4, mentre tre, delle forze di reazione rapida, erano in fase di aggiornamento con l'A5, ancora meglio protetto dell'A4 (a sua volta migliore dei primi modelli). Altri tre battaglioni avrebbero avuto l'A5, mentre gli ultimi di oltre 2.400 Leopard 1 erano gli A5 che equipaggiavano 8 btg di riserva e quindi, non attivi. Tra le migliorie più significative per il Leopard 2, il sistema di comando e controllo co radio SEM 93, il cannone aumentato del 25% in lunghezza, nuove munizioni e sistema di condizionamento climatico.
 
Nel frattempo venivano anche aggiornati 52 Fuchs, con corazze ERA e torretta armata di cannone o di mitragliatrice, per l'impiego in missioni di peace-keeping, con peso aumentato a ben 24 t e motore di nuovo tipo, da 315 kW. Per compiti meno impegnativi e di ricognizione, c'erano in programma 166 Fennek, programma tedesco e Olandese nato nel '93 come uno dei primi del dopo-Guerra Fredda. Visto che l'Olanda ne voleva ben 288, fu deciso che sarebbe stata questa a gestire il progetto. I prototipi di questo basso e moderno veicolo corazzato sono stati consegnati nel '97. Esso ha una sagoma bassa non casualmente, per permettere una manovra più discreta sul campo, un'elevata visibilità per il conduttore e una piattaforma per sensori di ricognizione elevabile. Come capacità di carico vi sono 600 kg mentre l'armamento è di un lanciarazzi Panzerfaust 3 e un lanciagranate automatico a 40 mm. L'aspetto in generale non è particolarmente armonioso, ma funzionale allo scopo, con portelli laterali e grossi blindovetri estesi grossomodo quanto quelli degli Hummer (che però in genere non sono blindati, tranne semmai il parabrezza). Per migliorare le capacità di ricognizione, tra le altre cose, da segnalare il drone LUNA, piccolo sistema capace di inviare alle truppe immagini fino a 10 km di distanza. Un piccolo velivolo capace, con voli preprogrammati o comandati, di costiuire la risposta alla classica 'chimera' dei reparti scout: scoprire chi c'éè oltre la collina, o con i combattimenti in zone urbane, dietro la finestra.
 
I mezzi M113 erano ancora numerosi, nonostante la loro presenza dal 1962, e si prevedeva di usare queste 'utilitarie su cingoli' fino almeno al 2010. Ma per farlo c'era bisogno di un programma apposito di mantenimento della meccanica e del miglioramento dell'affidabilità e sicurezza. Ecco quindi il sistema NDV, con circuito frenante doppio e poi anche una nuova trasmissione e motore di nuovo tipo, per quanto riguarda gli M113 oltre le 12,7 t (per i primi c'éè solo il circuito frenante). I primi 346 sono stati modificati entro il 1999, poi sarebbero seguiti 1.240 esemplari. I secondi erano in predicato in 812 unità.
 
