Sistemi operativi/Evoluzione dei sistemi operativi: differenze tra le versioni

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Per comprendere come venivano usati i primi computer, occorre descrivere come erano strutturati.
Essenzialmente, i computer del periodo tra il 1945 e il 1955 avevano quattro componenti:
* Il processore (processor), costituito dapprima da valvole termoioniche e, poi sostituite da transistor.
* La memoria centrale (core memory), costituita da alcune decine di migliaia di anellini di ferrite magnetizzabili.
* Un dispositivo di ingresso (input device), costituito dapprima da un lettore di schedenastro di cartoncinocarta perforateperforato, opoi sostituito da un lettore di nastroschede perforatodi cartoncino perforate.
* Un dispositivo di uscita (output device), costituito da una stampante alfanumerica.
 
I primi computer non avevano memorie di massa.
Inoltre, il pannello del processore aveva numerose lucette e interruttori, utili per la riparazione dei frequenti guasti.
 
Per semplicità, d'ora in poi supporremo che il dispositivo di input era solamente un lettore di schede perforate, in quanto in effetti i nastri perforati sono stati rapidamente sostituiti da queste ultime, inche quantoavevano permettevanoil vantaggio di consentire la modifica parziale della sequenza di input, aggiungendo eo togliendo schede da un pacco di schede.
 
I computer, essendo molto costosi, venivano usati non da singolesingoli personeindividui, ma da numerose persone, solitamente matematici o ingegneri, che si contendevano l'accesso a tale strumento di calcolo per risolvere problemi scientifici o tecnici.
 
Ogni utente preparava il programma in linguaggio macchina e i dati da sottoporre a tale programma, scrivendolo a matita su un foglio di carta.
 
Poi trascriveva tale programma e tali dati in formato leggibile dal computer perforando schede tramite una perforatrice meccanica, che era un oggetto simile a una macchina per scrivere.
 
Poi prenotava un intervallo di tempo (di pochi minuti o di alcune ore) nel quale l'elaboratoreil computer era a sua completa disposizione.
L'usoLa gestione di un elaboratorecomputer era quindi simile all'usoa quella di un campo da tennis di un centro sportivo.
 
Quando arrivava il proprio turno, l'utente inseriva il pacco di schede perforate nell'apposito lettore, e avviava il computer.
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Tale programma solitamente caricava dallo stesso lettore di schede i dati che seguivano il programma, ed eseguiva le istruzioni di calcolo contenute nel programma, che solitamente terminavano con l'invio di numerosi caratteri alla stampante.
 
Al termine dell'elaborazione, l'utente si riprendeva le sue schede, ma soprattutto raccoglieva i fogli stampati, e lasciava il computer a disposizione di un altro utente.
 
A questo punto, solitamente l'utente tornava nel suo ufficio a studiarsi i fogli stampati, ed eventualmente usava tali informazioni per modificare il programma o i suoi dati, o per scrivere un nuovo programma, mentre il computer veniva usato da altri utenti.
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L'operatore quindi aveva sempre a disposizione alcuni pacchi di schede perforate pronti da essere caricati ed eseguiti.
 
Appena il computer segnalava il completamento di un programma, l'operatore inseriva nel lettore il nuovo programma in lista d'attesa, riavviava il computer, e andava a prendere i fogli stampati deldal programma appena completatoconcluso.
 
Se un programma non era ancora terminato dopo che era trascorso il tempo dichiarato come massimo, l'operatore bloccava forzosamente il computer, e passava al programma successivo.
Se viceversa un programma terminava prima del previsto, l'operatore caricava subito il programma successivo, senza lasciare lunghi tempi morti.
 
Dopo un congruo intervallo di tempo, tipicamente il giorno dopolavorativo successivo, l'utente andava dall'operatore a farsi restituire le schede perforate, e a farsi dare i fogli stampati dal programma.
 
Solo gli operatori facevano turni notturni e festivi per sfruttare al massimo il computer. Gli utenti avevano un normale orario d'ufficio.