Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-91: differenze tra le versioni

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I B-29 erano piuttosto impacciati volando su bersagli tattici, con radar poco efficaci nel trovare bersagli piccoli e mappe imprecise della Corea. Anche dopo che arrivarono due ulteriori wing di B-29, il 98th e il 307th, la forza dei B-29 era ancora piuttosto modesta, ma cominciarono anche a bombardare i pochi bersagli validi che offriva la Corea del Nord. Magari gli americani volevano distruggere anche le città coreane come avevano fatto con quelle giapponesi, ma prima bisognava fare qualcosa per acquisire le informazioni sui singoli bersagli, cosa che venne fatto sopratutto con la ricognizione. E per l'inizio di settembre, le industrie Nordiste erano state distrutte, 37 dei 44 ponti attaccati vennero distrutti e gli altri danneggiati gravemente, poi vennero bombardate le truppe nemiche nella zona di Naktong, con pochi risultati, e per la fine di ottobre i Wing 22 e 92 ritornarono negli USA.
 
Per quando le forze ONU erano arrivate a conquistare Pyongyang, il 7 ottobre, tutti gli aerei nordisti erano stati distrutti eccetto 22. Inoltre non si può dire che i 'gentlemen' dell'ONU facessero complimenti. I B-29 bombardarono accidentalmente Anting, anche se erano diretti a Sinuiju, colpendo quindi il territorio cinese. Anche peggio, l'8 ottobre 4 F-80C del 49th FBW non trovarono di meglio, dopo un errore di navigazione, che colpire un aereoportoaeroporto vicino a Vladivostok, trovandolo 'stranamente' pieno di aerei identificati come P-39 o P-63.
 
I Sovietici erano decisi a fermare la campagna aerea americana, anche per via delle immagini e dei commenti che tendevano a considerare i bombardamenti sulle città coreane come se fossero paragonabili a quelli sull'Inghilterra o sulla stessa Germania. Così i tecnici e i piloti già presenti in a Shangai vennero mandati vicino al confine coreano, e vennero poi rinforzati da altri arrivi. le unità base erano il 29 GvIAP e il 351 IAP notturno. I piloti e tecnici 'volontari' vennero mandati con la Transiberiana e vestiti da civili, e i MiG vennero 'desovietizzati' dalle scritte esterne e le insegne. Arrivarono a Porth Arthur nell'ottobre 1950, in un clima freddo e ventoso, poi proseguirono con un vecchio treno ex-giapponese. Alla fine arrivarono in Manciuria sul campo d'aviazione Mudken 7 ex- giapponese. Mentre si allenavano con i nuovi MiG in maniera ben diversa e più completa di prima, la loro missione era stabilita come proteggere i centri coreani da ricognitori e bombardieri nemici, oltre alla protezione delle zone di confine sovietiche e cinesi, e i ponti sul fiume Yalu. Le divisioni 28 e 151, con due reggimenti l'una, vennero posizionate sugli aeroporti, mentre il quartier generale delle operazioni era a Mudken, Ashan e An-tung. I campi di volo usati erano persino peggiori di quelli del Sud, eccetto An-tung che aveva una pista abbastanza larga. Per decollare e atterrare ci si impiegava molto tempo, il che dava molte difficoltà a rientrare alla base o a salire in quota in tempi utili per affrontare il nemico. La rete radar comprendeva i sistemi P-3, esistevano inoltre ben due divisioni contraeree con cannoni da 57 (o 37?) e 85 mm. Per evitare di essere troppo 'appariscenti' i piloti sovietici ebbero uniformi cinesi e anche soprannomi cinesi, e fu vietato loro di passare sotto la linea Wonsan-Pyongyang, e di parlare in russo. Dovevano parlare coreano. Questo significava che avevano due tabelle di frasi standard, una per capire gli ordini e una per parlare loro stessi. Questo era un sistema macchinoso nel piccolo abitacolo del MiG ma non c'era tempo per i corsi di coreano; in seguito la limitazione venne eliminata. Nel frattempo i cinesi, il 14 ottobre, avevano cominciato ad entrare in Corea del Nord.
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Ma per il resto, anche secondo le fonti sovietiche, vennero persi almeno 10 MiG contro i Sabre. Non un grande risultato, ma per i MiG era importante sopratutto fermare i bombardieri, e così sono riusciti, almeno di giorno, ad ottenere. Le limitazioni politiche erano pure importanti per non causare uno scontro pericoloso anche a livello politico tra le superpotenze.
 
== Note ==
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