I Marder 1A3 erano aggiornati con un kit, pensato sopratutto per compiti antimine in missioni di peacekeeping. Essi erano integrati, in ogni battaglione delle forze di Reazione rapida, da una cp con 10 mortai da 120 mm su M113, e da un plotone cacciacarri con 5 Jaguar 1A3, prima assegnati alle cp delle brigate, poi appunto alla cp mortai dei battaglioni Marder. I Marder di per sé erano armati con la potente Rh-202 da 20 mm, ma per far loro affrontare meglio i mezzi corazzati nemici era necessario avere armi più potenti. Visto che apparentemente questo programma, pur se da anni ventilato, non era stato approvato per ragioni di costo (la sostituzione della 20 mm con un cannone da 25 era tra le opzioni, ma non mancavano nemmeno calibri maggiori), si voleva almeno la protezione contro armi fino a 30 mm e sistema ad immagine termica per la visione notturna e il tiro con la mitragliera da 20.
Riga 235:
Quanto alla protezione, dal 1999 al 2001 vari Paesi hanno messo a punto con un apposito gruppo di lavoro, un sistema per proteggere dalle mine controcarri il fondo del Leopard 2. Inizialmente ne sono stati ordinati solo 15 per l'Heer e 10 per la Svezia, e quando installati danno origine al Leopard 2A6M e Strv.122M. Un vantaggio di questa protezione aggiuntiva è che non deve prendere molto spazio e peso, dato che lo scafo del Leopard 2 ha solo una larghezza di 1,4 m anziché 2 come molti altri carri. Tra l'altro il kit comprende anche un sedile di tipo non rigido, ma flessibilmente ancorato allo scafo per evitare al conduttore gli effetti delle esplosioni, mentre anche gli altri carristi hanno sedili modificati. Al contrario, vi è una botola per uscite d'emergenza sotto il carro. Viene anche migliorato lo stivaggio delle munizioni, che nel Leopard 2 sono per la metà stivate a sinistra del conduttore e non, come nell'Abrams, per il 90% nella controcarena della torretta (il che rende il Leopard 2 potenzialmente più incline ad esplosioni catastrofiche, sebbene le munizioni siano tutte raggruppate in un vano protetto anche nello scafo). Poi vi sono altre novità come la protezione ceramica modulare tipo MEXAS della IBD, implementate nei Leopard più recenti, e la AMAP. Questa è una corazza-protezione totale contro anche agenti NBC, mine ecc, presentata nel 2004. Vi è anche una componente attiva, la AMAP-A. Questa costa solo 250.000 euro e pesa 500 kg, costituita da circa 30 piastrelle ciascuna con un sensore di localizzazione della minaccia (piuttosto che il sistema centralizzato in genere presente, evidentemente la tecnologia ha progredito molto negli ultimi anni) entro i 10 m, e ingaggio entro i 3-5, dichiaratamente anche per proiettili APDFSDS oltre che per i più 'facili' razzi e missili. Quanto agli 'spall liners', la DSM, già autrice dei sistemi usati sui Leopard 2 greci e spagnoli, ha presentato una fibra del 40% più resistente rispetto al kevlar e 15 volte rispetto all'acciaio.
 
I Leopard 2 si sono caratterizzati anche per un'altra ragione, il numero enorme prodotto, al posto dei soliti 300-400 per ciascuno dei tipi concorrenti. Dopo la Guerra fredda, l'Heer, che a differenza di altri eserciti aveva ricevuto i mezzi ordinati, si è ritrovato con un surplus notevole e molti clienti esteri ansiosi di sostituire i carri più vecchi. Così i Leopard 2 usati sono stati spesso offerti e ne hanno approfittato Spagna, Svezia, Finlandia (che ha la DM63), Austria, Norvegia. La Danimarca ne ha presi 57 e poi li ha aggiornati allo standard 2A5DK, simili ad un ibrido A5-Strv.122 (la corazza della torretta è del primo, dello scafo è del secondo tipo). Questo significa che non ci sono sistemi per la protezione del cielo della torretta, ma vi sono camere termice ElOp e sistemi di riduzione segnatura, telecamera posteriore e proiettore diurno sistemato sopra il cannone, un mezzo apparentemente obsoleto ma in realtà molto utile se c'éè da cooperare con la fanteria amica (e accecare gli NVG di quella nemica).
 
Infine i mezzi speciali: il BUFFEL da recupero, l'AVBL gettaponte e il KODIAK del genio. Il primo è nato nel '91, quindi come carro speciale lo scafo Leopard 2 non ha avuto priorità. Sviluppato alla Rheinmetall, è stato seguito dal gettaponte della MAN da 70 tonnellate e lunghezza di ben 27,8 m, prodotto dal 2004 in serie (35 per la Germania e 14 per l'Olanda, almeno secondo l'ordine iniziale). La Ruag invece ha realizzato il terzo tipo, dotato di verricello, pala apripista, braccio meccanico, arma da 12,7 mm telecomandata e sovrastruttura rialzata. È previsto per il solo esercito svizzero.